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Autore: Niniane_88    27/05/2013    4 recensioni
Prendete una palazzina un po' vecchio stile, composta di sei appartamenti e situata in un ridente paesino dell'Italia centrale. Metteteci dentro gli inquilini, sei personaggi molto diversi tra loro, ma con una caratteristica in comune: nomi divertenti e strampalati, tanto che se un estraneo entrasse in quella casa, si chiederebbe se non è finito in un mondo parallelo. Mescolate il tutto e otterrete un buon numero di intrighi... e tante risate!
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo II

Un amore così grande...


 
La corsetta aveva restituito il buonumore a Lindoro, il quale si sentiva pronto per una colazione degna di questo nome (vale a dire: cappuccino, brioche, spremuta, pane e burro). Probabilmente avrebbe potuto godersela in totale silenzio, proprio come piaceva a lui, visto che Salvatore gli aveva fatto la cortesia di uscire di casa. Che poi, chissà dove andava, di sabato mattina…
Stava giusto per infilare la chiave nella serratura del portone, quando, con un piccolo scatto esso si aprì dall’interno e Lindoro si trovò faccia a faccia con Isabella in Padella, in tenuta da jogging proprio come lui.
La sorpresa per quell’incontro inaspettato fu tale che per un istante si fissarono come imbambolati: non capitava quasi mai che si trovassero proprio l’uno di fronte all’altra.
Fortunatamente, il buonumore appena guadagnato diede a Lindoro la spinta per un brillante: - Buongiorno! –
- Buongiorno… - rispose Isabella in Padella in tono vagamente sorpreso, accompagnando il saluto con un sorriso molto timido.
Isabella Fiore, si chiama Isabella Fiore.
Lindoro tenne gentilmente aperto il pesante portone, mentre la ragazza usciva. Stava già per richiuderlo alle sue spalle, quando udì ancora la voce di Isabella chiedere esitante: - Va anche lei a correre il sabato mattina? –
Eh?! Cosa? Isabella in Padella che gli rivolgeva spontaneamente la parola? E quando mai?
Isabella Fiore! Si chiama Isabella Fiore, non Isabella in Padella, vuoi ficcartelo in quella zucca vuota?
- Oh beh… - si schermì – sì, di solito sì. Anche lei? -
- Qualche volta. – Isabella Fiore sorrise – Non sono molto disciplinata. Ho cercato di convincere la signorina Sempreverde a venire con me, ma dice che di sabato preferisce dormire fino a tardi. -
All’idea dell’avvocatessa Bianca Celeste Sempreverde in tenuta sportiva, per poco Lindoro non scoppiò a ridere in faccia alla povera Isabella, tanto era comico l’effetto che gli faceva quell’immagine. Si trattenne dal farlo solo per gentilezza e anche per una sorta di curiosità verso quella strana ragazza che infondo non conosceva per niente. 
Comunque, non poté fare a meno di osservare con un sorriso divertito: - Non me la vedo, la signorina Sempreverde che corre e suda sotto il sole! –
- Forse ha ragione! – convenne Isabella e anche lei sfoderò un sorriso diverso dai precedenti, molto più vivace e spontaneo. Un sorriso che sorprese Lindoro, il quale si ritrovò a osservarla con maggior attenzione. 
Non era brutta, constatò. Per niente. Capelli ramati, quasi rossi, raccolti in una coda di cavallo che le sfiorava dolcemente le spalle quando si muoveva e occhi azzurri molto grandi; un viso dolce, a forma di cuore; pallida e molto magra… troppo magra. Ecco, quello era il suo unico vero difetto, si poteva dire, peccato che riuscisse, da solo, a rovinare il tutto: se avesse mangiato un po’ di più sarebbe stata sicuramente bella, così sembrava malata di tisi…
… però le curve le aveva. Piccole, magari un po’ nascoste, però c’erano. E quelle del lato B, che Lindoro aveva intravisto quando la sua vicina stava per uscire erano piuttosto interessanti…
Rendendosi conto all’improvviso di essere rimasto un po’ troppo tempo assorto nella sua contemplazione, Lindoro cercò di riprendersi, balbettando qualcosa di non molto coerente sulla bellezza della giornata e augurandole una buona passeggiata.
