Serie TV > I Cesaroni
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Autore: ChiaraMad    27/05/2013    4 recensioni
E' una storia diversa. Parte dalla scena in cui Eva, seduta sul suo letto in camera sua, messa alle strette dalla madre, decide di confessarle di Parigi, e del motivo del suo in'aspettato ma atteso ritorno. Con una differenza però, per quanto riguarda la spiegazione data alla madre. Vi dico solo che qui, Eva, non è l' egoista che hanno dipinto in questa quinta serie. Ed è un'ipotetica sesta serie..
In'utile dire che chi è per Marco e Maya, qui non ha nulla da cercare.
Buona lettura -spero D: - a tutti voi! Recensioni e critiche, sempre ben accette. (:
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice Cudicini, Eva Cudicini, Marco Cesaroni, Nuovo personaggio, Rodolfo Cesaroni
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La giornata soleggiata, il cielo azzurro e limpido, le nuvole bianche a fare da contorno a quella che si prospettava una giornata meravigliosa per tutti. O meglio, per due ragazzi ancora giovani ma innamorati, pronti a fare quel passo tanto importante assieme, e di vivere la propria vita l'uno accanto all'altra, "tutti i giorni della mia vita".
Gli invitati che man mano prendevano posto in quella grande chiesa, i fiori sparsi per tutta la sala, ed uno sposo nervoso, davanti all'altare, che giocherellava stringendosi le mani e torturando quell'anello in argento che portava da anni. Le gambe che tremavano, il respiro che andava e veniva, ed il piede che continuava nervosamente a disegnare semicerchi su quel pavimento lucido sotto ai suoi piedi. La mano passata distrattamente fra i capelli, e il migliore amico di sempre che continuava a sorridere divertito, non potendo fare a meno di notare il nervosismo dello sposo, in attesa. Walter gli lanciò l'ennesima occhiataccia, vedendolo sorridere divertito. Marco cercò di tranquillizzarlo, appoggiandogli per la centesima volta quel giorno la mano sulla spalla. 
"Walter, sta calmo! Fa un bel respiro, ecco così.." Respirò poi, assieme a lui. 
"Non ci riesco a star calmo!" Rispose Walter stizzito, lanciando l'ennesima occhiataccia all'amico. Marco rise. "Si, ridi ridi, vedremo quando sarai tu a sposarti, bastardo!" Agitò le mani come al suo solito, minacciando Marco che, davanti a lui, proprio non riusciva a smettere di ridere. 
"Che poi Carlotta è pure in ritardo!" Guardò verso l'entrata della chiesa, nervoso. 
"Da brava sposa, insomma.." Rispose Marco sarcastico, alzando le spalle. 
"E se non viene?" Iniziò Walter terrorizzato. "E se ha cambiato idea? E se ha capito che sono un coglione, e che può avere di meglio? Eh?!" Si portò poi le mani al viso, disperato ed impaurito. Marco sbuffò esasperato, alzando gli occhi al cielo. 
"Sta tranquillo! Carlotta ti ama, va bene? E credimi che se pensasse che sei un coglione, sei anni fa non ti avrebbe manco guardato! Ha accettato di sposarti, l'avete deciso assieme. Ora tu però stai calmo, ti metti qui buono, e aspetti quella che tra meno d'un'ora sarà tua moglie. Va bene?"
Walter annuì, lievemente più rassicurato. Abbozzò poi un sorriso, ringraziandolo. Vennero interrotti da Ezio, che si avvicinò a loro con l'intenzione di rassicurare il figlio. 
"Ah bello de papà! Te stai pè sposà.. Me sembra ieri che te portavo al parco sotto casa, a giocà.." Sospirò poi quasi tristemente, asciugandosi velocemente gli occhi che stavano diventando lucidi. 
"Amore della mamma!" Stefania si avvicinò a lui, emozionata. "Quanto sei bello! Eppure me sembre ieri che.." 
Walter sorrise, divertito, guardando verso i suoi genitori. "Mamma, papà, me sto solo a sposà! Non vado mica al fronte eh!" Vide poi all'entrata Rudi e Alice, che correvano verso di lui. 
"Oh, stanno arrivando!" Esordì Rudi, posizionandosi accanto al fratello. 
"Eh? Ah si, bene! Andateve a sedè voi due, forza!" Indicò poi le panche ai genitori, nervoso. Ezio e Stefania corsero a sedersi, emozionati. 
Alice si posizionò di fronte a loro. Marco si voltò verso al fratello. Spalancò gli occhi, non appena vide l'occhio nero sul volto del ragazzo. 
