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Autore: Clawdia    27/05/2013    7 recensioni
Cosa sarebbe successo se Santana avesse fatto coming out al secondo anno di High School? Cosa sarebbe cambiato se lei e Brittany fossero state solo migliori amiche per tutto il tempo passato a scuola? Cosa succederebbe se l'unica vera paura di Santana fosse l'Amore? Questa è la storia di Santana e Brittany 7 anni dopo essersi diplomate e di tutto quello che è successo nel mezzo e che succederà in seguito. L'amore può lasciare su una persona cicatrici profonde, e questo Santana Lopez lo sa bene!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Brittany Pierce, Kurt Hummel, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Insegnami a...'
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«Kurt forza, alza il tuo calice. Dobbiamo fare il brindisi di apertura!»
«E ce ne saranno tanti altri Santana!»
«Non troppi eh. Io mi devo sposare domani!»
Alzammo il bicchiere nello stesso momento e i nostri occhi si puntarono su quelle bollicine.
«CHE LA FESTA ABBIA INIZIO!»
 
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Quando aprì gli occhi avvertii una fitta lancinante alla testa che mi costrinse a premermi forte le tempie con entrambe le mani. Era un dolore indescrivibile, come un martello pneumatico all'interno della mia testa che non ne voleva sapere di spegnersi. Mi girai tirando verso di me le coperte ma una resistenza mi impedii dal potermi coprire completamente e evitare che quei timidi raggi di sole filtrassero dalle tapparelle. Che diavolo era? Lentamente, per via del mal di testa tentai di aprire gli occhi fino a quando non vidi una testa dorata comparire sul cuscino affianco al mio. Brittany doveva aver dormito da me ma...perché io non mi ricordavo di nulla? E soprattutto perché la testa mi stava per esplodere? Provai ad alzarmi sul posto, a portare almeno la schiena contro la tastiera dal letto ma fu un impresa che mi richiese almeno una manciata buona di minuti. 
«Britt ma cosa è...» mi arrestai. Pietrificai. Trattenni il respiro e mi tappai la bocca con la mano mentre sentivo il cranio dividersi in due parti. Dolorosamente.
Scorsi il viso di quella chioma dorata, le sue palpebre calate, il suo reggiseno bianco che si intravedeva tra le lenzuola ma...quella non era Brittany!
PORCA MERDA! Bestemmiai in ogni lingua nella mia mente e provai a focalizzare tutto, anche se con quel mal di testa era impossibile. Chi era quella ragazza? Che ci faceva nel mio letto? E...che diavolo di facevano quelle bottiglie a terra?
E poi ebbi un flash...un enorme, grandissimo flash.
L'ADDIO AL CELIBATO. IL FOTTUTISSIMO ADDIO AL CELIBATO! CHE CAZZO AVEVO FATTO?
Mi chiusi con forza la bocca tentando di evitare urla o pianti e lentamente, tentando di non svegliarla mi liberai da quelle lenzuola e avanzai a tentoni verso la porta socchiusa della camera. No, non era possibile. Non potevo aver davvero tradito Brittany, io non...NO!
Cazzo lo avevo promesso a Quinn, lo avevo promesso a me stessa...CAZZO!
Quanto avevo bevuto? A giudicare dal dolore...tanto. Troppo. DIOS!
Mi richiusi la porta alle spalle avanzando sino a trovare Matt ricurvo sul divano che trangugiava qualcosa di caldo. O che almeno emetteva vapore.
«Matt!» gridai subito pentenendomene. Era come se mille specchi avessero toccato terra e si fossero rotti nello stesso momento.
«Sssssh» intimò lui premendosi la testa e invitandomi ad avanzare. Era caffè quello?
«Cosa diavolo?»«Prendi! Bevi! Là ci son dei cornetti, mangia e prendi un aspirina!»
«Tu l'hai presa?» mormorai bestemmiando per il dolore.
«Si. E sta già facendo effetto ma non urlare...ne preparo un altro!»
