Non ho proprio il tempo
materiale per iniziare una nuova storia, e invece… Eccomi qui. .-. credo di
essermi auto plagiata per certe cose (come Lily Luna che viene rapita), ma la
storia è diversa e, soprattutto, è una Repayment *------* Io adoro le Repayment
*--------* Non ce ne sono mai abbastanza! Quindi, eccomi qui u.u
È una storia un po’ strana,
che parte da presupposti diversi delle solite Repayment (insomma, non che ce ne
siano molte XD che io sappia, almeno o.O). Spero comunque che possa piacervi =)
Sarà una long, non so quanto
long, spero non troppo. Nella mia testa è già tutto deciso, perciò non temete
=)
Buona lettura! =) ovviamente,
i pareri sono ben accetti =)
Prologo
La
famiglia Potter era stata felice per un lungo periodo di tempo. Harry e Ginny
si erano sposati presto, a pochi anni dalla fine dalla guerra, però avevano
aspettato ancora un po’ di tempo prima di consolidare la famiglia. James Sirius
Potter era nato ed era stato accolto dalla grande famiglia Weasley con gioia e
amore. Appena un anno dopo, era arrivato anche Albus Severus, a far compagnia
al fratello, assieme alla cugina Rose. Poi, era stato il turno di Lily Luna.
Erano
tutti in festa. I cuginetti aspettavano la nuova cugina, i fratellini
aspettavano la nuova sorella. Harry e Ginny non vedevano l’ora di abbracciare
la prima femminuccia di casa Potter.
Poi,
la tragedia.
Lily
Luna non fece nemmeno in tempo a lasciare l’ospedale: venne rapita prima, a
meno di un giorno dalla sua nascita. Harry mobilitò tutto il dipartimento
Auror, invano. La cercarono in ogni dove, senza trovarla. La cercarono per
anni, inutilmente.
La
tragedia spense il sorriso della famiglia Potter per molto tempo.
***
Severus
Piton era sparito dal mondo magico una volta finita la guerra. Era stato salvato
e curato dal morso di Nagini, ma, dato che il suo compito era terminato, non
aveva voluto sentir ragioni. Aveva fatto quello che doveva con Potter, ma aveva
poi scoperto che lui aveva detto a tutti come e perché lo aveva fatto, e non
riusciva a sopportare gli sguardi ammirati della gente. Nemmeno la pietà velata
negli occhi dei suoi conoscenti.
No,
Severus non voleva questo per se stesso. Non voleva la gloria, l’onore e tutte
quelle baggianate. Lui era un uomo che viveva di ombre e che nell’ombra trovava
il suo benessere. Per questo se n’era andato, senza dire niente a nessuno,
sparendo dal mondo magico nel vero senso della parola. Aveva rifiutato il
sussidio del Ministero e si era rimboccato le maniche: l’ultimo suo atto di
magia aveva previsto la falsificazione di qualche documento, per poter venire
assunto come insegnante d’inglese in un liceo babbano. Aveva svolto
egregiamente il suo compito – pur risultando il solito professore antipatico –
e adesso erano un paio d’anni che si godeva la pensione. Con i risparmi si era
comprato una piccola villetta a schiera in un bel paese, in Galles. Viveva
tranquillo assieme alla sua gatta, Minerva, che aveva visto in un negozio di animali
quasi per caso. Non aveva resistito: somigliava troppo alla versione Animagus
della vecchia professoressa. Beh, quantomeno non pativa la solitudine: la gatta
si era sinceramente affezionata a lui; quando girava per casa diventava la sua
ombra e non faceva altro che aspettare che lui si sedesse in poltrona, la sera,
per acciambellarsi sulle sue gambe e fargli le fusa, mentre lui leggeva un buon
libro e l’accarezzava distrattamente in mezzo alle orecchie.
Si
godeva la vecchiaia ed era ormai convinto che nulla potesse arrivare a
sconvolgerlo.