Il vento
terrà il fiato sospeso.
Gli uccelli
si disporranno in ascolto,
il canto
strozzato nelle gole.
Gli steli d’erba
si drizzeranno in allerta,
milioni di vigili sentinelle.
I rami
si protenderanno,
come per non perdere una parola,
e gli alberi,
vergognosi, li ritrarranno
con un comando secco,
come genitori cogli indocili marmocchi.
Un fremito
percorrerà il suolo immobile,
profonda vibrazione
di vita,
eco di un richiamo ancestrale.
Il mormorio
della vita a consiglio
sarà presto quietato.
Anche la luna
non sorriderà più in cielo,
ma contemplerà la terra, grave.
E nella muta attesa della notte eterna,
si suonerà
il Silenzio.