Nemmeno il tempo di muoversi che scorsi un uomo uscire dal MIO bagno che si rinfilava la camicia dentro i pantaloni. Come ci vide sbiancò e facendo un veloce cenno corse via dalla porta principale precipitandosi sulle scale. Confusa e dolorante cercai lo sguardo di Matt.
«Ah non guardare me. Quello non era mio!»
«Nemmeno mio se per questo...» Puck uscì da un altra stanza massaggiandosi la nuca. Indossava solamente dei boxer che...non ricordavo appartenessero a lui.
«Se pensate che sia mio siete due idioti! Son lesbica...e l'alcol non cambia la mia sessualità!»
Gli sguardi dei miei amici tornarono dunque a vagare da altre parti, almeno fino a che non sentimmo una voce familiare arrivare dalle nostre spalle.
«Colpa mia...» sussurrò Kurt accomodandosi nel divano degli ubriachi con la sbornia dolorosa che attendevano solamente l'arrivo della manna dal cielo.
Vidi i suoi occhi da porcellana posarsi sul pacco di Puck. Oh, quasi la rima!
«E perché hai i miei boxer tu?»«Ehi Kurt, non scherziamo! Tu non sei il mio tipo...»
«Idiota! Me li devi aver rubati durante la notte...»
«Ma che CAZZO è successo stanotte?» gridai pentendomene ancora.
«SSSSSSSSSSSSSSSSH!» mi urlarono in coro Puck e Kurt facendomi arrabbiare ancora di più. Nessuno zittiva Santana Lopez ben due volte!
«Abbiamo esagerato. Una vodka tira l'altra, una spogliarellista pure e...»
Sbiancai sentendo Puck parlare in quel modo e vidi anche Matt tremare impercettibilmente.
«Ho visto una ragazza mora sgattaiolare via dal divano...e sul divano ho dormito io.»
Matt tremava. Molto vistosamente ora mentre versava i nostri caffè.
CAZZO. Dunque non ero l'unica ad aver...NONO. Io non avevo fatto nulla! Non era possibile!
«Calma, calma. Io qualcosa me la ricordo...» cominciò Kurt ottenendo tutta la nostra attenzione ma piegandosi sulla pancia un secondo dopo «...però credo di aver bisogno di un aspirina e caffè prima di mettere a fuoco tutto.»
Ne avevamo bisogno tutti ma io non ero per nulla calma. Non con quella ragazza che dormiva in camera mia! Matt ci costrinse a mangiare qualcosa, cibo che probabilmente avremmo vomitato entro breve e dopo aver ingoiato la pastiglia e mandato giù un caffè lunghissimo cominciammo a recuperare un poco di sobrietà!
«Forse dovremmo farci una doccia e...»«Puck...mi sposo questo pomeriggio! MI SPOSO TRA UNA MANCIATA DI FOTTUTE ORE. CHIUDI QUELLA CAZZO DI BOCCA E TROVIAMO UNA SOLUZIONE OK?»
Si, Matt stava scraniando. Anche lui aveva lo stesso tarlo che mi rodeva la mente.
«Allora, per quello che ricordo io dobbiamo essere entrati in almeno dieci locali, aver provato il loro alcolico migliore e ballato con le ballerine più attraenti. Ricordo anche di aver corso nudo in un parco e tanti palloncini...ECCO COME CI SIAMO SCAMBIATI I BOXER!» disse battendosi la testa e avvertendo subito troppo dolore. Nudi? Perché io non ricordavo nulla?
«Posso farvi notare che potrebbe essere stato il miglior addio al celibato di sempre?»
«ZITTO!» gridammo nello stesso momento io e Matt esasperati intimando Kurt a ricordare qualcosa di più, che potesse aiutarci a far mente locale.
«Tu hai parlato al cellulare San, per tanto tempo...mi ricordo solo che stavi imprecando in spagnolo o in arabo...oh bo! Tu Matt...sinceramente eri ubriaco fradicio, ricordo solo che ti trascinavamo da una parte all'altra!»
