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Autore: ChevyDestiel67    27/05/2013    3 recensioni
Dean Winchester è il cantante dei "Demon Trap", una rock coverband. Castiel, disegnatore del fumetto di successo "Supernatural" ma poco appassionato di musica punk/rock, viene trascinato da suo fratello Gabriel al loro concerto, e da allora non ha che un desiderio: conquistare il cuore di Dean. A costo di spendere centinaia di dollari in dischi.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Balthazar, Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Note Ok, lo ammetto... inizialmente questo capitolo doveva raccogliere altre cose, ma alla fine stava diventando davvero trooooppo lungo... perciò per il momento ci dobbiamo accontentare di quello che è, a tutti gli effetti, un colpo di testa di Dean... ma giuro che dal prossimo capitolo le cose si faranno più interessanti (o almeno, è quello che sto tentando di fare ^^). Grazie ancora ai lettori, sentitevi pure liberi di commentare che mi fa piacerissimo :)




Erano passati diversi giorni da quella serata e Dean non aveva fatto altro che lavorare, anche a causa di una forte febbre che aveva colpito Bobby; l'uomo più volte si alzò dal letto ma Dean ogni volta lo riportava al suo posto.
- Sembri un fottuto medico, ragazzo! - Lo prendeva in giro Bobby; ma intanto le sue cure (ed anche un paio di antibiotici) lo stavano facendo riprendere.
Il poco tempo libero che Dean aveva lo passava da Ellen e Jo. Sam era immerso nell'università e Dean sapeva che suo fratello diventava praticamente intoccabile; Crowley aveva saputo le intenzioni di Meg ed ora cercava fondi ovunque per aprire una filiale a New York prima di lei; Ash era occupato tra lo spillare birre e l'aggiustare computer di quasi tutta la città ("il brutto di sapere formattare o hackerare siti di sicurezza nazionale", diceva). Insomma, le cose proseguivano con la solita routine.
Dean non aveva più rivisto Meg dalla sera della loro litigata, né lei lo aveva cercato al telefono. Si sentiva libero, con un peso in meno sullo stomaco... sperava che la ragazza avesse gettato definitivamente la spugna. Sapeva che avrebbe potuto risolvere la questione semplicemente dicendogli che preferiva i maschi alle femmine, ma non lo avrebbe fatto. Nemmeno Ash e Crowley e lo sapevano, e per il momento gli andava bene così.
 
L'estate si stava avvicinando sempre di più ed il caldo si stava facendo sempre più maggiore. Non era ancora arrivata l'ora di pranzo, quando si sedette su una cassetta all'ombra, ammirando la sua 1967 Chevy Impala, scolandosi una birra.
Si ritrovò a pensare a Castiel.
Non lo vedeva da quella famosa serata. Quando era rientrato nel locale dopo la litigata con Meg aveva raggiunto gli altri ragazzi, infuriato nero, raccontandogli dell'accaduto (non senza sorpresa da parte di Sam), e si era dimenticato che in un tavolo non troppo lontano c'erano anche le "new entries" della compagnia. Aveva voltato lo sguardo ma aveva visto solo Gabriel e Balthazar. Di Castiel non c'era traccia, forse era andato via in anticipo, forse si era infastidito che Meg li avesse disturbati... ma poi la porta si era aperta e aveva visto Cas rientrare, con gli occhi ben piantati in terra, raggiungendo i suoi parenti.
Quasi sicuramente aveva sentito le grida sue e di Meg. E poi lo aveva visto rientrare mogio...
Il suo sesto senso cominciò a scalpitare. Fece un altro sorso di birra e qualcosa dentro di lui disse “American Bakery, Gabriel”.
Avvisò Bobby che si sarebbe preso il pomeriggio libero, mentre si puliva alla meglio, correndo verso l'Impala.
 
Se voleva rischiare, tanto valeva farlo subito.
 
Cercava di ricordare dove fosse il locale, forse c'era stato una volta soltanto, massimo due. Ellen gli aveva detto che alcune volte era dall'American Bakery che prendeva i dolci, ed il caso o il destino voleva che il fratello di Castiel lavorasse lì. Gli era venuto in mente così, ricordandosi della presentazione di Gabriel. O quella città era veramente troppo piccola, o qualcosa – qualcuno - stava aiutando Dean Winchester.
Non che fosse sicuro di quello che il suo sesto senso gli stava dicendo. Ma avrebbe fatto un tentativo. Non poteva aspettare il prossimo concerto dei Demon Trap alla Roadhouse, primo perché mancava ancora qualche giorno e Dean era stufo di aspettare altro tempo, e secondo non poteva esserto certo della presenza di Cas.
Dean si sentiva agitato come non gli accadeva da.. quanto? Dio, non se lo ricordava nemmeno. Quei due occhioni blu lo avevano rapito dal primo istante, e quando lo aveva visto con la maglia dei Clash qualcosa gli era scattato dentro. Anche se quella maglia gli era stata regalata (forse per farlo notare a me, pensò con un pelo di presunzione). Sì, Castiel sembrava lontanissimo dal suo mondo, dalle cose che gli piacevano... ma forse era per questo che era eccitato come un ragazzino alla sua prima cotta. Forse era proprio il gusto della novità che lo aveva trascinato sull'Impala; Gabriel era al momento l'unico che poteva avvicinarlo a Cas, e sperava tanto che lui lo aiutasse.
 
Trovò l'American Bakery senza fatica. Parcheggiò e scese dalla macchina. Si morse il labbro, sentendo l'agitazione farsi strada per le sue vene. Prese una boccata d'aria ed entrò nel locale; dopotutto doveva solo chiedere a Gabriel il numero di Cas, no?
 
