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Autore: nonabbastanza    26/05/2013    5 recensioni
« Odio sentirmi così vulnerabile! Non voglio, non voglio piangere. - dissi sulla sua spalla. Lui mi accarezzò i capelli – Mi fa male il cuore. »
Lui mi strinse più forte a se, come se fosse possibile, e mi baciò il capo.
Fu la seconda volta che mi sentii protetta tra le braccia di Harry Styles.
« Non preoccuparti, shh. »
« Perché fa così male, Harry? Perché non smette? » dissi tra le lacrime stringendo la sua maglia tra le mani.
« Passerà, Elettra, tutto passa. Ci vuole solo tempo. »
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Settembre, 2008.
 
« Che taglia porti?»
« Sei grassa»
« Dovresti smetterla di mangiare»
« Ma ti guardi allo specchio?»
« Che schifo! Che hai sulla faccia?»
« Non ti vergogni ad andare in giro così?»

 
Dicembre, 2008.

« Lasciatela stare! Queste ragazzine sono le aiutanti del diavolo. Come stai principessa?»
« Sto bene, torniamo a casa?»
« Come hanno potuto tagliarti i capelli?! Ora vado a parlare con il preside.»
« Mamma è a casa?»
« No, è a lavoro. Elettra, sicura sia tutto okay? Perchè posso tornare dentro e..»
« Si, sicura.»

 
Gennaio, 2009.

« Tieni Elettra, l’abbiamo preso per te, per farci perdonare.»
« Ma è un pantalone taglia 38..»
« Si, perché non ti va? Oh, ma che sbadate, bel taglio nuovo, comunque!»
 

 
Novembre, 2009.

« Mangia Elettra, non farmi arrabbiare.»
« Non ho fame, vado di sopra.»
« No, tu ora ti siedi qui e finisci il piatto, mi sono rotto di questa dieta.»
« La smetti di comportarti come se fossi mio padre? E poi il corpo è mio, e ci faccio quello che voglio!»
« Appunto, sei già bellissima così.»
« Lo dici perché mi vuoi bene. Gli altri non la pensano allo stesso modo.»
« Bene, allora gli altri avranno qualche ritardo mentale. Tu sei la mia bellissima principessa.»
 
Gennaio, 2010.

« Esci da questo bagno, IMMEDIATAMENTE.»
« Ma che vuoi? Ora non si può nemmeno più andare in bagno in santa pace?»
« Cosa pensi, che non lo sappia? Che non sappia cosa fai lì dentro?»
« Paul stai delirando.»
« Non sono stupido Elettra, hai perso dieci chili in poco meno di un mese, devi smetterla. Ti farai del male.»
« E’ la mia cazzo di vita, devi starne fuori!»
« Hai 16 anni cazzo, non puoi fare cose del genere! Dovrò dirlo a mamma e papà.»
« No Paul, per favore.»
« Non posso mentirgli su una cosa del genere, Elettra.»
« Ti prego Paul, prometti che non dirai nulla. E’ successo pochissime volte, non lo faro più. Ma, ti scongiuro, non dire nulla. Il nostro patto, lo ricordi?»
« Non usare la carta del patto ora, sei sleale. »
« L’hai promesso. »
« D’accordo, non dirò nulla. Ma tu la smetti, ora.»
« Ti voglio bene fratellone!»
 
 
Febbraio, 2010

« Hey Paul, per favore, vieni a prendermi?»
« Certo principessa, dove sei?»
« Non lo so, è buio, mi hanno lasciata qui da sola. E-e..»
« Piccola calma, respira, arrivo subito, cerca di darmi un indizio però.»
« Da qui riesco a vedere un’insegna rossa. Dovrebbe esserci scritto Papito’s o qualcosa del genere.»
« Ho capito, arrivo subito.»
« Ho paura.»
« Non muoverti, sono subito lì.»
Un’ora dopo.
« Pronto?»
« Elettra dove sei?»
« Mamma sto aspettando Paul, doveva venire a prendermi.»
« Ora vengo a prenderti io, Paul ha avuto un incidente.»
« C-cosa? Cosa gli è successo? Come sta?»
« Non sappiamo ancora nulla, è molto grave. Dimmi dove sei.»
 
 

Caro Paul,
non so perché ti stia scrivendo questa lettera. Sono in camera, non ho nulla da fare, i compiti mi annoiano e in casa c’è fin troppo silenzio.
Di solito eri tu a renderla viva. Mamma è di sotto, ma è come se non ci fosse. Passa le giornate davanti al camino, una coperta, una tazza di caffè, e guarda le fiamme quasi come se volesse buttarcisi all’interno. Non vive più ormai.
Papà lavora come un matto invece, torna molto tardi la sera, quindi  lo vedo pochissimo. Non si pranza più, non si cena più.
Non che io ne abbia tanta voglia, però, da quando non ci sei più la nostra casa non è più una casa. Sai, sono molto arrabbiata con te.
Poco più di un mese fa avevi detto che avresti rispettato il nostro patto, ricordi? E ora l’hai rotto.

