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Autore: HisLovelyVoice    26/05/2013    3 recensioni
Stavo male ogni giorno a causa sua.
Quasi non riuscivo ad andare avanti per il macigno che stanziava nel mio cuore.
Mi faceva sentire uno schifo.
Mi faceva sentire un giocattolo usato e poi gettato.
Perché era quello che quell’essere faceva.
Mi usava e poi mi gettava all’angolo della strada.
Riuscivo a malapena a camminare, le forze mi mancavano e spesso mi capitava di addormentarmi sul marciapiede.
Tutto era scomparso, tranne le ferite, che mi ricordavano la mia sofferenza.
Volevo solo un po’ di felicità, chiedevo troppo?
Forse si, perché quella felicità tanto ambita non arrivava mai, c’era sempre qualcosa che rovinava tutto.
Io continuavo a sperare, anche se lei non c’era sapevo che prima o poi sarebbe arrivata.
Sapevo che avrebbe portato un po’ di luce nella mia semplice vita.
Forse era già arrivata quella luce.
Forse dovevo solo aprire il cuore e farla entrare.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I need happiness'
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31 I have to try
 

FEDERICO

Il giorno dopo, decisi che avrei dovuto affrontare Camilla. Non ce la facevo più a stare lontano da lei.
Era presto, circa le sette, quando citofonai a casa sua.
Mi venne ad aprire dopo un paio di minuti la madre.
- salve signora, Camilla? - i suoi occhi diventarono due fessure.
- Federico? Ma sai che ore sono? -
- si, lo so. Ma almeno sono sicuro che Camilla è in casa. La prego, io non ce la faccio più a starle lontano. Lo so che le ho fatto male, ma… -
- tu non le hai fatto male, le hai distrutto il cuore. Le avevi promesso che non l’avresti più fatta soffrire, ed ora è a pezzi, peggio di prima. Avevi promesso a mio marito che non te ne saresti andato, ed ora lei è sola. - mi morsi il labbro, cercando di evitare di piangere. Aveva ragione. Aveva dannatamente ragione. L’avevo tradita, per poi lasciarla sola e ferita. Non meritavo nemmeno di bussare a casa sua per implorare il suo perdono. Potevo solo andarmene a testa bassa, dicendo per sempre addio a lei. - ma… - continuò, quando mi stavo avviando verso casa. Mi fermai di colpo. - …ma lei ha bisogno di te. - sorrisi. Io amavo quella donna. Anzi no, io amavo Camilla. Mi voltai e ritornai difronte alla porta. - forza, vai di sopra. - le sorrisi.
- grazie, grazie mille. - dissi per poi precipitarmi al piano superiore. Entrai nella sua stanza e mi avvicinai al suo letto. Dormiva. Era così piccola e indifesa. Non aveva le coperte e indossava un pigiama a mezze maniche. Molte delle sue ferite erano visibili, e mi fece una grande rabbia pensare che qualcuno l'avesse toccata e avuta. Le accarezzai il volto, che scoprii leggermente bagnato. 'No, non dirmi che ha pianto per me...' sorrise. Chissà, forse si era accorta che qualcuno le stava accarezzando il volto. Probabilmente se avesse saputo che ero io, mi avrebbe cacciato via. Dischiuse leggermente le labbra, e non sapevo cosa mi stesse trattenendo dal baciarla. Mi misi in ginocchio difronte a lei e la mossi leggermente.
- Camilla? - la chiamai titubante. Lei sorrise di nuovo, per poi girarsi di lato, dandomi le spalle. - Camilla, sono io, Federico. Ti prego, svegliati, devo parlarti. - mugugnò qualcosa, poi finalmente si rigirò e aprì gli occhi. Appena mi vide sobbalzò.
- c-che ci fai qui? - domando mettendosi a sedere.
- sono venuto per parlarti. -
- ma io non voglio ascoltarti. - rispose fredda. Quelle parole per me furono una pugnalata al cuore.
- ti prego io...non è come sembra. -
- ancora?! Ma che diavolo, mi stai dicendo che non hai baciato Sara?! - esclamò, e notai che i suoi occhi erano diventati lucidi. ‘no, non voglio che pianga ancora per colpa mia…’
- no, voglio solo dirti che non volevo baciare Sara. -
- ma hai lasciato che succedesse. -
- mi dispiace. Sono stato uno stupido, lo so. -
- almeno quello... - mormorò abbassando lo sguardo.
- ti prego, lo so che è difficile, ma perdonami. - scosse la testa.
- tu mi avevi detto che ci saresti sempre stato. Mi hai illusa dicendomi che mi amavi e che non avrei più sofferto. Mi hai detto che mi avresti difeso da ogni dolore. Ma non è stato così. Adesso voglio solo stare sola. -
- verrai almeno a scuola? - chiesi speranzoso. Annuì, e il mio cuore si riempì di gioia. - allora ci vediamo dopo. Ti dimostrerò che per me sei l’unica, che ti amo e che non voglio più lasciarti sola. - mi alzai in piedi e uscii dalla sua stanza.
 

