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Autore: Hana S    26/05/2013    0 recensioni
La vita dei tre fratelli scorre serena sull'Isola Dawn, ma c'è qualcuno nella foresta insieme a loro, Ace l'ha capito. Uno strano essere vola nell'oscurità. Un canto nella notte e il loro incontro.
Genere: Malinconico, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Sabo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAP. 3 – Amicizia

“Effole-apf” esordì Sesamo, mentre i due pappagallini erano intrappolati nella sua bocca, intanto Sorako scrutava il cielo.

“Qualcosa non va?” domandò Ace

“E come se lui fosse sparito, non capisco” Sorako era turbata, chi le dava la caccia era misteriosamente sparito.

“Meglio così, no?” la bambina si voltò verso Ace che le stava sorridendo, lei ricambiò con il suo dolce sorriso “Si”.

 Ad un tratto le fragorose risate di Luffy e Sabo interruppero quel momento. I pappagallini si erano liberati e avevano attaccato Sesamo, il povero cagnolino continuava a correre, mentre le due bestioline lo beccavano dappertutto.

“Silly, Simphony fermatevi!” Sorako riuscì a salvare il suo amico da quel tormento “Non riuscite proprio ad essere meno attaccabrighe?” i pappagallini si appoggiarono sulle spalle dell’amica e strofinarono teneramente le testoline contro le sue guance.

“Sono Figlie del Fuoco – arf, senza cervello dal pugno facile” Silly e Simphony gurdarono il cane con occhi rossi fuoco ed attaccarono.

“Basta!” Sorako era disperata.

Il gruppo si incamminò, con i tre animali legati ad un ramo portato a spalle da Ace e Sabo.

“Se non avete un posto dove stare, potete rimanere con noi” disse Luffy prendendo per mano la nuova amica, non sapeva perché, ma quella ragazzina gli ispirava fiducia.

“Non vorrei essere di disturbo.”

“Figurati nessun disturbo!” urlò Ace, rosso in volto e con la voce strozzata dall’emozione.

“Visto che loro sono d’accordo, va bene anche per me, benvenuta!” Sabo indicò alla bambina la casa sull’albero, la loro casa.

Luffy bombardò di domande Sorako, voleva saperne di più sui suoi amici, ma anche gli altri erano incuriositi.

“Silly e Simphony sono esseri umani come noi, ma sono figlie di criminali, spietati assassini che sono fuggiti lasciandole da sole”. Il volto della bambina si fece grave.

“Nel mio paese vigono leggi assurde e crudeli, una di queste rende responsabili i discendenti di criminali delle malefatte dei loro avi, in origine se un criminale condannato a morte scappava, se aveva figli erano loro ad essere uccisi, ma con gli anni le pene furono attenuate. C’è un uomo al servizio del nostro Imperatore che è in grado di trasformare gli esseri umani in animali, a poco a poco le persone perdono la coscienza e i ricordi di essere stati umani” Sorako strinse i pugni “Così quando i loro genitori fuggirono, le mie amiche furono trasformate”

“Quindi anche loro sono condannate a diventare animali permanentemente?” chiese Sabo.

“Al mondo ci sono uomini malvagi, ma anche tanta gente buona e in gamba. Uno di questi riuscì a cambiare il loro maleficio, permettendo anche a loro di continuare ad essere bambine, anche se solo di notte”

 

“Lui invece?” chiese Luffy sollevando Sesamo.

“Luffy! Mettilo giù!”

“Ace tranquillo – arf” Sorako e Sabo sorrisero

“Lui è un Machigai, sono animali diversi da quelli a cui siamo abituati. Vivono gli stessi anni di noi esseri umani e sanno parlare. A volte, i cani in particolare, si legano ad un umano per tutta la vita, come me e Sesamo” il cagnolino fece un balzo nel grembo della sua amica che lo accarezzò.

Un brontolio si impose prepotentemente sopra ogni rumore. Luffy aveva fame e si decise per una battuta di caccia.