"Oh ma che t'è successo?" Gli posò poi una mano sul volto, avvicinandosi preoccupato. Rudi alzò gli occhi al cielo, rispondendo.
"L'abbiamo detto a Francesco, stamattina.." 
"Cosa gli avete detto?" Corrucciò la fronte, confuso. 
"Che stiamo assieme Marco! Cosa se no?" Sospirò esasperato, per poi veder il fratello maggiore annuire, ricordando della loro storia. 
"E a loro?" Marco indicò verso i genitori, poco più distanti, intenti a giocare con Marta. "Quando avete intenzione di dirlo?" 
Rudi sospirò, annuendo. "Presto. Oggi però godiamoci questo giorno, mh?" Marco annuì, dandogli una piccola sberletta sulla testa. 
Le voci nella chiesa che si abbassavano, il prete già davanti all'altare, l'organista già pronto per suonare, e Walter nervoso cercava conforto nella sguardo dell'amico. 
"Eh n'attimo, n'attimo, stamo ad arrivà!" Cesare e Pamela entrarono in chiesa, tenendosi per mano, seguiti da Matilde che si stava coprendo il viso con una mano per la vergogna, diretta accanto a Mimmo. 
Cesare arrivò davanti all'altare, salutando lo sposo. Fece poi per andarsene, ma inciampò come sempre su quel gradino, cadendo. 
Un "Ah Cè!" da parte del fratello, "n'artra vorta!" esclamò Ezio, "Lei quel gradino, dopo tutti questi anni, proprio non riesce a vederlo, vero Cesare?" lo prese in giro Gabriella, come suo solito divertita. 
"Dai Cè, alzati che a sposa sta ppè arrivà!" Pamela lo tirò su, trascinandolo al loro posto. "Si ricordi che alla sua età, signora, non fa bene ridere delle disgrazie altrui.. Chissà, magari a prossima volta inciamperò perchè sarò troppo occupato a portare la sua bara!" Rispose Cesare malignamente. 
"Cesare!" Esclamò Pamela, riprendendolo. "Eh no?!" Sentenziò lui, per poi veder Gabriella indirizzargli un paio di corna, indignata. 
Marco rise divertito, scuotendo la testa, guardando verso suo zio che finalmente aveva preso posto accanto alla sua famiglia. Si voltò verso l'entrata. Sorriso sparito, bocca socchiusa, occhi leggermente sgranati. La vide entrare, da sola. 
Erano ormai due settimane che viveva nell'altro appartamento, assieme a Marta. Non l'aveva più vista molto, era sempre impegnata a lavorare in redazione, ed il tempo per passare a casa dei genitori era poco. 
Non avevano più parlato molto e, Marco, silenziosamente continuava a pensare che lei lo stesse in qualche modo quasi evitando. La guardò avvicinarsi a loro, a passi svelti, osservata da tutti. Salutò con un cenno della mano gli altri, in piedi davanti alle panche addobbate. Notò quel vestito, di quel beije chiaro, i capelli in parte raccolti col solito ciuffo a ricadere sulla fronte. La pouchette nella mano destra, ed il solito sorriso imbarazzato ad illuminarle il viso. Si posizionò accanto alla sorella, salutandoli con un sorriso. 
"Allora? Come ti senti?" Si rivose poi a Walter, divertita, vedendolo nervoso. "Eh, insomma.." Sibilò lui, abbozzando un sorriso.
"E' tutta la mattinata che trema.." Lo prese in giro Marco, facendola sorridere. "Ripeto: vedremo quando ti sporesai tu!" Rispose stizzito, scatenando una risata generale. 
Marco si avvicinò a lei, guardandola. Il solito sorriso, il solito battito accellerato del cuore di entrambi. 
"Sei bellissima.." Sibilò lui, per poi vederla abbassare la testa qualche attimo, imbarazzata ma sorridente. "Anche tu.." Rispose lei con un cenno del capo, ricambiando quel sorriso. 
"Ce ne hai messo di tempo ad arrivare!" Cominciò Alice, accanto a lei. Eva si scusò, mortificata. "Lo so, ma scusa, sono corsa in redazione per portare l'articolo finito. Finalmente sono in ferie.." Sospirò sollevata, guardando verso il soffitto. 
"E per quanto?" 
"Un mese, a partire da domani!" Rispose contenta, guardando verso la sorella. 
"Ma è fantastico! Allora dopo ti devo dire di un'idea che è venuta a me e Rudi.." 
