27. How to
save a Life.
C’era
poca gente. A dire il vero di Civili ce n’erano solamente due, due giovani
ragazzi dallo sguardo basso e triste, gli altri erano tutti militari.
La stampa
non era stata invitata, o meglio, il comunicato di un funerale privato, fu
divulgato dal Vice Presidente, ma nessuno era a conoscenza di altri dettagli.
Molti
uomini erano stati messi di guardia alle porte del cimitero, per impedire il
passaggio di qualche giornalista troppo curioso.
Le sedie
erano contate, 24 per la precisione, 24 sedie poste sull’erba, davanti ad un
palchetto di legno che sorreggeva una bara di Noce, decorata forse anche in
maniera estrema, con una quantità esagerata di fiori bianchi e gialli.
Sulla
parte superiore, era stata infissa una splendente medaglia d’oro ed accanto vi
era la foto di un uomo sorridente.
-inizio flashback-
Loro lo
sapevano, forse l’avevano sempre saputo che quella “guerra” gli avrebbe
certamente tolto qualcosa. Sapevano che LUI non avrebbe mai più fatto ritorno e
che non avrebbero mai più sentito la sua voce.
La
conferma era arrivata quel giorno, quando seduti davanti alla Televisione,
guardando l’ennesimo telegiornale, con la speranza di avere qualche
informazione concreta, la porta di casa si era aperta lentamente e la prima
persona a varcare la soglia, fu Goku.
Entrambi
si alzarono.
Il Sayan,
senza neppure attendere l’arrivo dei compagni, si era subito diretto in cucina,
facendo cenno ai due di seguirlo.
Lily si
sedette accanto al fratello ed improvvisamente, nella sua testa, cominciò a
circolare una strana melodia, una canzone.
*Step one you say
we need to talk
He walks you say "Sit down it's just a talk"
He smiles politely back at you
You stare politely right on through
Goku
cominciò a parlare, spiegando tutto dal principio, l’unico però ad essere
interessato sembrava solo Jason. Lily infatti, continuava ad osservare fuori
dalla finestra, non badando alle parole del Sayan. Pensando ai fatti suoi.
Some sort of
window to your right
As he goes left and you stay right
Between the lines of fear and blame
And you begin to wonder why you came
E proprio
come in quella canzone, che senza alcuna vera ragione continuava a martellarle
la testa, anche lei cominciò a chiedersi perché aveva deciso di seguire il
fratello.
Where did I go
wrong? I lost a friend
Somewhere along in the bitterness
And I would have stayed up with you all night
Had I known how to save a life
Ad un tratto
però, l’unica parola che arrivò alle orecchie della giovane, aprì una ferita
profonda nel suo cuore, ecco la crudele e definitiva conferma.
“Putroppo…”
Solo
questa parola, pronunciata piano, le rimbombò dentro come un tamburo.
Si alzò
di scatto dalla sedia facendola cadere a terra ed uscendo dalla cucina,
raggiunse di fretta la sua stanza.
Per quel
breve tragitto non guardò in faccia nessuno, neppure Trunks, che per tutto quel
tempo non aveva fatto altro che aspettare di vederla finalmente uscire.
Era
pronto ad offrirle la sua spalla, a stringerla forte tra le braccia e
permetterle di piangere. Non l’avrebbe mai lasciata sola, ma Lily andò via
dritta come un treno, sforzandosi il più possibile di trattenere le lacrime.
Giunse
finalmente nella sua stanza e qui, lasciandosi cadere a peso morto sul letto,
affondò il viso nel cuscino.
Prese fra
le braccia il suo vecchio orsetto e lo strinse, lo strinse fortissimo, come
fosse l’unica cosa alla quale poteva aggrapparsi in quel momento. Continuava a
tenere la faccia premuta sul cuscino, soffocando i singhiozzi per non farsi
sentire da nessuno.
Piangeva
stringendo a sé quel oggetto inanimato.
Dopo
qualche minuto però, la porta della sua stanza si aprì e si richiuse
velocemente.
Lily
rimase nella medesima posizione, ascoltando i passi di qualcuno che si stava
avvicinando.
Percepì
il calore di un corpo contro la sua schiena, due braccia che, avvolte attorno
alle sue spalle, la costrinsero ad alzarsi.
Incontrò
quegli occhi azzurri che per tanto tempo aveva sperato di poter rivedere,
riconobbe il viso Trunks. Il suo bellissimo viso.
Non le
stava sorridendo, era serio.
