Autore: EclipseOfHeart
Titolo: I can see freedom {only through your eyes}
Fandom: Fairy Tail
Pairing: Gerard/Erza
Lunghezza: Flashfic
Genere: Malinconico, fluff,
introspettivo
Rating: Verde
Note: questa fanfiction
partecipa al The Itten Challenge, indetto da Edelvais.
Questa raccolta è
ambientata durante la prigionia a Torre Paradiso di Erza e Gerard, prima che ci
fosse la rivolta e il cambiamento di Gerard.
{The Itten Challenge
Tabella: Rosso ~ Capelli}
I can see freedom {only through your eyes}
«Scarlet, eh…?»
Erza osserva le ciocche rosse dei suoi capelli, ripensando alla discussione avuta qualche giorno fa con Gerard.
«È il colore dei
tuoi capelli, in questo modo me lo ricorderò sempre.»
Arrossisce leggermente al ricordo, timida di fronte al sorriso di quel bambino.
Da qualche settimana i bambini hanno imparato a conoscersi tra di loro, uniti dalla sofferenza che il destino ha loro riservato.
Erza ha subito intuito che i suoi primi pensieri su quel bambino fossero esatti: Gerard è gentile, altruista e sempre pronto ad aiutare tutti.
Spesso si prende lui qualche calcio in più, per proteggere qualche bambino goffo e troppo spaventato.
È sempre lui la sera, al termine dei lavori forzati, che tenta di risollevare gli animi dei bambini, inventandosi strane storie o attirando la loro attenzione su vari argomenti, come quando ha deciso di presentarsi e ha chiesto a tutti gli altri di farlo.
Gerard, in quel luogo buio e pieno di sofferenza, brilla di speranza.
Quando il suo sguardo incontra quella di Erza, un sorriso rassicurante è ciò che sempre le rivolge, badando a non farsi notare dalle guardie.
Erza è ancora persa nei suoi pensieri – che ormai hanno quasi sempre lo stesso volto -, quando una mano si poggia delicatamente sulla sua spalla.
Pensando che siano Milliana o Shou, si gira tranquillamente, sobbalzando quando incontra il viso di Gerard tanto vicino al suo.
«Gerard!» sussurra sorpresa, badando a non urlare. Devono sempre stare attenti a non attirare l’attenzione.
«Scusa.» risponde lui, togliendo subito la mano e allontanandosi da lei. «Non volevo spaventarti.»
«Non mi hai spaventato.» replica Erza. «Non mi potresti mai spaventare.» conclude alzandosi.
Gerard le sorride, spiegandole perché l’abbia chiamata.
«Ci hanno portato quello che loro definiscono ‘cena’.» dice indicando le guardie che stanno distribuendo ciotole di zuppa fredda, contornate da tozzi di pane raffermo.
Erza lo ringrazia e si avvia con lui, per prendersi il suo piatto.
Quando sono tutti seduti, intenti a consumare avidamente quel misero pasto, il pianto di Shou inizia a riecheggiare nella cella.
I bambini intorno a lui comprendono subito che il motivo sia l’assenza del pane. Capita spesso che le guardie facciano porzioni incomplete, lasciandoli più affamati di quanto non siano sempre.
Shou sa che non può chiederlo a quegli uomini, perché finirebbe per essere solamente picchiato; ma ha fame e quella zuppa è finita così presto.
Erza è già pronta per alzarsi e dargli il suo ancora integro pur di non vederlo soffrire, ma Gerard l’anticipa, come sempre.
«Tieni Shou, prendi il mio.»
«Gerard-kun…» balbetta lui, incerto. Vorrebbe accettare, ma non vorrebbe privare l’amico della razione di cibo.
«Prendilo.» interviene Erza, vedendo la sua indecisione. «Darò il mio a Gerard.»
«No!» ribatte Gerard. «Mangialo tu Erza.»
Erza non risponde, limitandosi a lanciare il pane nella ciotola di Gerard, seduto di fianco a lei e a rassicurare Shou di mangiare.
«Visto che non ti posso convincere,» dice poi Gerard, prendendo il pane indurito e dividendolo in due pezzi. «faremo a metà.» conclude, poggiando un pezzo nel suo piatto.
Erza è già pronta a protestare ma lui non glielo permette: «Non voglio sentire altri ‘no’, mangia.»
Sentendo quel comando perentorio ed affettuoso, Erza decide di cedere e gli sorride.
«Grazie.»
«Grazie a te, Erza Scarlet.» replica lui, accennando al cognome che le ha trovato qualche giorno fa «Ti si addice proprio.» conferma guardandole i capelli.
«Direi che funziona anche, visto che te lo sei ricordato.»
«Inizio a credere che per questo motivo sarebbe bastato un nome qualsiasi.» risponde lui, intimidito e spostando lo sguardo a terra.
«Perché?»
Prima che possa rispondere, è la voce di Milliana ad inserirsi tra di loro.
«Se non vi muovete a mangiare quel pane, me lo prendo io!» dice, indicando i pezzi di cibo, ancora intonsi nelle ciotole dei due.
Entrambi negano con la testa e iniziano a mangiare, finendo anche troppo rapidamente e con lo stomaco ancora affamato.
«Non…» sussurra Gerard imbarazzato, quando gli altri bambini stanno parlando fra loro. «Non penso di potermi scordarmi qualcosa di te.»
Erza sente le guance farsi più calde, non comprendendo quella reazione e abbassando il viso che non accenna a diventare di tonalità più rosea.
Sussurra un timido ringraziamento, indecisa se sia la cosa giusta da dire.
Poi Simon e gli altri si avvicinano a loro, sciogliendo il piccolo imbarazzo che si stava creando.
Poco dopo, mentre Gerard si è messo raccontare una delle sue solite storie, Erza si culla nel tono della sua voce che narra sempre di mondi liberi e pieni di speranza.
E osservandolo, è certa anche lei che non potrà mai scordarsi qualcosa di lui.
Fine.
E siamo alla seconda fic :D
Come si sarà intuito, il missing-moment è ambientato dopo l’episodio dei
capelli/cognome <3
Visto che si sono
presentati, ho immaginato che fosse successo abbastanza presto fra i bambini,
per cui ho utilizzato subito il prompt libero xD Anche perché gli altri li collocherei decisamente in
momenti più avanzati della loro storia, non agli inizi.
Mi sto perdendo in
sproloqui ç_ç
Vi ringrazio tantissimo
per le belle recensioni e spero vi piaccia anche questa :D
Mi hanno informata che è
la Gerza Week (grazie Mokona_
*_*) e ho pensato anche al primo prompt “Hope” nello scrivere questa one-shot,
perché Gerard è stato sicuramente la speranza per Erza. (e lo è ancora) ♥♥
Mi ritiro, commentate :D
Bacio :*
EclipseOfHeart
Tabella: Rosso |
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01.Cuore | 02.Prima cotta | 03.Primo bacio |
05.San Valentino | ||
Progressi: 2/6 |