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Autore: Take_Me_ Home    26/05/2013    2 recensioni
In un freddo pomeriggio d'inverno Harry, frustrato per l'assensa del suo ragazzo Louis, ritrova un vecchio diario, scritto da lui qualche tempo prima e che racconta la storia del loro amore, della loro lotta contro tutto il mondo e della loro vittoria. #LARRY
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jump in memories

 
“Questo numero non è al momento raggiungibile...”. Sempre la stessa storia. Ogni volta che provava a chiamarlo aveva il cellulare spento o irraggiungibile. Sbuffando Harry si alzò dal divano dove era stato rimasto seduto per ore a guardare la neve cadere leggera sulla strada. Dov’era Louis? Perché non rispondeva? Lo aveva chiamato per dirgli di venire a stare un po’ con lui. Aveva bisogno di stare un po’ con il suo fidanzato. Sì, Harry Styles e Louis Tomlinson erano fidanzati. Si erano conosciuti grazie ai loro amici, a scuola. A quell’epoca erano poco più che sedicenni, ma fin da subito avevano capito che c’era qualcosa di più di una semplice amicizia tra loro. Louis ed Harry si amavano. Certo, avevano dovuto faticare tantissimo per riuscire ad ammetterlo persino a loro stessi. Non credevano di poter essere gay, specialmente Louis, che era conosciuto come lo “sciupa femmine” della scuola. Ma quello che era scattato tra di loro non era qualcosa che si poteva comprendere. Dopo il loro primo incontro avevano continuato a frequentarsi, all’insaputa di tutti. Passeggiate al parco, gelato, cinema... per loro erano tutte occasioni per stare insieme da soli, di non essere additati e etichettati come “diversi”. Ma ancora non sapevano quello che sarebbe successo. Non sapevano che quel legame sarebbe diventato qualcosa di indissolubile, destinato a durare per sempre. Perché era quello il destino di Harry e Louis: stare insieme per sempre. Al ricordo di quel giorno Harry si lasciò scappare un sorriso. Aveva invitato Louis a casa sua per stare un po’ insieme. A quel tempo avevano già scoperto di essere attratti l’uno dall’altro, ma non ne avevano mai discusso. Se lo tenevano semplicemente per loro. Ma quei silenzi creati per nascondere dei segreti, delle parole che non avrebbero mai avuto il coraggio di pronunciare, facevano male. Sarà stato il dolore a spingerli ad affrontare la realtà, o forse no, non lo sapevano neanche loro. Fatto sta che poco dopo aver varcato la soglia di casa Styles i due erano già uniti in un bacio che gli anticipò, anche se per poco, come sarebbe cambiata la loro vita da quel momento. Harry ricordava ancora l’imbarazzo di Louis, espresso da quel lieve rossore delle guance che lo rendeva ancora più dolce. E Louis ricordava ancora gli occhi verdi di Harry che brillavano così come non li aveva mai visti. Si amavano, e ora se ne rendevano conto. Nessuno dei due dimenticherà mai le strane sensazioni che provavano quando erano vicini, e il dolore lancinante che li avvolgeva se solo pensavano all’idea di separarsi. Ma non avevano pensato ad una cosa, forse perché troppo impegnati ad amarsi, o forse perché sotto sotto sapevano che non dovevano pensarci. Non si dichiararono mai alle loro famiglie, ai loro amici, rimasero nell’ombra, troppo spaventati per dirlo a qualcuno. Ma si sa che prima o poi la verità viene a galla. Quando si instaurarono sospetti sui loro gusti sessuali cominciarono le prese in giro, gli sguardi di disprezzo, gli spintoni in corridoio, perché la gente non ascolta, la gente non osserva. Ma la gente é molto brava a ferire, sia con le parole che con i fatti, e quindi non passò molto tempo prima che i due venissero seguiti per strada e successivamente picchiati, spesso insieme. Non importava quanto cercassero di spiegarsi, quanto provassero a reagire, loro avrebbero continuato. Harry non dimenticherà mai il viso sfigurato di Louis, i suoi occhi azzurri come il cielo pieni di lacrime che lo guardavano spaventati mentre lo medicava, dopo l’ennesima rissa.
“Loro non capiranno mai, Harry. Come possiamo vivere così?”, gli aveva chiesto con voce tremate. Per tutta risposta Harry aveva sorriso, facendo spuntare le sue magnifiche fossette.
“Non importa quanto forte mi picchino o quanto mi insultino. Io continuerò ad essere mille volte più felice di loro, perché io ho trovato la mia ragione di vita, un porto sicuro, qualcuno da amare. Loro invece non hanno niente e arriverà il momento in cui se ne accorgeranno e saranno gelosi di noi. A me basta averti accanto, posso vivere così”, gli aveva detto asciugandogli le lacrime. Louis allora gli aveva sorriso e, in quella fredda notte di gennaio, si erano amati in tutti i sensi, arrivando a connettere i loro corpi e le loro menti nel più dolce dei modi. La vita per loro da quel momento migliorò. La gente dopo un po’ si stufa di giocare sempre con gli stessi giochi, e questo permise ai due ragazzi di vivere per un po’ in tranquillità. Ne avevano parlato con le loro famiglie e, anche se con un po’ di difficoltà, erano stati accettati. Pensavano di poter vivere tranquillamente come una normalissima coppia, ma evidentemente la fortuna non era dalla loro parte. Passò poco tempo e subito un gruppetto di ragazzi tornò ad importunarli, ma questa volta si accanirono specialmente su uno di loro due: Harry. Lui non ne aveva mai parlato con Louis perché sapeva che così facendo quei ragazzi avrebbero cominciato ad importunare anche lui ed Harry voleva che Louis fosse al sicuro. Sbuffando si alzò dal divano e si diresse in camera sua. I suoi genitori erano a lavoro e sua sorella a studiare a casa di un’amica, quindi era solo. Ma essere “soli” voleva dire permettere ai suoi pensieri di attaccarlo, e lui non voleva pensare. Non voleva ricordare il dolore provocato dai pugni di quei ragazzi, non voleva sentir risuonare nella mente quegli insulti, sempre gli stessi e sempre dolorosi. Lui voleva Louis. Per la frustrazione sbatté la porta di camera sua e qualcosa cadde dalla libreria posta vicino al letto. Si avvicinò ai libri per terra e li raccolse, ma il suo sguardo si soffermò su uno in particolare. Non ci poteva credere, era così tanto che non vedeva il suo vecchio diario segreto. Non aveva detto a nessuno di possederlo perché aveva pensato che potessero pensare che fosse una cosa stupida, neanche Louis sapeva dell’esistenza di quel diario. Dopo aver riposto tutti i libri caduti di sdraiò sul letto con ancora il diario in mano e lo aprì. La prima pagina era occupata da una foto raffigurante lui e Louis abbracciati. Era stata scattata quasi 2 anni prima, prima che iniziasse tutto quel macello. Girò la pagina e cominciò a leggere...

