Quel mattino, la
prima cosa che Chad Danforth vide una volta aperti gli occhi, fu un paio di
ballerine rosso fuoco, che tamburellavano alquanto furiosamente a
terra.
Perplesso, e non
ancora nel pieno delle proprie facoltà, inarcò leggermente le sopracciglia e
cacciò un monumentale sbadiglio, senza neanche premurarsi di coprirsi la bocca
spalancata con il palmo della mano.
- Razza di cafone!
Ti sembra questo il modo di dare il buongiorno a un signora?- Ma immediatamente,
uno scappellotto tra capo e collo, accompagnato da un grido decisamente
contrariato, gli levò ogni dubbio circa l’identità della proprietaria di quel
curioso paio di scarpe.
Taylor McKessie, la
presidentessa del Club di scienze!
-Salve Taylor..- La
salutò Chad con un sorriso ebete, voltandosi sul fianco
destro.
Ma....aspetta un
attimo! Che diavolo ci faceva, Taylor McKessie, in casa sua, alle sette del
mattino?
Chad scattò in
piedi, dopo aver finalmente preso coscienza di quanto fosse grottesca la
situazione.
Lì, qualcuno, gli
doveva decisamente delle spiegazioni..
- Chi ti ha fatto
entrare?- Salto su incrociando le braccia sul petto, mentre la ragazza alzava
gli occhi al cielo.
- Batman- Mugolò
Taylor, ispezionando incuriosita i libri ammonticchiati nella piccola libreria
di legno chiaro - Non è ovvio? E’ diventato il mio aiutante inseparabile, da
quando gli ho spiegato come bilanciare una reazione
redox..
Chad guardò fisso la
ragazza per qualche istante, cercando di capire se stesse scherzando o meno.
-Hai dato
ripetizioni a Batman?- Domandò perplesso,sistemandosi i capricciosi ricci bruni
-...e come diavolo fa, quello schifoso roditore, ad avere le chiavi della MIA
casa? Non è possibile..-
Taylor si voltò in
direzione di Chad, sbattendo ripetutamente le palpebre.
Era evidente che era
indecisa tra lo scoppiare a ridere, e il prorompere in singhiozzi
esasperati.
- Mi ha fatto
entrare tua madre, Chad..- Scandì, mettendosi a sedere sulla sponda destra del
letto -...e si dia il caso che i pipistrelli non siano roditori, ma
chirotteri...-
- Ma sempre ribrezzo
fanno..- Obiettò saggiamente il Wildcat.
La ragazza scosse la
testa.
- Non quanto i tuoi
calzini sporchi. Ma quando ti deciderai a infilarli in lavatrice?- Chad rise
sotto i baffi, soddisfatto. Come per la maggior parte degli esseri di sesso
maschile, era incredibile la sua capacità d’adattamento al disordine più totale,
poiché la sua camera era quanto di più simile esistesse ad una casbah zingara
-...ad ogni modo, non sono certo qui per fare dei facili umorismi. Ma per
chiederti un favore..-
Chad si rizzò a
sedere, cingendo le spalle di Taylor con il braccio.
-Ehi, bambina. Sai
che puoi chiedermi tutto quello che vuoi..- Sorrise, ammiccante – spara
pure..!-
- . Devi
assolutamente spifferarmi cosa accidenti passa per testa di
Troy..!
Il sorriso di Chad
scomparve rapidamente dal suo bel viso.
-....a parte
questo...!-
-Andiamo!- Taylor
inarcò le sopracciglia, piena di disappunto – Gabriella è la mia migliore amica,
ed è stata malata sino a ieri. E sai quante volte, in tutto, Troy l’ha
chiamata?
- ...Posso chiedere
l’aiuto del pubblico?
- Una soltanto,
Chad..- La ragazza storse le labbra, assumendo un’espressione preoccupata –
quando voi uomini sparite, non è MAI un buon segnale...-
-Non so che dirti,
Taylor..-
Il Wildcat si
strinse nelle spalle, simulando indifferenza.
Taylor gli
piaceva molto, certo; ma Troy era
il suo capitano, il suo amico, e la sola idea di tradirlo gli pareva
assolutamente impensabile. Come tentare, quindi, di risolvere la
situazione?
Dopo una rapida
riflessione, Chad optò per la soluzione più scontata.
