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Autore: xdreamonbieber    27/05/2013    5 recensioni
"Sentii le sue morbide labbra adagiarsi sulla mia pelle".
Alexis è una sedicenne come tutte. Brava a scuola e ha tanti amici. Un giorno una passeggiata nel parco con la sua migliore amica Mackenzie cambierà per sempre la sua vita.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Justin's Point of View:

 

Uscii di casa dimenticandomi di chiudere la porta, salii in macchina e senza perdere un secondo digitai sul telefono il numero di Tyler.

Speravo fosse a casa quel coglione e non da Mackenzie. Dopo vari squilli, una voce parlò "Pronto?"

"Non ho tempo per le spiegazioni, okay? Devi solo uscire dalla tua fottuta casa, prendere la tua cazzo di macchina e portare immediatamente qui il tuo culo. Chiaro?" dissi seccato.

"Woah, calmati Bieber. Innanzitutto spiega e poi.." 

Lo interruppi prima che potesse finire la frase "No, forse non hai ancora capito quello che ti ho chiesto.." replicai cercando di stare calmo.

"Sì, Justin, ho capito. Vorrei solo sapere perché sei così agitato, ma evidentemente non sei nelle condizioni di spiegare. Okay, ho capito. Dove sei?" chiese tranquillo.

"Sto andando alla libreria 'McNelly Robinson'. Ci vediamo fuori dal solito parco, tra cinque minuti ti voglio lì." 

Detto questo riattaccai la telefonata.

 

Raggiunto Tyler, abbassai il finestrino per salutarlo. 

"Senti, è meglio andare con una macchina. Sali, andiamo!" gli ordinai.

Senza esitare parcheggiò la sua auto.

 

Dopo interminabili minuti di silenzio Tyler mi domandò "Ora posso sapere il perché di tutta questa fretta?"

Presi una lunga boccata di aria e la rilasciai poi in un sospiro.

"Alexis mi ha chiamato circa dieci minuti fa. Era andata sola a prendere un libro, ma delle persone hanno cominciato ad inseguirla. Stava correndo, mi ha chiesto aiuto. E Tyler, ti giuro che non ho la minima idea di dove cercarla. Le ho detto di lasciare il telefono acceso per poterla rintracciare, ma quei bastardi le avranno preso il telefono e l'avranno buttato chissà dove. Dio.."

Cercai di respirare profondamente, o mi sarebbe venuto un infarto.

"Aspetta, magari i suoi hanno chiamato a casa di Kenzie.. Chiamala subito Tyler!" gridai.

 

Afferrò il suo telefono, se lo portò all'orecchio e dopo qualche secondo rispose "Ciao piccolina." 

Cominciai a battere le dita sul volante, dato che non mi sembrava il momento di dire cose sdolcinate. 

"Non è che i genitori di Alexis hanno chiamato?" chiese "Ah, sì? E tu che hai detto?" continuò "Merda, senti tesoro ti richiamo dopo, va bene?" 

E chiuse la telefonata.

"Che ha detto?" domandai preoccupato.

"Ecco.. Vedi.. Sì, l'hanno chiamata, perché è da oggi pomeriggio che è fuori, e volevano sapere se fosse andata direttamente da lei nonostante i le avessero detto di passare prima da casa. Mackenzie ha seguito solo le vostre indicazioni, cioè coprire Alex, e così ha fatto. Ha detto loro che era lì da lei, perché si erano incontrate in libreria e Kenzie l'ha costretta ad andare subito a casa sua, benché Alexis fosse contraria.. Le hanno creduto."  spiegò.

"Dio! Maledetto piano! Vaffanculo!" gridai. 

"Calmati.." 

"Mi spieghi come cazzo faccio a calmarmi? Eh? Se ci fosse Kenzie nei suoi panni che faresti?" 

"Accosta.. Ora dobbiamo agire, fare un piano."

 

Accostai in uno spiazzo a lato della strada. 

