Capitolo 1: zia:Marta!Marta!MARTAAAA!!! Erano le 8:00 di mattina, non avevo voglia di alzarmi per andare alla cerimonia di commemorazione della morte dei miei genitori, ero triste e proprio non mi volevo muovere dal letto. Zia:Marta!! decisi comunque di rispondere a mia zia Dina: Io:arrivo! Mi misi il vestito per la cerimonia,mi pettinai e scesi immediatamente le scale. Zia:eccoti! Bene dobbiamo andare. Non mi andava per niente di parlare con tutti i parenti che si sarebbero presentati alla cerimonia,in realtà avrei parlato volentieri con una sola persona.. Il mio amico Zayn. Lo conosco da quando ero piccolissima, é poco più grande di me,ma non ho mai notato la differenza di età e credo che neanche lui l' abbia mai notata. La cerimonia non durò molto, meglio per me, non ho versato una lacrima. Ho pianto talmente tanto in questi ultimi 6 anni che credo che le lacrime si siano prosciugate, rimasi impassibile. Avevo un'aria cupa, uscii dalla chiesa e mi misi a braccia conserte sul piazzale della chiesa. All'improvviso mi venne in contro un bel ragazzone alto con un bel ciuffo a banana, non potevo crederci... era proprio lui, era Zayn. Zayn: Ciao Marta... Io: Ciao Zayn … Zayn: Ogni anno diventi sempre più cupa... Io: Non ce la faccio... é un dolore troppo grande per me,le lacrime mi mancano... Zayn: Mi dispiace,avresti bisogno di divertirti e di svagarti un po... Io: Credo di si.. non conosco molte persone... da quando sono morti i miei genitori mi sono dovuta trasferire qui a Bredford da mia zia Dina, ho lasciato tutti i miei amici che avevo in Italia, l'unico che mi é stato vicino sei sempre stato tu... non riesco a farmi molte amicizie... Zayn: Io ho un gruppo di amici, simpatici e divertenti... se vuoi te li faccio conoscere. Io: Grazie, se volete vi posso invitare da me... la zia Dina deve uscire questo pomeriggio e non mi va di stare da sola... Zayn: Ok, allora arriviamo alle tre da te Io: Ok. Andai a casa mi cambiai e buttai i vestiti sul letto. Scesi le scale e andai in sala per guardare un po’ di televisione... quando il cellulare mi squillò ...