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Autore: LenahSalvatore    27/05/2013    0 recensioni
Mi sentii una fuggiasca quale che ero, mi sentii strana, non sapevo se era benessere o malessere ma sapevo che non ero più come prima, in un solo giorno ero passata dalla dolce Elizabeth Anne Windsor Seconda alla cattiva Elizabeth Anne Windsor Seconda e adesso ero solo Elizabeth, non mi sentivo più appartenente a quel castello perché lo avevo abbandonato per la mia libertà.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ultimo capitolo della storia, grazie per averla letta, spero che vi sia piaciuta. :)

Detto questo sentii i brividi della lotta scorrermi nel sangue e scuotermi tutto il corpo regalandomi una piacevole sensazione e l’adrenalina necessaria, alzai la spada e guardai negli occhi Lorn che sorrise ancora e alzò la sua, così incominciò il duello, fu senza esclusioni di colpi.
Lui mi tagliò la mano, la guancia e il ginocchio ma non mi piegò, rimasi in piedi e lo costrinsi a fare del suo peggio su di me perché io non demordevo, dal canto mio lo trafissi nel fianco e in un braccio, certo erano meno le ferite ma in punti più significativi e infinitamente più profonde, lui cercò di colpirmi alle spalle con la spada ma io piegai le braccia e parai il suo colpo con la mia lama.
La riportai davanti e diedi un calcio al suo stinco facendolo cadere su se stesso ma non si piegò, si rialzò subito anche lui e provò un affondo all’altezza del mio cuore ma lo parai e incominciai una scarica di colpi sulla sua lama fino a farlo cadere all’indietro, lui cadde sulla strada e perse la spada, era così indifeso e terrorizzato ma nel suo terrore c’era euforia, pazzia e quasi una sorta di felicità.
Preparai la spada per farla affondare, ma da dietro una voce si intromise:
Gabriel- Non c’è onore nella guerra e nella morte e voi lo sapete meglio di chiunque altro, quante battaglie vi hanno infuriato contro e voi le avete vinte guadagnando il rispetto dei più deboli? Secondo voi i vostri ammiratori sarebbero felici di sapere che la paladina più coraggiosa e più onesta del mondo ha ucciso un debole a scapito della sua integrità?
Rimasi a bocca aperta, cosa stavo facendo? Gabriel aveva assolutamente ragione, lasciai che la spada ricadesse su un fianco e guardai l’uomo a terra con pietà comprendendo il mio errore, mi girai verso di loro ma fu una cattiva mossa, Lorn si alzò senza che me ne accorgessi e mi piantò la spada nel cuore, sentii i rivoli di sangue salirmi alla gola e poi uscire dalla bocca come un fiume in piena.
Mi girai in un ultimo impeto e gli piantai la spada nel cuore anche a lui costringendolo a cadere a terra, lui morì subito, io mi accasciai a terra senza quasi più riuscire a respirare, mi sentivo vuota e sconvolta, stavo morendo finalmente, ma stavo anche lasciando tutto ciò a cui tenevo veramente, mentre mi accasciavo a terra sentii delle braccia prendermi e la spada che veniva sfilata via dal mio cuore da mani esperte.
Una voce in lontananza mi stava chiamando da una luce soffusa che diventava sempre più accecante mano a mano che la mia morte si avvicinava, ma un’altra voce chiamava il mio nome e volli prima andare da lei perché era l’unica che mi aveva mai ascoltato veramente, i miei occhi tornarono a vedere e Roy piangeva lacrime troppo amare così come Gabriel, volevo consolarli, ma ogni loro lacrima era un pugno nello stomaco:
Roy- No Lizth tornate da me vi prego!
Io- Shhhh, Roy non piangete, vi rivedrò un giorno lo prometto!
Roy- Io ci conto!
Fu una cosa strana perché per un momento il viso di Roy tornò serio e giovane come lo avevo conosciuto, nessuna ruga, occhi giovanili e pelle candida, una visione che amavo di lui, ma probabilmente fu solo un’allucinazione, lo guardai meglio, ma ormai la calda luce mi aveva avvolto e la voce diventava sempre più nitida e calorosa, anche conosciuta.
La fine sembrava l’inizio, era orribile perché sentivo la voce di mio padre che mi chiamava da lontano, mi scuoteva e mi richiamava, era orribile, volevo solo spegnere ogni mio senso e invece tutto si ampliava fino a che non sentii di nuovo il mio corpo integro e trovai le palpebre, le mossi fino a farle aprire e fu una visione assurda.
Ero nella mia stanza al castello e davanti a me c’era mio padre ancora giovane come lo ricordavo, di fianco mia madre pallida in viso, ma lentamente riacquistava colore come rigenerata, mi alzai dal letto spaventata e mi guardai intorno alla ricerca di un cadavere che non vidi, di una spada che non trovai, di un figlio che era sparito o forse mai esistito:
Io- Roy, Lorn, James, Gabriel!
Padre- Elizabeth come state?
Io- Padre, che giorno è oggi?
Padre- Bhe è il vostro diciassettesimo compleanno!
Io- COSA?
Mi alzai dal letto leggermente spossata, ma completamente rigenerata, avevo dormito parecchio, ma mi sentivo comunque leggermente stanca, mio padre cercò di alzarsi per trattenermi, ma ormai io stavo correndo fuori dal castello, corsi a perdifiato fino a raggiungere il portone, lì mi fermai e lo guardai da dentro, chiuso e maestoso, non faceva così paura adesso che avevo sognato la mia vita o almeno la mia ipotetica vita.
Sentii i passi dei miei genitori che correvano con Isadora per fermarmi, ma non ce la fecero a raggiungermi e io aprii il portone sentendo la fresca aria del mattino sbattermi contro e schiarirmi le idee e vidi nuovamente il giardino che avevo abbandonato solo cinque minuti prima, in lontananza vidi un cavallo correre con sopra un uomo dal mantello nero, il mio cuore galoppò così come il cavallo e aspettai che si avvicinasse prima di scoprire il cavaliere.
Capelli mossi, lunghi e morbidi, neri come la notte senza stelle e senza luna, gli occhi verde peridoto brillanti e giovanili, il viso con la pelle chiara e luccicante, la statura possente e il corpo di un guerriero, scese da cavallo e io corsi tra le sue braccia così familiari se pur mai sentite veramente, fu come rinascere, lo guardai negli occhi mentre le nostre lacrime si mescolavano sulle nostra guancie:
Roy- Siete viva mia Lizth!
Io- Ve lo avevo promesso!
Lo baciai davanti ai miei genitori incurante del loro giudizio, la vita mi aveva dato una seconda chance e non l’avrei abbandonata, tutto sarebbe andato nel migliore dei modi, io avrei sposato Roy, avrei riavuto Gabriel e non lo avrei abbandonato, Lorn non avrebbe sofferto perché lo avevo incontrato solo una volta e non era stato amore, James sarebbe diventato il mio insegnate nelle armi e avrebbe risvegliato in me lo spirito battagliero, avrei avuto il castello in eredità, i miei genitori non sarebbero morti per mano mia e cosa più importante: sarei stata felice senza dover scappare o combattere.
  
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