"Sarebbe?" Chiese Eva, corrucciata. "Ti dico dopo." Indicò poi verso l'entrata, con lo sguardo. "Sta entrando Carlotta!" 
Il lungo vestito bianco, il boquet stretto tra le mani, i lunghi capelli biondi raccolti in uno chignon perfetto, ed il trucco leggero. La testa bassa, quel sorriso sincero ed emozionato che non accennava a sparire, il braccio sotto quello del padre accanto a lei, che lento muoveva i passi per raggiungere quello che era ormai il suo genero. 
La cerimonia iniziata, i fazzoletti che correvano tra i banchi, le lacrime che avevano iniziato a scendere sui volti della maggior parte della gente. 
Eva e Marco, i testimoni di quell'amore, che guardavano i loro amici contenti, felici di veder disegnata sui loro volti quella gioia tanto grande. 
Loro, che di tanto in tanto si scambiavano uno sguardo, proprio come quel giorno: Il giorno del matrimonio dei loro genitori, dove tutto per loro era iniziato dopo uno sguardo tra i banchi di quella stessa chiesa. 
E stava succedendo di nuovo. Dopo sei anni, gli stessi sguardi, gli stessi occhi un po' meno ingenui e più consapevoli di quello che li circondava. 
"Io Walter, accolgo te Carlotta come mia sposa. E ti prometto di essere fedele, sempre. Nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. E di amarti e onorarti, tutti i giorni della mia vita." Infilò poi quel cerchio dorato all'anulare di lei, che emozionata, riusciva a stento a trattenere quelle lacrime che erano spuntate dispettose dai suoi occhi. Sospirò un paio di volte, prima di prendere la mano di lui e guardarlo negli occhi.
"Io Carlotta, accolgo te Walter come mio sposo. E ti prometto di essere fedele, sempre. Nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. E di amarti e onorarti, tutti i giorni della mia vita." Il cuore di entrambi che aveva saltato qualche battito, ed i sorrisi luminosi a dominare sul loro volto. 
Stefania si strinse ad Ezio, in lacrime, orgogliosa dell'uomo meraviglioso che era diventato suo figlio. Giulio e Lucia, con i braccio la piccola Marta, guardavano i loro amici quasi inteneriti. 
"Cè, ti ricordi quanto era bello il matrimonio nostro?" Pamela si strinse a lui, sospirando rapita. "Eh mi ricordo si, non se semo fatti guardà dietro!" Confermò Cesare, stampandole un leggero bacio sulle labbra. 
Eva guardò i due sposi, anche lei felice e orgogliosa per i suoi amici. Li aveva visti crescere in quei anni, sempre innamorati e spensierati, felici di vivere la loro vita insieme giorno dopo giorno. Ricordava ancora quando al Liceo, lei e Marco li aiutavano a stare insieme alla casa sul Tevere, impedendo il più delle volte a Pivian di raggiungerli. 
O quando sempre assieme, si ritrovavano ad aiutare Walter a farsi perdonare da Carlotta per una cazzata che aveva fatto, facendoli ogni volta riconciliare dopo ogni litigio. 
E, in un attimo, guardando verso i due sposi davanti a quell'altare, un'altra immagine si propose ai suoi occhi: lei e Marco, sorridenti ed eleganti, intenti a scambiarsi le fedi sotto lo sguardo commosso dei loro amici accanto a loro, e della famiglia dietro a quelle panche addobbate di fiori colorati e profumati. Spalancò poi gli occhi, vedendo quell'immagine sparire avvolta da un accecante luce bianca. 
"Bene. Ora, col potere conferitomi dall'onnipotente, io vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa." Il prete guardò verso Walter, sorridente, vedendolo poi alzarsi leggermente per appoggiare le proprie labbra su quelle di Carlotta, che emozionata e felice, a fatica riusciva ancora a trattenere quelle lacrime che continuavano a scenderle sulle guance. 
"Evviva gli sposi!" Si sentì urlare da in fondo alla sala. "Auguri!" Seguiti da fortissimi applausi di tutti i presenti. Stefania ed Ezio che, in lacrime, guardavano orgogliosi verso il figlio e la nuora. Marta, Giulio e Lucia, Pamela e Cesare sempre abbracciati e sorridenti. Mimmo e Matilde, l'uno accanto all'altra, sorridenti, Gabriella che in lacrime continuava a passarsi quel fazzoletto sugli occhi, Rudi e Alice che accanto agli sposi si guardavano innamorati, anche loro felici. 
