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Autore: nick183    11/12/2007    11 recensioni
Alla A. Lincoln High School nessuno è veramente ciò che cerca di apparire. Lo sa bene Fay, la ragazza più popolare della scuola che, pur atteggiandosi da cattiva ragazza, ha un carattere fragile all'inverosimile. E forse nemmeno l'alcool, il sesso e la droga potranno nascondere la sua fragilità... una fragilità sul punto di scoppiare. Fino a che non incontrerà l'amore vero...
Fra intrighi, colpi di scena e segreti pericolosi, ecco la storia di un Amore Proibito.
Introduzione modificata. E' vietato inserire il tag p all'interno della stessa.
Nausicaa212, assistente amministratrice.
Genere: Romantico, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi ritornata, dopo un immenso ritardo!!!! Cercate di perdonarmi, ok??? Prima di lasciarvi alla lettura, chiarisco il dubbio di Fabio (come sempre, dopotutto^^): in effetti non è molto realistica questa parte, però ho pensato che i poliziotti - prima di portarlo in prigione - siano andati a casa sua per informare i genitori dell'avvenuto... Purtroppo, era l'unico modo per permettergli di suicidarsi in pace (che bella cosa... ma dovevo lasciarlo tranquillo in un simile momento!!)!!! Inoltre, aggiungo una premessa: in questo chap accadrà un bel colpo di scena e magari vi sembrerà che l'intera storia si stravolga troppo in fretta... forse non vi piacerà il mio ritmo accelerato e mi scuso per questo, ma non potevo fare altrimenti!! Un bacio, °*°Nicky°*°

 

Forgive me

 

Andrew dischiuse gli occhi e si ritrovò a sbadigliare sonoramente, i raggi del sole che, passando attraverso le persiane, gli solleticavano il viso. Gettò un'occhiata alla sveglia e notò che erano già le dieci di mattina. Fay, appoggiata a lui, dormiva beatamente e con un lieve sorriso sulle labbra, i capelli sparsi sul viso e la bocca leggermente dischiusa.

Il ragazzo si alzò dal letto, attento a non svegliarla, e raccolse tutti i suoi indumenti sparsi per la stanza, sorridendo al ricordo della notte precedente. Si rivestì e si preparò un caffè, addentando una brioche e gustandosi una tranquillità creduta persa. Improvvisamente il suo cellulare prese a vibrare nella tasca dei jeans, segnalando la presenza di un messaggio nella segretaria.

Sospirò irritato e sbatté rabbiosamente la mano sul tavolo. Aveva solo due possibilità: cancellare il messaggio oppure ascoltarlo, anche se sapeva perfettamente chi fosse il mittente. Alla fine, optò per la seconda.

***

Fay dischiuse gli occhi e si ritrovò a sbadigliare sonoramente, i raggi del sole che, passando attraverso le persiane, le solleticavano il viso. Gettò un'occhiata alla sveglia e notò che erano già le undici di mattina. Accanto a lei non c'era nessuno, tranne un cellulare e un biglietto posati sul cuscino...

Lesse il contenuto del biglietto e strabuzzò gli occhi: Andrew le aveva scritto di ascoltare il messaggio sul suo cellulare. Stupita, fece come ordinato e si ritrovò la voce di Norah nelle orecchie.

***

"Cazzo, maledizione, merda, 'fanculo" imprecò Fay, sbattendo furiosamente le mani sul volante. Si trovava in macchina, immersa dal traffico dell'ora di punta. E aveva poco tempo per raggiungere l'aeroporto, per anticipare la partenza dell'aereo che avrebbe portato via da lei il ragazzo che amava. Senza una spiegazione, senza un addio, solo con un fottuto cellulare. Un cellulare che conteneva un altro incubo. Eppure lui non poteva abbandonarla...

