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Autore: White Dreamer    27/05/2013    3 recensioni
Sei sempre stato il centro del mio universo. Il mio cuore. Eri il mio tutto. Mia casa. Mio rivale. Mio amico. Mio nemico. Mio fratello. Mio, mio, mio. In un modo così viscerale, così naturale, così malato da risultare perfetto.
Fiore marcio da cui bevevo nettare nero.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Esiste un rapporto unico tra il colibrì e il suo fiore. Egli si nutre del nettare e a sua volta è un veicolo naturale che garantisce l’impollinazione.

 

Sei sempre stato il centro del mio universo. Il mio cuore. Eri il mio tutto. Mia casa. Mio rivale. Mio amico. Mio nemico. Mio fratello. Mio, mio, mio. In un modo così viscerale, così naturale, così malato da risultare perfetto.
 

Fiore marcio da cui bevevo nettare nero.
 

Eri colui che dovevo salvare. Proteggere dai maldicenti. Proteggere dai miei stessi compagni.
 


Il colibrì è molto territoriale, protegge la sua fonte di sostentamento dagli uccelli rivali.

 

Ero così convinto che ti avrei riportato a casa. Sicuro che prima o poi ti saresti reso conto che, così come tu eri necessario per me, io lo ero per te.
 
E avresti smesso di appassire. Sarebbe arrivata la pioggia. E un nuovo giorno.
 
 

Ed ero così occupato a correre. Correrti dietro. Senza mai, mai, mai fermarmi. Che non mi sono accorto dell’ovvia verità. Sebbene il mio cuore battesse per te, il tuo non batteva di certo per me.
 
Cuore nero annidato in corpo di rettile.
 
 

“Non puoi salvare chi non vuole essere salvato” mi dissi una volta. Non ti credetti. Fino alla fine ho lottato. Ho dato tutto me stesso per proteggerti. Anche se continuavi a calpestarmi. A insultarmi e ferirmi.


Ma il nettare che continuavo a bere era nero. Era pericoloso. Era fatale. E come un veleno uccide le sue vittime, la tua esistenza mi avrebbe portato alla morte. Inevitabilmente.
 


Scoprii fin troppo presto la veridicità di quelle parole.

 


Perché tu non eri il fiore.

Eri il serpente.

  Il più temibile predatore per il colibrì è la vipera, annidata nella vegetazione.

 
 

C’è sempre speranza per chi allunga una mano. Anche se sei la persona più putrida del mondo e vivi nell’ombra, nelle tenebre - perché in fondo quello è il tuo posto – puoi sempre trovarla la luce. In fondo è la luce a creare l’oscurità.
E il letame diventerà erba. E dall’erba nasceranno i fiori.
Ma se sei tu a non voler essere salvato, se non sei tu ad allungare quella mano, allora sei condannato. Rimarrai ombra, nero, buio, solo. Sarai cieco alle mani che ti verranno offerte, perché non c’è luce intorno a te.
 
 

Venni risucchiato da quel vortice di tenebra.
 

Non esisteva un antidoto a quel veleno. E il serpente arrivò. Strisciando silenzioso. Si nutrì della mia carne e la tossina del mio cuore entrò in lui. E non ci fu scampo. Per nessuno dei due.
 
 
 
 
 
4 anni prima

“Sasuke, lo sai che esiste una specie particolare di uccelli che ha un rapporto unico con i loro fiori? Quei fiori non potrebbero sopravvivere senza di loro”.
“Mi hai preso per un cazzo di ornitologo?”.
“Teme”.
“Baka”.
 
Ci capiremo nel prossimo mondo Sas’kè
 

 
 
Note dell' autrice

Che mortorio. Roba da matti. E io che per la mia prima storia in questa sezione volevo scrivere qualcosa di allegro. Io sono una persona solare eh. Ve lo posso assicurare.
Ebbene, voi che siete arrivati fino alla fine senza lanciarvi dalla finestra (i miei più vivi complimenti), scrivetemi una recensione piena d’insulti o in alternativa munitevi di cucchiaio e andate a mangiare burro di noccioline (buooono xD).

 
  
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