 

Ace rimaneva vicino a Sorako, con la scusa di proteggerla se fosse arrivato qualche animale feroce, la bambina era sicura di potersela cavare da sola, ma le sembrava scortese rifiutare l’aiuto di un amico e poi le piaceva la compagnia di Ace.

Procedettero molto lentamente e parlando Sorako scoprì che i tre erano fratelli, anche se non di sangue. Sabo era figlio di nobili, ma era scappato perché non li piaceva quella vita; Ace disse di essere figlio di un pirata, ma non aggiunse dettagli; mentre Luffy parlò di un pirata di nome Shanks che li aveva salvato la vita e regalato il cappello che portava e che voleva diventare il re dei pirati. Sorako spiegò che anche lei aveva due fratelli più grandi di lei, ma per lei era come avere due fratellini piccoli, visto che spesso riparava i loro guai.

“Sono qui anche loro?”chiese ingenuamente Luffy. Ancora una volta Sorako guardò il cielo.

“No…” disse sospirando “… eravamo inseguiti dalla stessa persona, per salvarli sono rimasta indietro e lui mi ha portata via”

“Chi è che ti insegue?” domandò Ace con l’espressione corrucciata.

Un grugnito squarciò la calma della foresta e apparve un gigantesco cinghiale, sbuffava pesantemente ed i suoi occhi avevano il colore del sangue. Iniziò a correre verso i bambini; Ace, Luffy e Sabo gli corsero incontro, decisi a batterlo e farne la loro cena. Improvvisamente una grossa pietra volò sopra di loro per atterrare sull’animale.

“Sorako, sei migliorata tantissimo - arf”

Era stata proprio la bambina a scagliare quella pietra, e con pochi gesti decisi delle mani, rimosse la pietra dalla carcassa del cinghiale, rimanendo ferma dove era rimasta al momento della comparsa dell’animale.

Ace e Sabo erano stupiti, mentre Luffy le corse incontro e si piantò davanti a lei.

“Anche tu hai i poteri dei frutti?” domandò entusiasta il piccolo, mentre tante stelline luccicavano intorno al suo viso.

“Cosa?”

 

Dopo una breve spiegazione e dimostrazione dei poteri di Luffy, che spaventarono a morte Sesamo e impressionarono Sorako, la piccola gli spiegò che lei non aveva mai sentito parlare dei frutti del diavolo e che questi poteri erano con lei sin dalla nascita.

“Nel regno dal quale provengo ci sono persone che hanno poteri particolari, legati ai quattro elementi naturali: acqua, fuoco, aria e terra” detto questo colpì con un pugno il terreno, quattro pietre fuoriuscirono dalla terra e prima che potessero ricadere le fermò stendendo semplicemente il braccio, con il pugno serrato. Aprì il palmo e con una serie di movimenti delle braccia, aggraziati ma alla stesso tempo decisi, fece volare le pietre sopra le loro teste prima di scaraventarle di nuovo a terra.

“Però nella mia famiglia sono l’unica a possedere questo potere, sono una dominatrice della terra”

 

Quella sera mangiarono una cenetta deliziosa, preparata dalle abili mani di Sorako sotto l’occhio vigile di Sesamo, che conosceva il modo migliore per cucinare il cinghiale. Ace guardò la ragazzina preparare la cena rapito dalla sua delicatezza, ma confuso allo stesso tempo, come poteva una bambina così delicata nell’aspetto e nei modi, avere un potere del genere?

Appena il sole tramontò, Silly e Simphony tornarono normali e si misero a mangiare insieme ai loro amici.

“Ah! So-chan, la sera in cui gli abbiamo incontrati” disse Silly indicano i tre bambini “hai sentito qualcosa di strano … tipo una risata?”

“Si quella di Creepy”

“Evvai”dissero in coro le due sorelline, dandosi il cinque. Sorako e tutti gli altri erano perplessi.

“Finalmente siamo riuscite ad imitarla, erano settimane che ci esercitavamo” le due pensavano di aver compiuto un’impresa straordinaria.

“Eravate voi – arf?!” Sesamo era stravolto.

Mentre Sorako era al settimo cielo “Volete dire che non sanno dove ci troviamo? Eravate veramente voi?”

