Pervinca si sentiva pulsare in ogni dove, ma la sua fronte era bollente, più di tutto il resto del corpo. Era accaldata, eppure aveva freddo. Aveva sentito la mancanza di Grisam appena si era staccato dalla sua fronte. Due secondi di fremiti, due secondi di felicità. I primi due secondi di felicità che attendeva da sempre.


Sorrise senza preoccuparsi di darlo a vedere e guardò Grisam negli occhi. Lui si sdraiò accanto a lei e guardò il cielo. Erano stati così tante volte, ma mai si erano sentiti così agitati. Pervinca iniziò di nuovo a piangere silenziosamente, ma questa volta era felice. Felice che Grisam fosse accanto a lei. Grisam era l’unica cosa importante in quel momento. Si girò verso di lui per guardarlo, stando appoggiata su un fianco.


Decise che era il momento di fare quello che voleva fare da anni. Lo abbracciò. Era caldo. E abbracciata a lui sentiva il suo cuore battere. Vì lo aveva già abbracciato. Ma non era stata la stessa cosa. Prima erano amici. Prima erano SOLO amici. Nessuno le disse che in quel momento erano qualcosa di più. Ma in fondo entrambi lo sapevano. Non erano più solo amici. E la verità era che non lo erano mai stati. Erano sempre stati qualcosa di più. Avevano sempre provato qualcosa di speciale per l’altro ma avevano coltivato questo affetto in un giardino segreto. Al riparo da tutto e da tutti.


Grisam la strinse a sé e Vì si lasciò cadere fremendo su di lui. Anche se erano lì i loro pensieri si trovavano altrove. Si trovavano insieme su un prato. Esattamente come realmente erano. Ma si stavano baciando. Fra un pensiero e l’altro, tra un battito e l’altro, tornarono nella loro realtà. Abbracciati. E Grisam cercava lo sguardo di Vì. E lei cercava di scappare da quegli occhi verdi. E lui catturò la sua attenzione pronunciando con dolcezza quelle parole tanto attese.
-Vì, mi piaci-


Ormai frai il suo battito del cuore e quello di Grisam non ci capiva più niente. Neanche la sua testa ragionava più in modo razionale. Decise di affrontare quello sguardo che aveva cercato di evitare. Non era il momento di scappare. Alzò la testa e si avvicinò di più a quella di Grisam. E intanto vedeva i suoi occhi verdi, e intanto osservava le migliaia di efelidi sul suo naso, e intanto alzava lo sguardo sui suoi capelli rossi. E si era avvicinata così tanto che non c’era più niente da guardare. Solo le sue labbra.

Un bacio impacciato, dolce, un bacio speciale, capace di far battere i loro cuori con lo stesso ritmo, il ritmo di un amore appena condiviso, il ritmo di due persone che scoprono di amare, il ritmo rilassante del cinguettio delgli uccellini, il frusciare delle foglie, il rumore delle lievi onde. Il suono delle parole di Vì.
-Anche tu mi piaci, Gri-


Angolo dell'autrice [il primo e forse ultimo;) ]
Chiariamoci. In teoria questo sarebbe l'ultimo capitolo. Quando ho scritto la storia l'ho scritta in un solo pomeriggio, tutta d'un fiato. Solo dopo ho deciso di dividerla a capitoli e di migliorarla. La storia originale non era proprio così infatti.. ;) Il mio "problema" ora è: continuare o non continuare? (E me lo tengo come problema! :DD)
La mia CARA amica LeMee mi ha detto di continuare. Seguire il suo consiglio o no? Aiut!