CAMILLA

Appena uscì dalla mia camera mi buttai sul letto e ricominciai a piangere. Avevo passato tutta la notte in lacrime, e quando finalmente mi ero calmata, lui era venuto a casa mia per parlarmi.
Io lo amavo, si, ma lui aveva baciato una ragazza. E non una ragazza qualunque. Aveva baciato Sara.
Non potevo perdonarlo solo perché mi diceva che gli dispiaceva, anche se avrei voluto farlo.
Ormai era ora di alzarmi, così andai giù in cucina da mia madre.
- tesoro, come stai? - chiese.
- male. - ammisi. Mia madre smise di occuparsi della caffettiera e si sedette difronte a me. Presi un respiro profondo. - perché lo hai fatto entrare? - lei giocherellò un po’ con la zuccheriera prima di rispondermi.
- sai, è vero che ha baciato quella ragazza. Ma tu hai visto il suo volto? È distrutto. Ha delle occhiaie mostruose e gli occhi rossi. Sai che vuol dire? - sapevo cosa voleva dire, era nella mia stessa situazione: aveva pianto la notte. Ad essere sincera non me ne ero accorta, avevo tenuto quasi tutto il tempo lo sguardo abbassato. Se avessi incontrato quei suoi occhi azzurri come il cielo, non avrei più capito niente. Abbassai di nuovo lo sguardo. - ha pianto. Come te. Credo proprio che dovresti perdonarlo. - in quel momento avevo le lacrime agli occhi. Decisi di tornare in camera mia, non volevo più affrontare l’argomento. Mi alzai in piedi e salii nella mia stanza. Mi buttai sul letto con un paio di cuffiette.
Does he watch your favorite movies?
Does he hold you when you cry?
Does he let you tell him all your favorite parts when you've seen it a million times?
‘ma perchè trovo sempre queste canzoni che mi deprimono?’
Ascoltai quella canzone un po’ di volte, giusto per soffrire ancora, fino a quando non terminai le lacrime. Poi mi asciugai il volto e mi alzai, presi il cambio e andai al bagno. Una volta fatta la doccia, mi guardai allo specchio. Facevo schifo: ero magrissima, mi si vedevano addirittura le ossa, la pelle era ricoperta da lividi, tagli e ferite profonde. Rabbrividii nel pensare a come mai le avessi. ‘faccio schifo, nessuno mi vuole…’
Rimasi qualche minuto a fissarmi schifata, fino a quando mia madre non bussò alla porta dicendomi di sbrigarmi.
Mi cambiai e uscii dal bagno. Poi andai in camera da pranzo e mi sedetti sul divano, aspettando come al solito mia madre.

