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Autore: salutandotiaffogo111    26/05/2013    0 recensioni
"Trama sintetica di una giornata storica! Tutto è perfetto, tutto somiglia a te!"
Non chiedetemi la trama, non sono capace di prevedere cosa le mie dita batteranno. Magari uscirà fuori un racconto o forse, come nella maggior parte dei casi, racconterò di me. Non sono una che riesce ad identificarsi, non so come descrivermi. Spero riusciate a capirlo almeno voi e spiegarmelo.
Posso anticiparvi che amo la musica, non ricordo un solo giorno nei miei quasi quattordici anni senza musica, ma non un genere soltanto, non un cantante solamente, io amo quello che riesce a trasmettermi, e amo anche il modo in cui la musica sa cambiare le mie emozioni. Forse è per quel modo indescrivibile che ha Tiziano Ferro di cullarmi e avvolgermi, come un abbraccio paterno che non ho da anni. Sono una fan di Tiziano Ferro, mettiamola così.
Ecco, adesso lo so di cosa parlerò. Racconterò della mia vita che "mi fa perdere il sonno sempre!"
Un bacio, Valentina.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Ehi, ciao!"
"Ehi, quanto tempo!"
"Come stai?"
"Bene".

Abbassai lo sguardo e feci per andarmene.

"Ehi, che succede?"

Già che succede? Perché sono così vigliacca da non dirgli che sto male, malissimo? Succede che.. Cos'è che succede?

