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Autore: AlexRae00    26/05/2013    6 recensioni
Prima storia in ordine di eventi della mia serie.
Tratto dal capitolo 4:
"Afferro il suo braccio per non farlo andare via, non riuscendo però a convincerlo.
Lo vedo voltarsi per andarsene e, in quel momento, capisco che se lo lasciassi andare, non lo rivedrei più.
Con le lacrime agli occhi lo abbraccio, posando la testa contro la sua schiena. Una scossa mi percorre il corpo quando sento i suoi muscoli tesi sotto la tuta che s’irrigidiscono appena circondo il suo petto muscoloso con le braccia. Avverto la sua indecisione e, speranzosa, rafforzo la presa, posando la fronte contro la sua schiena.
- Perché?
- Non voglio perderti..."
Buona lettura, AlexRae00.
Genere: Azione, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Raven, Robin
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Through the years'
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CuCù Già ! Sono qua ! XD XD Ok sono impazzita ufficialmente XD XD B- troppe facce in questa frase -.-" AR- depresso come al solito ? XD B- Ti rendi conto di quello che hai scritto vero ?? O.O AR- si XD Alla perfezione XD B- e cosa avresti sritto ? -.-" AR- un capitolo stupendoooo >.< XD B- ma che dici ! Questa Fic è troppo deprimente -.-" 
AR- senti rispecchia la mia vita adesso U.U B- perchè ? Hai una vita deprimente ? AR- Si -.-"
Vabbè è meglio se mi sbrigo XD Allora questo capitolo mi piace molto e anche se contiene solo una parte dell'idea inziale (all'inizio doveva parlare solo dell'anniversario XD)
 credo sia venuto bene o almeno lo spero... XD 
Buona lettura XD 



BeastBoy si stiracchiò lentamente, mentre l’ennesimo sbadiglio lo costrinse a portarsi la mano al volto.
- Ma che ore sono ?
 
Il verde si alzò dalla sedia su cui era seduto poco prima e, massaggiandosi le braccia indolenzite, si diresse verso la sua stanza, sotto lo sguardo dell’unica testimone di quella notte…La luna.
 
La porta si aprì senza emettere alcun suono e appena il giovane varcò la soglia si lasciò cadere sul materasso, che in risposta, scricchiolò per l’improvviso peso a cui era sottoposto.
- Diamine mi sono addormentato sulla sedia…Che idiota…
 
Lo sguardo del ragazzo vagò per la sua camera, illuminata solo dai bianchi raggi lunari, che entrando dalla finestra semiaperta, facevano brillare gli occhi color giada dell’eroe steso sul suo giaciglio.
BiBi continuò ad osservare la sua stanza, fino a che per caso, notò il ciondolo posato sul comodino accanto alla finestra e si alzò.
Camminò con passo svelto fino al mobile prima adocchiato e afferrò il piccolo cerchio di metallo, su cui erano incisi tre graffi trasversali, che faceva da pendente alla collana, stretta ora tra le sue mani.
 
Un leggero sorriso spuntò sulle sue labbra sottili, mentre i canini affilati facevano la loro apparizione, scintillando sotto il bianco fascio di luce che si posava sul mutaforma.
- Raven…- Il Titan sospirò lievemente, chiudendo intanto gli occhi per poter ricordare meglio il momento in cui lei gli aveva donato quel piccolo monile, la stessa sera in cui era riuscito a capire cosa la tormentasse.
Bastò poco però a farlo tornare in se, un rumore improvviso, un suono impercettibile a qualsiasi orecchio umano, un fruscio che solo una persona con le sue capacità poteva avvertire.
Garfield si voltò in fretta posando con altrettanta velocità il piccolo oggetto, che prima stringeva tra le mani sul comodino, mentre spostava frenetico gli occhi da una parte all’altra, in attesa di qualcosa, di un segno che confermasse la presenza dell’estraneo, forse immaginario.
 