Accampare qualcuna
delle solite scuse prive di fantasia che, solitamente,riuscivano tuttavia a
tranquillizzare le donne almeno per qualche giorno..
-Troy ha avuto una
settimana un pochino.....faticosa, Taylor. Tutto qui..- mentì spudoratamente
Chad, sfoderando il migliore dei suoi sorrisi da ruffiano, riservati
generalmente alla signora Darbus, quale supporto delle sue pietose
giustificazioni -....è stato
torchiato dai professori, sfinito dagli allenamenti, costretto a cantare con
Sharpay Evans.. . Dobbiamo sforzarci di capirlo!
-Non è certo una
buona ragione per ignorare la povera Gabriella!- Taylor si posizionò a due
centimetri dal naso di Chad, agitando l’indice con aria minacciosa -...è la sua ragazza, e per giunta si
sentiva poco bene!
- Sono d’accordo con
te, su questo. Ma...-
- Niente ma, Chad
Danforth!- Gli occhi castani della ragazza si ridussero a due fessure iraconde,
mentre il povero Chad si appiattiva spaventato a ridosso della parete – credi
forse che io sia scema? Ho visto come il tuo amichetto guarda quella serpe di
Sharpay, e non permetterò certo che la prima attricetta da strapazzo rovini la
storia tra Troy e Gabriella!
-S- senza, senza
dubbio, sua Maestà..-
Taylor rimase per
qualche istante a fissare Chad, come intenta a riflettere.
-Scegli..!- Intimò
quindi, facendo sobbalzare il malcapitato – o decidi di aiutarmi nell’impresa, e
marcare stretto Troy, ottenendo la mia devozione
imperitura...
- O?- Il ragazzo
deglutì rumorosamente, decisamente intimorito. Era incredibile quanto Taylor
riuscisse ad essere spaventosa, quando ci si metteva. La versatilità dei
geni..
- ...Oppure
continuerai a parare il sedere al tuo socio, e verrai perseguitato dai sensi di
colpa per il resto dell’eternità. Oh. E non ti ho ancora detto la parte
migliore...-La ragazza si piazzò nuovamente a poca distanza dal viso di Chad,
con un malevolo sorriso sulle labbra -....diverrai immediatamente il numero uno
della mia lista nera..! A te la scelta..-
Chad cercò invano di
concentrarsi, traendo un profondo sospiro. Ma era inutile, dannazione; Taylor
l’aveva messo con le spalle al muro, ed in tutti i sensi.
Il ragazzo alzò gli
occhi al cielo, e sbuffò impercettibilmente. Cavolo. Che gran casino. Sperava
solo che, le cose, si sarebbero risolte per il meglio, ed in
fretta.
Oltretutto, lui
odiava le soap-opere; e l’idea di ritrovarsi immerso in un’analoga situazione,
lo faceva letteralmente uscire da gangheri.
-Hai vinto..-
Cedette infine, mentre Taylor gongolava palesemente – ti aiuterò, razza di
despota in gonnella. Ma ad una condizion....-
Inutile precisare
che, la ragazza, non gli lasciò neanche il tempo di terminare la frase: e,
riacchiappato il proprio zaino, sparì così come era apparsa, canticchiando
allegramente un motivetto a Chad
sconosciuto.
Solo quando sentì
sbattere la porta d’ingresso, e la voce di sua madre rispondere al saluto di
Taylor, il Wildcats, realizzò finalmente le proporzioni del guaio nel quale si
era appena cacciato.
Gigantesche.
Anzi.
Monumentali.
-Pronto? Casa
Montez?- Chiedeva nel frattempo Taylor, armatasi di telefono cellulare -..
potrei parlare con Gabriella?-
Un’espressione grave
comparve sul bel viso della ragazza.
- E’
urgente...-
***
-E ’ un autentico
disastro. Ti rendi conto?- Strepitava nel medesimo istante Troy Bolton, idolo
dell’East High, ad indirizzo del poliedrico Ryan Evans.
Il biondino alzò le
spalle, inclinando da un lato l’elegante borsalino color cremisi che portava sul
capo.
- Non è un disastro,
Troy. E’ l’amore. Una cosa imprevedibile..- Sospirò compassato, mentre
raggiungeva al fianco del playmaker la fermata dell’autobus.
