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Autore: NutellaAndSugarAsNiall    25/05/2013    2 recensioni
G:”Dio mi schifa, io mi schifo, tutti mi schifano” disse sporgendosi ancora di più, facendomi ingoiare a vuoto.
N:”Giuro che se ti butti io ti seguo” affermai mentre lei si girava di scatto verso la mia direzione
G:”Io non ti merito Niall, stai solo perdendo tempo. Sono solo una stupida ragazza che non ha nessuno nel mondo, e che fino ad ora è stata appesa ad un filo, che è appena crollato”
N:”No no, ti prego, stai qui con me. Giuro che ti aiuterò in ogni modo possibile” dissi avvicinandomi ancora di più, mentre lei rientrava un po’ dalla ringhiera su cui era seduta.
G:”Niall, potresti avere ogni ragazza di questo pianeta, ogni modella di questo universo, la bellezza in persona, perché sei qui con me?” chiese facendo incontrare i suoi occhi marroni con i miei
N:”Perché le modelle sono perfette, e la perfezione annoia” sorrisi “E poi tu sei più bella di ogni persona di questa terra” sussurrai mentre mi avvicinavo ancora di più.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro Niall,
so che sono solo una delle tante fan che ti scrivono, di quelle che impazzirebbero solo per vederti, so che probabilmente queste poche parole che scrivo tu non le leggerai mai, ma lo faccio lo stesso.
Io sono una delle tue fan più sfegatate. Non posso dire di essere la tua fan numero uno, perché sicuramente c’è qualcuno che ti ama più di me, anche se mi sembra impossibile.
Ti scrivo questa lettera per dirti che mi hai salvato la vita. Questa non è una frase di quelle prese da internet, di quelle che si scrivono tanto per fare qualcosa, questa è la verità.
Quando i miei genitori sono morti, circa due anni fa, il mondo è crollato a pezzi. Li ho persi due giorni dopo il mio diciottesimo compleanno, e da un giorno all’altro mi sono ritrovata da sola nel mondo. L’unica cosa che avevo era un Mp3, su cui avevo registrato tutte le vostre canzoni che hanno fatto da colonna sonora alla mia vita negli ultimi due anni.
Adesso ho deciso di scriverti questa lettera, anche se so che non servirà a niente. Se la leggerai voglio che tu sappia una cosa: mi hai cambiato la vita.
Mi ricordo che una volta in un’intervista hai detto che eri quello con poche fan, che non piaceva a nessuno; e ti giuro che in quel momento avrei solo voluto essere lì ad urlare che io ci sono, so che non conto nulla, ma come me ci sono miliardi di ragazze che morirebbero solo per vedere un tuo sorriso. Quindi continua a sorridere, ad essere felice, perché quando sei felice tu sono felice anch’io.
Voglio solo che tu sappia che per me sei tutto, che non so come avrei fatto se non ci fosse stata la vostra musica, e che ti amo. Sì, perché io ti amo. Devo confessarti che non l’ho mai detta a nessuno questa frase. Te la dedico, perché è solo la verità. Ma io non amo solo il tuo aspetto; amo tutto di te: il tuo sorriso, che è in grado di far illuminare le mie giornate; la tua tenerezza, che riesce a farmi sorridere anche nei momenti più tristi; la tua dolcezza, che hai dimostrato tante volte di avere. Quindi ti prego di ascoltarmi se mai dovrai leggere questa lettera; non smettere mai di essere felice, perché sarò felice anch’io; non smettere mai di sorridere, perché sorriderò anch’io; non smettere mai di credere nei tuoi sogni, perché fino a quando ci saranno esisteranno anche i miei.
Io non sono una di quelle fan che si arrabbiano se esci con qualcuno. Io voglio solo che tu vivi la tua vita, che tu sia felice. Se tu decidessi di fidanzarti con una ragazza, non sarei invidiosa, ma solo fiera del fatto che qualcuno sia riuscito a farti innamorare.
