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Autore: RamaDFZ    28/05/2013    4 recensioni
“Wammy's House”, questo il nome inciso sulla targa di ottone che affianca la pesante cancellata d'ingresso, “Wammy's House”, speranza e condanna di tante piccole anime perdute...
Apriamo una pagina a caso nella storia della dolce casa di Winchester ed iniziamo a leggere da lì, scorrendo tra le righe di vite diverse eppur troppo simili, assaporando parte della macabra danza di burattini ed invisibili mani...
Another, primo candidato alla successione, muore, apparentemente suicida, alla tenera età di quindici anni. Una serie di indizi e discrepanze spinge tre piccoli geni a credere che dietro la dipartita di "A" ci sia la mano di un assasino. Tra indagini condotte su strade parallele e sentimenti che si mostreranno spesso in maniera goffa e tesa, Mello e Near impareranno molto su se stessi, sulla loro vita nella "House"e sul legame che li unisce.
Chi sopravviverà alla tempesta distruttiva impazzata nel chiuso della House? Chi si salverà dall'effetto domino scatenato dal peso di un nome fin troppo importante?
Genere: Introspettivo, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Beyond Birthday, Matt, Mello, Near, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Beyond dreams and nightmares


 

 

 

 

L'alba, troppo pigra per risplendere e troppo presuntuosa per tacere, è solo un guazzabuglio di sfumature che si perdono all'orizzonte.

Beyond Birthday odiava l'alba, come tutto ciò che è indefinibile, privo di colore, sapore, odore o forma. Eppure c'era qualcosa, in quel momento di calma piatta che precede il mattino, capace di calmare il suo spirito inquieto.

Seduto dietro la pesante scrivania di Roger, con gli occhi ancora impastati di sonno, Beyond si sentiva abbastanza lucido per valutare il proprio operato e le conquiste che aveva fatto. Poteva ritenersi veramente soddisfatto di se stesso? Probabilmente no, non ancora...

Sulla scrivania c'erano molti oggetti: un leggìo antico, una serie di graffette colorate, un portapenne in madreperla, diversi monografie sulla tassidermia, un portachiavi ricavato da qualche strano animale di piccola taglia ed un portafoto richiudibile con tre ante, ciascuna occupata da un'immagine... Solo quest'ultimo soprammobile catturò l'attenzione di Backup che decise di osservare attentamente le tre foto ed i loro soggetti. Nella prima c'era Roger con un'enorme carpa in braccio, evidentemente il vecchio aveva anche la passione della pesca... Nella seconda c'era una bimba bionda molto graziosa*, ma sicuramente già passata all'altro mondo perché sulla sua testa non comparivano né nome, né data di morte. Nella terza c'erano tre persone abbracciate che sembravano molto felici. Sulla destra era chiaramente distinguibile Roger, anche se più giovane di circa dieci anni, al centro c'era Quillish Wammy con la sua solita espressione bonaria, e sulla sinistra c'era una donna piccola e paffutella vestita di nero... Anzi, non era semplicemente vestita di nero, era una suora, suor Grace.

Una valanga di ricordi travolse immediatamente Beyond, facendolo sorridere. Si sentiva fortemente in debito con suor Grace perché, grazie a lei, aveva capito un particolare estremamente importante che aveva condizionato, ancora una volta, il suo rapporto con la Morte. Da bambino, aveva tentato il suicidio per verificare se la data di morte che i suoi occhi riuscivano, inspiegabilmente, a leggere poteva essere modificata*, ma il fallimento gli aveva fatto credere che fosse impossibile. Per diversi anni, Backup rimase ancorato a questa convinzione, finchè la prematura scomparsa di suor Grace non gli aprì gli occhi su una sconcertante verità. Il 3 marzo del 1999, la povera donna fu accoltellata da un borseggiatore che voleva rapinarla e nonostante il repentino trasporto in ospedale, non ci fu nulla da fare. Secondo la “lettura” di Beyond, la suora sarebbe dovuta morire il 12 settembre del 2010, alla veneranda età di ottantasette anni, e non pochi mesi prima di Another*. Dopo attente riflessioni, il ragazzo riuscì a spiegarsi quell'anomalia temporale giungendo alla conclusione che seppure la data di morte non poteva essere posticipata, nulla impediva al caso, o all'intervento umano, di anticiparla. Quando lui aveva tentato di uccidersi, non ci era riuscito per il semplice fatto che, in realtà, non voleva morire... Lo stesso L* glielo aveva fatto capire ...Andiamo, un bambino intelligente come te, per esser certo di morire si sarebbe reciso la giugulare, un vaso sanguigno di grossa portata, piuttosto che le vene dei polsi...”.

