The Beginning - Non è per sempre

 

Shinobi da Uzu

 

 

 

La foresta, quella mattina, era visione a dir poco paradisiaca. Gli animali si risvegliavano pigramente dal torpore della notte, mentre il sole sorgeva lentamente, inondando con i suoi tiepidi raggi il calmo e silenzioso paesaggio sottostante.

- SENSEI! -

Ops, ho detto silenzioso?

Chi aveva rotto quel clima di profonda pace e armonia era una figura minuta, non più alta di un metro e cinquanta, con una disordinata chioma di capelli rossi.

Uzumaki Kushina, dodici anni, genin.

- Sensei, si muova! Di questo passo raggiungeremo Konoha ad esami terminati, non avrò più nessuna possibilità di diventare chunin e sarò zimbello del villaggio! -

- Calmati, Kushina - la ammonì il giovane sensei  - siamo praticamente arrivati. Non serve a nulla agitarsi tanto -

- Ichiro sensei ha ragione - a parlare fu una kunoichi apparentemente della stessa età di Kushina, dai lunghi capelli castani e brillanti occhi verdi - è inutile che ti agiti, tanto verrai bocciata in qualunque caso - concluse Arisa, con un sogghigno decisamente poco incoraggiante.

- Sembrate due vipere pronte ad azzannarsi! - disse Ichiro, roteando gli occhi - dovreste prendere esempio da Yuichi. Lui non crea nemmeno la metà dei casini che fate voi -

 - Questo perché ha sempre il naso tra i libri - ribatté piccata Kushina, lanciando un rapido sguardo ad un ragazzino poco più lontano da lei, completamente assorto nella lettura - mi chiedo come faccia ad evitare gli ostacoli o a capire quello che gli accade attorno… se continua così prima o poi, senza accorgersene, finirà schiantato contro un albero -

- Non accadrà - la rassicurò tranquillo Yuichi, senza distogliere lo sguardo dal libro - Non è detto che se i miei occhi sono impegnati, le mie orecchie siano sorde. Pur leggendo riesco a cogliere qualunque vostro movimento, non è un problema per me. Ciò non toglie che voi due non facciate altro che battibeccare! È da quando abbiamo lasciato Uzu che non posso godermi un attimo di pace -

Kushina ed Arisa gli rivolsero una linguaccia a dir poco infantile, per poi tornare ad assillare il povero sensei.

- Ichiro sensei! Aveva detto che mancava davvero poco a Konoha… a me sembra di camminare da una vita - si lamentò la mora, aggrappandosi al braccio del ragazzo - sono stanca! -

- Io ho fame - si lamentò Kushina - è da più di una settimana che non mangio del Ramen. Temo di essere in crisi d’astinenza! -

- Ramen? Bleah! - fece Arisa, rivolta alla rossa - è possibile che tu non mangi altro che quella… roba?-

In meno di un secondo gli occhi di Kushina diventarono rossi e sul suo volto comparve un sorriso davvero poco rassicurante. Yuichi, sempre nascosto dal suo fidato libro, tremò ed arretrò di qualche passo. Stare accanto alla kunoichi in queste situazioni si poteva rivelare molto pericoloso, per sé stesso e per i suoi libri.

- Cosa hai detto, Arisa-chan? -  chiese Kushina, avvicinandosi alla castana con aria da psicopatica - Spero proprio di aver capito male…Kage bushin no jutsu! -

All’improvviso Arisa si ritrovò circondata da cinque Kushina.

- Sensei - chiamò Yuichi, dopo aver assistito a tutta la scena - perché non interviene? -

- Ora, mio caro Yuichi, ti insegnerò una cosa molto importante. Quando due donne litigano, l’ultima cosa che devi fare è metterti tra loro, credimi. Otterresti solo di farle infuriare ancora di più, quindi pazienta e aspetta che risolvano da sole i loro “conflitti” -

- e-emh, Kushina, calmati - tentò Arisa, conscia dello stato di pericolo in cui versava - è s-tato s-solo un e-equivoco! Il Ramen è buonissimo, sublime! -

Rapidamente come erano comparsi, i cloni d’ombra scomparvero in sbuffi di fumo.

- Lo sapevo! - affermò con orgoglio Kushina - tutti amano il Ramen! È impossibile trovare qualcuno a cui faccia schifo, vi dico. Impossibile! -

 La giornata continuò così, tra i litigi delle due kunoichi sotto lo sguardo rassegnato di Ichiro e Yuichi, finché un rumore non catturò la loro attenzione.

- Identificatevi - disse una voce provenente da un albero -  siete entrati nel territorio di Konoha -

Kushina aprì la bocca per rispondere, probabilmente un poco garbato “Ma chi sei tu, piuttosto!”, fortunatamente Ichiro la bloccò e fede un passo avanti.

- Io sono Ichiro Saitou e loro sono Kushina, Arisa e Yuichi. Veniamo da Uzu per sostenere l’esame di selezione dei Chunin -

- Splendido! - rispose gioviale la voce, scendendo dall’albero con un balzo. Davanti ai loro occhi si era materializzato un ragazzino biondo, poco più che dodicenne, che gli porgeva la mano in segno di saluto - sono Minato Namikaze e anche io quest’anno parteciperò alle selezioni. È da quasi quattro anni che Jiraya sensei cerca di convincermi, ma alla fine ho ceduto! -

Quattro anni?! Pensò Kushina, sconvolta. Se non sta mentendo questo ragazzino ha terminato l’accademia ed è diventato genin a soli otto anni… ben quattro prima di noi! Che vergogna!