Nulla però si udì dopo quell’unico avvertimento che il ragazzo pensò aver immaginato, anche se il suo istinto gli disse il contrario, e forse, col senno di poi, il ragazzo avrebbe dovuto prestare attenzione a quella sensazione tanto pressante, che da qualche tempo, lo pervadeva.  
Avrebbe dovuto seguire quella, anche se flebile, pista, che in quel momento gli si presentò dinnanzi, perché in quel modo, gli avvenimenti che avrebbero seguito quella notte forse non sarebbero accaduti.
 
 
Un insistente cinguettio destò il ragazzo dalla strana sensazione che l’aveva colto, mentre come ogni mattina, si dedicava all’allenamento.
Il moro corrugò le sopracciglia stranito ma, non dandoci troppo peso, continuò a colpire le sagome che velocemente spuntavano dal terreno, non dandogli tregua.
Ad un tratto però una fastidiosa morsa allo stomaco lo pervase e credendo si trattasse di semplice fame, il giovane leader, concluse la sua seduta di allenamento per potersi dedicare alla colazione.
Quando però, anche dopo essersi saziato, continuò ad avvertire quella stretta, iniziò a preoccuparsi e a passo svelto, si diresse verso la sua camera, intenzionato a farsi una doccia calda.
- Sarò solo agitato per quello che devo fare oggi….E’ pur sempre una decisione importante da compiere ed io ho solo 21 anni…
 
Sbuffando il ragazzo chiuse la manopola dell’acqua e uscito dalla doccia si legò un asciugamano intorno alla vita, mentre con un altro si asciugava l’acqua in eccesso dai capelli.
- Sarà il momento giusto ?...
 
Robin sospirò e posando una mano, sul bordo del lavabo, osservò il suo riflesso nello specchio, che a sua volta lo guardava.
Chiuse e aprì gli occhi come se volesse svegliarsi da un sogno, per poi soffermarsi sulle tante cicatrici che gli solcavano la pelle chiara, tanti segni che gli ricordavano tutto quello che aveva passato insieme ai suoi compagni…Dei segni che con il tempo sarebbero sbiaditi ma mai scomparsi…Poi però i suoi occhi blu incontrarono una ferita più fresca che si era procurato solo due giorni prima, quando Adone, dopo aver fatto credere loro di essere sparito, si era ripresentato all’improvviso, cogliendoli di sorpresa.
Il Titan ricordò con orrore il momento in cui quel criminale aveva quasi ucciso un innocente civile che per caso si era ritrovato in mezzo al combattimento, mentre scappava con la sua famiglia.
L’uomo cercando di proteggere la moglie era stato afferrato da Adonis, che senza pensarci lo aveva lanciato contro un albero, sotto lo sguardo atterrito e adirato dei giovani eroi, che non avevano potuto impedire tale azione.
Il corvino serrò la presa sul lavandino, stringendo i denti per la rabbia che all’improvviso lo aveva pervaso, e che aumentò nell’istante in cui rimembrò con chiarezza cosa fosse avvenuto in seguito.
 
***
 
Il criminale rideva sguaiatamente della rabbia che aveva pervaso i suo avversari quando, per divertimento, aveva lanciato quell’insulso uomo contro un albero.
- Bastardo…- Quella fu l’unica cosa che uscì dalle labbra del ragazzo meraviglia, mentre con uno scatto si lanciava addosso al pazzo che si beffeggiava di loro.
 
- Cosa vorresti fare ?- Adone ghignò sadicamente e senza batter ciglio, schiantò anche il leader dei Titans, che urlò per il dolore.
 
