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Autore: Dars_Leona    25/05/2013    1 recensioni
Eccomi tornata con la seconda serie di "Piccole perle di terrore".
Sarò capace di non farvi dormire la notte per il resto della vostra vita? Non vi preoccupate! Non esistono davvero i mostri, i fantasmi.... o forse si?
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Grazie per avermi lasciato la porta aperta
 
 
Di solito le storie dell'orrore sono ambientate in una notte buia e tempestosa, dove i lupi ululano alla luna e in casa si sentono rumori strani.
Ma quella che vi sto per raccontare, è ambientata in una casa normalissima, in una mattinata di maggio piena di sole. 
Quel giorno, a causa del mal di pancia, Eddy era rimasto a casa con la madre. Dopo alcune ore passate a giocare e a leggere, Eddy decise di accendere il computer: 
<< Tesoro, vado a fare un po' di spesa... non aprire a nessuno mi raccomando! >>
<< Va bene mamma >> disse il ragazzo, cliccando ripetutamente sul mouse. La donna si chiuse la porta alle spalle.
Eddy sospirò: odiava rimanere da solo. Più volte sua madre lo aveva ritrovato rannicchiato in un angolino a piangere e più volte i suoi parenti lo prendevano in giro per quello.
Ma ora non era più un bambino.
Era un ometto, era cresciuto e aveva capito che i mostri non esistevano. Come per confermare di essere diventato coraggioso, cominciò a navigare tra siti zeppi di leggende e storie paurose. Dopo una buona mezz'ora passata a leggere tutte quelle storie, cominciò a sentire strani rumori: come se qualcuno stesse graffiando la porta. 
Dando la colpa alle storie appena lette, Eddy non ci fece caso. Poco dopo squillò il telefono:
<< Pronto? >>
<< Tesoro, sono la mamma >>
<< Dimmi >>
<< Sto arrivando a casa con le borse della spesa, ho dimenticato di prendere il latte..dovrei tornare indietro a comprarlo..potresti prenderti le borse perfavore? >>
<< Certo mamma, scendo subtio >> e riattaccò. Si infilò le scarpe e gettò uno sguardo al computer: avrebbe continuato a leggere le storie più tardi.
Lo spense.
Poi aprì la porta, dimenticandosi di chiuderla e scese le scale. Una volta incontrata sua madre, afferrò le borse e risalì le scale. Si accorse della porta aperta "che stupido" pensò "qualcuno sarebbe potuto entrare!" e la richiuse. Entrò in cucina, posò le buste sul tavolo e poi rientrò nella sua camera. 
Le persiane della finestra erano abbassate, strano. Ricordava di averle lasciate alzate. Facendo spallucce le rialzò, lasciando che i luminosi raggi del sole entrassero nella stanza.
Si sedette sul letto e volse lo sguardo alla scrivania, dove vi era il computer.
Sullo schermo, scritto in gocciolante sangue rosso vi era scritto:....
 

"Grazie per avermi lasciato la porta aperta".
 
 
 
 
Angolo autrice:
Salve salvino, utente utentino. 
Allora, che dire di questa storia. Più o meno è tratta da una mia vicenda accaduta realmente, solo che poi si era rivelato tutto uno scherzo.
E meno male.
Beh, mi scuso per non esserci stata per tanto tempo, ma ho avuto una specie di "crisi" inventiva. Prometto di essere più presente! 
:) Baci, a presto!
-Dars_Leona
  
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