****

Una volta a scuola, incontrai l’ultima persona che volessi vedere.
- hei Cami! - mi salutò allegramente.
- Matteo. - risposi fredda.
- cosa è successo, piccola? - chiusi gli occhi in una fessura.
- primo: non chiamarmi piccola. Secondo: non sono affari tuoi! - mi girai decisa ad andarmene, ma lui mi prese per il polso, causandomi un forte dolore. Strinsi i denti per non darlo a vedere.
- oh, andiamo! Lo so che mi vuoi e che non puoi resistermi! - esclamò facendomi girare verso di lui.
- ma che faccia tosta! E poi io sono… - fidanzata stavo per dire. Ma no, non lo ero più. Pensarci fu per me l’ennesima coltellata al cuore.
- fidanzata? - terminò lui per me. - lo so che vi siete lasciati. - disse ridendo.
- cosa? C-come fai a saperlo? -
- io so tutto. - gli avrei dato molto volentieri un pugno. Mi girai dandogli le spalle. Lui si avvicinò al mio orecchio per dirmi qualcosa.
- oggi pomeriggio passo da te. - mormorò. Mi irrigidii. Iniziai a scuotere la testa come una stupida, guardando il vuoto difronte a me.
- no… - mormorai.
- oh, invece si. - disse scoppiando di nuovo a ridere. - quello che voglio me lo prendo. E se non è oggi, sarà domani, o dopodomani. - disse per poi darmi dei baci lungo il collo. Provai ad allontanarmi, ma mi prese per i fianchi, impedendomi ogni movimento. Volevo dirgli di smetterla, ma non ci riuscivo, la voce non voleva uscire.
- Matteo, smettila! - urlò qualcun altro al posto mio. Mi girai nella direzione della voce e vidi Federico. Matteo sbuffò, era veramente seccato e allentò un po’ la sua presa. Così ne approfittai e mi allontanai velocemente da lui. Andai vicino a Federico che mi prese delicatamente per le spalle. Mi guardò negli occhi.
- stai bene? - chiese preoccupato. Annuii. Tirò un sospiro di sollievo.
- ma perché continui a rompere, eh?! - esclamò Matteo. Federico si scansò da me, mettendomi dietro di lui. - non è più la tua ragazza, ora faccio quello che mi pare con lei! - Federico serrò i pugni, fino a far sbiancare le nocchie.
- forse non è più la mia ragazza perché mi sono comportato da perfetto idiota, ma la amo. Non provare ad avvicinarti a lei! -
Ma la amo.Quelle parole continuavano a rimbombare nella mia mente. Lui mi amava ancora. Beh, altrimenti non mi avrebbe inviato un migliaio di messaggi e non mi avrebbe chiamato un centinaio di volte. Non sarebbe nemmeno venuto a casa mia alle sette di mattina pur di parlare con me. Ma sentirlo dire da lui mi fece stare un po’ meglio.
- io faccio quello che mi pare e piace, non prendo ordini da uno come te! - ribatté Matteo.
Federico stava per andargli addosso, ma fortunatamente, suonò la campanella. Così lo presi per il braccio e lo trascinai velocemente verso la nostra classe. Quando ci trovammo difronte alla porta mi fermai. Anche lui lo fece e mi guardò con aria interrogativa, inclinando il capo.
- io volevo ringraziarti. - mormorai. Lui sorrise e mi accarezzò la guancia, facendomi inevitabilmente arrossire.
- te l’ho detto: voglio dimostrarti che per me sei l’unica e che ti amo ancora. - e così dicendo entrò in classe. Rimasi qualche istante fuori dalla classe, poi entrai anche io, pronta ad incominciare una nuova settimana scolastica.








HEI!!
in questo capitolo abbiamo un Federico alla riscossa! c:
finalmente si darà da fare.
Camilla è un po' cocciuta, ma dopotutto Federico ha lasciato che Sara lo baciasse. se fossi stata in lei, avrei fatto la stessa cosa.
il nostro Federico riuscirà a riconquistare Camilla?
lo scoprirete solo nelle prossime puntate! *sigla finale*
okay, dopo questa uscita posso andarmene
anzi ancora no.
mi raccomando, ricordate bene le parole di Matteo di questo capitolo, sono importanti
ringrazio coloro che hanno recensito, i lettori silenziosi, coloro che hanno inserito la storia tra le segute e preferite e ricordate. siete veramente tanti e mi riempite di gioia <3
se vi va, lasciate una recensione
alla prossima
un bacio
Giulia xxx

  
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