Probabilmente se riceverai questa lettera la vedrai tutta deformata dalle mie lacrime di gioia, che ho solo per avere anche solo una minima possibilità di farti sapere queste cose.
Tra poco verrete qui a Milano, e io non sarò al vostro concerto. L’ultima volta sono venuta a Londra per vedervi, e appena siete entrati sono svenuta per cinque ore. Solo per averti visto, solo per essere stata nella tua stessa città, solo per te. Tu. L’unica ragione per cui vivo, visto che ormai non mi è rimasto più niente.
Quello che ti dirò adesso potrà stupirti, o solamente farti provare pena per me: in questo momento sono su un ponte. Scrivo adesso questa lettera, perché tra una settimana esatta io mi troverò ancora su questo ponte a mezza notte esatta, per poi buttarmi giù, con una tua foto tra le mani.
Se andrò in paradiso ti aspetterò, e se finirò all’inferno passerò il tempo a pensarti.
Volevo ringraziarti per esistere ed avermi cambiato la vita. Se prima pensavo di uccidermi per la morte dei miei genitori, adesso mi uccido perché semplicemente voglio farla finita. Non voglio più piangere, non voglio più soffrire, non voglio più stare in questa stupida vita. L’unica ragione per cui vivo sei tu, per questo ho deciso di pensarti fino all’ultimo, fino a quando il mio cuore non smetterà di battere.
Penso di aver detto tutto, se mi verrà in mente qualcos’altro te lo dirò quando ci incontreremo in paradiso, dove tutti i sogni si avverano, nel mio caso quello di incontrarti.
Addio Niall, ti amo.
Gaia.
La ragazza finì di scrivere la lettera mentre altre lacrime scorrevano sul suo volto, subito dopo scese dal ponte, incamminandosi verso la buca delle lettere ed imbucando l’unica cosa che sarebbe rimasta di lei sulla terra.
Tornò a casa e andò a letto, aspettando con impazienza il giorno della sua fine.
 
Due giorni dopo
#Niall.
Sta mattina mi sono svegliato e ho deciso di leggere alcune lettere mandate dalle fan. Adoro sapere che c’è qualcuno a cui interesso, e a cui piace la mia musica. Me ne venne una all’occhio. A differenza delle altre che erano colorate o piene di brillantini, quella era una semplice lettera bianca. Non aveva né dedica, né nome, né numero di telefono, che di solito alcune fan mi lasciavano sperando che un giorno le richiami.
Decisi di iniziare proprio da quella, per la curiosità di sapere cosa c’era scritto. L’aprì strappando l’estremità, per poi vedere una scrittura femminile, senza cuori né disegni.
Iniziai a leggerla con un sorriso, per poi finire con un’espressione sconvolta e un forte peso sullo stomaco. Non mi è mai capitato di leggere una cosa del genere. Dovevo fermarla, non potevo lasciare che una ragazza buttasse così la sua vita.
Sulla busta non c’era scritto né indirizzo né niente,e decisi di chiamare Paul per sapere da dove veniva. Dovevo assolutamente fare qualcosa.
Quando riuscì a vedere Paul e a raccontarglielo lui mi disse di lasciar perdere, che probabilmente era solo una storia inventata da una ragazzina che voleva vedermi. Ma io ero convinto che quella lettera diceva solo la verità.
Pregai Paul, finché non chiamò un suo amico del’FBI che il giorno dopo riuscì a prendere delle impronte digitali dal foglio. Mi disse che quella lettera era stata scritta da una certa Gaia Stuart. Feci delle ricerche e scoprì che i suoi genitori erano realmente morti, e che non aveva altri parenti.
Mi si strinse il cuore a sapere che quella lettera diceva la verità.
Decisi di partire. Quella ragazza abitava a Milano, in una villetta. Prima di andare però dovevo chiamarla, erano già passati tre giorni da quando l’aveva scritta, e io non riuscivo a non preoccuparmi che avesse anticipato l’appuntamento con la morte.