Entrò, ed un profumo di caffè e torte lo colpì in pieno. L'American Bakery era un posto delizioso, piccolo ma accogliente, con carta da parati chiara alle pareti ed un bancone beige e giallo con degli sgabelli davanti, e di fianco al bancone c'era un'ampia vetrina che mostrava torte, cupcakes, muffin, biscotti e dolci di ogni tipo. C'era musica soft in sottofondo, con un lieve chiacchiericcio che proveniva dalla gente seduta ai tavoli. Una ragazza dietro il bancone lo salutò, chiedendogli se voleva un posto a sedere. Dean ringraziò ma decise di sedersi al bancone, ordinando una fetta di torta ed un caffè. Tanto valeva addolcirsi un po'. Si guardò intorno e di Gabriel nemmeno l'ombra.
Quando la ragazza tornò con la torta ed il caffè, Dean si limitò a ringraziare, addentando la torta che, oh-mio-dio, sembrava creata davvero da una divinità. Decise che era la torta migliore che avesse mai mangiato, ricordandosi che forse non era nemmeno la prima volta che la mangiava, visto che parte della produzione finiva alla Roadhouse.
Decise quindi di tentare la sorte, e chiamò la cameriera.
- Ehm, scusami, sto cercando Gabriel, so che lavora qui...
- Gabriel eh? - rispose la ragazza, e Dean pregò che non ce ne fossero due in quel locale con quel nome, poiché non aveva la minima idea di quale fosse il cognome – è nel laboratorio dietro, te lo chiamo subito!
La ragazza sparì dietro la porta e pochi istanti dopo apparve Gabriel.
- Dean? Che sorpresa! Che ci fai qui? Tutto bene?
- Ciao Gabriel! Sì, tutto bene grazie... un po' spossato dal caldo. Ma questa torta, mio dio...
- Ti piace? Ne sono felice! Fatta con le mie mani!
- No, seriamente?  - esclamò Dean – Gabriel tu hai le mani di un angelo. Felice di averti incontrato, davvero!
Gabriel sorrise compiaciuto e soddisfatto.
- A tua disposizione Dean. Quando vuoi, c'è sempre una fetta di torta che ti aspetta qui!
- Grazie Gabriel... senti... sono passato a chiederti una cosa.
- Dimmi tutto.
- Sarebbe un problema avere... uhm, il numero di telefono di Castiel?
Gabriel spalancò gli occhi suo malgrado. Trattenne una risata e si sforzò di non sorridere più del dovuto. Non se lo aspettava di certo, ma ovviamente rispose sì; prese un bigliettino da visita del locale e dietro scrisse il numero di Cas. Non gli chiese niente.
- Ecco qua!
- Ti devo un favore, Gabriel. Grazie.
I due parlarono ancora per un paio di minuti poi Gabriel tornò a lavoro.
Dean finì di mangiare la torta, pagò e lasciò una generosa mancia. Uscì dall'American Bakery con il biglietto stretto tra le mani. Rientrò in auto, memorizzò il numero di Cas sul proprio telefono e compose un messaggio.
Ciao, sono Dean. Ho chiesto il tuo num a Gabriel, spero non sia un problema. Come stai?
Ci volle qualche secondo prima che Dean decidesse di premere invio. Gesù, Cas, cosa mi hai combinato?
 
Nel frattempo, nel laboratorio dell'American Bakery, Gabriel recuperò il suo cellulare dalla tasca dei jeans.
Balthie, non ti immagini cos'è successo. Ho visto Dean, ha voluto il numero di Cas. STA ACCADENDO!
 
***
 
A qualche chilometro dall'American Bakery, un telefono vibrò. Castiel lo prese in mano distrattamente, mentre stava leggendo la sceneggiatura di Supernatural. Guardò il mittente, e vide che era un numero che non aveva in rubrica. Mancò veramente poco che cancellasse il messaggio senza leggerlo, ma poi gli dedicò attenzione. I suoi occhi si illuminarono; sperando che non fosse uno scherzo di Gabe o Balthie, premette il tasto “rispondi” cercando di rimanere distaccato.
Ciao Dean! Nessun problema. Io sto bene, solo un po' stanco. Tu?
Salvò il numero. Tremò quando dopo pochi istanti vide “Dean” lampeggiare sullo schermo del telefono.
 
Dean dimenticò dell'esistenza dei limiti di velocità mentre si recava a casa di Castiel. I due dopo aver parlato al telefono si erano dati appuntamento per vedersi e magari bere qualcosa. Dean aveva sentito Cas agitarsi, ed il suo sesto senso che lo stava già uccidendo da mezza giornata, cominciò a scalpitare.
Arrivò davanti a casa di Castiel e quando lo vide seduto sul marciapiede sentì le farfalle agitarsi nello stomaco. Castiel si alzò quando vide fermarsi una 1967 Chevy Impala davanti a lui.
- Già fuori?Aspettavi da tanto? - chiese Dean, scendendo dall'auto.
- Uh, no, ci sono due nomi sul citofono e siccome non ti ho detto il mio cognome, non avresti saputo dove suonare. Castiel Novak, comunque – rispose Cas, sorridendo e stringendogli la mano. Dean sorrise di rimando.
- Dean Winchester, sicuramente mi conosci per essere il meraviglioso cantante dei fantastici Demon Trap! - se c'era della tensione, sembrava passata – Allora, ti va di fare un giro? Pensavo di portarti in un posto.
- Molto volentieri, Dean.
  
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