Solitamente, in
qualità di Evans, Ryan si recava a scuola accompagnato dal proprio autista
personale, e non aveva quindi bisogno di alzarsi così presto, per poter
arrancare sino alla fermata dell’autobus tra un’ingiuria e
l’altra.
Ma quella mattina,
complice la sua nuova mania salutista e una certa insofferenza nei riguardi di
Sharpay, il ragazzo aveva deciso di non attendere la sorella, e di usufruire del
mezzo pubblico come la maggior parte dei comuni mortali.
Dal canto suo, Troy,
piombato in crisi, avvertiva un urgente bisogno di aprire il proprio cuore ad un
obiettivo ascoltatore: e chi meglio di Ryan, che aveva incontrato
inaspettatamente lungo il tragitto, avrebbe quindi potuto raccogliere le sue
tormentate confessioni?
D’altronde, non era
abbastanza legato a lui da potersi permettere di esprimere giudizi spassionati,
e nemmeno così distante dalla questione da non avere nulla di pertinente da
dire.
In ogni caso, ciò
che aveva maggiormente messo in allarme la coscienza del playmaker, era stata la
frase letta proprio quella mattina, sul dattiloscritto rivelatore a noi ormai
ben noto.
“Lei ti trascinerà
in un gran casino”- recitava lapidaria l’introduzione al quarto capitolo, senza
concedere al lettore il beneficio del dubbio.
Poteva essere
altrimenti?
- Mia sorella è
strana, Troy..- sospirò pesantemente Ryan, mentre un rossore improvviso
compariva sulle sue guance, alla vista d’una leggiadra figuretta dai capelli
neri -...ma se c’è una cosa che ho imparato di lei, in tanti anni di convivenza,
è proprio questa. E’ un casino, quando si lascia sopraffare dai sentimenti.
Non sa
controllarli!..-
-Troy, Ryan!- I
capelli mossi sciolti sulle spalle, ed un golf rosso vermiglio che contrastava
alla perfezione con la sua carnagione scura indosso, Gabriella si avvicinò
sforzandosi di sorridere ai due ragazzi, evidentemente in
imbarazzo.
Era normale, d’altra
parte, che la sconcertasse l’idea di trovarsi faccia a faccia con il suo
“boyfriend”, dopo una settimana di silenzio stampa: e identiche riflessioni
andava macchinando il paonazzo playmaker...
- Ciao Gabriella..-
Le sorrise dolcemente Ryan: e, per un istante, a Troy parve che i suoi occhi
azzurri si fossero illuminati d’una luce triste – sei incantevole, come
sempre..-
Il wildcat provò una
sincera ammirazione per lui: riusciva a mantenere un contegno eccezionale pur
trovandosi accanto a Gabriella, anche se in un certo senso, ai suoi occhi,
appariva palese che lei non gli fosse del tutto
indifferente.
- Oh Ryan, sei
sempre il solito adulatore..- Gabriella rispose al sorriso,
radiosa.
Era bellissima e
fragile, come sempre: ma Troy dovette ammettere con un certo rammarico che
vederla illuminarsi di gioia, non gli procurava più un opprimente batticuore, ma
soltanto una leggere tenerezza.
Cercò ostinatamente
di trovare qualcosa di pertinente da dire.
- Gabriella, scusa
se non ho...-
- Non ti preoccupare
Troy..- alzò le spalle lei di rimando, visibilmente abbattuta – Taylor mi ha
detto tutto. So che hai avuto i tuoi impegni.
E proprio in
quell’istante, quale degna cornice d’un diabolico scherzo del destino, Sharpay
Evans raggiunse la fermata dell’autobus, chiamando a gran voce il nome di
Ryan.
L’impegno. Con la
“I” maiuscola.
- Ma si può sapere
dove ti eri cacciato, Ryan?- Ansimò la bionda, lanciando un’occhiata in tralice
a Gabriella.
Troy si sforzò di
restare impassibile, ma il suo sguardo cadde inevitabilmente su quella vulcanica
testolina bionda: e, un misto di contrarietà e divertimento, anche Ryan se ne
accorse, ed emise istantaneamente un discreto colpo di tosse.
Quel giorno, Sharpay
indossava un paio di pantaloni motivo Burberry, stivali di camoscio ed un
vistoso parka rosso.
Come sempre, nella
sua originalità, era impeccabile.
