“Meravigliosa
creatura
Sei sola al mondo
Meravigliosa paura
Di averti accanto
Occhi di sole
Mi bruciano in mezzo
al cuore
Meravigliosa creatura
Un bacio lento
Meravigliosa paura
Mi tremano le parole
Muoio d’amore
Meraviglioso…”
Gianna Nannini, “Meravigliosa
creatura”
“Ed
io che non so
immaginare
Parole da dire per te
So solo che ti guardo
E non vorrei mai
smettere…”
F. Renga, “Vedrai”
10. Request
Non ha ancora pianto.
La conosci da anni ormai, ma non pensavi che fosse forte quasi quanto te. O forse solo orgogliosa, anche più di te.
La guardi sospirare, gli occhi sulla tomba bianca, le mani strette in grembo, composta e rigida come le vedove del nord, un iceberg che galleggia nel mare del dolore.
“Cosa farai adesso?”
“Non lo so. M penso sarò in grado di sopravvivere con le mie forze, in un modo o nell’altro.”
Davvero un iceberg: imponente e secolare. Ma basterebbe un raggio di sole più forte degli altri a scioglierla.
Così forte e così indifesa allo stesso tempo…
Riza Hawkeye raccoglie in sé tutte le contraddizioni di questo mondo, e le risolve in un unico gesto preciso e indifferente, come si scacciano le mosche.
Ti tornano in mente le ultime parole del maestro, poco prima di morire.
Mia
figlia… Ti affido…
Roy, mia figlia…
“Rimorso” è sempre stata una parola sconosciuta al vecchio. Fino alla fine.
O forse non ha mai dato a vedere quanto invece l’intero concetto lo stesse mangiando da dentro.
Non vuoi finire come lui: tu vivrai, per qualcosa di diverso dall’alchimia, per qualcosa di più grande. Ed è un sollievo che lei non rida dei tuoi ideali da bambino.
“I suoi sono sogni meravigliosi…” ha detto, a bassa voce, come se non volesse farsi sentire.
Sembra crederci davvero, sembra che sia anch’essa un’idealista come te.
Chissà cosa avrebbe detto il padre…
Mentre la segui dentro casa ti sorprendi a pensare a lei come una donna: non più la figlia del maestro – quel genitivo ingombrante non ha più motivo di esistere, come un cordone ombelicale finalmente reciso - un concetto scisso da ogni altro riferimento.
Indipendente, autonoma, un’unità completa, un individuo a sé.
Riza.
Riza e basta.
Solo Riza.
Sola.
“Cosa c’è?”
Non ti sei accorto di esserti incantato, e i suoi occhi interrogativi ti fanno sentire uno stupido colto in flagrante.
Non hai potuto farne a meno: è come se la sua immagine finalmente separata da qualsiasi altra, stagliata contro il cielo chiaro quasi bianco, sia troppo sottile, troppo esile, troppo sola.
E’ indifesa, pensi, è una ragazzina ed è sola.
“Tuo padre…”
Mia
figlia… Roy, lei… lascio
mia figlia a te…
“Forse voleva…”
Ti fermi un attimo prima.
Non è giusto legarla a qualcun altro, quando è appena riuscita a liberarsi.
E’ sola, ma è forte. Questo non puoi negarlo.
Sa dove trovarti, sa dove sarai per il resto della tua vita, sa che può contare su di te.
“Cosa?”
“Nulla.”
Forse quel vecchio sperava davvero in vuoi due, sperava davvero che fosse possibile, come nei romanzetti rosa che lei nascondeva sotto il cuscino.
Sorridi al pensiero: non puoi negare di averlo desiderato, anche tu, di nascosto come si accarezzano le utopie davvero troppo illogiche e importanti.
Ma ora non ha più senso.
Riza: sola e forte come le regine del nord.
Riza che ti guarda e non capisce, non vede l’alternativa, la possibilità, l’ultimo desiderio di un vecchio padre, la sua benedizione.
Salite i gradini della grande casa in silenzio, ma le prendi la mano poco prima di entrare.
Non ora, non ancora, forse più avanti. Quando otterrai la licenza di alchimista di stato, quando avrai un posizione, quando potrai davvero essere degno.
Forse allora sarà possibile, forse la domanda non ti sembrerà più così fuori luogo, ma coerente con i tuoi sogni, parte dei tuoi sogni.
Roy…
ti affido…
In fondo sono le ultime volontà del tuo maestro, del padre di questa donna.
E ti sembra sciocco, sdolcinato e patetico. Ma sai bene che anche senza quelle parole farfugliate, la decisione l’avevi già presa da tempo.
Come al
solito: una
frase del manga che ho notato solo di recente… ^^”
E in questo
senso il
titolo “Request” si può interpretare in
due modi: Sia
Per quanto
riguarda
Replica:
Elyxyz:
Oddio,
ripetizioni ce ne solo alcune volute e altre no (in fondo il titolo era
Replica
^^”) non so a quali tu ti riferivi… Per quelle non
volute: pardon!^^
Shatzy: Oh
yes, hai
azzeccato in pieno il punto! XD Non so perché ma quando ho
letto il titolo mi
sono venute in mente subito le sciacquette con cui Roy esce di
solito… strano,
no?XD La storia della tintura è una storia vera: al liceo
c’era un tipo davvero
carino, la cui passione per le brune
era
risaputa. Ebbene, non c’era più una bionda in giro
neanche a pagarla oro (
pazzie del genere femminile…)! XD
The_Dark_Side:
Concordo, bisognerebbe santificare Riza, prima o poi… Per
quanto riguarda la
canzone, l’ho aggiunta all’ultimo perché
mentre postavo si sono messi a farla
alla radio, e mi è sembrata azzeccata… Eh
s’, in questo fandom la telepatia è
abbastanza frequente (vero Shatzy? ^^”).
_mame_: Non
so se Riza
si renda conto di essere unica, per Roy: ogni tanto penso che sappia di
essere
essenziale, ma non penso afferri fino in fondo la misura di questa
“dipendenza”
che Roy ha nei suoi confronti…
Sisya:
Psicologia
casalinga e fai da te applicata al Royai! ^^” E’
una cosa che mi è venuta in
mente guardando le pipette con cui il nostro colonnello ha a che fare:
la
maggioranza è bionda, ho fatto due più due,
e… è venuto fuori questa cosina
qua! ^^ Grazie per i complimenti!