E poi loro, Eva e Marco che, felici, guardavano orgogliosi i loro amici, anche loro commossi, scambiandosi continui sguardi fugaci agli occhi di tutti ma non ai loro. 
Seguirono poi gli sposi, che mano nella mano uscivano dalla chiesa sorridenti come non mai. E poi il lancio del riso, le foto, gli abbracci e gli auguri di tutti. I "bello pisellone" i "adesso non si scherza più eh Walter Masetti?" i continui sorrisi, le prese in giro, fino ad arrivare a quel ristorante poco più distante. 
 
"Discorso, discorso, discorso!" Iniziarono tutti in coro, rivolti a Marco che, imbarazzato, si alzò da quella grande tavolata all'aperto con quel calice in mano. 
Eva sorrise divertita, vedendolo a disagio. Guardò poi verso Walter, in attesa. 
Marco si guardò attorno, incontrando lo sguardo di Eva che, con la piccola Marta sulle gambe, gli sorrideva con l'intenzione di rassicurarlo. E allora si sciolse, non potendo fare a meno che sorridere di rimando. Sospirò un paio di volte, per poi iniziare quel discorso.
"Allora.. Inizio col dirvi che con i discorsi, io, non è che sia sempre stato bravo. Ma dato che l'occasione lo richiede.." 
"Eh certo, sei il mio testimone!" Esordì Walter da in fondo alla tavolata, scatenando la risata generale di tutti. Marco gli lanciò una finta occhiata di rimprovero, per poi provare a parlare di nuovo.
"Questo, è un giorno importante. Il mio migliore amico di sempre si sposa, e devo ammettere che non avrei mai pensato un giorno di dover alzarmi in piedi con un calice in mano per brindare al suo matrimonio!" I presenti risero divertiti, per poi lasciarlo continuare.
"La verità è che Walter in questi anni, è davvero cambiato tantissimo. Mi ricordo ancora quando da bambini passavamo le nostre giornate a giocare a calcio, al campetto della Romulana assieme a tutti gli altri nostri amici. Oppure quando pioveva, i pomeriggi interi passati davanti alla televisione attaccati ad un videogioco. Siamo cresciuti assieme, abbiamo passato ogni singolo giorno della nostra vita gomito a gomito, dalla mattina a colazione con le nostre famiglie, alla sera fuori a divertirci. 
Ammetto che però non è stato semplice essere suo amico.. Abbiamo litigato spesso, a volte anche per le cose più stupide ed insensate! 
Come quando da adolescenti, ci ritrovavamo spesso a litigare e a competere per conquistare qualche ragazza.." Il suo sguardo si spostò quasi meccanicamente verso Eva, che capito il senso di quella frase, chiuse gli occhi sorridendo leggermente, abbassando la testa portandosi una mano alla fronte. 
Walter e Carlotta sorrisero divertiti, anche loro capendo a cosa si stesse riferendo l'amico. 
"Ma nonostante tutto, la nostra amicizia è sempre stata la più forte. Ha sempre vinto sul resto, perchè il bisogno che ognuno di noi aveva dell'altro, bastava a farci superare tutto. E' sempre stato un amico meraviglioso, e non lo sostituirei mai con nessun altro. Per me è un fratello. Dicono che sia difficile trovare una persona della quale potersi davvero fidare nella vita, che sia impossibile trovare qualcuno alla quale poter raccontare ogni singolo segreto più nascosto ed inconfessabile.. E invece non è così. Perchè in certi momenti se non ci fosse stato lui a capire i miei silenzi, sicuramente ora non avrei un decimo di quello che mi ha regalato la vita in questi anni. Perchè mi ha sempre aiutato, ha sempre trovato il modo di darmi quella spinta e quel coraggio per buttarmi ogni volta, perchè per lui la vita va presa e vissuta così, al "carper diem". Le occasioni vanno prese al volo, e l'amore va vissuto appieno. Mi ha insegnato a capire che se le cose non vanno nel verso giusto.. E' semplicemente perchè anche tu devi fare la tua parte, perchè anche tu devi avere il coraggio di fare qualcosa per farle girare nel verso giusto. Scherza, riesce sempre a trovare la parola o la battuta giusta per tirare su di morale qualcuno. Ed è una cosa bellissima, è importante saper trovare il lato positivo di ogni cosa. Perchè tu, Walter, mi hai insegnato che un giorno senza sorriso, è un giorno perso. In tutti questi anni mi hai regalato gran parte di tutti quei sorrisi, perchè mi sei sempre stato accanto, vicino. Il mio "Walter-ego", come dicesti quel giorno a Radio 101, quando persi la voce e tu da grande amico che sei ti eri proposto a farla al posto mio. Per fortuna che però quel giorno la voce m'è tornata eh!" Rise assieme agli altri, ricordando quel momento. 
