Febbre
« Ho la
febbre, Granger »
Si lamentò un biondo da un letto singolo nell’angolo della stanza. Era un letto
semplice, come quelli di ospedale, le lenzuola di un
azzurro molto chiaro e i cuscini, uno sull’altro, del semplice bianco.
« Lo so, Malfoy »
Borbottò una riccia che si muoveva per la stanza alla ricerca di un qualcosa di
non meglio identificato.
« Dove
siamo? »
Domandò quello portando una mano sopra la propria fronte. Stava malissimo e le
sue parole erano poco più che un sussurro, nessuno avrebbe visto in quel
ragazzo malconcio il Principe delle Serpi.
« Non lo so, Malfoy.
»
Disse l’altra avvicinandosi con in mano un termometro
e porgendolo al biondo.
« Cosa ci
devo fare con quello? »
Tono arrogante nonostante le pessime condizioni, mentre indicava l’oggetto che
gli stava davanti.
« Bah, non saprei..
misurarti la febbre forse? »
Quasi scoppio a ridere
La
ragazza si sedette su una sedia accanto al letto e iniziò ad aspettare fissando
l’altro che ricurvo su sé stesso ricambiava lo
sguardo.
« Perché
siamo qui? »
Sussurrò
quello senza distogliere la propria attenzione da lei, quella sbuffò cedendo
alla breve sfida e osservando il comodino dove era sistemato un vaso di fiori.
« Non lo so, Malfoy.
»
« Perché
tu sei qui? »
« Non lo so, Malfoy.
»
Era la terza volta che rispondeva così. Un po’ rassegnata e anche irritata: Hermione Jane Granger
odiava non sapere.
« Sei irritata »
Ed ecco lui, il ghigno made-in-malfoy
fare la comparsa su quella falsa faccia da angelo. Aveva la forza di ghignare
anche quando era malato, il che era tutto un dire.
« Non è vero »
Sbottò quella mentre scadevano i cinque minuti del
termometro. Gli occhi dorati accesi della solita determinazione anche quando
prendeva l’oggetto per controllare la temperatura.
« o invece sì che è vero.. sei un libro aperto Mezzosangue. »
Irritante, letteralmente irritante. Aveva voglia di
spaccargli in faccia il vaso di fiori sul comodino, se solo non avesse avuto la febbre.. la febbre già..
« Ma tu
hai solo 36 e mezzo »
Quasi gridò la riccia alzandosi di scatto dalla sedia.
« Impossibile »
Disse l’altro accasciandosi sul cuscino. Stava davvero male, il tono questa
volta era serio e le parole erano il solito sussurro, quasi non avesse la forza per parlare.
Lei gli
si avvicinò con lentezza, lasciando il termometro sul comodino. Si sporse
lievemente verso il serpeverde.
« Così mi tenti, Mezzosangue. »
Disse quello sempre a fatica lanciando uno sguardo non troppo discreto alla
generosa scollatura della mora. Indossava una leggera canotta
sotto la maglietta scura da cui si poteva tranquillamente intravedere il bordo
del suo reggiseno.
Sentì una
mano poggiarsi sulla fronte: era fresca.
« Sei tu che hai strani pensieri, Malfarett, e scotti. »
Si andò
di nuovo a sistemare sulla sedia di fianco al letto e a lui non sfuggì il leggero rossore che le colorava le guance.
« Perché
siamo qui? »
Era passato circa un quarto d’ora e questa volta a parlare era
« Non lo so, Granger.
»
« Perché
mi sto occupando di te, furetto? »
« Sarei lieto di saperlo anch’io,
in tutta sincerità.. tu mi disprezzi. »
« Anche tu
»
Mise il broncio fissando altrove. Erano rinchiusi in quella stanza da un bel
po’ e non sapevano assolutamente niente. Non sapevano perché, non sapevano come, nemmeno quando.
« Da quanto tempo ci troviamo in
questa stanza? »
« Perché
ci siamo mai entrati? »
« Non lo so »
Stavano
quasi conversando civilmente. Di nuovo gli sguardi si incontrarono
per poi lasciarsi, lei si alzò per l’ennesima volta e si avvicinò alla
finestra. C’era una finestra?
« Malfoy,
questa finestra stava già? »
« C’è una finestra? »
Continuarono così per un po’, accorgendosi di particolari insignificanti. Lui
che parlava a fatica, lei che ogni tanto gli passava un panno bagnato sulla
fronte, proprio come una crocerossina.
« Perché
lo stai facendo? »
Domandò
quello all’improvviso.
« Non lo so. »
Rispose prendendo posto sulla sedia per la.. aveva
perso il conto delle volte ormai.
« Ho la febbre, Granger.
»
« Lo so, Malfoy.
»
Hermione Jane Granger si
svegliò all’improvviso in infermeria. Non ricordava di preciso
cosa fosse successo. Stava camminando per i corridoi
di Hogwarts, no, stava litigando con Malfoy. Sul letto accanto Draco Lucius Malfoy aprì gli occhi. Al
suo fianco, da dietro la tendina malamente tirata,
riuscì a scorgere una chioma riccia. Aveva fatto un sogno strano, ma non lo
ricordava.
« Non so cosa sia successo professoressa. Un
bolide impazzito ha infranto la finestra del secondo piano, fortunatamente c’era il signor Malfoy se no in
questo momento la signorina Granger non sarebbe qui
con noi. »
Nessuno dei due convalescenti
afferrò a pieno quelle parole. Da una parte il biondo
aveva un braccio fasciato, con un lungo taglio sulla sua perfetta pelle,
dall’altra la mora vantava solamente una slogatura del braccio destro come se
avesse fatto troppa pressione su quello.
« Si sono svegliati. »
Una voce severa li destò dai propri pensieri. Quali erano, poi nemmeno lo sapevano.
Ciao a tutti! E’ la prima volta che pubblico in questa sezione e sinceramente prima di farlo ci ho pensato parecchio, la fic è scritta di getto e al primo impatto può sembrare assurda. Chiedo scusa per errori di ortografia o ripetizioni e attendo con ansia qualche piccolo commento (anche negativo va bene, nel caso la prossima volta cercherò di far meglio ). Baci, Lye.