- ROBIN ! NOOO
Adonis si voltò verso l’origine dell’urlo e ringhiando, afferrò un pezzo di vetro lì vicino, conficcandolo nel braccio del moro, che senza fiato, cercava di liberarsi dalla presa ferrea dell’altro.
Mentre lui rideva del sangue che sgorgava dalla ferita, però non si accorse di Raven, corsa verso di loro, che dopo aver accumulato la magia sulle sue mani la rilasciò contro quell’essere, sbalzandolo lontano dal suo ragazzo.
- Robin ! Robin stai bene ?
- Non preoccuparti…Argh – la viola però non si fece ingannare e recitando il suo mantra riuscì a curare, anche se in parte,il taglio che segnava il braccio del giovane al suo fianco.
Quell’attimo di distrazione però costò caro ai due, che non avendo l’aiuto dei loro compagni, impegnati ad allontanare i civili dalla zona, furono nuovamente attaccati dal cattivo in rosso…Solo che questa volta l’obbiettivo non era il ragazzo ma la maga, che finì bloccata dalla morsa dell’uomo.
- Ciao Bambolina…
- Lasciami ! – Raven tentò in ogni modo di liberarsi dalla sua presa, ma come in orrendo deja-vu, Adone la immobilizzò sull’asfalto e si avvicinò a lei, mantenendo il suo ghigno strafottente e sadico, mentre i suoi occhi percorrevano languidamente il suo corpo, troppo stanco per riuscire a respingerlo.
 
- Sai…Mi piaci…E se qualcosa mi piace…Diventa mia…
 
L’azarathiana spalancò gli occhi terrorizzata, venendo scossa allo stesso tempo da brividi di pura paura, una paura che poche volte aveva provato.
 
***
 
L’ex allievo di Batman rabbrividì ricordando il senso di impotenza che lo aveva colto e il sollievo che lo aveva pervaso poco dopo, quando il raggio di Cyborg aveva liberato Raven da quella situazione, mentre BeastBoy correva al fianco di lei, aiutandola ad alzarsi e a calmare il tremore che la scuoteva ancora una volta, facendola apparire nuovamente fragile.
- Non sono riuscito a proteggerla neanche questa volta…Se i ragazzi fossero arrivati poco più tardi forse ora….AAAHRG  ! Come posso credere di poterla proteggere per sempre se non ci sono riuscito fino ad ora ?...Come potrei porgerle la fatidica domanda se non sono stato capace di consolarla dopo che Cy e BiBi hanno impedito che venisse….Non ci voglio neanche pensare !
 
Il ragazzo sospirò quando la sua fronte toccò il freddo vetro dello specchio, non potendo fare a meno di sfiorarsi il braccio leso e non riuscendo ad evitare di percorrere con le dita la ferita che segnava il suo arto.
- Io non ti merito…
 
Improvvisamente il tocco delle sue dita sulla sua pelle si fece più rapido fino a che, con uno scatto, il giovane colpì lo specchio, infrangendolo in piccoli pezzi e ferendosi le carni…Come per punire se stesso di quello che non era riuscito a fare…Come se dovesse pagare per non essere riuscito a fare quello, che invece, era suo dovere fare.
- Non ti merito…Ma non posso fare a meno di te…
 
 
Raven si sedette con eleganza sulla scogliera che circondava la loro torre, lasciando che il vento freddo di Gennaio le scompigliasse i capelli e le sferzasse il viso, mentre l’acqua gelida del mare le bagnava il volto, a causa delle onde che si abbattevano con forza sugli scogli.
La giovane inspirò quell’aria salmastra, rabbrividendo per le temperature basse di quel periodo, e ignorando il freddo che le stava irrigidendo le membra si alzò per avvicinarsi al mare, che impetuoso si schiantava contro le rocce.
Giunta il più vicino possibile si fermò e, dopo essersi inginocchiata, immerse la mano nell’acqua invernale sperando di cancellare o allontanare la sensazione che l’aveva pervasa, ma quando si accorse di un onda fin troppo alta che l’avrebbe sicuramente investita, scattò in piedi per poi volare fino alla base della torre, poco prima che l’onda investisse il luogo dove poco prima era chinata.
 - Forse sarei dovuta rimanere sullo scoglio… Forse dovrei sparire…
- Ma che diamine dici ?!
- Solo quello che penso Felicità…
- No ! Questa non sei tu è Tristezza !
- M…Ma io…Io non ho detto nulla….
- Felicità piantala…Lasciami da sola…
- Come vuoi tu…
 