Il playmaker sfiorò
la crisi di nervi.
- Stamani ho deciso
di andare a scuola da solo, Sharp..- Fece Ryan, senza abbandonare la sua
proverbiale compostezza – mi sarebbe risultato difficile sopportarti ancora per
molto. Ti sei decisamente alzata con il piede sbagliato.
- Per te ogni giorno
è buono per rimproverarmi qualcosa, fratellino. Sei davvero
incorreggibile..-
- Ho saputo che hai
provato tu con Troy, in mia assenza..- Gabriella decise di interrompere la
diatriba famigliare, frapponendosi tra i due fratelli. Nel tentativo di spostare
con delicatezza Ryan, per farsi largo, la sua mano sfiorò quella del biondino,
che ebbe un deciso sussulto. – mi ha fatto piacere..-
- Gabriella, non
voglio che pensi che avessi intenzione di rubarti la parte..- si difese tuttavia
Sharpay, con una smorfia contrita dipinta sul viso – ero risoluta a cedere il
passo, una volta che fossi guarita..-
- Sbagli, Sharpay..-
Inaspettatamente, Gabriella, mutò radicalmente
espressione.
In quello stesso
istante, l’autobus, inchiodò sferragliando.
- Mi hai fatto un
grandissimo favore, invece..-
Seguì una pausa di
qualche secondo. Troy, tenendosi il cuore, anticipò mentalmente le parole che
sarebbero di lì a poco seguite. Sharpay sussultò di
sorpresa.
- Non sarò io
Gabriella guardò
Troy dritto in viso, gli occhi castani vagamente lucidi. Il suo sguardo non
aveva in sé niente, d’accusatorio o rancoroso.
Era
soltanto...triste.
-Scusami,
Gabriella..- Disse soltanto lui, risentito.
Ma lei si voltò,
risoluta ,dall’altra parte.
- L’autobus è
arrivato..- Ribadì, atona, fissando un punto imprecisato dinanzi a sé -...faremo
meglio a salire...-
Ognuno dei quattro
ragazzi i cui destini, quella mattina, si erano incrociati presso la fermata
dell’autobus, scelse un posto diverso, lontano da coloro con i quali aveva
condiviso, fino a pochi istanti prima, il palcoscenico.
Nessuno rivolse la
parola agli altri, sino a quando l’autobus, stracolmo di studenti, si fermò di
nuovo.
A pochi metri dalla
entrata dell’East High.
Ma una volta che
Gabriella ebbe abbandonato l’automezzo, Troy ticchettò leggermente sulla spalla
di Ryan, che lo ricambiò con uno sguardo curioso.
- Abbi cura di
lei..- disse soltanto, con un sorriso stanco.
Per la prima volta
da quando lo conosceva, Ryan gli parve disorientato: ma da quel poco che aveva
avuto l’opportunità di osservare, Troy ne era sicuro.
Provava qualcosa per
Gabriella.
-Sì..- Annuì
infatti, dopo qualche istante, il biondino.
- Lo farò. Te lo
prometto.
Troy assentì con
convinzione.
Quindi, l’energico
trillare della campanella d’inizio lezioni, riempì il
cortile.
E le loro strade si
divisero nuovamente.
***
Quel mattino, sia a
Troy Bolton che a Sharpay Evans, risultò alquanto impossibile prestare ascolto
alle farneticazioni della Darbus.
Entrambi,
probabilmente per la medesima ragione, non riuscivano a placare il senso di
colpa che li rodeva: e se per Troy, il classico duro dal cuore tenero, era
all’ordine del giorno lasciarsi dilaniare dal rimorso, altrettanto normale non
era per la glaciale principessa Evans.
Era talmente tedioso
per la stessa Darbus, vederli fissare ostinatamente il soffitto, che cacciarli
in teatro con un biglietto di sola andata le parve l’unica soluzione possibile:
e fu proprio lì che, finalmente, le due tormentate anime intrattennero un
confronto degno di questo nome.
Dopo che ovviamente,
fu trascorsa una mezz’ora abbondante di completo
silenzio...
