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Autore: Lady Cooper    26/05/2013    1 recensioni
Asia vuole passare inosservata...
Non vuole socializzare con i suoi stupidi compagni di classe.
Non vuole esporsi.
Desidera solo essere chiusa nel suo guscio e non aprire a nessuno.
Ma Rosanna Adami non è la migliore insegnante di Italiano del liceo migliore della città per caso.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Potrei cambiare i capelli…
Non mi piacciono quelli che ho adesso. Li odio. Non hanno un colore definito, e a forza di tingerli sembra quasi che abbiano le crisi di identità. Cambiano colore da soli, quasi, spaziando tra il verde muffa e il rosa tonno. Si, lo so, il tonno non è molto rosa, ma era proprio ciò che volevo sottolineare: proprio come me, i miei capelli non sono nulla. Di certo li cambierei. Mi piacerebbero lunghi e ricci. Di un colore scuro… ma tanto non potrò mai cambiarli.

Poi potrei essere più intelligente…
Non come “prima della classe”, mi accontento di un livello intermedio. Per esempio, intelligente abbastanza da risolvere gli enigmi del Professor Layton. Meno male che è un gioco per bambini, ci sono certi indovinelli in cui servono le equazioni… in ogni caso sarebbe bello poter avere la mente meno psicolabile, più libera, più menefreghista… ho il terrore di ciò che pensano gli altri di me. Preferirei semplicemente sparire. Volatilizzarmi. Tutto, tranne essere notata da persone meschine come coloro che mi circondano… carini e dolcissimi, all’apparenza, le persone migliori del mondo. Poi ti volti un attimo e ridono come delle iene. Brutta bestia la iena… se fossi più intelligente semplicemente mi lascerei scivolare i loro giudizi addosso, senza preoccuparmene, e vivrei tranquillamente con ciò che ho, ma non posso… non riesco a ignorarli…
Sono veramente un essere terribile…
 
Magari potrei essere più divertente…
Si, beh, le persone divertenti sono quelle che legano meglio, spesso… non intendo dire che voglio essere frivola, ma semplicemente con più senso dell’umorismo. Potrebbe aiutarmi ad essere più… sopportabile? Si, probabilmente è la parola giusta… non credo di essere minimamente attraente, e non parlo solo a livello fisico. Non sono affatto “sopportabile”. In realtà nemmeno gli altri lo sono… eppure per loro è così facile fare gruppo. Forse perché lo accettano? Forse accettano di essere insopportabili, immaturi e poco inclini al pensiero logico?
… e gli va bene comunque?
No, non è possibile.
Loro sono coscienti del fatto che ciò che fanno e ciò per cui vivono è una cosa assolutamente vana, eppure riescono comunque a non rattristarsene? Forse allora non sono molto coscienti… una persona mediamente intelligente non permetterebbe mai una cosa del genere e tenterebbe di migliorarsi…
Ridicolo.

 
La Signora Adami, docente di Italiano, guardava la sua classe durante la sua famosa pausa riflessiva.
Era il suo metodo: poneva la sua domanda (che dava anche il titolo alla lezione) e poi osservava i suoi ragazzi riflettere, in alcuni casi, e rimuginare, negli altri.
Se vedeva la maggior parte rimuginare, allora ripeteva la domanda, e fu proprio ciò che fece:
<< Non pensate troppo al motivo per cui ve lo chiedo, semplicemente rispondete dentro di voi: cosa fareste se un Dio, un Angelo, o qualcos’altro, vi donasse la possibilità di esprimere tre desideri? >>.
I ragazzi continuarono a rimuginare.
Poi un ragazzo in fondo all’aula provò a rispondere:
<< Vorrei un fegato nuovo! >>.
La classe emise una risata quasi sussurrata.
<< Affascinante, David, e poi? >> rispose la Adami, impassibile.
<< Beh, sarei a posto così. C’èè, voglio dire, non mi serve mica un granchè! >>.
<< Quindi rinunceresti a due desideri? >>.
<< Ma see… non me ne farei nulla. >>.
<< Ma sei fuori? Io vorrei essere un casino ricco, frà! >>.
<< Sul denaro ci sputo, Giò, non me ne frega un cazzo. >>.
<< David! >> lo richiamò l’insegnante.
<< Che c’è? Ho detto mazzo! MAZZO! >> tentò di recuperare lui.
L’insegnante fece finta di credergli e rivolse lo sguardo verso l’angolo sinistro, davanti. Lì, desolata come un cactus nel deserto, Asia resisteva come poteva alla vita.
Il suo unico problema, forse, era di avere avuto prospettive troppo alte.
Né troppo bassa, né troppo alta;
Non particolarmente carina, non particolarmente brutta;
Voti né troppo alti, né troppo bassi.
Forse il suo unico scopo nella vita era neutralizzarsi.
La migliore insegnante di Italiano del liceo migliore della città decise di provare a farla uscire allo scoperto.
<< Asia? >>.
Sorpresa e panico provennero dall’angolo sinistro, davanti.
<< … Si..? >> chiese sussurrando.
<< Tu cosa vorresti? >>.
<< … >>.
 
