Temari No Sabaku. Così si chiamava, la ragazza dai capelli biondi che tutti volevano come fidanzata, o addirittura come sposa. Temari aveva  solo 19 anni quando i suoi genitori cominciarono a cercarle un pretendente  che fosse all’altezza di sposarla. E’ quasi passato un anno e Temari ha appena compiuto 20 anni. Il capifamiglia la chiamò subito per una riunione di famiglia. Erano presenti i fratelli, Kankuro e Gaara, la madre e ovviamente il padre. Tutti si sedettero.
“Cara Temari, ormai sei diventata grande ed hai 20 anni, io mi fido di te come tu ti fidi di me e di tutta la tua famiglia.”
Cominciò a parlare l’uomo, fino a giungere ad una conclusione.
“Beh Temari, ti abbiamo finalmente trovato un pretendente.”
Temari sgranò gli occhi, non credeva alle parole del padre, non voleva nessun pretendente lei, aveva sempre sperato che i suoi genitori le avessero permesso di scegliere la persona con cui passare il resto della sua vita. La bionda voleva al suo fianco solo la persona che amava, che al momento ancora non esisteva.
“Ti presento Sasori Akasuna.”
Dalla porta entrò un bellissimo ragazzo: snello, occhi castani e capelli rossicci e corti, alto e con una pelle chiara e liscia.
Temari si alzò e fece un piccolo inchino, per poi salutare.
“Piacere, sono Temari No Sabaku. Tu.. devi essere Sasori..”
Il ragazzo si avvicinò e cercò di baciarle la mano ma Temari si tirò indietro. Già quel tipo non le piaceva, si era già stancata di tutto. Lei non aveva mai desiderato quel genere di uomo, ma aimè, il capofamiglia è il capofamiglia.
“Bene, ora vi lasciamo un po’ da soli così avrete modo di conoscervi meglio.”
Disse il padre di Temari, per poi andarsene, seguito ovviamente dai fratelli e dalla moglie.
Temari cominciò a mettere subito le cose in chiaro, usando subito un tono duro.
“Senti, Saseru o come ti chiami, io non vorrò mai sposarti, è chiaro? Io non voglio nessun pretendente, voglio solo sposare la persona che amo di più al mondo, voglio trovarmi da sola chi sposare e non ho bisogno d’aiuto, mi sono spiegata?!”
Il ragazzo si guardò intorno e rimase un po’ confuso. Perché quella ragazza lo stava aggredendo nonostante lui non avesse fatto nulla?
“Sasori, mi chiamo Sasori. Comunque, perché allora tuo padre mi ha chiamato per farmi venire qui se poi tu non vuoi stare con me? Suvvia, non mi conosci nemmeno, ti dico che se mi impari a conoscere non vorrai più stare lontano da me.”
Ma la bionda non rispose, perché mai avrebbe dovuto imparare a volergli bene? No, era tutto insensato. Semplicemente si alzò e andò via, lasciando il rossiccio solo nel salotto.
“Che caratterino la biondina.. sarà mia in meno del previsto.”