La maga alzò il capo e guardò verso il tetto perdendosi nei ricordi…Era lì che aveva iniziato a parlare davvero con il mutaforma…Era lì che lo aveva conosciuto sul serio…Era sempre lì che Robin si era dichiarato…Ed era lì che lei aveva risposto affermativamente alla sua dichiarazione…Lì era dove aveva detto, al suo ormai migliore amico, BiBi che lei e Rob stavano insieme…Era lì che il verde le aveva chiesto di non essere più amici…
La ragazza scosse il capo confusa ma mentre abbassava lo sguardo notò una sagoma dai vetri della T-Torre, una sagoma scura che la osservava.
Spaventata sbatté le palpebre, ma quando tornò a guardare verso quella finestra non vide nulla se non il buio.
- C’era qualcuno lì…Oppure sto davvero impazzendo…
 
Peccato che Raven non si stesse affatto sbagliando, perché nella torre si trovava davvero qualcuno…Una persona che aspettava solo il momento adatto per attaccare, e mentre attendeva rimaneva acquattato nel’ombra, come un’animale in attesa di poter finalmente afferrare la sua preda…Una preda che già troppe volte si era lasciato scappare…Una preda che pregustava da anni ormai…
 
 
Robin prese sottobraccio la sua dama e con delicatezza la accompagnò fino alla macchina, che Cyborg gli aveva gentilmente ceduto, per dirigersi verso il luogo dove aveva organizzato la loro serata.
- Dove andiamo ?
 
Il moro le sorrise, conscio della curiosità che la pervadeva, e senza risponderle accelerò leggermente per arrivare il prima possibile.
Neanche dieci minuti dopo il ragazzo parcheggiò l’auto e, dopo essere sceso, si apprestò ad aprire galantemente lo sportello del lato opposto, permettendo così alla sua ragazza di scendere.
- Grazie mio cavaliere…
- Prego mia principessa…- udendo quel nomignolo, la maga tornò ancora una volta al giorno in cui il mutaforma, dopo averla osservata leggere, l’aveva chiamata Regina, dicendole tutto quello che provava per lei, ma fu solo un attimo, poi la ragazza tornò in se e seguì il suo accompagnatore.
 
 
Dopo che per la decima volta, sul grande schermo della Main Ops-Room, apparve la scritta P1 vincitore, Cyborg sbuffò e lanciando il Joystick sul tavolino si voltò verso il verde, che con la testa tra le nuvole, non sembrava accorgersi della serie di sconfitte che l’amico gli stava infliggendo.
- Ehi verdolo ! M a cosa ti prende ? Oggi mi sembri troppo distratto…
 
Quelle parole risvagliarono il mutaforma dal suo torpore, facendo finalmente tornare in se il giovane dalla pelle smeraldina, che dopo un’occhiata allo schermo, si accorse delle sconfitte subite, non dandoci troppo peso.
- Hai ragione….
- BiBi…Io so che tu e Star…insomma…
- Tu sai…Cosa ?
- Che voi due amate Rob e Rae…
 
A seguire quell’affermazione ci furono alcuni istanti di silenzio, in cui il ragazzo bestia, resosi conto di quanto detto, spalancò gli occhi e la bocca senza parole, mentre l’altro sospirava.
- Come fai a…
- Me lo ha detto Star qualche tempo fa…
- Ah…
 
Il mezzo robot si alzò in piedi e, avvicinatosi alla parete di vetro che si affacciava sul mare, osservò la solitaria figura della tamaraniana, intenta a guardare il cielo stellato con occhi tristi e pieni di rimpianto…Rimpianto per non essersi dichiarata prima…Rimpianto per aver finto di fronte alla loro felicità... Perché se lei avesse espresso il suo disappunto a quella relazione, anche se fosse stato un comportamento egoista, forse non sarebbero arrivati a compiere il loro primo anniversario insieme…Forse Robin non avrebbe deciso di Chiederglielo così presto…
- BeastBoy…Lo sai che Rob vuole chiedere a Rae di sposarlo ?
 