Succede che dopo un po' ti stanchi, ti stanchi di tenere per te tutto, la tua schiena si stanca di tenere il peso dei tuoi pensieri; pensieri che non sono vergini, pensieri che forse non sono nemmeno tuoi e qualcuno te li ha ficcati nel cervello, pensieri che ti fanno male, concetti che hai maturato col tempo, pensieri imbrattati di lacrime, sudore e veleno, pensieri che hai trovato per caso, liberi, senza meta e senza padroni, ti sei presa cura di loro, li conservi nella tua testa in segreto, senza che nessuno sappia che li stai allevando silenziosamente nella tua testa e che sono l'unica cosa che ti rende  fiera, perché stanno crescendo sani e forti. Io non voglio diventare madre, penso che nessun bambino debba soffrire a causa mia; non so badare a me stessa, figurati un bambino. Sarà che io assorbo troppo l'energia di mia madre, quando è positiva ma soprattutto quando negativa, non lo so. E poi no, non li sopporto i bambini. Vomitano, piangono fanno la popo', strillano, dormono, vomitano e di nuovo strillano! No, non fanno per me. Invece voglio essere la madre di pensieri, parole, frasi, poesie, concetti, libri, romanzi.. Voglio che nascano da me pian piano, che crescano con me, che mi diano la possibilità di cambiarli, cancellarli, modificarli, ritagliarli, scoprirli, e che allo stesso tempo mi cambino, mi cancellino, mi modifichino, mi ritaglino e mi scoprano. Voglio essere quel tipo di madre, anche adesso. Sono già madre di concetti e pensieri, anche a tredici anni, e mi sento un po' in colpa.
 Dopo un po' ti stanchi di tenerli solo per te questi pensieri, ti stanchi perché nessuno ti capisce, nessuno ti stima, neanche per quella briciola di frase che ti è sfuggita troppo spesso e che ha dato modo agli altri di capire che tu con le parole ci sai fare. Ti stanchi perché tutti ti giudicano se vuoi stare da sola con un paio di cuffie, ti giudicano perché non sanno che i pensieri si cibano di musica, libri, viaggi, scoperte, no, non lo sanno allora te ne dicono di tutti i colori, ma tu non puoi tradire i tuoi figli, che razza di madre saresti? Preferisci non dire a nessuno che sei madre di tanti bellissimi cucciolo colorati che non hanno bisogno di Iphone e vestiti firmati per essere felici, a loro bastano musica, libri e viaggi.
Dopo un po' ti stanchi, ti stanchi e devi prendere una scelta: una vita o i tuoi figli. Io ho sempre scelto i miei figli, ma ogni volta con meno sicurezza. È vero che sono i tuoi e non vuoi che nessuno li tocchi, vuoi che restino segregati nella tua testa e protetti da ogni male, ma è anche vero che in questa società infame già a tredici innocenti anni, devi sapere cosa ne deve essere della tua vita. Allora ti trovi in serie difficoltà, perché hai dedicato tutta la tua breve vita ai tuoi figli e ti accorgi che non riesci a maturare altri interessi se non rivolti a loro. Ti capita di piangere per la disperazione, fino a quando non trovi una soluzione. Io l'ho trovata.
I miei pensieri sono l'unica cosa che riesce a darmi soddisfazioni, allora lascerò crescere questi pensieri, perché sono ancora troppo piccoli, sono troppo deboli, come me in fondo. Cresceranno insieme a me, e come ogni madre voglio il meglio per loro, voglio che abbiano successo, che siano risolti, che diventino tutto quel che io non riesco a essere insomma! Sapevo che arrivati ad una certa maturità mi avrebbero abbandonato, che avrebbero preso la loro strada, che si sarebbero costruiti un loro percorso e che non avrebbero più dipeso da me, ma preferivo non pensarci e godermeli così, piccini e indifesi. Non mi sentivo in colpa, perché anche io dovevo farmi una vita, dovevo costruimi una vita, e dovevo decidere del mio futuro. Ognuno avrebbe preso la sua strada. Io la mia loro la loro.
Intanto non me ne ero accorta, ma ero rimasta da sola con i miei figli. Avevo tagliato completamente i ponti con la realtà, avevo reso i miei pensieri la mia unica priorità, dimenticandomi di me, di quelli che erano i miei amici, dei miei amori, delle mie passioni, avevo allontanato tutto da me, anche le persone/cose che potevano davvero aiutarmi. Solo in pochi, pochissimi sono riuscite a non allontanarsi dal mio cerchio ormai troppo ristretto e so esattamente chi sono: Tiziano Ferro; lui con la sua musica mi ha sempre consolata, non mi ha mai abbandonata, mi ha reso felice, mi rappresenta da quando avevo due tre anni quando cantavo a squarciagola "Rosso relativo" in macchina con papà che si tappava le orecchie disgustato, mi descrive in ogni sua canzone, è come se mi conoscesse più di me stessa, riesce a farmi scoprire quel che sono o voglio diventare, abbiamo "figli molto simili", lui è la fonte di vita principale per i miei cuccioli, mi da la forza per insegnargli come lottare, è la mia fonte di ispirazione, io e lui siamo due soldati che lottano in due mondi paralleli ma per lo stesso fine che non è mai stato definito, lui è un sognatore e io come lui voglio imparare a sognare, anche se non mi è più semplice come prima, lui è un esempio, è il mio idolo e voglio seguirlo, anche se non sa nemmeno che esisto. Mio padre; mio padre l'ho perso quando avevo solo nove anni ed è la prova concreta della realtà. Io non ho avuto modo di conoscere i suoi punti di vista, perché lo odiavo. Non so se mi avrebbe sostenuta o scoraggiata, ma so che è l'unico appiglio alla realtà che ho e che voglio avere. Lui non se lo immagina nemmeno, ma è solo grazie a lui che alcune volte riesco ad aprire un po' gli occhi e rendermi conto che la vita non è per niente rose e fiori. Mio padre è come un tatuaggio indelebile, non può andar via, è lì e nessuno può impedirgli di ricordarmi che la vita va vissuta al secondo, che nulla è scontanto, che non esistono solo i miei figli e Tiziano Ferro, c'è una vita là fuori, che mi piaccia o no ho delle responsabilità che cresceranno contemporaneamente alle mie idee, che esistono malattie e che oggi potrei esserci, domani no. Per questo motivo adesso scrivo tutto qui, perché sono stanca di accumulare tutto in questa testa. Non voglio che i miei figli restino sconosciuti al mondo, so che possono cambiare la vita di molte persone come l'hanno cambiata a me. Spero di trovare il coraggio di parlarne con qualcuno, di questo. Mia madre; lei che è lontana da me per chilometri, ma lo so che mi è più vicina di chiunque altro. È lei l'unica "vera" persone che mi è rimasta, l'unica che riesce a capire i miei sbalzi d'umore sempre più continui, l'unica che ha sempre una parola buona anche nelle peggiore delle situazioni, lei che è la positività fatta in persona, l'unica che crede davvero ancora in me, l'unica che non mi ha abbandonata come tutti gli altri, l'unica che mi è rimasta vicina anche quando non volevo nessuno accanto, è lei l'unica a cui devo tutto quel che ho, TUTTO; è solo grazie a lei se sono quel che sono, anche se non mi piaccio. Lei che con quel modo bizzarro di rimproverarmi sa sempre dirmi quando sbaglio, anche per sciocchezze. Lei che mi ha dato la vita e continua a darmela, anche se non le sono mai grata abbastanza, o per niente. 

Ecco, questa è una piccola parte di me. Ciao lettore! Spero di averti emozionato con questo piccolo frammento dei miei cuccioli come mi son emozionata io nel batterli. Se vi va di scrivere qui sotto i vostri pensieri, consigli, tutto quello che vi passa per la testa, potrà solo farmi piacere. Un bacio, Valentina.
  
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