Io e te contro tutti. Sempre insieme.
Era il patto. Ed ora? Sono da sola, contro tutto il resto del mondo.
Ora che il patto è rotto, posso rompere anche l’altra nostra promessa. Tu non ci sei più, e a nessuno importerà se io ritorni alle vecchie abitudini. Mamma e papà sono così distratti che non se ne accorgerebbero nemmeno se lo facessi davanti ai loro occhi.
Non ho ancora versato una lacrima, e questa cosa mi fa paura. Neanche quando il medico uscendo dalla sala operatoria disse che non ce l’avevi fatta, nemmeno in quel momento piansi.
Devo essere difettosa.
Eppure mi manchi. Sento che una parte di me sia volata via per sempre, e non la riavrò più indietro. Ho scritto questa lettera forse solo per farti sapere che mi manchi e che ti voglio bene, e non importa se non potrai leggerla.
Se sei il mio angelo custode, in questo momento sei qui con me no?

 
                                                ________________________________________________________
 

Novembre 2012                                                                                                                                                                   Harry’s POV
 
« Harry vai a gettare la spazzatura! » urlò Kristine dalla cucina. Indossavo le mie cuffie e finsi di non averla ascoltata, quando iniziò ancora a strepitare.
« Va bene, ora scendo, smettila di urlare cazzo. » le dissi mentre scendevo le scale.
« Non rispondermi così hai capito? Sono tua madre! » mi urlò venendomi incontro.
« Certo, dillo alla mia madre naturale. Ah, aspetta, non puoi. Perché non si sa chi sia.» le sussurrai uscendo di casa e sbattendo la porta.
Come cazzo si permetteva? La odiavo.
Non era mia madre, non poteva rimproverarmi. Nessuno poteva.
La sentii urlare il mio nome fuori la porta di casa, ma ormai ero già lontano. Percorsi le piccole stradine di Holmes Chapel senza una meta precisa.
Odiavo quel posto. Troppo silenzioso, troppo piccolo.
Entrai ai giardinetti e trovai i ragazzi.
« Harry! Avevi detto che non saresti uscito. » mi disse Louis appena entrai nel suo campo visivo.
« Ho cambiato idea. » dissi prendendo la sigaretta dalle sue labbra e inspirando del fumo dalle mie.
« Hey Louis, posso fare un tiro dalla tua sigaretta? Certo Harry, fai pure. » mi scimmiottò quel coglione.
« Smettila di rompere il cazzo Lou. » gli dissi andando a sedermi su uno dei muretti.
« Qualcuno è di cattivo umore oggi. » continuò Louis sfilandomi la sigaretta dalle mani.
« Quand’è che Harry è di buon umore? » s’intromise Lisa sedendosi al mio fianco. Ma cosa volevano tutti da me? Poggiò una mano sulla mia coscia massaggiandola.
« Hai bisogno di me? » mi chiese poi toccando con un dito le mie labbra. Conoscevo Lisa da quand’ero un bambinetto con i brufoli e peluria, sapeva che tipo fossi e di cosa avessi bisogno.
« Perché senti la mia mancanza? Se vuoi scopare basta dirlo, lo sai. » Ma io ero sempre io.
« Sei uno stronzo. » disse lei mentre faceva per alzarsi. La trattenni per il polso costringendola a risedersi. Mi avvicinai al suo orecchio e potei sentirla rabbrividire.
« Scusa, lo sai che mi fai impazzire. Andiamo? » le chiesi baciandole poi il lobo dell’orecchio. Lei annuì e ci alzammo per andare.
« Quando avete finito di scopare come conigli in calore fate uno squillo! » urlò Louis mentre ci allontanavamo.

Un’ora dopo.

« Già di ritorno? Sei durato poco playboy? » mi disse Louis canzonandomi.
« Sei un coglione Louis. Non hai qualcuno con cui scopare invece di rompere il cazzo a me? »
« Avevo chiesto a Lorein, ma ha detto di avere il ciclo. » mi rispose Louis indicando Lorein poco distante.
« Hey non è vero! » rispose quest’ultima avvicinandosi.
« Che ti abbia chiesto di scopare o che tu abbia il ciclo? » le chiesi divertito.
« Entrambe. »
« Vuoi scopare? » le chiese allora Louis.
« NO LOUIS. » urlò Lorein dandogli un cazzotto sul braccio.
« Visto? » mi disse Lou ed io scoppiai a ridere.  Era un coglione.
« Ma quella è mia cugina! » urlò d’improvviso Lorein indicando qualcuno che non riuscivo a vedere.
« E’ figa? » chiese Louis senza pensarci due volte.
« La smetti di fare il cretino? Ora la porto qui. » disse poi Lorein allontanandosi.
La vidi di ritorno pochi minuti dopo, affiancata da una ragazza alta quasi quanto lei, capelli biondi mossi che le arrivavano al seno, e magra quasi da sembrare invisibile. Quando furono più vicine potei osservarla meglio. Aveva dei begli occhi. Verdi come i miei.
« Loro sono Louis, Lisa ed Harry. Gli altri te li presento dopo. » disse Lorein rivolta a sua cugina. Lei sembrava intimidita da noi. 
« Ciao, io sono Elettra. » e parlò.




_________________________________________________

Buona domenica a tutte :) 
Ho iniziato a scrivere questa storia così, perchè non è
stata un buona giornata, mi sentivo triste e ho scritto.
Non so cosa ne sia uscito fuori. Se volete scrivetemi anche due paroline, 
nulla di più. Semplicemente per farmi sapere se vi piace, 
se vi fa schifo, se c'è bisogno di cambiare qualcosa. Scrivetemi tutto.

Spero di pubblicare al più presto, una bacione! :)




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