Doncaster, 12 ottobre 2010

Caro Diario,
Ho deciso di scriverti regolarmente, così da poter mettere per iscritto tutti i miei pensieri. Chissà, forse se li scrivo se ne andranno dalla mia mente e non mi tormenteranno più. Allora, voglio parlarti di un ragazzo. Si chiama Louis e ha i capelli castani, con una strana pettinatura e gli occhi più azzurri del cielo che brillano quando sorride. Il suo sorriso è qualcosa di magico, mi attrae, e non posso far a meno di incantarmi a guardarlo. Sembra un angelo, ma non so davvero cosa mi succede. Insomma, quando sono con lui mi sento come se fossi sempre a casa. M i mette a mio agio, ma allo stesso tempo scatena una marea di emozioni in me che non so neanche descrivere. E’ come se... mi fossi innamorato di lui. Ma io sono etero, porca miseria! Cosa ne pens... ma che diavolo te lo chiedo a fare se sei un diario? Va beh, buonanotte caro Diario, ci sentiamo domani,
Harry.
 
Si ricordava perfettamente il giorno in cui si erano conosciuti e si ricordava anche della sua confusione. Avrebbe scoperto solo dopo che quel ragazzo dalla pettinatura strana sarebbe diventato la sua ragione di vita. Girò un bel po’ di pagine e continuò a leggere.
 