Isabella lo ringraziò, in tono sempre gentile e fece per andarsene. Lindoro stava nuovamente per chiudere l’uscio, quando un urlo disumano fece sussultare entrambi.
- MALEDETTO!!! ESCI DA CASA MIA!! NON VOGLIO PIU VEDERTI! -
Per la sorpresa, Lindoro lasciò andare di scatto lo stipite del portone che si richiuse con un “boom” niente male, lasciando fuori la stupefatta Isabella in Padella. Imprecando, il giovane lo riaprì e subito la ragazza sgusciò all’interno.
- Viene dall’appartamento dei Rossi! – esclamò concitata. Era sveglia però, eh? – E’ la signora Maria che sta urlando! -
In effetti, da dietro la porta chiusa sulla sinistra si udivano distintamente due voci, una maschile, arrabbiata e lamentosa e una femminile, paurosamente acuta e stridula.
- Ma che diavolo succede? – borbottò Lindoro. I Rossi non avevano mai fatto baccano e meno che mai avevano litigato tra loro tanto furiosamente. Invece in quel momento… beh, sembrava proprio che fosse successo qualcosa di veramente grave, a giudicare dalle accuse che lanciavano l’un l’altra! Lindoro e Isabella rimasero in ascolto, sempre più esterrefatti, mentre le urla continuavano.
- COME HAI POTUTO ESSERE TANTO… PERVERSO?! -
- Io non sono perverso, sei tu che sei una vecchia bigotta!! Mi chiedo perché ti ho sposato! -
- AH, E’ COSI’? TI CHIEDI PERCHE’ MI HAI SPOSATO??? TE LO DICO IO!!! PERCHE’ ALLORA NON TI VOLEVA NESSUNO! -
- Ma finiscila! E smettila di minacciarmi con quell’affare, che sei ridicola! -
- IO SONO RIDICOLA?! E TU, ALLORA? ALLA TUA ETA’ NON SI FANNO CERTE COSE! -
- Ma insomma, che sarà mai! E’ successo solo una o due volte! -
- DUE VOLTE SONO ABBASTANZA! PENSA ALLA TUA ANIMA!!! -
In quel momento la porta dell’appartamento dei Rossi si aprì violentemente. Ne uscì il signor Maicol… no, un momento: non è corretto dire che “ne uscì”… piuttosto, arretrò con aria decisamente preoccupata, mentre dall’interno la signora Maria Rosaria Immacolata continuava a urlargli: - ESCI, ESCI, VATTENE DA CASA MIAAAAAAAA!!!!! – minacciandolo nel contempo con un aggeggio che sembrava proprio uno di quegli affari lunghi che servono per appendere gli abiti negli armadi, di cui Lindoro non aveva mai saputo il nome “scientifico”…
Dato che il signor Rossi continuava ad arretrare e la scena era nel complesso un po’ allarmante, Lindoro decise che era arrivato il momento di intervenire e chiese ai due litiganti cosa fosse successo.
Immediatamente Maicol rispose: - Ma no, non è successo niente, signor Lindoro, signorina Isabella, non fateci caso, solo un normale litigio tra marito e moglie, ma si sistema tutto! –
Le sue parole furono immediatamente smentite dalla consorte che strillò con veemenza: - Solo un litigio?! Aaaaah, no caro non te la cavi così! – Quindi aggiunse in tono drammatico – Mio marito ha infangato il nostro matrimonio! –
Questa rivelazione fu seguita da un silenzio imbarazzato.
Fu di nuovo il signor Maicol a protestare: - Ma no, vi dico di non ascoltarla, è una vecchia bacucca! Io non ho infangato proprio niente! –
- BUGIARDO! – lo riprese ancora la signora Maria. Lindoro non poté evitare di sentirsi vagamente preoccupato, come se il litigio riguardasse anche lui, perché, bisogna proprio dirlo, la signora Rossi fuori dai gangheri era spaventosa. Ricordava parecchio Ursula, quella del film "La Sirenetta". 
