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Autore: Cam17    26/05/2013    2 recensioni
Una serie di storie con un filo di trama appena normale, ma che si svolgono con una serie di eventi nonsense. Un vortice privo di logica, privo di senso, frutto di impegnativi cazzeggi mentali che giornalmente faccio per puro divertimento xD
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Wisconsin, una zona piena di campi da coltivare.

Il vecchio Simon entrò nella stalla dove Robert stava facendo le prove di dichiarazione di matrimonio per sua figlia.

<< Oh mia cara Angela, vuoi tu sposarmi? >>. Domandò in ginocchio, vicino ad una capra.

La capra di fronte a lui rispose: << Beeeeee >>.

<< Oh Berta, sei stata perfetta! Grazie! >>.

Il vecchio Simon, fortemente insospettito,  fece un colpo di tosse per catturare l’attenzione del ragazzo.

<< Oh, salve signor Simon >>. Disse, scattando in piedi e fortemente imbarazzato << Le giuro che tra me e la capra non c’è niente >>.

Detto questo, la capra si offese e gli voltò le spalle, incazzata.

Simon rise, ma continuava a fissarlo con forte circospezione: << Non ti preoccupare, caro Robert >>. Disse, muovendosi vicino alla finestra. << Piuttosto dimmi… tu che hai i capelli ricci e biondi… non ti ho mai visto alla luce del sole o sbaglio? >>.

<< Ehm no, signore. Le giuro che io esco anche di giorno >>. Gocce di sudore iniziarono a cadere dalla sua fronte.

<< Ma davvero? >>. Disse, avvicinandosi sempre di più alla finestra, con camminata soldatesca.

<< Caro Robert, non è che mi nascondi un segreto? >>.

<< N-no signore, io non le nascondo niente, signore >>.

Ma le gambe del giovane faticavano a sorreggerlo e Simon era pronto a fare la sua mossa. Si mise ad un passo dalla finestra e lo guardò dritto negli occhi.

<< Io so la verità su di te, Robert. E la verità è che tu sei… >>. Il vecchio spalancò la finestra, facendo entrare i fortissimi raggi solari mattutini. << TU SEI UN GIRASOLE! >>.

Robert non poté fare a meno che volgere lo sguardo al sole, impotente di trattenere quello spirito naturale che lo aveva accompagnato fin dalla nascita.

<< Tu, lurido fiore da strapazzo! Sappilo, non sposerai mai mia figlia! >>.

<< No, la prego! Angela è tutto per me! >>.

<< Giammai! Berta, addosso! >>.

La capra iniziò ad inseguire la povera vittima, ma Robert arrivò alla porta sul retro, chiudendola alle spalle e bloccando la bestia di Simon.

<< Cazzo bisogna fermarlo! >>. Disse il vecchio, prendendo un forcone, buttandosi giù dalla finestra e lanciandosi nel folle inseguimento.

Robert correva all’impazzata, mentre i forconi di Simon, che magicamente gli riapparivano in mano ad ogni lancio, volavano come lance spartane, nel tentativo di colpirlo.

Raggiunto il paese, la situazione divenne ancora più critica.

<< Aiuto, aiutatemi! Robert è un cazzo di girasole! >>.

Burubù, il più anziano del paese e fortemente conservatore, sentita la notizia, non poté fare a meno di urlare a sua moglie:

<< Agata lanciami il fucile da caccia! Stasera ceneremo col suo stelo e berremo la sua clorofilla! >>.

La moglie gli lanciò il fucile, e lui passò alle pallottole. In ordine furono colpiti un bambino, un cavallo, un monaco francescano in cerca di elemosina ed una talpa appena uscita dal buco per cercare un po’ di cibo. Robert era riuscito a schivare tutti i colpi, mentre Simon lo inseguiva zigzagando lungo le fila di cadaveri lasciate da Burubù che, intenzionato ad abbattere la preda, gambizzò la moglie, per essere sicuro che lei non potesse fermarlo, prese velocità con la sedia a rotelle e si unì al folle inseguimento. Ben presto tutto il paese era contro Robert, che teneva costantemente la testa girata verso il sole.

Gli spari erano a centinaia e gabbiani che erano lì di passaggio iniziarono a piovere dal cielo, manco fosse stata l’undicesima piaga di Dio.

Ma la casa di Simon eri lì vicina, e Robert poté infilarvicisi dentro, chiudendo la porta alle sue spalle e sbarrandola con un divano poco distante dall’ingresso. Riuscì a prendere tempo ed iniziò a salire le scale. Burubù accese la quarta della sedia a rotelle e si spinse con forza, distruggendo la porta d’ingresso e bombardando la stanza con le scintille delle sua ruote.

<< Mia figlia! >>. Urlò Simon << E’ andato da Angela! >>.

Tutti salirono furiosamente le scale, mentre Burubù usò i propulsori della sedia per fare prima.

La stanza della giovane Angela era buia, illuminata da qualche flebile luce. Tutti si fermarono sulla sua soglia, scrutando la ragazza che, piena di lacrime, faceva da scudo al suo giovane e verdeo partner.

<< Angela spostati, lui è un cazzo di girasole! Dobbiamo eliminarlo subito o sarà la fine! >>.

Ma Angela, magra, bianchissima di pelle e con le occhiaie, non si mosse di un passo: << Padre tu non puoi separarci. Io lo amo! >>.

<< Fatti da parte, figliola! Lasciaci sfogare la nostra ira! >>.

<< Si, piccola, lascia che io ceni col suo stelo! >> Insistette Burubù.

<< Beh, se la mettete così, allora vi dirò la verità anche su di me. Padre, in realtà io sono… >>.

Le luci si accesero, e migliaia di tombe apparvero dal buio:

<< In realtà io sono un CRISANTEMO! >>.

Le urla strazianti di Simon echeggiarono con forza in tutta la casa: << Non ci credo, non è possibile! Rosa, Rosa dove sei?? >>.

La moglie era lì, di fianco a lui.

<< Rosa ma che cazzo significa?? Nostra figlia non può essere un crisantemo! >>.

Rosa lo guardò dritto negli occhi e gli disse: << Beh, io sono una rosa, mentre tu sei un toro >>.

<< Un toro? Ma… io non sono un toro! Io sono un gelsomino!>>.

Il vecchio Burubù sorrise: << Fidati Simon, sei un toro, il toro con le corna più numerose che abbia mai visto! >>.

Ed ecco il quinto capitolo della mia raccolta nonsense xD

Spero vi stiano piacendo le mie storie :3 ( si, lo so, non sto molto bene con la testa xDDD )

Spero vivamente di ricevere qualche vostra recensione :333

Aspetto con ansia J

In ogni caso vi ringrazio per la lettura e… al prossimo capitolo! :D

   
 
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