Presi il telefono, sperando di avere un piccolissimo segno di vita dal cellulare di Alex. 

Tyler osservava ogni mia mossa. 

"Fermo, lo stai facendo nel modo sbagliato! Non troverai mai quella ragazza se sbagli a rintracciare la sua posizione. Il tempo è fatale in queste situazioni!" sbottò lui.

Gli porsi il telefono, fece qualcosa e sentii un 'bip' provenire dal dispositivo.

"Trovata." annunciò il mio amico.

"Ma è fantastico, voglio dire.. Grazie!" 

"Frena il tuo entusiasmo. E' sulla strada per la Thunder Bay, e non è una bella cosa.." ammise.

Il mio viso si spense, il sorriso si trasformò in una linea diritta che non esprimeva alcun sentimento, i miei occhi si incupirono. 

'Cosa farò adesso? Che le vorranno fare? La butteranno nell'acqua ghiacciata?'

Non riuscivo a pensare altro che a lei. A salvarla, a riaverla tra le mie braccia. 

'Finchè ci sarò io nessuno ti toccherà' questa era la promessa che le avevo fatto. Le avevo mentito. Ora lei era lontana da me. 'Penserà che l'ho abbandonata. Che l'ho soltanto illusa.'

Questi erano i miei pensieri. 

Vennero interrotti dallo schiocco di dita di Tyler. 

"Justin, dobbiamo essere veloci! Sono già le undici. Metti in moto l'auto. Li seguiremo." 

 

01:15am - Queen Elizabeth Way. Nessuna traccia di Alex. La sua posizione continua a cambiare, allontanandosi sempre di più. Noi siamo solo ad un quarto della strada che dobbiamo fare per raggiungerla. Ho paura, lo ammetto. Justin Bieber ha paura.

"E se non riuscissimo a trovarla?" sussurrai.

"Non devi nemmeno pensarlo Justin! La troveremo, vedrai. La speranza è l'ultima a morire." rispose lui.

 

03:45am - Kenora Bypass. Sono quattro ore circa che siamo in viaggio. La posizione di Alex non si p modificata. E' ferma a 10km dalla Thuder Bay da circa mezz'ora. Forse ho una speranza. 

La troverò, fosse l'ultima cosa che faccio, ma io la devo trovare.

La mia mano esercitava una pressione fortissima sul volante, tanto da farmi diventare le nocche bianche. 

"Hey, calmati o rischi di rompere il voltante, Hulk." disse in una piccola risata.

Fece sorridere anche me. 

Tyler è davvero un amico fantastico. 

 

05:35am - Arthur Street. Mancano pochi chilometri. Nelle ultime ore Alexis si è spostata leggermente a est, fuori strada. La raggiungeremo a piedi. 

"Tra 700 metri sei a destinazione." annunciò la voce robotica del navigatore. Trattenni il fiato. 

Osservavo i metri diminuire. 

'Bip, bip, bip'. "Cos'è questo rumore?" domandai.

Tyler era pietrificato. Non si muoveva, non parlava. Guardava lo schermo del telefono a bocca aperta. 

"Si è spostata ancora?" insistetti.

"Diamine, Tyler, dammi quel telefono!" esclamai.

Con un gesto veloce glielo strappai dalle mani.

Passò qualche secondo prima di riuscire a credere a ciò che c'era scritto. 

Non era possibile. No. Non volevo crederci. Rimasi a bocca aperta. Lessi sottovoce quelle due parole che mi fecero crollare il mondo sulle spalle. 

"Posizione persa.. No.." sussurrai.



 


Buonasera. 
Prima di tutto chiedo scusa per eventuali errori, non ho riletto il capitolo.
Continuate a lasciarmi delle bellissime recensioni.

Vi ringrazio, spero vi piaccia.
Un bacio.

Se volete sapere quando aggiorno, su twitter sono @xdreamonbieber.
  
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