«Favoloso...» mormorò lui incrociando le braccia e dando un pugno alla spalla a Puck che era scoppiato in una grossa risata. Quanto a me...io ero corsa subito a cercare il cellulare. Magari c'era qualche indizio tra le chiamate ricevute o inviate che poteva farmi capire qualcosa. Trovai una chiamata persa e una ricevuta. Entrambe dal cellulare di Brittany. Inoltre c'era anche un messaggio in segreteria, appartenente alla prima chiamata, quella alla quale non avevo risposto.
«Vi dispiace se vado un attimo in bagno?» mormorai sbiancando e ottenendo gli assensi dei miei amici. Mentre me ne andavo sentii Matt sbottare.
«Correre nudi in un parco...questa me la spieghi Noah!»«Dovresti chiederlo al me ubriaco!»
Dovevo assolutamente vederci chiaro, e mentre gli altri continuavano a tentare di colmare i vuoti illogici della serata io mi chiusi in bagno e feci partire il messaggio di segreteria. Mai avrei immaginato di sentire quella voce, mai avrei pensato di dover costringere le mie orecchie a una simile tortura.
«Pronto Santana? Sono Wren.»
No cazzo. Non il verme, non l'essere senza spina dorsale che aveva tentanto di portarmi via l'unica cosa davvero importante. Non lui. Non ora. E che cazzo ci faceva con il cellualre di Brittany? La mia mente si intasava di domande e dato che il mal di testa non era passato del tutto be...non era una cosa salutare. No affatto!
«Si, probabilmente hai pensato che non mi avresti sentito mai più, che non sarei mai tornato a lottare per Brittany dopo l'umiliazione subita ma...ti sbagliavi. Sono tornato e ho riconquistato la mia donna! Andiamo...hai davvero creduto che qualcuna si poetsse interessare a te? Santana Lopez? Quella puttanella che tutti desiderano ma che dopo una notte dimenticano per tornare alle loro vite. Povera illusa...»
Ok. Il dolore si trasmutò velocemente in rabbia e le parole di Kurt che mi ritraevano bestemmiare e imprecare in spagnolo divennero più chiare.
«Tu non ti meriti una persona come Brittany. Lei è buona, dolce, bella, pensa al lavoro, rispetta tutti, è socievole, sorride. Tu...sei solo un essere inferiore che l'ha attratta per un po'. Ma ora è tornata da me...come vedi ho il suo cellulare. Ed è stata lei a chiedermi di fare questa telefonata!»
Strinsi le nocche fino a quando non sbiancarono e sentì quasi le mie unghie conficcarsi nella carne, le mie splendide unghie perfette. La sua voce aveva un suono strano, come se non fosse totalmente in se, come se un po' d'alcool le avesse innaffiate.
«Non avere un faccia a faccia è un peccato ma...ora Britt mi chiama, penso voglia salire in camera, lontana dalle sue amiche. Ci sentiamo presto perdente!»
Perdente? Perdente? QUEL VERME SMIDOLLATO MI AVEVA CHIAMATO PERDENTE? NO UN CAZZO! NONO! Non aveva capito che stava giocando con il fuoco! E perché diavolo Brittany aveva dato il telefono a quell'idiota, e perché era insieme a lui? Non credevo nemmeno a una parola di quello che aveva detto ma...il fatto che si trovasse con lei non mi piaceva proprio per nulla. Spalancai la porta incazzata nera, completamente in preda alla rabbia più feroce.
«Uh. Qualcuno è incazzato! Non dirmi che hai trovato la scritta sessualmente esplicita che ho fatto da qualche parte in casa tua e...?»«NO. Peggio. Ho trovato un messaggio di Brittany in segreteria e...indovinate chi era al telefono?»
«Brittany?» disse alzando la mano Kurt dimostrando che aveva ancora molto alcol in corpo.
«Secondo te se fosse stata Brittany lo avrei chiesto?»
Porcellana scosse la testa confuso e gli altri mi fissarono come merluzzi rincoglioniti.
«Wren. Il suo ex. Quell'ammaso d'ossa. Quell'invertebrato, quel...»
«Teoricamente se dici che è un ammasso d'ossa e poi un invertebrato ti stai contraddicend...»«NOAH NON ROMPERE LE PALLE CON QUESTA PRECISIONE! CAZZO!»