- …e perché hai aspettato tanto per diventare chunin? - chiese allora, indagatoria. Quel tipo non la convinceva affatto. In lui c’era qualcosa che… boh. Faticava a definirlo, non era una sensazione vera e propria, quanto più un presentimento. E questo la irritava tremendamente.

- Non c’è un motivo preciso - rispose lui, stringendosi tra le spalle e rivolgendole un mezzo sorriso - probabilmente aspettavo il momento giusto… o un avversario degno -

Kushina era indecisa su cosa rispondergli. Avrebbe potuto dire “Beh se aspettavi ancora un po’ il momento giusto, avresti rischiato di batterti contro i tuoi nipoti!” oppure “Avversario degno? Eccomi!”, ma inspiegabilmente rimase zitta.

Proprio in quell’istante, dalla foresta, comparve la massiccia sagoma di un uomo dai lunghi capelli bianchi.

- Minato, vedo che hai già incontrato i nostri ospiti! - disse, per poi rivolgersi al gruppetto del Villaggio del Vortice - Sono Jiraya, e assieme al mio allievo, con cui avete già fatto conoscenza, ho il compito di scortarvi fino a Konoha. Prego, seguitemi -

Così i quattro ninja partirono alla volta di Konoha, guidati da Jiraya e dal suo allievo.

 

- Konoha è proprio fantastica - disse Arisa, appoggiata al davanzale della finestra - Uzu non è che un misero villaggio di pescatori, in confronto -

Kushina non rispose, si limitò a stendersi sullo scomodo letto della pensione e a chiudere gli occhi, senza nemmeno preoccuparsi di sistemare le poche cose che si era portata da casa.

- …c’è qualcosa che non va? - le chiese la compagna di squadra, ma in risposta ebbe solo silenzio.

Lei e Kushina non andavano sempre d’amore e d’accordo. Anzi, si comportavano come cane e gatto per due terzi del tempo che trascorrevano assieme. Ma vi era pur sempre quel terzo in cui erano amiche, in cui si parlavano tranquillamente -senza tentare di azzannarsi-, in cui si comportavano come due ragazzine normali. Arisa sapeva che quel terzo era arrivato.

- Forza! - disse con convinzione, sdraiandosi accanto a Kushina - ora tu apri gli occhioni e mi dici quale terribile forza demoniaca ti impedisce di urlare, correre, ridere e disturbare la gente per bene come fai di solito -

- Nulla - rispose la rossa, non molto convinta - sono solo… stanca. E sento già la mancanza di Uzu -

- Ehi, per chi mi hai preso? Io non mi bevo certe balle. Raccontate così male, per giunta! -

- Le mie balle sono credibilissime! - assicurò Kushina, un po’ offesa.

- Per. Niente. Sei stranamente tranquilla, da quando abbiamo incontrato quel Minato - disse Arisa - …oh! Ho capito! - concluse infine sorridendo con aria cospiratoria.

- Ha-hai c-capito cosa? -

- Lo sapevo! - continuò la mora, annuendo convinta - Ne ero certa! -

- Certa di cosa? Arisa? - si agitò Kushina, balzando a sedere.

- …ti piace Minato! -

Kushina spalancò occhi e bocca.

- Arisa-chan, spiegami come può piacermi un ragazzo che conosco da meno di un giorno! - chiese, cambiando lentamente colore.

Si, Namikaze era… carino, ma non era a quello che stava pensando.

- Allora perché sei arrossita? - disse Arisa ridendo - Kushina-ama-Minato! Kushina-ama-Minato! -

Per farla smettere, Kushina fu obbligata a salire in piedi sul letto, agguantare il cuscino e procedere all’operazione “Soffocamento Arisa”. Il tutto prima che l’intera Konoha potesse udire i loro schiamazzi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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O____O

Datemi un pizzicotto perché, davvero, non credevo che avrei mai fatto una cosa simile. Sto scrivendo una Minato/Kushina. Minato Namikaze e Kushina Uzumaki!

Non so se essere più sconvolta o esaltata…

Ammetto di essermi trovata molto in difficoltà, i personaggi principali compaiono pochissimo nel manga, o non compaiono affatto, quindi ho dovuto basarmi unicamente su un rapido scambio di battute avvenuto tra Jiraya e Tsunade ^^

Mi è stato fatto notare che Kushina è un po’ una rompipalle, consideriamo però che ci viene descritta come un maschiaccio, molto simile a Naruto. Ora, alzino un po’ la manina tutti quelli che hanno trovato Naruto simpatico e adorabile fin dal primo volume!! C’è qualcuno? xD

Ok, la smetto di divagare.

 

Se leggete, se vi piace o se vi fa schifo… lasciate una recensione  ç___ç Soprattutto perché questa è la mia prima Long Fic su Naruto!!

 

[e come al solito: grazie ad Aya per il titolo, senza di te sarei persa!]

 

 

 

 

 

 

Mala_Mela