Continuando
a stringere il vecchio orsetto, si lasciò abbracciare dal Sayan, sentì ancora
una volta quella stupenda sensazione di sicurezza e protezione, sentì
nuovamente i suoi muscoli, ormai stanchi a causa della battaglia, il suo
respiro.
“Ci sono
io qui con te…” si limito a bisbigliarle all’orecchio.
-fine flashback-
Le parole
del Presidente, pronunciate con voce greve e solenne, fecero quietare il suono
delle trombe.
“…Il
nostro nemico finalmente è stato sconfitto. La pace sulla terra è ritornata e
questo lo dobbiamo ai sette grandi guerrieri venuti da fuori, che con grande
umiltà si sono offerti di aiutarci –riprese fiato e si appoggiò meglio al
leggio- …ma se oggi siamo qui, amici miei, è per salutare un uomo che forse ha
avuto più coraggio di tutti noi messi insieme, un semplice cittadino che altro
non desiderava se non poter garantire un futuro ai suoi amati figli, ai suoi
conterranei. Io non conoscevo Ben di persona, ma quello che ha fatto per tutti
noi, mi fa pensare che fosse un uomo pieno di speranze e progetti… –si fermò
ancora una volta, il suo sguardo cadde sui due giovani, sospirò- Non era un
militare o che altro, era semplicemente un Ingegnere Elettronico, un padre di
famiglia, ma noi oggi per quanto possa servire, vogliamo ricordarlo come un
eroe ed è per questa ragione che abbiamo assegnato a Ben la medaglia al valore.
La sua bara inoltre sarà sepolta proprio in questo cimitero militare, tutti
devono comprendere il valore del suo sacrificio…grazie Ben!” concluse.
Un grande
applauso si levò nell’aria e poco dopo, tutti i militari, uno per uno,
cominciarono a posare una rosa sul legno della bara, mettendosi sull’attenti. Tre
colpi di fucile furono sparati all’unisono nel cielo e il Comandante della
squadra, porse ai due gemelli una seconda medaglia al valore.
I sette
guerrieri che per tutto quel tempo si erano limitati a restare in un angolo,
osservando la scena in silenzio, decisero di avanzare; per Lily e Jason era
tempo di far ritorno a casa.
***
“Tutto
bene? -chiese Junior sedendosi accanto a Jason- Si, lo so è una domanda
stupida…” ammise.
Il
ragazzo scosse il capo.
“Non è
morto squallidamente in un attentato, nessuna strana malattia se l’è portato
via e neppure la vecchiaia, che lui temeva tanto. Mio padre è morto da Eroe e
io non posso non essere fiero di questa cosa…”
“Siete
due ragazzi molto forti…”
Nonostante
i suoi occhi stanchi fossero ancora imprigionati nelle lacrime versate, Jason
abbozzò un piccolo sorriso, forse il primo dopo tanto tempo.
“…E voi
come mai siete ancora qua?...Del resto Tanatos l’avete sconfitto…”
Anche
Junior sorrise.
“Goku, è
stato lui a dire che dovevamo aspettare. Che cosa non lo sa nessuno…però dice di
aspettare…”
“La
nostra decisione…” affermò Jason alzando gli occhi verso il camino.
“Cosa
scusa?”
“Goku…lui
sta aspettando la nostra decisione.” concluse.
*how to save a Life – the Fray.
*§*§*§*§*§*§
Triste?
Forse troppo? Mah non lo so neppure io!
Spero solo
vi sia piaciuto…
Spoil3r
ma noooo ke parlare di Naruto non è spam! Ho visto un sacco di foto su internet
di lui da grande ed è very very coooool! Altroché quel mezzo nudo dell’uchiha
più piccolo! Cmq il fumetto ho iniziato a prenderlo da poco, diciamo ke la
maggior parte li ho presi a lucca alla fiera! Cmq sn in poki a sapere ke cos’è
la spada di Tapion!
Elechan,
non sentirti in colpa daiii! Te l’ho detto, avevo già deciso di farlo morire…anke
se per un po’ di tempo, devo confessarvelo, l’idea era quella di far morire
Jason, era lui ke doveva andare a combattere! Poi però ci ho ripensato!
Vegetina non
ti preoccupare! Si la storia è agli sgoccioli non mancano molti capitoli alla
fine…dopo smetterò di scassarvi…e cercherò di scrivere solo one-shot! Promesso…anke
perkè non voglio fare la fine di quella dei pokemon…116cap. di pura follia!
Ora vi
lascio!
Alla
prossima….
Besitos.
Aly-