NO! Perché l’ha fatto?? Sento tutti gli sguardi su di me! Non avrebbe dovuto! NON AVREBBE DOVUTO! Oddio.. oddio, no… perché… cosa posso rispondere? Non voglio farlo sapere a tutti! Perché dovrei? Non sono quel genere di persona!! Staranno di sicuro pensando che sono un’idiota! Una che non sa nemmeno esprimersi! Di sicuro mi staranno guardando.. lo sento… sento che mi stanno guardando! Staranno pensando che non sono all’altezza… lo so… mantieni la calma, pensa qualcosa di intelligente… oh, no… mi fa male la gola! D’altronde non apro mai bocca… e se avessi la voce atrofizzata? E se non riuscissi a parlare? E se mi impappinassi? No, non posso! No, ti prego…
 
Forse non avrebbe dovuto tirarla così fuori allo scoperto… ma i suoi compagni non erano così crudeli come lei immaginava. Doveva farglielo capire in un qualche modo. La loro unica colpa era non conoscerla bene, e ciò impediva loro di coinvolgerla… se non sapevano cosa le piaceva, come avrebbero potuto tirarla fuori da quel suo guscio?
<< … v... vorrei bere… per favore... >> rispose Asia, con le guance rosee.
Inizialmente ci fu il silenzio… poi scoppiò una risata generale e 23 bocche mostrarono i denti,
Imbarazzata e ancora più rossa di prima, Asia abbassò la testa e mormorò almeno una dozzina di frasi di scuse.
La migliore insegnante di Italiano del liceo migliore della città era soddisfatta del lavoro compiuto.
Cominciò la lezione ufficialmente e fece letteralmente volare due ore.
Poi suonò la terza ora e cominciò l’intervallo. Asia fu la prima ad alzarsi e corse verso il bagno, chiudendosi dentro.
 
HANNO RISO DI ME! Sapevo che l’avrebbero fatto. Mi hanno deriso. Come fanno ogni volta. Perché ho detto qualcosa di così stupido? Perché ho risposto? Perché sono in questo stupido liceo e perché sono in questo stupido mondo!? Avrei fatto meglio a non nascere. Le loro risate mi rimbombano nella testa… Dio, che imbarazzo… anche la prof stava sorridendo. Di sicuro l’ha fatto apposta. L’ha fatto apposta per rendermi ridicola! È una bastarda! Perché l’ha fatto? Cos’ho fatto di male? Non me lo merito… vorrei soltanto essere migliore di quello che sono. Non voglio essere io. Voglio essere… … chi voglio essere? Non so nemmeno quello che potrei fare da grande. Non so nulla di ciò che concerne il mio futuro… devo essere sembrata così stupida… com’è successo? Perché ho risposto così? Sono davvero una stupida. Asia, la stupida ragazza che sta al primo banco, anzi, l’UNICO banco in prima fila, nell’angolo destro. Cosa aspettate? RIDETE DI ME! È l’unica cosa che posso offrirvi.
… la campanella… devo andare…
… non voglio…
… ma devo…
ok, respira… cerca di non pensarci… cerca di non pensarci… cerca di non pensarci…

 
Asia uscì dal bagno, con le mani, le gambe e il petto che le tremavano. Ora avrebbe avuto inglese, e il prof era perennemente in ritardo, quindi non sarebbe stata sgridata. Camminò lentamente fino alla porta chiusa dell’aula, respirò profondamente due volte, aprì l’uscio ed entrò. Passi lenti, capo chino, arrivò fino al proprio banco vuoto, dove qualcuno aveva lasciato qualcosa.
Un succo di frutta alla pesca.
E un biglietto.
Erano per lei.
Erano indubbiamente per lei.
Si sciolse e con gli occhi lucidi lesse ciò che era scritto con una grafia rotondeggiate e aggraziata.
 
- Prima hai detto di avere sete, e mi avanzavano dei soldi… bevilo pure! :D È per te! xD Sai, prima mi hai fatto schiantare, pensavo avresti detto una cosa del tipo “avere un mucchio di tempo” o “poter andare dove mi pare, quando mi pare”! Sei divertente! xDD
 Veronica –
 
Asia si voltò verso Veronica che stava parlando con la sua compagna di banco.
Si sentì meglio e ringraziò mentalmente la Adami.
Pensò che forse non sarebbe stata così male stare in classe con lei. Magari anche gli altri non erano male.
Bevve il suo succo lentamente, assaporandone ogni goccia.
Poi si avvicinò a Veronica.
<< Grazie mille… >> disse timidamente.
Veronica la guardò con aria interrogativa.
<< V.. Voglio dire, grazie per il succo! Mi sento meglio! >> si accorse di aver detto qualcosa che era meglio non esprimere e, agitandosi, si morse la lingua.
<< Ahiaaa… che male… >> si mise una mano davanti alla bocca e chiuse le labbra, con la lingua dolorante dentro.
Veronica sorrise. << Hahahaha!! Ma tranquilla! >> rispose gentilmente.
Asia si calmò e sorrise anche lei, per la prima volta dopo forse mesi.
L’insegnante di Inglese entrò e ogni studente volò verso il proprio nido.
Asia si sentiva leggera come un batuffolo di cotone e non ascoltò una sola parola della lezione.
Pensò, anzi, che forse si sarebbe tinta i capelli di nero, e se li sarebbe lasciati crescere.



Angolo dell'autrice:
Grazie a tutti coloro che hanno letto la mia storia..! Mi fa piacere anche solo sapere che qualcuno le considera.. xD Tranquilli, non vi rincorro con delle pinze ardenti se non lasciate recensioni. Non costringo nessuno! Grazie ancora, alla prossima!
  
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