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Autore: lynn12    12/12/2007    3 recensioni
Cosa sarebbe successo se Kaori, dopo l'episodio di Kaibara e dopo aver ritrovato la memoria, non avesse fatto finta di niente?
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 9

And we hurt the ones that we love the most. Why we do only heaven knows. And I don't know why I'm still holding on...holding on. I reach in my heart to see if your love is alive in me, but now I feel alone, my feelings turn to stone, my heart makes no apologies. (Alanis Morissette – No Apologies)

 

Un pugno fendette l’aria, seguito poco dopo da un calcio. Il manichino imbottito ondeggiò sotto la forza di quei colpi. Kaori fece una pausa e si asciugò il sudore dalla fronte con la manica del kimono. Quella villa nascondeva una sorpresa in ogni stanza. Anche se, a dire la verità, una palestra attrezzata anche per le arti marziali nella casa di un ex agente della CIA non era poi una cosa così strana…Per lei comunque era una piacevole sorpresa. Aveva iniziato a praticare il karate arrivata a New York e aveva scoperto di non cavarsela per niente male. Aveva da poco superato l’esame per diventare cintura nera e lo aveva superato senza troppi problemi. Inoltre aveva continuato ad allenarsi al poligono. La pistola di suo fratello era una delle poche cose che aveva portato con se da Tokyo. Niente come combattere o sparare era l’ideale per scaricare la tensione. E Dio solo sapeva quanta ne aveva accumulata in quei giorni…Per non parlare del pensiero di essere chiusa in quella casa insieme a Ryo…Il fatto che si trattasse di una villa immensa non l’aiutava per niente. Anche la Casa Bianca sarebbe stata troppo piccola per loro due soli!

-Non te la cavi niente male…- la voce maschile dietro di lei la fece sussultare

Kaori si girò di scatto e si ritrovò il centro dei suoi pensieri davanti. Vestito di un paio di jeans e di una maglia a maniche lunghe nera, i piedi nudi, le braccia e le gambe incrociate e negligentemente appoggiato alla porta, sembrava la personificazione della calma e della tranquillità. Tutto il contrario di lei, insomma, che si ritrovava a tirare pugni e calci ad un manichino quando era quasi mezzanotte.

-Sai com’è, immaginavo che fosse qualcuno di mia conoscenza…- gli rispose ironica

Ryo sorrise, poi si staccò dallo stipite della porta e si avvicinò.

-Da quanto pratichi il karate?- le chiese

-Da quando sono arrivata a New York, ma sono già cintura nera- rispose con una certa fierezza Kaori

-Niente male!- lui salì sul tappetino –Vediamo quello che sai fare…-

Lei spalancò gli occhi.

-Cosa? Vuoi che ci battiamo?- esclamò stupita

Fare un combattimento corpo a corpo con Ryo? No, decisamente questa non era una buona idea…

-Perché no?-

-Perché tu hai molta più esperienza e pratica di me-

Ryo piegò la testa di lato e le lanciò un sorriso malizioso.

-Non dirmi che hai paura, Kaori…- la sfidò

Lei si accigliò. E così voleva la guerra? Bene, l’avrebbe accontentato. Si mise in posizione di difesa.

-D’accordo allora, fatti sotto-

-Oh no, prima le signore…- replicò lui con un piccolo inchino

Kaori lo studiò per qualche secondo, poi partì all’attacco con un pugno. Ryo lo schivò con apparente facilità, così come il calcio che lo seguì. E fu così anche per i colpi successivi, finché Ryo si decise a controbattere. Bloccò il prossimo pugno che stava per colpirlo allo stomaco, imprigionandole il polso, poi fece lo stesso con un calcio, facendo perdere l’equilibrio a Kaori. Si ritrovarono così entrambi a terra, con Ryo a cavalcioni sopra di lei che le teneva i polsi fermi. Kaori cercò di liberarsi, ma sapeva bene che era tutto inutile. Alla fine rinunciò.

-Lo sapevo che avresti vinto tu…- sbuffò

-Come hai detto tu, è solo questione di esperienza e pratica…- replicò Ryo sorridendole –Ti alleni anche con la pistola…-

Lei lo guardò stupita.