Doncaster, 30 novembre 2010

Caro Diario,
Oggi è successa una cosa bellissima. Sì, bravo hai indovinato: MI SONO DICHIARATO. E sai qual è la cosa più bella? Louis ricambia tutto! Abbiamo parlato e abbiamo scoperto di provare le stesse cose. Ti rendi conto? Il ragazzo che amo mi ricambia! Potrei scalare l’Everest senza bombola d’ossigeno per quanto sono felice. E vuoi sapere cos’è successo dopo? CI SIAMO BACIATI! Proprio così! Le sue labbra sono le cose più morbide che io abbia mai visto, e lui è così dolce! Domani andremo a prendere un gelato insieme, non vedo l’ora. Abbiamo deciso di non dire niente a nessuno, per adesso. Poi ne parleremo con i nostri amici e con le nostre famiglie. Ora vado che tra un po’ dovrebbe chiamarmi Louis. Buonanotte Diario,
Harry
 
Il loro primo bacio, come dimenticarlo? Era stata l’esperienza più travolgente della sua vita. Le labbra di Louis premute sulle sue, le sue mani trai suoi ricci... era stato tutto così perfetto. Quel giorno aveva scoperto tante cose. Prima di tutto: era gay. Seconda cosa: amava Louis. Terza cosa: Louis lo amava. Poteva essere più felice di così? Saltò un po’ di pagine e continuò la sua lettura.
 
Doncaster, 23 dicembre 2010

Caro Diario,
Domani è il compleanno di Louis! Non vedo l’ora di vederlo per potergli fare gli auguri e dargli il mio regalo. Non è niente di speciale. Gli ho comprato un portafoto con incisi i nostri nomi e che ho riempito di nostre foto, tutte attaccate tipo mosaico. A me piace tantissimo e spero che piaccia anche a lui. Il pomeriggio, dato che a casa non ci sarà nessuno, verremo qui e staremo un po’ insieme. Mi mancano i pomeriggi insieme a lui. Non riusciamo mai a trovare un po’ di tempo per stare insieme come si deve. Spero che domani andrà meglio. Buonanotte Diario,
Harry.
 
Se gli era piaciuto il regalo? Louis aveva adorato quel portafoto. Il pomeriggio era andato benissimo, tra coccole, film strappalacrime, pop corn e baci. Ma quella volta si erano spinti oltre, arrivando a provare per la prima volta il piacere fisico. Era stato bellissimo fare quell’esperienza con Louis. Lo aveva messo a suo agio, come sempre, anche se quella era la prima volta anche per lui. Riportò la sua attenzione sul diario.
 
Donaster, 20 gennaio 2011

Caro Diario,
Non ce la faccio più. Sto cercando di essere forte per Louis, perché so che è molto sensibile a queste cose, ma proprio non ce la faccio. Ormai nascondere i lividi sta diventando sempre più difficile e sto prendendo seriamente l’idea di parlare finalmente con i miei genitori. Direi che è arrivata l’ora. Voglio prima parlarne con Louis, però. Oggi il solito gruppo di ragazzi ci ha seguiti durante la strada tra la scuola e casa di Louis, dove avevamo in programma di passare il pomeriggio. Ma purtroppo ci hanno bloccati prima che riuscissimo ad entrare. Beh, che dire, è stato come sempre. Ci hanno bloccati e, mentre ci insultavano, ci hanno picchiati. Quello messo peggio però è stato Louis, che ha rischiato la rottura del setto nasale. Vorrei provare a ribellarmi, ma non ne ho il coraggio. Però non posso più guardare Louis, la sua pelle piena di lividi e cicatrici... ho deciso, devo fare qualcosa, ma non devo far sapere niente a Louis, in modo che non provi a fermarmi. Non vorrei che per lui la situazione peggiorasse. Ora vado, Diario, buonanotte.
Harry.
 
Quello era stato il periodo peggiore per loro. Gli insulti, le botte... sono cose difficili da mandar giù. Ma per fortuna Harry aveva trovato il coraggio di opporsi. Ora perlomeno Louis veniva lasciato in pace, ma capitavano le volte, come quel giorno, in cui quel gruppetto continuava a seguirlo, magari fino a casa, per poi coprirlo di insulti. Louis questo non lo sapeva, e secondo lui era meglio che rimanesse all’oscuro di tutto.
 
Doncaster, 13 febbraio 2011

Caro Diario,
Domani è S. Valentino! Louis ha detto di volermi fare una sorpresa e mi ha minacciato per non farmi preparare niente. Ha detto di voler pensare a tutto lui. Mi fido di lui, ma ho un po’ paura di quello che potrebbe fare. Louis è imprevedibile. Le cose con quei ragazzi vanno meglio. E’ un po’ che ci lasciano stare e mamma e papà hanno detto che per loro posso essere quello che voglio e che loro saranno comunque orgogliosi di me. Visto? Alla fine dirglielo è stato un bene! Spero solo che anche i genitori di Lou capiscano e che lo appoggino. Louis ne ha bisogno. Vado a dormire. Buonanotte Diario.
Harry.
 