- Credi che dovrei
chiedere scusa a Gabriella?- E fu Sharpay, inaspettatamente, a romperlo,
causando in Troy la più sincera sorpresa – insomma...non volevo rovinare le cose
tra voi due, sul serio...-
- Sharpay, non è
stata colpa tua..- La consolò il playmaker, alzando con un pesante sospiro le
larghe spalle -.. sono io ad essermi comportato come un
idiota..-
La bionda aggrottò
con decisione la fronte.
- Come sarebbe a
dire?- Ruggì, irritata - A causa della mia arroganza da prima donna, tu, da
ingenuo ragazzo quale sei, hai perso di vista le cose realmente importanti.
Nessun altro è colpevole se non io!
A quelle parole, il
ragazzo, ridusse i fumosi occhi azzurri a due fessure,
scocciato.
-Oh, piantala!- Le
impose infine, scuotendo il capo – se avessi amato Gabriella come meritava, non
mi sarei mai lasciato distrarre da te. Non sei certo così
irresistibile..-
Punta sul vivo,
Sharpay montò su tutte le furie.
- COME PREGO?
Sbaglio o sembravi aver bisogno d’un giretto nel reparto rianimazione, e
soltanto perché mi ero avvicinata un po’ più del dovuto ?!
Troy le rivolse una
smorfia seccata, incrociando le braccia sul petto.
Accomodatosi presso
uno dei numerosi sedili di velluto della platea, balzò improvvisamente in piedi.
- Su una cosa hai
ragione, sai?- La provocò, con un sorrisetto malevolo- Sei davvero un gran
primadonna!
- Parla mister “ ci
sono cartelloni giganti con la mia faccia ebete disseminati per tutta la
scuola”!- Tagliò causticamente corto la ragazza, riassunta a propria volta la
posizione eretta- La tua
megalomania non ha limiti..-
-
Non sono io quello a scoppiare in lacrime perché non al centro dell’attenzione,
signorina stucchevole!- La scimmiottò con una sgradevole vocina in falsetto Troy.
Ansimando
l’uno dinanzi all’altra, decisamente alterati, i due ragazzi si scambiarono
vicendevolmente uno sguardo collerico, entrambi risoluti a non farsi da
parte.
Ma
dopo qualche istante, forse resisi conto dell’assurdità di quella situazione,
sia Troy che Sharpay emisero un risolino divertito, ed alzarono le
spalle.
-
Stiamo litigando per decidere di chi sia la colpa, se tra te e Gabriella è
finita...- Rabbrividì la ragazza, contrariata -non è
tremendo?
-
Molto..- Troy le rivolse un sorriso sornione, riempiendosi gli occhi di quel suo
profilo radioso, che sembrava riempire di luce il teatro semi buio – propongo di
stabilire un ex equo.
-Affare
fatto..-
Il
playmaker restò a fissare Sharpay in piedi dinanzi a lui per qualche secondo,
imbarazzato.
Udiva
il cuore battergli in petto come un tamburo impazzito, e ritrovarsi così vicino
a lei, che con tutta probabilità si sarebbe accorta della sua agitazione, lo
faceva sentire ancor più a disagio.
Sfiorandogli
leggermente una guancia, la ragazza gli si avvicinò piano, sino a sfiorare il
suo naso con il proprio.
-Hai
un buon profumo, per essere un ragazzino narcisista..- sorrise leggermente
Sharpay, mentre Troy si sentiva morire.
Quindi,
con spaventosa quanto inaspettata delicatezza, la bionda gli stampò un veloce
bacio sulle labbra.
-
Scusa..- Avvampò quindi, allontanandosi con spaventosa – rapidità non so proprio
cosa mi sia preso..-
Troy,
immobile, quasi la sua schiena si fosse improvvisamente inchiodata alla
poltrona, boccheggiò.
-
N-n on importa..-
-Aspetta
qui; vado a prendere gli spartiti..- Gli impose Sharpay gesticolando enfatica,
nel palese tentativo di sottrarsi da quell’improvviso e fortissimo imbarazzo
-Così impiegheremo il nostro tempo in maniera più produttiva, provando. Nel
frattempo, sarà meglio che inizi a scrivere la nostra
lettera.
-
Q- quale lettera?
-
Quella tramite la quale ci scuseremo. Con Gabriella, naturalmente!- Cinguettò
Sharpay, percorrendo a grandi passi il corridoio.
Troy
estrasse dalla propria borsa
sportiva una penna: e, ancora scosso, si mise al lavoro.