– Dovete sapere,  - spiegò, rivolta a Lindoro e a Isabella, che continuavano a guardare ora lei, ora Maicol, sempre più perplessi – che oggi ho riordinato il ripostiglio. -
- Ma insomma, Maria, smettila! -
- Zitto, fammi finire, è giusto che sappiano! – La signora Maria tirò fuori un fazzoletto e si soffiò rumorosamente il naso, prima di continuare. – Dovete sapere che oggi ho riordinato il ripostiglio – ricominciò – e che ho trovato uno scatolone con dentro alcune cose di mio marito. Non avrei dovuto guardare, lo so, ma la curiosità è stata troppo forte e… sapete cos’ho trovato nello scatolone? -
- No. – risposero Lindoro e Isabella in coro.
Lindoro però un sospetto ce l’aveva…
- Delle videocassette! -
- No, cara, sono dvd! – s’intromise Maicol, offeso – Vedi, non sai neanche tu di cosa stai parlan… -
- E va bene, ho trovato dei DI VI DIIII… che dentro hanno delle cose… INDECENTI!!! -
Ah haa! Proprio come aveva immaginato! Lindoro, you are the best! 
Ecco spiegato il mistero.
- Scusi, "indecenti" vuol dire…? – chiese Isabella, un po’ perplessa.
- Vuol dire, come minimo, ad alto contenuto erotico. O più probabilmente, pornografico. – replicò Lindoro con calma. Ma cos’era, tocca?! Davvero non ci era arrivata da sola? E pensare che gli era sembrata sveglia… 
Okay, una cosa era certa: non poteva avere una relazione con Salvatore della Mela ed essere così poco maliziosa! Quello l’avrebbe scaricata nel giro di cinque minuti! E così un altro mistero era stato chiarito. Oh yeah!
Dunque, ecco com’erano andate le cose. Maicol si era guardato qualche film porno in segreto (presumibilmente alle tre di notte) e adesso la signora Maria l’aveva scoperto e ovviamente gridava al peccato. Bingo!
- Adesso avete capito? – riprese infatti la matrona – Come posso sopportare una cosa del genere? E’ una vergogna, un disonore, un… un… un… un SACRILEGIO! Non voglio abitare con lui finché non si sarà pentito di questo gravissimo peccato! -
- Mi vuole cacciare di casa! – piagnucolò Maicol – Vi sembra giusto? Solo per questo! -
- SOLO PER QUESTO??? -
- Signora Maria, si calmi! – protestò Lindoro.
- Signora Maria Rosaria Immacolata, prego. – lo rimbrottò la matrona.
- Va bene, mi scusi… ma si calmi, per favore. Capisco che si senta offesa, ma deve credermi, sono cose che capitano e non sono poi così gravi. Tutti gli uomini hanno le loro piccole perversioni, ma ciò non significa che suo marito non la ami o qualcosa del genere… -
Decisamente però aveva detto la cosa sbagliata. Infatti, la signora Maria Rosaria Immacolata si gonfiò come una rana, spalancò gli occhietti annacquati e in tono da pubblico ministero tuonò: 
- Signor Trillo! Mi sta dicendo che anche lei guarda quelle OSCENITA'? -
Lindoro si sentì arrossire, non solo per le parole della matrona, ma anche perché sentiva addosso lo sguardo incuriosito di Isabella, la quale stava chiaramente aspettando di sentire cos’avrebbe risposto.
- Oh beh… - cominciò – Io al momento non ne sento la necessità, ma potrebbe anche essere… -
A quelle parole la signora Maria etc etc tirò fuori il rosario (ma guarda un po’!) che teneva sempre al collo e alzò gli occhi a cielo giungendo le mani: - Oh, Santi e Sante di Dio, questa è una casa di peccatori! Oh povera me! E io che pensavo che l’unica anima nera fosse il signor Salvatore! E invece ora anche lei, signor Lindoro! E lei, signorina Isabella… -
- Io? – fece la ragazza, stupita – Cosa c’entro io? -
- Alla sua età dovrebbe avere un marito! – strillò la signora, sempre in tono accusatorio – E invece vive qui tutta sola… -
- Non è un crimine non avere un marito! – sbottò Lindoro, che cominciava ad essere stufo di tutte quelle assurdità.
- Anche la signorina Sempreverde vive sola. – obiettò contemporaneamente Isabella.
- Appunto! E chi sa COSA FA quella… Io non mi fido di lei! -
Il signor Maicol intervenne di nuovo, questa volta con maggior forza: - Maria, adesso basta! Smettila di far perdere tempo al signor Lindoro e alla signorina Isabella e fammi entrare! –
- NEANCHE PER SOGNO! -
- Signora, la prego, non lo cacci di casa, non è giusto! – supplicò Isabella.
