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Autore: theflamebreath    27/05/2013    5 recensioni
La Nuzlocke Challenge. Un mistero per molti, una sfida per altri, quasi per tutti, una fonte continua di preoccupazione. Da quando i Pokemon hanno cominciato a morire dopo le battaglie, tutti si sono adeguati alle nuove regole: catturare il minor numero di mostri possibile, allenarli costantemente per sopravvivere alle sfide. Ma nessuno si è mai chiesto il PERCHE' di tutto ciò, o meglio pochi, pochissimi allenatori, ognuno con i suoi scheletri nell'armadio, tutti determinati a cambiare il mondo dopo che è cambiato.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
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Notte

L. ARC

Prologo - Notte

 

Era una notte buia, il cielo nero come se le stelle e la luna fossero state inghiottite dall’oscurità, l’aria era densa di presagi. Lungo la via principale di una città ancora inconsapevole un Pokemon camminava tra le squallide macchie di luce dei lampioni, invisibile ai passanti indaffarati anche a quell’ora di notte. La creatura in questione doveva essere un Manectric, a giudicare dal brillante mantello giallo dorato e blu elettrico. Ad un osservatore distratto sarebbe potuto sembrare un esemplare comunissimo, magari insolito per quella zona, ma comunque molto banale. Quello che un occhio vago non avrebbe senz’altro notato era lo sguardo che quel Pokemon aveva: i suoi occhi ambrati erano inondati di una tristezza ed una rabbia quasi innaturali per una creatura che si supponeva non avere sentimenti o pensieri umani. Il Manectric attraversò silenzioso la città indaffarata sotto il cielo vuoto e raggiunse l’edificio che fungeva da frontiera tra la città e la zona selvaggia attorno; vi entrò e sedette davanti alla mappa della regione, assorto come se la stesse consultando, il suo sguardo vagò per qualche istante dal punto in cui si trovava, all’estremo ovest della regione, lungo il fiume che la percorreva dal centro fino alla costa della penisola circolare a sud-ovest, con un’alta montagna proprio al centro, poi si spostò sulla bassa catena montuosa circondata da foreste a nord e ai numerosi golfi e insenature decorati da ghirigori di fiumi costieri a sud. Annuì una volta, come se avesse memorizzato ogni cosa, gettò un’ultima occhiata alla disposizione e alle strade che univano le città principali e uscì dando le spalle alle fredde luci della città, lasciandosi abbracciare dalle tenebre.

Vagò  ai margini dell’erba alta, facendo attenzione a non svegliare i Selvatici addormentati, alla ricerca di una tana tranquilla per riposare, si fermò un attimo per leccarsi la zampa anteriore destra percorsa da una lunga cicatrice grigia e senza pelo e poi cominciò a fiutare attorno, con aria assorta. Fu probabilmente per questo che si accorse del pianto disperato che scaturiva nel buio davanti a lui solo a diversi secondi di distanza dall’urlo.

In quello sfogo di corde vocali percepì un dolore grande quanto il suo, ma privo dell’accettazione che invece ormai albergava in lui. Le sue zampe si mossero veloci, trascinandolo attraverso la boscaglia verso la fonte di quella disperazione; quando arrivò, inizialmente non notò la fragile figura rannicchiata tra le radici dell’albero accanto a lui, poiché venne sopraffatto da un terribile odore: sangue. Guaì per la sorpresa, mentre la sua mente veniva affollata dai ricordi confusi del giorno in cui aveva perso tutto ciò per cui aveva combattuto, ma il flusso della sua memoria fu interrotto dall’esclamazione di una ragazza, la sorgente di quel pianto. Svolse i suoi vestiti macchiati, passandosi una mano sul viso per strappare via le lacrime, tra le sue braccia il corpo esanime di un Pokemon quasi irriconoscibile, per quanto era sfigurato, probabilmente un Wartortle. Il Pokemon elettrico arretrò davanti a quella raccapricciante visione, i denti già scoperti in un ringhio d’avvertimento.

Ma non c’era alcuna minaccia negli occhi verdi di quella ragazza, solo sgomento per un avvenimento per lei incomprensibile. Mormorava qualcosa, rivolgendosi al malcapitato Manectric con occhi folli

–Perché… ? Perché questo? I Pokemon non muoiono combattendo, lo sanno tutti! Vanno solo KO per poco… no?-  chiese improvvisamente, supplichevole, come se il Pokemon ancora vivo potesse risponderle.  La cosa straordinaria però è che fu così. La giovane, pur nella sua disperazione, riconobbe negli occhi dell’essere che la fronteggiava una conoscenza che lei non possedeva, l’esperienza di chi ha già affrontato troppa sofferenza, di chi ha visto la morte e vi è scampato, di chi poteva comprendere ciò che stava provando. Infine, anche se non ne fu sicura, le sembrò di cogliere in quegli occhi duri anche un briciolo di pietà.

Allungò la mano verso il Pokemon che aveva davanti, al contempo intimorita ed affascinata; questi dapprima si ritrasse mugolando minaccioso, ma poi si lasciò andare al desiderio di sentirsi di nuovo protetto, di avere qualcuno a cui affidarsi e per cui lottare, di avere una nuova famiglia. La ragazza riuscì allora, appoggiandosi  a lui, a rialzarsi dalla polvere, scostandosi dal viso i capelli castani appiccicosi e intrisi di sudore, a raccogliere il corpo spezzato del suo fidato compagno, ucciso a tradimento dal Megapugno di un maledetto Kangaskhan selvatico, a comporlo come meglio poté e poi, facendosi aiutare anche da un incredulo giovane Vibrava con il suo Fossa, scavò una grossa buca per contenerlo, ve lo depose e poi, sul tronco dell’albero sotto il quale aveva visto le sue certezze crollare, incise queste parole:  a Lock, grazie per avermi insegnato a vivere, per te scoprirò perché sei dovuto morire.

Quindi ricoprì la buca di terra, segnò il posto con una X sulla sua mappa portatile e asciugandosi ancora una volta le lacrime sussurrò, in direzione del Manectric che l’aveva aiutata a reagire –So che anche tu ci sei passato, vuoi aiutarmi a capire perché tutto questo?-

Il canide elettrico lanciò un deciso latrato.

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice

Rieccomi finalmente! Ho buttato giù questa nuova storia per merito e colpa dei miei cari amici Dark Flower e Finnick_Odair, entrambi alle prese con una long.

Stavolta darò vita alla mia “specialità”, storie deprimenti! Spero che tutti voi conosciate la Nuzlocke Challenge di Pokemon, renderà alcune cose chiare fin dal principio, ma anche se non fosse… fa niente!

I personaggi saranno tutti originali, così come l’idea di questa storia. Spero davvero di avervi incuriositi, perché ne vedrete delle belle per un bel po’, se riuscirete a punzecchiarmi abbastanza da continuarla XD

(un appunto: non credo che racconterò la storia di Manectric, ma in pratica lui è il protagonista della mia “Lode agli ultimi eroi”, per cui se volete sapere perché è così… servitevi pure!)

 

A presto

Flamebreath

 

 

 

  
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