“Si! Quel cretino non ci ha neanche visto scendere dalla nave, tanto dormiva profondamente”  disse Simphony, battendosi il pugno sul petto “Il nostro piano di fuga è riuscito perfettamente!”

Sorako corse sul ciglio della porta e urlò con tutto il fiato che aveva in corpo

“Ce l’abbiamo fatta, torniamo a casa!”

“Hai davvero tanta voglia di andare?” chiese Ace con aria un po’ sconsolata.

“Si, perché ho un sogno” si voltò verso i suoi amici, lacrime di gioia le rigavano il volto “Voglio liberare il mio paese dalla tirannia, voglio cacciare la marina dalla mia terra, voglio che nessun dominatore debba  nascondersi, io … io, voglio salvare il Regno di Gorinto e tutti i suoi abitanti!”

Ace prese le mani di Sorako e le strinse nelle sue “Ce la farai sicuramente!” era tutto rosso in volto, la bambina lo abbracciò “Grazie Ace”

“Quando saremo grandi e andremo per mare, verremo a trovarti e ci potrai raccontare le tue avventure” disse Sabo avvicinandosi ai due “Tutti noi abbiamo dei sogni e ci impegneremo a realizzarli!”

“Io diventerò il re dei pirati!” urlò Luffy preso dall’emozione.

 

Quando tutti ormai dormivano, Sorako si diresse sulla spiaggia dove aveva incontrato Ace, soffiava una leggera brezza dal mare che le faceva ondeggiare i capelli.

 

“ … la guerra imperversa, la morte ti segue

Cammini, cammini, ti nascondi

Hai paura, vuoi solo rivederla …”

 

Cantò, ma poi si mise semplicemente a fissare il mare.

Sentì dei passi alle sue spalle e si girò, era Ace.

“Che fai?” le disse sorridendo.

“Sai anche mio papà è un pirata, mi diceva che quando volevo sentirlo vicino dovevo guardare il mare, lui è lì e pensa sempre a me, ai miei fratelli e alla mamma; per me è importante”

Ace le si avvicinò e le mise un braccio intorno alle spalle, sfiorò così i suoi capelli che scivolarono via dolcemente. Rimasero così per un po’.

“Sai Ace …” si guardarono negli occhi “… mi sento bene quando ci sei tu …” il ragazzo arrossì “… era tanto tempo che non mi sentivo così e …” non fece in tempo a finire la frase che Ace la strinse a se.

“Anche io sto bene con te … Sorako … le nostre strade un giorno si divideranno, e quando sarai triste e ti sentirai sola guarda il mare, io farò lo stesso e i nostri sguardi in qualche modo si incontreranno”

Quelle parole arrivarono al cuore della bambina.

Insieme tornarono dagli altri, mano nella mano.

 

“So- chan corri!”

“Non ce la faccio più” sangue bagnava le gambe della bambina.

“Andate avanti io cerco di rallentarlo”

“Non se ne parla neanche!” urlarono in coro i due ragazzi. Una cannonata esplose non molto lontano da loro.

“le navi della Marina sono arrivate, raderanno al suolo tutto, presto” detto questo prese la sorella in braccio e iniziò a correre.

“Ragazzi!”

“Finalmente sei arrivato”

“Cos’è successo a So-chan?”

“L’ha colpita alle gambe, non riesce a correre”

Davanti ai ragazzi piombò un uomo “Eccovi finalmente, poche storie venite con me”

 

“Mai!” Sorako si mise in piedi “Potrai anche portare via me, ma loro rimangono qui!”

La terra cominciò a tremare.

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Angolo di Hana

Ciao, come promesso qualche spiegazione in più su Sorako e compagnia. Machigai  in giapponese significa errore, infatti un cane non dovrebbe parlare, ho inserito un elemento sconosciuto in One Piece, il dominio degli elementi e più avanti parlerò anche del Regno di Gorinto. La parte in corsivo è un flashback di Sorako con i suoi fratelli.

Fatemi sapere che ne pensate. Al prossimo capitolo.

  
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