«Calma San, calma...stiamo cominciando a mettere al loro posto alcune cose...» disse Matt alzandosi e posando le mani sulle spalle per poi sfoderare il suo sorriso migliore.
«Io per esempio non ho tradito Mandy! SI!» Alzò un pugno al cielo, in preda alla felicità. 
«Per quanto ricordo quella moretta ha passato la notte nel mio letto, sicuramente si è addormentata sul divano quando è uscita a prendere acqua...» disse Puck venendo interrotto subito da Kurt «E io ricordo chiaramente che era praticamente svenuto quando lo abbiamo portato qua. Dubito fosse in grado di fare sesso!»
«Il matrimonio è salvo! Batti cinque...» 
Si, ufficiale. Matt era un coglione! Io mi limitai a ignorarlo, sedermi sul divano e scoppiare a piangere. Maledetta rabbia, maledetto sonno, maledetto alcol!
«San? Che c'è?» mi chiese avvicinandosi.
«Il tuo matrimonio sarà anche salvo...ma...ma la mia relazione è andata a puttane. Wren che mi chiama e mi insulta e...forse io ho tradito Brittany!» le lacrime continuarono a rigarmi le guance mentre Kurt mi sfregava la schiena teneramente.
«Bionda per caso?» chiese Puck senza scomporsi minimamente.
«...s...si.»
«Allora sta tranquilla. Non hai tradito la tua ragazza, è mia pure quella.»
Il mio cuore mancò un battito quando realizzai che ero rimasta fedele alla mai ragazza.
«E fidati di me...L'ho stesa! Non avrebbe mai potuto venir a letto con te. In effetti mi chiedevo perché stesse restando così tanto in bagno...»
«SEI UN EMERITO COGLIONE!» gridai lanciandomi contro e cominciando a colpirlo ripetutamente. «MA TI ADORO!» lo baciai in tutta la fronte e poi cominciai a saltare dalla gioia dimenticandomi per un momento il messaggio in segreteria. 
 «E ad onor del vero...» cominciò Matt costringendomi a fissarlo e vedere l'enorme sorriso sul suo volto  «Decine di ragazze ci hanno provato con te ieri notte.»
Kurt sorrise ancora di più.
«Ma tu le hai allontanate una ad una pur essendo ubriaca. O almeno così ricordo...»
Puck mi diede un bacio sulla guancia prima di lasciarmi totalmente senza parole.
«Santana che ama una ragazza al punto di ignorare tutte le altre anche da ubriaca. Questa è nella storia bellezza!»
Trattenni a stento le lacrime a vedere tre dei miei migliori amici fissarmi sorridendo, contemplando quanto ero cambiata, quanti passi avevo fatto. Quanto il tempo fosse passato!
«Devo chiamare Brittany!»
«Corri in bagno, noi diamo una sistemata qua e Noah andrà a invitare fuori la signorina...» disse Matt minacciandolo e lasciandomi digitare il numero della mia bionda ragazza. Due squilli a vuoto, poi tre, poi quattro.
«Pronto?» chiese con un tono quasi incazzato.
«Brittany meno male...pensavo di...»«Finita la notte di delirio?» chiese con un tono sempre più pungente e quasi offeso. 
«Cosa?» chiesi senza capire di che parlasse.
«La tua segretaria è stata mandata a casa?»
«Britt che stai dicendo?»
«Oh andiamo Santana! Ieri notte ti ho chiamata e a quanto pare hai lasciato che fosse la tua assistente a rispondere al posto tuo, una bella voce femminile.»
«No Britt c'è un malinteso...guarda che...»
«Come hai potuto?»
Me lo aveva chiesto davvero? Me lo aveva davvero chiesto? No. Stavo ancora sognando.
Non ci vidi più. Quando avvertì che il dubbio le stava rodendo la testa esplosi.
«Come ho potuto? Partendo dal fatto che non ho fatto un cazzo e che c'è solo un enorme fraintendimento vogliamo ricordare che il tuo fottuto ex ragazzo mi ha chiamato elencandomi cose poco carine sul mio conto e rimarcando che sarebbe salito in camera insieme a te? Oppure vogliamo parlare solo di una delle ragazze di Puck che deve aver risposto per sbaglio al posto mio?»