 

Beyond continuava a rimuginare e sorridere stringendo tra le dita il portafoto quando, all'improvviso, dei colpetti alla porta lo fecero sobbalzare.

 

Sarà ancora Roger che si è dimenticato le chiavi, quel vecchio ha davvero bisogno di un po' di fosforo!”

 

Con riluttanza, il ragazzo si alzò dalla comoda poltrona imbottita su cui era seduto e raggiunse l'ingresso, aprendo ad una ad una tutte le serrature che Roger aveva fatto installare.

 

 

 

  • Ciao Berry*!

 

 

 

Una zazzera di capelli rossi frustò il viso di Backup e il ragazzo quasi cadde a terra sotto la spinta dell'abbraccio che lo avvolse subito dopo. Faith era venuta a trovarlo.

 

 

 

  • Ehi... F-faith, così mi soffochi! Ma che ci fai qui?! É l'alba!

 

  • Beh, visto che tu non ti fai vivo da giorni, ho deciso di raggiungerti sul posto di lavoro!

 

  • Sai bene che non è permesso! Se Roger ti vedesse...

 

  • Se se se... Uffa! Non ne posso più di tutti questi ma e questi se! Io voglio solo stare con te Berry, credo di meritarmi un po' di attenzioni!

 

  • Lo so e lo capisco, ma “Berry” ora è terribilmente incasinato!

 

 

 

Faith si ritrasse imbronciata, incrociando le braccia al petto come una bambina forzosamente privata del giocattolo preferito. Backup la osservava divertito, chiedendosi come fosse possibile che una ragazza così orgogliosa potesse fare una scena madre degna del melodramma più squinternato. Ridacchiando sommessamente, le si avvicinò, determinato a far buon viso a cattivo gioco.

 

 

 

  • Faith...

 

  • Che c'è!?

 

  • Vieni qui...

 

  • No!

 

  • Dai, non farti pregare!

 

 

 

Backup strinse Faith tra le braccia ed iniziò ad accarezzarle lentamente la testa. La ragazza si tranquillizzò subito e si abbandonò docilmente a quelle piacevoli attenzioni, anche perchè non era abituata a ricevere coccole.

 

 

 

  • Scusami se sono sempre impegnato, ma sai che sto facendo tutto questo solo per noi...

 

  • No, scusa tu! Mi sono comportata come una stupida, è solo che... vorrei davvero farla finita più in fretta possibile.

 

  • Già, ancora un piccolo sforzo e vedrai che saremo liberi di essere una famiglia felice.

 

  • Io mi sto impegnando davvero...

 

  • Lo so...

 

  • Ma è così difficile!

 

  • Lo so...

 

  • Sono sicura che nella prossima graduatoria ci saranno grosse novità!

 

  • Chissà...

 

  • Tranquillo, darò il meglio di me!

 

 

 

Faith sorrise radiosa, come non faceva ormai da molto tempo, e posò le labbra sulla guancia pallida di Backup. Il ragazzo le afferrò il volto tra le mani e la baciò con un ardore davvero inusuale per lui, lasciandola senza fiato.

 

 

 

  • F-forse è meglio che vada... altrimenti non mi muovo più!

 

  • D'accordo Faith, ci vediamo stanotte.

 

  • Berry! Allora stanotte verrai da me??!

 

  • Spero di sì, dipende da come andrà la giornata...

 

  • Capisco...

 

 

 

Faith annuì con decisione, come se si fosse improvvisamente ricordata di qualcosa di importante, salutò Backup con un altro bacio fugace e scomparve rapidamente oltre la soglia.