"E poi c'è lei, Carlotta." Le sorrise, indicandola con lo sguardo. Lei ricambiò, stringendosi al braccio di Walter. 
"E' stata lei a dire si a quel pazzo del mio amico!" Divertito notò i sorrisi degli altri. "Bisogna ammettere che anche lei però in quanto a "pazzie" non scherza eh.." Carlotta rise divertita. "Era l'inizio dell'ultimo anno di liceo. Carlotta ha fatto il suo ingresso in classe, e mi ricordo che Walter appena l'ha vista è rimasto così, immobilizzato con la bocca spalancata e gli occhi che tra un po' uscivano fuori dalle orbite! Non ci è andato subito d'accordo, ma poi ha trovato il modo per farsi "notare".." E lui, Eva, Walter e Carlotta, risero ricordando la volta in cui Walter, fingendosi gay dopo uno scherzo dell'amico, era riuscito a farsi notare da Carlotta.
"Carlotta è riuscita a cambiarlo profondamente, come mai avrei immaginato. Anche se già sapevo come l'amore avesse il potere di cambiare tutto agli occhi di un ragazzo innamorato.." Di nuovo, quasi senza rendersene conto, incontrò lo sguardo di lei che, ancora una volta, abbassò lo sguardo colpita e affondata non riuscendo a trattenere l'ennesimo sorriso partito a razzo dal cuore. 
"E' sempre stata un'amica fantastica. C'è sempre stata, in qualsiasi momento. E' bello sapere di poter contare su delle persone come loro, che credetemi, non è una cosa da poco. Anche lei come Walter, ha sempre saputo dare agli altri quella forza, quella spinta in più per fare qualcosa che potrebbe sembrare stupido ma essenziale. In questi anni, noi "Fantastici quattro" ne abbiamo passate davvero tante assieme, e non cambierei niente di tutto quello che ho fatto con voi in tutto questo tempo. Siete splendidi, siete una coppia meravigliosa, e siete due amici straordinari. Una volta una persona ha detto: Forse l'amicizia può durare per sempre, e magari è il caso nostro. Ne sono sempre stato sicuro, perchè siete una certezza ferma e solida nelle nostre vite." Alzò poi il calice verso gli sposi, felice. "Allora alzo questo calice a voi, questo giorno importante, al vostro amore e alla nostra amicizia che è qualcosa di speciale. Auguri amici miei!" Sorrise di più, lanciando uno sguardo furtivo ad Eva, per poi guardare l'amico che, orgoglioso, lo guardava con le lacrime agli occhi come Giulio, fiero delle parole del figlio. "E.. Walter: Te lo prometto." Disse infine, vedendo l'amico annuire sorridente. 
I calici di tutti si alzarono, diretti a quegli sposi ancora giovani ma profondamente innamorati. 

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Uuuuuh, eccomi! Rispunto dopo secoli, ma alla fine torno sempre! o.O 
Chiedo scusa - macchèdicoscusa - umilmente perdono! Lo so, lo so lo so, ma giuro non ho avuto un attimo ne per scrivere - infatti il capitolo è corto! -.-" - ne per postare! Zero ispirazione, zero gradimento, zero autostima! Insomma, na cacca!
Questo è un capitolo di - passaggio - se così si può definire. Il matrimonio di Walterino e Carlotta! ** - Dio quanto li amo! <3 - E' la prima parte, perchè nella seconda verranno spiegate alcune cose che qui non ho messo per creare - ci sarò riuscita? D: - la suspence! xD  Vi basti notare quel "te lo prometto"
Posterò con più regolarità a partire dalla prossima settimana - la maturità incombe ed io sono come i nostri "fantastici quattro" modalità seconda serie, perchè spero in un miracolo per passarla! Scherzi a parte, sto puntando all'ottanta, novanta. Da suicidio direte voi! o.O - 
Come sempre vi ringrazio per il tempo che mi dedicate e, dato che ormai non lo faccio da un bel po', vorrei dedicare questo capitolo ad Eliessa e Nadynana che ogni volta riescono a commuovermi! D: <3
A presto, prestissimo! 
Un bacione a tutti voi, e ancora grazie. 

Chiara. <3 

 
  
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