"Non mi abbandonare"

"Non lo farò. Te lo prometto"

Non era giusto... non era giusto... non ora... non poteva lasciarla... non poteva lasciarla ora... né ora né mai... ma, soprattutto, non poteva essere vero. Non poteva averla tradita in quel modo... non con Norah... uno scherzo... era uno scherzo... doveva essere uno scherzo... uno stupido scherzo...

Si accasciò sul volante e scoppiò a piangere.

***

"Andrew, sono Norah. So perfettamente che sei da quella troia, non credere. So anche che, di certo, non hai la minima intenzione di sposarmi o di ritornare a casa. Eppure ho una notizia felice: aspetto un bambino. Da te"

***

"I passeggeri con il volo 2329 per New York sono pregati di presentarsi al gate 7 per l'imbarco".

Andrew recuperò il suo zaino e si guardò attorno a sé. Di Fay nessuna traccia. Una smorfia di dolore gli passò sul viso, mentre la vista gli si annebbiava. Non sarebbe più venuta... non l'avrebbe più rivista...

Quando aveva ascoltato il messaggio, aveva chiamato immediatamente Norah e si era fatto spiegare i dettagli. Da quello che aveva capito, era andata dal medico per un controllo generale e si era ritrovata a sentirsi dire di aspettare un bambino da un mese. Ed era lui il padre. La modella gli aveva assicurato di avere tutti gli esami e la sua paternità era certa. Eppure, era troppo irreale. Troppo disastroso. E suo padre, ovviamente, aveva anticipato la data di nozze: i figli illegittimi in casa Gile non erano ammessi. Unica possibilità: ritornare definitivamente a New York, sposare Norah, prendere il posto di suo padre e costruirsi una famiglia con lei.

Abbandonare Fay. Distruggere il loro amore proibito. Distruggere la loro vita, le loro speranze, i loro sogni.

Con quella poca lucidità che gli rimaneva dopo una notizia simile, aveva lasciato il cellulare vicino a Fay... sperando che lei avesse capito e che lo avrebbe raggiunto all'aeroporto. Per un ultimo addio. Ma era tutto andato storto e lei non c'era...

***

Gate 2...

Gate 3...

Gate 4...

Le uscite sfrecciavano davanti a Fay, mentre correva come una pazza per raggiungere il 7. Non era certa di farcela, ma doveva...

E lo vide. Era in fila per imbarcarsi. La ragazza sentì una fitta al cuore: era bello come non mai - i capelli biondi disordinati  e quella faccia da eterno adolescente ribelle - ma anche da quella distanza poteva scorgere il dolore che lo attanagliava. Il suo stesso dolore.

"Andrew" urlò con tutto il fiato che aveva nei polmoni. Lo vide girarsi, incontrare i suoi occhi e immobilizzarsi di colpo. Intanto, era arrivato il suo turno per l'imbarco.

Rimasero a guardarsi, fino a che uno dei passeggeri spazientito non lo spronò ad imbarcarsi... spezzando quegli sguardi che valevano più di mille parole.

Fay lo vide corrucciarsi e poi, prima di andarsene, sillabarle qualcosa. Grazie al labiale, capì immediatamente di che si trattava.

Di una parola con un enorme significato, di una parola che non avrebbe mai voluto sentirsi dire, di una parola che segnava la fine di tutto:

"Perdonami"

 

Can you forgive me again?
I don't know what I said
But I didn't mean to hurt you

I heard the words come out
I thought that I would die
It hurts so much to hurt you

Then you look at me
You're not shouting anymore
You're silently broken

I'd give anything now
to kill those words for you

Each time I say something I regret, I cry "I don't wanna lose you!"
But some how I know that you will never leave me, yeah.

'Cause you were made for me
Some how I'll make you see
How happy you make me

I can't live this life
Without you by my side
I need you to survive

So stay with me
You look in my eyes and I'm screaming inside that I'm sorry..

And you forgive me again
You're my one true love
And I never meant to hurt you

 

 

To be continued... Nicky

  
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