Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: AlexJ_    26/05/2013    1 recensioni
se il destino quella sera non ci avesse fatti incontrare sarebbe ancora vivo.
Genere: Commedia, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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-Che succede?- disse Megan entrando nel bagno- con chi stavi parlando?
-con nessuno..- dissi uscendo velocemente dal bagno.
-Alex, Alex!- sentii urlare da dietro.
-Cosa c’è?- dissi urlando.
-Con chi stavi parlando in bagno?- disse Megan stando ferma sul cornicione della porta del bagno.
-Con nessuno. Cosa non capisci della parola ‘nessuno’.- dissi infastidita.
-Okay, calma.
La guardai negli occhi, mi voltai ed uscì dalla gelateria a passo svelto.
In quel bagno era successo qualcosa di strano, lui. Mi era apparso il ragazzo di ieri notte, Justin era davanti a me.
Ho paura.
Tornai correndo a casa, ripensando continuamente all’accaduto.
Chiusi la porta di casa a chiave e presi il computer.
‘I morti possono apparire?’, digitai sulla barra bianca con di sopra la scritta ‘Google’.
Cliccai sulla prima pagina uscita, il titolo era ‘I morti possono parlare con noi?’.
 
‘Molti sono i casi in cui amici o parenti defunti appaiono alle persone ancora sulla Terra, ancora vive.’
‘Una delle tante ipotesi di questi casi è che abbiano fatto un accordo con Satana, per poter comunicare con noi sulla Terra ’
‘Quelli che ci appaiono sono gli angeli respinti

 
Iniziai a rabbrividirmi leggendo queste cose. Un accordo con Satana? E’ impossibile che quel ragazzo abbia fatto un accordo con lui per poter comunicare sulla Terra.
Mi guardai intorno mordendomi le labbra, poi mi alzai e tolsi la testa fuori dalla porta per guardare il corridoio. Le mani mi tremavano e sentivo il mio cuore battere velocemente.
BOOM.
La finestra si chiuse facendomi sobbalzare. Mi avvicinai lentamente alla finestra per vedere cos’era successo. Gli alberi erano immobili, neanche una foglia osava muoversi. Non può essere stata colpa del vento. Mi voltai e..
-Non urlare, ti prego.- disse a bassa voce lui.
Rimasi li a guardarlo, col cuore in gola e una voglia di urlare e scappare unica.
-Tu sei morto..- dissi sul punto di piangere per la paura.
-Lo so, sono morto. Sono un fantasma.- disse alzandosi leggermente, iniziando a fluttuare nell’aria.
-No, ho le allucinazioni. Questi sono i sensi di colpa.- dissi chiudendo gli occhi mettendomi una mano davanti e scuotendo la testa.
-Sono reale.- disse il fantasma.
Aveva i vestiti con cui era morto, era lui.
Quegli occhi, quella voce, quei lineamenti. Notai però subito una cosa, non aveva il segno della pallottola. Era scomparsa, non aveva più neanche un graffio.
-Non sei reale, non hai il segno della pallottola. Sei frutto della mia immaginazione. Alex, calmati, i fantasmi non esistono.- dissi respirando lentamente.
-Alex, sono io.
Si avvicinò a me e mi sfiorò con la mano la guancia sinistra, però la mano scivolò via, non riusciva a toccare nulla. Non appena la sua mano arrivò sulla mia pelle attraversandola, sentii i brividi nel mio corpo, come era successo questa mattina.
-Eri tu questa mattina sul letto? Sei stato tu anche a fare quei bigliettini, vero?- dissi facendo qualche passo in dietro.
-Si.

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salve splendori *^*
scusate tanto se questo capitolo è corto, ma non ho avuto molto tempo.

siamo a fine anno ed ho molto da studiare c.c

recensite come sempre c: a 4 mi piace pubblico il nuovo capitolo *^*

ciao bellezze :3
  
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