Fu allora che il mutaforma sentì il suo respiro fermarsi assieme al suo cuore, fu a quella domanda che le lacrime salirono spontanee, perché se Robin lo avesse davvero fatto lui l’avrebbe persa per sempre.
Lui era certo del fatto che Raven avrebbe accettato, perché Raven amava Robin…Forse più di lui.
- No…Non è possibile…
- Si invece…Lo aveva deciso da tempo e…Star lo sa..
- Come fa a…Glielo ha detto lui, vero ?
- Si…Quell’idiota le ha chiesto di aiutarlo a scegliere l’anello…
 
Il Logan si portò una mano al petto artigliando la maglia che indossava in quel momento , come a volerla strappare insieme al dolore che provava, un dolore atroce che non riusciva più a contenere.
- Devo fermarlo…
- Come ?
- DEVO FERMARLO !
 
Una corsa contro il tempo fu la sua, una fuga da quell’assurda decisione che lo avrebbe per sempre privato della sua unica ragione di vita.
E corse…Corse fino a che i muscoli non iniziarono a dolergli per lo sforzo a cui erano sottoposti…Corse fino a che il fiato non gli mancò…Corse fino a che non sentì il bisogno di fermarsi, ma non lo fece…Continuò a correre…A scappare da un incubo…Ad inseguire un sogno…
Non sapeva però che il vero incubo non sarebbe stato quello che gli sembrava adesso di vivere...Perchè dopo avrebbe preferito rivivere mille volte e anche più, quell’ atroce dolore, quella paura che lo pervadeva quando la pensava tra le braccia del suo leader…Perché quella sofferenza era nulla dinnanzi a quello che la persona, che tutti e tre avevano visto o anche solo percepito, avrebbe portato.
Un dolore molto più grande…Un dolore che  avrebbe provocato anche un profondo odio verso chi, un tempo si considerava amico…Fratello.
Un odio viscerale proveniente dall’inconscio, che sarebbe stato la causa del risveglio della Bestia…La Bestia che quello stesso ragazzo che ora correva, credeva di aver dominato.
-Non farlo ti prego….Non farlo !
 
Solo una supplica, senza voce, rimbombava nella mente di Garfield Mark Logan, mentre si spingeva oltre il suo limite, per raggiungere la sua luce, la sua vita, che a breve gli sarebbe stata strappata via con violenza, riportandolo alla realtà…In un modo orribile che lui non avrebbe neanche immaginato…
In quel momento però non sapeva e correva, sperando di arrivare prima…Ma anche se riuscì ad arrivare prima che dalle labbra di Robin uscisse la fatidica proposta, non riuscì ad arrivare prima della persona, della bestia, che lentamente lo avrebbe spedito nell’oblio…Da cui solo Lei poteva liberarlo.
 
- Corri…Finché potrai…Corri…Ma ricorda…Se io desidero qualcosa…quella cosa…sarà…Mia



Bhe ? O.O Ditemi cosa ne pensate perchè voglio dei commenti esterni su com' è uscito XD B- cattivaaaa >.< Raven- wow...c'è molto rimpianto...U.U B e AR- Raveeeen *-*
R- ciao ^-^" Robin- io dovrei chiedere a Rae di sposarmi O////O B- ti uccidooooo >.< R- calmatevi U.U AR- diamine il commento è diventato troppo affollato -.-"
Attenderò recensioni XD mi raccomando XD 
Baci AlexRae00 XD Al prossimo aggiornamento XD XD  
V*W*V FACCIA CUCCIOLOSAAAAAAAAAA <3 <3
 
  
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