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Autore: SiriusTsunami    27/05/2013    0 recensioni
questa č la storia di un ragazzo che ha vissuto una bruttissima esperienza. nuova casa, nuova scuola, nuova vita e magari chissā un nuovo amore...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Mi sveglio di botto nella notte.

Sempre il solito sogno.

Sempre il solito bacio.

Sempre il solito rumore di qualcosa che cade per terra.

Sbadiglio e mi gratto i capelli e vedo che ore sono: "le 4 mezza, un record!" penso tra me.

Mi alzo vado in bagno a lavarmi e dopo essermi vestito apro il frigo per vedere se c'č qualcosa ma trovo solo da bere: "comprare qualcosa da mangiare" appunto sbuffando sul block note dell'Ipod e dopo esco fuori dal balcone a fumarmi una sigaretta.

Il fumo che ti entra nei polmoni e ti rilassa e qualcosa di unico, avevo iniziato a fumare a sedici anni dopo una brutta litigata dei miei, me l'aveva offerta un mio amico e io avevo accettato di buon grado. E' un brutto vizio lo so ma ormai non posso farci pių niente.

Finita la sigaretta ritorno in camera e accendo il computer nell'attesa che Caronte arrivi e mi traghetti all'Inferno.

Mentre aspetto che si carichi tutta l'intera schermata mi ritrovo a guardare la stanza. Il letto matrimoniale al centro con sopra quella orribile "macchia". Prima c'era un crocifisso e appena entrato l'avevo buttato via, ma la "macchia" era rimasta. Chissa da quanto tempo stava la.

Mi dispiaceva un po per mio nonno che era molto credente in quello ma io non potevo sopportare di tenere sopra la testa una statuetta con un uomo crocifisso.

Non ci credevo proprio a "Dio". Avevo smesso di crederci qualche anno fa. Quando vedevo mia madre venire piacchiata da mio padre mi dicevo sempre "non puo esistere se permette questo" e da li č nata la mia convinzione.

Scaccio via quei pensieri e mi giro dall'altra parte. C'č un grande armadio dove ho messo i miei vestiti, quei pochi che ho.

E poi li di fianco al comō c'č la spada. La spada di quando mio padre era carabiniere, l'unica cosa che mi era rimasto di lui. Era dentro al fodero argentato e quando la guardavo pensavo a lui.

Anche quella porta molti ricordi brutti e riguardando lo schermo vedo che finalmente si č acceso il computer.

Mi ritrovo a vagare per i siti preferiti in cerca di qualcosa che mi distragga fino all'inizio di quel giorno...

Quel giorno avrei dovuto iniziare il mio primo anno di scuola in quella nuova cittā e devo ammettere che ero un po nervoso.

Quell'anno avrei dovuto ripetere per la seconda volta la seconda superiore e di conseguenza stare in classe con dei ragazzini di 15 anni di cui me ne poteva fregare di meno.

Gli sparatutto online sono la mia passione e se non fosse stato per la sveglia che mi avvisava che tra 10 minuti arrivava l'autobus non mi sarei proprio staccato dal computer.

Di malavoglia mi alzo prendo la borsa e tracolla che chiamo "zaino" mi dirigo alla fermata che si trova vicino a casa mia, se la posso chiamare tale.

Vivo li da 2 settimane, č un condominio di 3 piani di proprietā di mio nonno e ci abitiamo solo io e lui. Mio nonno non parla quasi mai, almeno da dopo la morte della nonna, avendo perso lei aveva perso anche la voglia di vivere secondo me.

Avrei dovuto vivere con lui per un po e cosi avevo deciso di prendermi un piccolo appartamentino al secondo piano di 3 stanze unite da un terrazzo-corridoio (cucina, bagno e una camera) che un tempo apparteneva alla mia bis nonna da quanto so.

Eccolo li Caronte che accostava e apriva le porte per lasciarmi entrare. Il bello di quel bus era che era completamente vuoto quando arrivava alla mia fermata e cosi mi potevo sedere tranquillamente dove volevo.

In due settimane, oltre a cercare di dormire e a fumare mi ero anche preso la briga di sapere dove si trovasse la mia scuola cosi da non fare in ritardo gia il primo giorno.

Non freintendetemi non sono un tipo che ci tiene a queste cose ma visto che in tutta la cittā era l'unica scuola che mi aveva accettato ci tenevo a fare bella figura. Sapete con un omicidio sulle spalle la gente ti guarda un po male e le scuole ancora peggio.

Ricordo ancora il giorno in cui entrai con mia madre e domandammo di poter incontrare la preside, la signora dello sportello ci aveva indicato l'ufficio dove vi erano la preside e un uomo che intuii essere un professore che stavano parlando. Mia madre aveva spiegato la mia situazione e la preside, che aveva capito la situazione, aveva risposto che non c'erano problemi.

Perso nei miei pensiero non mi ero accorto che ero arrivato e dopo essere sceso mi diressi con la mandria di persone che c'era li verso la scuola dove sarebbe iniziato un altro anno del cazzo!

 

Ciao ragazzi e ragazze... questa storia č da un po che mi ronza in testa e cosi ho deciso di scriverla. Per me ha un grande valore e spero che vi piaccia.

  
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