«Abbiamo incontrato Wren per caso. Era ubriaco, ci ho parlato, mi ha preso il cellulare senza che me ne rendessi conto e quando l'ho trovato dopo avergli mollato uno schiaffone ti ho subito richiamata ma...ehi, guarda chi risponde al telefono!»
«Brittany cazzo te l'ho appena detto. Era una delle ragazza di Puck, era con lui. Lo giuro cazzo!»«Dobbiamo parlare!» sussurrò senza smuoversi di un muscolo.
Si, dovevamo parlare. Come aveva potuto dubitare di me dopo tutti quei mesi dopo tutto quello che era successo? 
«Già. Al matrimonio?»
«Al matrimonio!»
Non ci salutammo nemmeno. Semplicemente chiusi il ricevitore e lanciai il telefono lontano. Mi presi un attimo prima di uscire dal bagno ma quando lo feci, avevo un espressione inferocita in volto. Kurt stava bevendo un altro caffè, Matt aveva cominciato a preparare i vestiti e Puck...lui si era addormentato sul divano.
«ANDIAMO A QUESTO FOTTUTO MATRIMONIO!»
 
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Ma dovevo litigare con Brittany proprio in un giorno così importante? Mentre la macchina d'epoca che avevamo noleggiato si muoveva nel traffico di New York e noi tentavamo di raggiungere la chiesa con mezz'ora di ritardo non potevo far a meno di pensare.
Era il matrimonio del mio migliore amico, avrei rivisto persone che amavo e avrei speso tempo con tutti e...dovevo avvelenarmi il sangue per una cazzata? Avrei fatto da testimone. Avrei aiutato il mio amico a sposarsi...lei mi avrebbe dovuta supportare. E invece ci eravamo impuntate su cose stupide e ci saremmo tenute il muso. Ne ero praticamente sicura!
«Come sto?» mi chiese Matt tremante al mio fianco. Io gli strinsi meglio la cravatta e gli spostai un ciuffo dal viso. «Perfetto. Sei proprio un Principe!»
«Si. Il bell'addormentato!» commentò Puck ridacchiando e facendo sorridere anche Kurt che cominciava già ad avvertire la tensione del momento. Presto avrei visto i suoi fazzoletti comparire dal nulla, ne ero praticamente sicura. E considerato chi ci sarebbe stato a quel matrimonio be...ne avrebbe viste delle belle. Quanto a Puck si era bello tirato a lucido, forse anche per le inquadrate che gli avevo dato su Quinn. Nonostante si fosse portato a letto ben due ragazze quella notte, sapevo che Puck era un ragazzo su cui contare. Ecco forse avrei dovuto tenerlo lontano dall'alcool ma...era comunque il nostro Noah. Era cambiato certo, ma non radicalmente e se beveva come avevamo fatto, il suo fascino non passava inosservato!
La macchina si fermò finalmente, davanti a quella grande scalinata.
«San, non dimenticare questo...» disse Kurt mettendomi la mano in borsetta. Come potevo?
Che matrimonio di merda che si prospettava. Scendemmo dall'auto in quattro. 
Io con il mio fiammeggiante abito rosso, Kurt vestito di grigio, Puck di un favoloso blu elettrico e Matt di un elegante nero. Era uno schianto. L'unica anomalia? Avevamo entrambi gli stessi Ray-Ban scuri a coprire le occhiaie che il trucco riusciva solo in parte a mascherare. Io avevo optato per un trucco pesante ma gli altri...avevano quasi due segni violacei sotto gli occhi. I panda erano arrivati, i Blues Brothers avrebber raggiunto l'altare.
«Pronto?» mormorai stringendo la sua mano e cercando lo sguardo di Puck.
«Pronto!» rispose lui.
Noah rise e alzò il pugno in aria!
 
«Allora andiamo a celebrare questo matrimonio!»

Angolo dell'Autrice
ECCOCI. PRONTI PER IL MATRIMONIO DEL SECOLO? DIOS <3

 
  
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