Non
era troppo strano, d’altra parte, che le sue idee si fossero momentaneamente
azzerate.
Nel
frattempo Sharpay, intenta a frugare all’interno del proprio armadietto, non si
accorse che una mano affusolata ma forte si posava sulle sue spalle, con
risolutezza.
-Ma
che diavolo volete da m...?
...
...
Silenzio.
In
un istante, il deserto corridoio della East High, tornò ad essere un luogo di
pace e di tranquillità entro il quale, soltanto pochi studenti, durante le
regolari lezioni, transitavano alla ricerca dei servizi igienici.
-
Eureka!- strillò nel frattempo Troy Bolton, che aveva finalmente ricevuto una
prodigiosa illuminazione.
Ora,
dopo un’attenta riflessione,aveva individuato il modo più adatto per iniziare la
sua lettera: ed era stato il rumoroso richiudersi della pesante porta dell’aula
di chimica, a risvegliarlo dal trance estatico chiamato
Sharpay.
-
Cara Gabriella; credimi. Mi dispiace enormemente. ..
Il
playmaker era così concentrato, d’altra parte, che nemmeno un legittimo dubbio
lo sfiorò.
Perché
la porta dell’aula si era aperta, se il docente di chimica era assente da più di
una settimana?
In
ogni caso, poteva starne certo.
Presto,
suo malgrado, lo avrebbe scoperto....
Parto
con il ringraziare tutte coloro hanno letto e/o recensito, e quindi in
particolare Herm90, *Aqua Princess*, Star_95, Jud_91,Videlbra91, e miss_ka!
Ç____ç sono commossa! Scusatemi tantissimo per la mia epica lentezza
nell’aggiornare, ma si sa; la passione dei torturat...emmh..professori, è
proprio quella di torchiare il + possibile i loro studenti! E dopo l’attività di
stage che mi ha decisamente sfiancata, la mia voglia di scrivere, devo
ammetterlo, era ridotta a zero! ^__^ Ma prometto che d’oggi in poi sarò
decisamente più puntuale (ci proverò almeno T_T)! In particolare, vorrei fare
alcune precisazioni;
X
Cara Aqua.. sui numerosi effetti collaterali dell’amore sono pienamente
d’accordo con te! Credimi...anche io potrei scrivere un saggio in materia, e
devo purtroppo ammettere che mi ritrovo pienamente nei panni di Sharpay, nel
senso che mi lascio attrarre da uomini già impegnati! Ç_ç Con la sola eccezione
che, purtroppo, non sempre riesco a farla franca..! Hai ragione, ad ogni modo:
sei una vera filosofa e le tue recensioni mi mettono sempre un grandissimo buon
umore! xD Ti ringrazio davvero ed un kissone!
X
Star_95, Jud_91,Videlbra91: oddio mio! Vi ringrazio tantissimo per i vostri
complementi! Non li merito! Continuate a seguirmi, ed un forte abbraccio anche a
voi!
X
Herm90: non so davvero descriverti quanto mi faccia piacere che questa
schifezzuola ti aggradi! Ç.ç Specialmente perché ammiro moltissimo il tuo modo
di scrivere ed ho trovato il ciclo “Tutti odiano Troy” una trovata
SPAVENTOSAMENTE GENIALE! >__< Grazie milleeeee ç___ç sn davvero onorata!
Ed
infine per miss_ka...sai che hai ragione? O.o forse ho davvero calcato la mano
con il povero Ryan..ma ti assicuro che non volevo affatto descriverlo come un
povero idiota, ma bensì far risaltare l’innocenza che tanto amo di lui! Ed anzi;
ti dirò di più. Ultimamente sono stata colta da una cocente passione per quel
bel biondino, e vorrei dargli più spazio all’interno della storia nei capitoli
avvenire! Che ne dici? xD
Concluse
le mie farneticazioni deliranti...(sigh..sparo più idiozie di uno sputa palline!
Ç__ç) vi saluto ufficialmente, cogliendo l’occasione per ringraziarvi di nuovo,
nel modo + sincero possibile! Vi voglio beneee >__<
Leggete
se vi va! E siate clementi! >_<
P.s:
Humu Humu Nuku Nuku Apu’a’a xDDD........non la amate anche voi????(insieme a
quel divino biondino di Lucas
ovviamente! *__*)