Trovai insieme a Paul il suo numero, e decisi di chiamarla subito.
Tuuuuuuu tuuuuuuuuuuu
G:”Pronto?” chiese in italiano
N:”Non farlo” dissi tutto d’un fiato
G:”Come ma … chi sei?” chiese confusa
N:”Sono Niall, ti prego non farlo” dissi ancora
G:”S-sei Niall?” chiese con la voce spezzata, probabilmente da delle lacrime
N:”Sì sono io, ti prego, non devi assolutamente”
G:”O mio Dio Niall, hai letto la mia lettera?”
N:”Sì che l’ho letta, per favore non puoi fare una cosa del genere. Sei giovane, hai tutta una vita davanti e non puoi buttarla via così”
G:”Io … tu sei l’unica ragione per cui ho vissuto negli ultimi due anni, ma adesso ho capito che è inutile continuare così. Ti ringrazio per avermi migliorato la vita, ma adesso è il momento di tornare con i piedi per terra e smettere di sognare”
N:”No non puoi farlo, me l’hai detto tu. Non devi mai smettere di sognare perché tutto è possibile”
G:”è vero l’ho detto io, ma non posso continuare. I miei genitori avevano un sacco di debiti, e ancora adesso io facendo la barista di mattina, lavorando in un negozio di vestiti di pomeriggio e in un pub di sera non sono riuscita a saldarli. Sto perdendo la casa e non riesco a pagare le bollette”
N:”Ti giuro che ti pago tutto io, ma non devi neanche pensare a fare una cosa del genere”
G:”Non cambierebbe niente, poi i soldi li dovrei dare a te”
N:”Non ti preoccupare, pagherei qualsiasi cifra per non fartelo fare”
G:”Davvero Niall. Grazie per essere così, grazie per la tua dolcezza, grazie davvero per avermi fatto sorridere quando mi sentivo giù. Ma non posso farti fare una cosa del genere, e mi stupisce ancora di più il fatto che pur non conoscendomi stai facendo questo per me”
N:”Ti prego non puoi farlo davvero, non devi. Giuro che farò tutto quello che vuoi”
G:”Mi dispiace Niall, ma non si può far niente per il vuoto che ho nel petto, quindi dimenticami. Ti giuro che ti sarò per sempre grata per questa chiamata, perché come al solito sei riuscito a farmi sorridere. Ti aspetto in paradiso.”  disse per poi attaccare, lasciandomi con un senso di colpa nello stomaco. Senza neanche pensare accesi il computer e prenotai un biglietto per Milano. L’avrei salvata, in un modo o nell’altro. Sarei partito il giorno dopo.
 
La mattina dopo
Mi svegliai alle nove e mezza. Avevo già comunicato ai ragazzi che sarei andato a Milano, e loro avevano concordato con me, come al solito. Adoro il fatto che siano sempre d’accordo con le mie decisioni, belle o brutte che siano.
Partì alle undici e mezza, e all’una mi fermai all’aeroporto a mangiare qualcosa. Avevo l’aereo all’una e mezza, e mentre mangiavo decisi di richiamarla.
Tuuuuuuu tuuuuuuuuu
G:”Pronto?”
N:”Pronto Gaia”
G:”Niall, sei davvero tu?”
N:”Sì, e ti dico ancora che non puoi ammazzarti solo per problemi economici, tu …” mi interruppe
G:”Non è solo per problemi economici. I miei genitori sono morti due anni fa, e io sono entrata in depressione. Ho perso tutti gli amici che avevo, e io mio ragazzo mi ha lasciata dopo una settimana. Se mi uccidessi risolverei tutti i problemi. Andrei in paradiso, o forse all’inferno, ma l’importante è solo andarmene per sempre da questa casa, da questa città, da questo mondo. Non ne posso più; di niente. Non riesco più a fare tre lavori sei giorni a settimana, non riesco più a sentirmi prendere in giro da persone che prima erano miei amici, non posso più stare in una casa senza acqua e senza luce. Non ce la faccio più” disse iniziando a singhiozzare.