- NON LO VOGLIO NEL MIO LETTO! -
- Ma è suo marito! -
- DEVE PENTIRSI DEI SUOI PECCATI! -
- Allora il signor Maicol andrà nell’appartamento affianco, quello vuoto. Poi quando vi sarete calmati tutti e due farete la pace. -
Era una buona idea, constatò Lindoro, ma non fece in tempo a congratularsi con Isabella perché i due coniugi si mostrarono entrambi insoddisfatti della proposta e ripresero a urlarsi addosso a vicenda. Il ridicolo venne raggiunto (e abbondantemente superato) quando la signora annunciò al marito che avrebbe chiesto un consiglio sul da farsi al parroco, don Gustavo: Lindoro non poté più trattenersi e scoppiò a ridere, seguito a ruota da Isabella in Padella. Un po’ con le suppliche, un po’ con le moine, un po’ cercando di farli ragionare, i due giovani riuscirono infine a convincere i coniugi a deporre le armi e a rientrare entrambi nel loro appartamento, anche se era difficile prevedere come sarebbe stata la vita del signor Maicol nei giorni seguenti, visto il livello di bile della consorte. Lo sguardo della signora Maria infatti non prometteva niente di buono e per un momento Lindoro si chiese se fosse stata davvero una buona idea convincerla a non cacciare di casa il marito…


 
- Non mi sarei mai aspettata che il signor Maicol guardasse certi video… - rimuginò Isabella, mentre salivano insieme le scale, tutti e due un po’ provati dalla scenata e rintronati dagli strilli della signora Maria etc etc.
Lindoro la guardò di sottecchi: - Io me lo aspettavo eccome, invece! –
- Perché? -
Oh, ma era proprio scema?!
- Ma scusi Isabella, la signora Maria è credente fino al midollo, giusto? Quindi ha ritenuto di dover compiere i suoi doveri coniugali solo per mettere al mondo dei figli… che per giunta, purtroppo non sono arrivati. All’arrivo della menopausa… basta figli, quindi basta anche i doveri coniugali. Sono sicuro che è andata così… e allora suo marito beh… ha reagito a modo suo. Mi sembra abbastanza normale. -
- In effetti, poveretto, forse avrebbe solo bisogno di un po’ più di calore. -
Quelle parole fecero a Lindoro uno strano effetto: sì, certamente il povero Maicol non doveva essere particolarmente soddisfatto della sua vita coniugale, ma non era il solo in quel palazzo.
Erano tutti soli: lui, Isabella, la signorina Sempreverde (chi è più solo di quella?) e sotto sotto doveva esserlo anche Salvatore Della Mela, per quanto si sforzasse di nasconderlo.
- Beh.. io sono arrivata. – disse Isabella.
Lindoro si riscosse: - Oh, giusto… ma… ora che ci penso… non va più a correre? –
- Ormai fa troppo caldo. E poi non ne ho più voglia. -
- Capisco. Arrivederci, allora. -
- Arrivederci. -
Lindoro fece per avviarsi su per le scale, ma un attimo prima che Isabella sparisse nel suo appartamento, spinto da un impulso improvviso la richiamò:
- Se qualche volta desiderasse compagnia, per andare a correre, mi chiami pure! -
La ragazza lo guardò stupita per un istante, poi si aprì in un sorriso:
- Lo farò senz’altro! -
E con questo piccolo accordo, i due vicini si separarono.



 
Buonasera a tutti!!
Riesccomi con il secondo capitolo!! Innazitutto voglio ringraziare le 5 persone che hanno recensito il primo: sono felice di avervi fatti ridere e spero sia successo anche questa volta. Adesso abbiamo in scena un Lindoro molto osservatore, una Isabella svagatissima (pure un po' tonta) una coppia di matti patentati e conosciamo già anche il meraviglioso Salvatore Della Mela che fin qui sembra essere il vostro preferito! Mancano l'avvocatessa e l'inquilino che verrà ad abitare nell'appartamento vuoto! Chi sarà mai? Sono aperte le scommesse!
Alla prossima intanto e buona serata!
Niniane
   
 
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