Quell’anno Louis lo aveva portato in un parco giochi vecchio, ormai in disuso e gli aveva spiegato che andava lì da bambino quando voleva estraniarsi dal mondo. Harry fu davvero felice di poter condividere con lui un pezzo della sua infanzia. Passarono anche la serata lì, a guardare le stelle e a farsi le coccole, proprio come piaceva a loro. Harry era davvero felice con Louis al suo fianco e pensava che ormai niente potesse separarli.
 
Doncaster, 20 febbraio 2011

Diario, non puoi capire. Ti sto scrivendo dall’ospedale perché Louis ha avuto un attacco di panico ed è svenuto. Non l’avevo mai visto così! E’ successo che stavamo tornando a casa e il solito gruppo di bulletti ci ha seguiti. Siamo riusciti ad entrare prima che ci raggiungessero, ma quasi subito abbiamo sentito un rumore. Così siamo andati in cucina e lì, sul pavimento, in mezzo a tantissimi pezzi di vetro, c’era un sasso con un biglietto attaccato che diceva: “Sporchi froci di merda dovete solo morire”. A quel punto Louis non ce l’ha fatta. Ha cominciato a non respirare più e dopo un po’ è svenuto. Io non sapevo cosa fare! Continuavo a scuoterlo sperando che si svegliasse, ma niente, lui non respirava nemmeno. Per fortuna proprio in quel momento è arrivata sua madre, che ci ha portati all’ospedale. Ora Lou è nella stanza di fronte alla quale ti sto scrivendo e tra pochi minuti potrò entrare a vederlo. Mi hanno detto che si è svegliato e che ora sta bene, ma per crederci davvero ho bisogno di vederlo con i miei occhi. Ora vado. Ciao,
Harry.
 
Ecco, quello era stato il giorno più brutto della sua vita. Vedere Louis in quello stato lo aveva fatto quasi morire di paura. La totale impotenza lo aveva avvolto e si era odiato per non essere riuscito a fare niente. Il ragazzo che amava era svenuto davanti ai suoi occhi e lui non sapeva cosa fare per aiutarlo. Da quel momento aveva seguito un corso su come gestire gli attacchi di panico e cosa fare in caso qualcuno si sentisse male. Per fortuna un episodio del genere non era più capitato. I suoi pensieri vennero distratti dal suono del campanello. Harry si alzò e scese le scale. Quando aprì la porta si ritrovò davanti a Louis, come sempre bellissimo.
“Ho visto le chiamate. Scusa, il cellulare...”, non gli diede tempo di finire di parlare e lo abbracciò. Ora si sentiva bene. In quel momento, dopo aver riletto quello che aveva scritto sulla loro storia, desiderava stare con Louis più di ogni altra volta.
“Ehi Haz! Che succede?”, gli chiese Louis ridacchiando, ancora stretto nel suo abbraccio. Harry scosse la testa e si staccò per guardarlo negli occhi. Quegl’occhi così belli che subito lo avevano stregato, che sapevano leggerti dentro e che diventavano la cosa più bella del mondo quando sorrideva.
“Guarda che ho trovato!”, esclamò Louis, tirando fuori qualcosa dalla busta. Harry sorrise nel rivedere il portafoto che gli aveva regalato l’anno prima, quello che raccontava la loro storia. Lo prese dalle mani di Louis e lo accarezzò, come se fosse qualcosa di vivo. Lui e Louis erano vivi. Così all’improvviso lo prese e lo baciò, lì, per strada. Non gli importava che gli altri li vedessero, che li insultassero o che li picchiassero. Lui era lì e quello gli bastava per essere felice, per sentirsi bene, vivo.


WEEEEEEEEEEEE!
Come va?
Non so, ieri mi è presa la voglia di scrivere una os, che poi sarebbe la mia prima da sola.
Dato che sono una Larry Shipper mi è uscita questa cosa.
Che ve ne pare?
Sinceramente, non è uscita come volevo io, ma c'est la vie.
Ringrazio in love with horan per il banner stupendo.
Non è cbdsujivbuivbjdiwv?
Se volete lasciarmi una recensione per dirmi cosa ne pensate io sono qui.
Vaaaaa bene, evaporo.
Ciaooooo <3

 

  
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