-Sento dei leggeri calli sulle tue mani- le spiegò accarezzandole i palmi con i pollici

Kaori sentì dei brividi serpeggiarle dal braccio attraverso tutto il corpo. E lui avvertì quei brividi. E vedeva come il suo petto si alzava e abbassava al ritmo del suo respiro, lì dove i lembi del suo kimono si incrociavano…Ok, meglio distogliere lo sguardo, Saeba.

-Potresti lasciarmi andare adesso?- gli chiese piccata

-Mmh…Non ne ho molta voglia-

-Ryo!-

-Voglio parlare con te- le disse tornando serio –Ma ogni volta che ci provo tu ti arrabbi e te ne vai-

-Sei tu che mi fai arrabbiare!- replicò lei bellicosa

-Ecco, è proprio questo atteggiamento che impedisce le comunicazioni!-

Kaori sospirò.

-Di che cosa vuoi parlare?- chiese, anche se non aveva nessuna voglia di saperlo

-Non puoi dirmi una cosa come quella dell’altro giorno e poi pretendere che faccia finta di niente-

Ryo la guardava fisso negli occhi, me lei non seppe resistere e distolse lo sguardo.

-Beh, è la verità- replicò ostentando freddezza

-Guardami-

Kaori non si mosse.

-Guardami!- ripeté Ryo con enfasi

Questa volta lei voltò la testa verso di lui.

-Mi dispiace per quello che è successo due anni fa…- le disse guardandola negli occhi –Per quello che ho fatto-

Kaori si stupì di quelle parole. Mai, mai in sei anni di vita con lui l’aveva sentito scusarsi. E il fatto che i suoi occhi esprimessero sincerità e rimorso le fece venire le lacrime agli occhi.

-Ormai…fa parte del passato- rispose con voce rotta

-Non è vero, Kaori, e lo sai anche tu. C’è ancora un legame profondo tra noi-

Lei sentì il suo cuore fermarsi. Cosa stava cercando di dirle Ryo?

Lui non seppe resistere oltre. Abbassò lentamente il capo verso di lei, andando incontro alle sue labbra…

Impietrita, Kaori vide il viso di Ryo avvicinarsi sempre di più. Non poteva essere…lui non poteva essere in procinto di baciarla…Che cosa significava tutto quello? Perché stava succedendo? E, soprattutto, perché ora?

No, non ce la faceva, non ci riusciva…Non poteva fidarsi di lui, donargli il suo cuore ancora una volta…

Quando il viso di Ryo era ormai a pochi centimetri dal suo, Kaori voltò la testa e lo spinse via. Sorpreso, lui la lasciò andare e lei ne approfittò per scappare.

Ferito, Ryo la guardò correre via da lui. Sbatté un pugno sul pavimento. Allora era così…Era davvero tutto finito tra loro? Aveva davvero perso l’occasione per amarla? Il suo cuore si strinse in una morsa di dolore.

 

Kaori chiuse la porta della sua camera e ci si appoggiò contro. Lasciandosi scivolare a terra, diede libero sfogo  ai singhiozzi. Non poteva credere a quello che era successo! Ryo, l’uomo che amava dalla sempre, aveva cercato di baciarla e lei era fuggita! Eppure non aveva potuto fare altro…Il suo cuore le diceva di lasciarsi andare, ma la sua mente non poteva fare a meno di avere paura di uscirne un’altra volta a pezzi. Non riusciva a fidarsi ancora di Ryo. Se poi lui si fosse tirato indietro ancora una volta, lei si sarebbe ripresa.

L’unico modo era resistere finché lui non se ne fosse tornato a Tokyo…Cosa più facile a dirsi che a farsi. Vederlo ogni minuto, sentire la sua presenza accanto a se, il suo profumo aleggiare nell’aria, senza poterlo toccare, accarezzare…baciare, era un dolore che lei pensava di aver abbandonato due anni prima, ma che ora si era ripresentato più acuto che mai.

 

 

  
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