Cap. XIII. Annuncio importante
Seduta nel portico di casa Kinomiya, Hilary si concesse un
sospiro: era trascorsa una settimana da quando aveva saputo di essere incinta.
Era arrivato il momento di parlarne anche agli altri. A un mese dalla morte di
Kei.
-Hila, non credo tu sia venuta per stare qui sui gradini- la
interruppe Takao, sedendosi accanto all’amica.
-Infatti. Ho convocato anche altre persone: devo dirvi una cosa
e voglio che ci siate tutti.
-È una buona o una cattiva notizia?
-Per me all’inizio era sconvolgente, ma giorno dopo giorno mi
sembra sempre più meravigliosa.
-Mi devo preoccupare?
-No, per una volta accontento i tuoi desideri.
Quella frase lo lasciò senza parole: cosa significava? Non ebbe
però il tempo di ribattere perché una lussuosissima automobile parcheggiò
proprio davanti al suo cancello. Stava per dire qualcosa quando vide scendere
una persona la cui sola vista gli gelava il sangue nel corpo.
Ma ciò che lo sconvolse di più fu il vedere Hilary andare
incontro all’uomo e fargli strada.
-Da questa parte, signor Hiwatari.
-Hilary!- tuonò Takao, facendola sussultare. –Non credi di
dovermi una spiegazione?
-Entri in casa. La raggiungo subito.
Si portò di fronte al ragazzo, pronta a ricevere una predica, ad
essere investita dal fiume di parole con cui l’amico l’avrebbe travolta.
-Che ci fa quell’uomo a casa mia? Kei si starà rivoltando nella
tomba all’idea che…
-Lui e suo nonno si erano chiariti. Se gli porti del rancore
vedi di fartelo passare. Per me, per la nostra amicizia…
Gli accarezzò una guancia, lasciando che poi lui la abbracciasse
stretta.
-E io che credevo mi avessi rimpiazzato con un nuovo migliore
amico…era questo che tu e Rei stavate nascondendo.
-Ti saresti opposto se te ne avessi parlato. È una brava
persona, Takao, te lo giuro.
-Non voglio mettere in dubbio il tuo giudizio, Hila, ma mi ci
vorrà ben più di una giornata per fidarmi di lui.
-Lo capisco. Mi basta solo che tu non faccia scenate.
-Non preoccuparti.
-Comunque non è di questo che vi devo parlare- concluse,
sparendo in casa. Takao si era già voltato quando lei riapparve esclamando: -E
poi tu sarai sempre il mio migliore amico, gelosone.
Tutti erano riuniti nel salotto di Takao: i Bladebreakers e
nonno Jei tenevano gli occhi puntati sulla fanciulla e su Hito. I ricordi della
Russia erano ancora vivi in ognuno di loro, ma rimangiavano ogni commento per
amore dell’amica.
-Amici miei, devo fare un annuncio. Devo ammettere che questo
giorno lo avevo sempre immaginato diverso, soprattutto con Kei accanto a me: ma
la vita non è mai come uno la progetta.- Si portò una mano sul cuore: il suo
ragazzo le era comunque vicino, lo sentiva. Se chiudeva gli occhi poteva quasi
avvertire la sua presenza. –Aspetto un bambino.
Il silenzio scese sulla sala: non sapevano bene cosa dire o
semplicemente dovevano assimilare la notizia.
Fu Takao a rompere quel momento, correndo ad abbracciarla.
-Avrò un nipotino!- gridò.
Subito dopo anche gli altri la strinsero fra le braccia,
entusiasti di quella novità. Quante volte avevano preso in giro Kei, domandandogli
di regalare loro un piccolo o una piccola blader che avrebbe gironzolato per
casa chiamandoli zii. E il ragazzo rispondeva:
-Chiedetelo a Hilary.
-Bisogna andare a festeggiare: vi invito tutti a cena!
-Se qui c’è qualcuno che invita, quella sono io- li interruppe
Hilary.
-O io- proseguì Hito. –Potrete ordinare tutto ciò che volete.
-Tutto?
-Lei non conosce Takao, altrimenti non avrebbe detto questo-
spiegò Max.
Hilary accennò un saluto a Rei, l’unico a non essere preso dalla
discussione sulla cena, poi uscì diretta verso il cimitero.
L’uomo nell’auto nera seguiva tutti i suoi movimenti, come un
felino in attesa di attaccare la preda.
Quella sciocca doveva imparare a stare al suo posto.
-Amore mio.
Accarezzò la sua foto, sistemando un mazzo di fiori rossi e
sorridendo fra le lacrime.
Era già trascorso un mese. Le mancava da morire, non c’era un
solo istante in cui non desiderasse riaverlo al fianco: una parte di lei aveva
accettato la sua morte, consapevole che il suo spirito l’avrebbe protetta sempre.
Era l’altra metà che ancora non si rassegnava, che soffriva al
solo pronunciare il suo nome.
-Tuo figlio crescerà forte come te, lo proteggerò e gli darò
tutto l’amore di cui sono capace. Te lo prometto.
-E noi gli insegneremo a lanciare il bey- esclamarono alle sue
spalle.
-Ragazzi!
-Sapevamo di trovarti qui- continuò Takao. Aveva in mano un
mazzo di rose bianche. –A volte ho quasi l’impressione che sia ancora in mezzo
a noi.
-Forse è così- replicò Max.
-Anzi, è certamente così- concluse Rei.