N:”Cosa posso fare per farti cambiare idea?” chiesi mentre salivo sull’aereo
G:”Tu non devi far niente. Io voglio solo che tu sia felice, voglio solo sapere che la persona che amo non smetta mai di vere quello splendido sorriso. Basta che non ti dimenticherai mai di me, sarà solo questo a tenermi in vita” disse per poi riattaccare, mentre l’aereo partiva, diretto verso Milano.
Mentre aspettavo feci un giro su twetter, e per fortuna mi accorsi che i ragazzi avevano detto che mi ero ammalato. A quanto pare il mio cappello con gli occhiali completamente neri aveva funzionato.
Stavo giocando a doodle jump, quando una voce metallica annunciò l’arrivo dell’aereo in quella benedetta città. Appena sceso andai a fare uno spuntino al bar, per poi chiamare ancora Gaia.
G:”Pronto?”
N:”Pronto Gaia, dove abiti?” le chiesi
G:”Perché me lo chiedi?” chiese confusa
N:”Dimmi solo la via e il numero” risposi sbrigativo, mentre fermavo un taxi. Dopo un po’riuscì a convincere Gaia a dirmi la via, e partì verso casa sua.
N:”Apri la porta” dissi quando il taxi si fermò davanti ad una villetta.
G:”Non posso” mi rispose
N:”Come non puoi?”chiesi confuso
G:”Non sono a casa”sussurrò, facendomi venire una strana sensazione nello stomaco
N:”E allora dove sei?” chiesi spaventato
G:”Sono …”
N:”Gaia, dove sei!?!” chiesi allarmato
G:”Sono al ponte Niall, mi dispiace ma non ce la faccio davvero più. Prima un ragazzo mi ha tirato una spallata, e mi ha detto ‘vattene poveraccia’”disse singhiozzando
N:”Non puoi farlo!” mi allarmai iniziando a correre dove mi aveva indicato il taxista, che aveva appena finito il turno.
G:”Mi dispiace Niall”disse, e solo in quel momento mi accorsi della sagoma nera di una persona seduta sul ponte lì vicino “Ti amo” disse per poi riattaccare. Vidi la sagoma allungare le braccia in avanti, come per un tuffo, e in quel momento urlai iniziando a correre.
N:”Nooooo! Gaia fermati!” feci con tutto il fiato che avevo in gola. In quel momento la persona si fermò, mentre io mi avvicinavo sempre di più e riuscivo a distinguere un visino dolce con dei capelli marroni.
N:”Gaia …” dissi arrivando a toccarle la spalla, mentre lei abbassava lo sguardo.
G:”Niall …” sussurrò mentre delle lacrime scendevano dai suoi occhi “Cosa ci fai qui?” chiese alzando finalmente lo sguardo.
N:”Sono venuto a salvarti, non ti lascerei mai fare una cosa del genere” dissi avvicinandomi sempre di più
G:”Sono una stupida. Ti ho fatto perdere tutto questo tempo solo per venire a vedere una pazza che si vuole suicidare” disse iniziando a singhiozzare
N:”Tu non sei pazza, sei solo stanca, e io ti capisco. So cosa vuol dire essere rifiutato”
G:”No che non lo sai, nessuno lo sa. Nessuno può capire cosa vuol dire essere continuamente respinta da ogni persona”
N:”Sì che lo so, all’inizio ero anch’io come te, ma scappare non serve a niente”
G:”Sì invece, pensa come sarebbe stare tutto il tempo in un luogo dove nessuno può deriderti, dove le persone sono buone, come il paradiso” sussurrò sporgendosi un po’ da ponte
N:”Per favore resta con me, si aggiusterà tutto te lo prometto. Dio non ce l’ha con nessuno, e sicuramente non con te”
G:”Dio mi schifa, io mi schifo, tutti mi schifano” disse sporgendosi ancora di più, facendomi ingoiare a vuoto.
N:”Giuro che se ti butti io ti seguo” affermai mentre lei si girava di scatto verso la mia direzione
G:”Io non ti merito Niall, stai solo perdendo tempo. Sono solo una stupida ragazza che non ha nessuno nel mondo, e che fino ad ora è stata appesa ad un filo, che è appena crollato”
N:”No no, ti prego, stai qui con me. Giuro che ti aiuterò in ogni modo possibile” dissi avvicinandomi ancora di più, mentre lei rientrava un po’ dalla ringhiera su cui era seduta.
G:”Niall, potresti avere ogni ragazza di questo pianeta, ogni modella di questo universo, la bellezza in persona, perché sei qui con me?” chiese facendo incontrare i suoi occhi marroni con i miei
N:”Perché le modelle sono perfette, e la perfezione annoia” sorrisi “E poi tu sei più bella di ogni persona di questa terra” sussurrai mentre mi avvicinavo ancora di più.
G:”Non sparare cazzate, sono orribile” affermò avvicinandosi ancora di più a me “Ho i capelli marrone merda, di quelli che sono sempre spettinati, la pancia con la ciccia sui fianchi, e poi i miei odiosi occhi marroni. Ma non li vedi? Sono orribili, mentre i tuoi sembrano dei pezzi di cielo!” esclamò indicando ogni parte del suo corpo, facendomi ridere per l’espressione stizzita che aveva assunto.
N:”Tu non sei orribile, sei perfetta, in tutte le tue imperfezioni” sorrisi ancora, quando vidi che era avanzata così tanto da essere appoggiata alla ringhiera, e non più seduta come poco prima.
G:”Io non sono perfetta, altrimenti nessuno mi tratterebbe come fa adesso”
N:”Sappi che quello che ti trattano male sono solo degli stupidi, perché non si rendono conto che facendo così fanno soffrire una delle persone più belle di questo pianeta; sia dentro che fuori” dissi avvicinandomi sempre di più, mentre sul suo viso le labbra si increspavano, formando un piccolo sorriso.
G:”Niall, io davvero non so come tu riesca a farmi sorridere anche nei momenti più brutti” ammise sempre sorridendo
N:”Tu non hai bisogno di me per sorridere, basta solo che ti guardi allo specchio, senza evidenziare i difetti ma lodando i pregi del tuo bellissimo corpo” dissi mentre i nostri nasi si toccavano
G:”Tu sei perfetto Niall, non hai neanche una cosa che non va, ma come fai?” chiese guardandomi negli occhi
N:”Credimi, io di difetti ne ho tanti” sorrisi imbarazzato
G:”No che non ne hai, guarda; hai un sorriso stupendo, degli occhi stupendi, un naso stupendo, un corpo stupendo, una dolcezza enorme, una tenerezza irresistibile, non so davvero trovarli i difetti” sussurrò ad un soffio di distanza dalle mie labbra
N:”Sei tu che di difetti non ne hai, non so davvero cosa ci sia sbagliato nell’avere gli occhi marrone cioccolato, e poi questa pancia io non la vedo” sussurrai a mia volta accarezzandole i fianchi.
Lei senza dire niente si avvicinò a me e le nostre labbra si unirono, come se non aspettassero altro, come se fossero state fatte solo per stare insieme. Io le misi le mani sui fianchi, e lei insinuò le sue nei miei capelli, mentre con la lingua chiedevo accesso alla sua bocca.
G:”Ti amo Niall, mi hai salvato la vita” sussurrò
N:”Ti amo anch’io Gaia” sussurrai a mia volta, per poi far rincontrare le mie labbra con le sue.
N:”L’avevo detto, in un modo o nell’altro ti avrei salvata” 
 

  
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