 

 

 

§§§

 

 

 

Mello si svegliò di soprassalto quando il sole aveva già fatto capolino oltre le colline di Winchester da qualche ora. Il fiato di Near gli solleticava il collo, ma era un soffio leggero, impossibile da percepire a più di un centimetro di distanza. La notte era stata lunga ed agitata, piena di sogni angoscianti e ricordi che sarebbe stato meglio non rivangare. Mello si sorprendeva sempre quando il passato veniva a bussare, senza invito alcuno, alle porte del suo inconscio, costringendolo a concentrare l'attenzione su qualcosa di lontano e decisamente poco gradito. Sarebbe stato davvero splendido per lui poter andare avanti dimenticando il male, ma il male è subdolo e ci rimane addosso per sempre. La felicità ed il bene, invece, ci sfiorano fin troppo rapidamente, proprio come un respiro che si perde sulla pelle.

Con una delicatezza che non immaginava di possedere, Mello spostò il braccio che Near gli aveva poggiato sul torace e scivolò giù dal divano, pronto per iniziare una nuova sessione di studio intenso. Il suo obbiettivo primario era scagionare Matt, per cui non aveva senso perdere tempo inutilmente, anzi, ogni minuto che riusciva a risparmiare poteva essere di vitale importanza. Senza indugiare oltre, Mello iniziò a spulciare una colonna di tomi rimasti intonsi, cercando avidamente un appiglio, anche minuscolo, che potesse conferire un barlume di senso alla tragedia di Matt.

Dopo circa un'ora di ricerche infruttuose, il biondo riuscì finalmente a trovare qualcosa di interessante che prese a sottolineare, ma proprio quando stava per finire, Near si mise ad urlare nel sonno.

 

 

 

  • -nfa... Nin... Lif... il fiu... Il fiume! Va' via! Nooo!

 

  • Near, che ti succede?!! piantala di strillare, nano schizzato!

 

 

 

Mello iniziò a scuotere Near per farlo svegliare, consapevole che le parole pronunciate dall'albino in quello stato d'incoscienza dovevano nascondere molto più di un semplice incubo.

 

In fondo, ognuno ha le sue croci...

 

Near spalancò gli occhi e si issò a sedere, madido di sudore freddo. Le arterie gli pulsavano talmente forte nelle tempie che, per qualche secondo, riuscì a sentire solo un martellare forsennato. Quando riuscì a calmarsi, visualizzò la sala grande, con tutti i suoi mobili antichi ed il grande camino in muratura ed ottone, perennemente spento durante la bella stagione.

 

 

 

  • Mello, ho... ho dormito molto?

 

 

 

Mello, preoccupato, iniziò a squadrare l'albino, soffermandosi soprattutto sulla sua espressione terrorizzata. Neppure dopo l'agguato in teatro aveva visto Near così sconvolto e, per la prima volta, desiderò conoscere qualcosa in più sul suo passato. Questo desiderio non era né comodo, né facile da gestire, considerando che, di norma, quando si decide di domandare ad un amico delle informazioni personali, si deve sempre essere pronti ad aprirsi allo stesso modo. E Mello non aveva assolutamente intenzione di farlo.

 

Quel maledetto bastardo di Niklaus per me non è mai esistito. Se raccontassi di lui diventerebbe reale e non sarebbe più... non sarebbe più come un brutto sogno. Non posso e non voglio essere guardato con pietà, io sono il migliore! Il migliore...

 

 

 

 

  • Mello, va tutto bene?

 

  • Sì, certo, perché?

 

  • Beh, mi stai fissando con quello sguardo strano... Sembra quasi che tu stia per vomitare!

 

  • É l'effetto che mi fa vedere la tua faccia di primo mattino!

 

  • Come siamo suscettibili!

 

  • Già, ma è colpa del sonno... Ho passato proprio una nottataccia!

 

  • A chi lo dici! Forse è meglio se ci rimettiamo a lavoro.

 

 

 

Mello ghignò soddisfatto ed afferrò il manuale che stava leggendo prima di essere interrotto dalle urla di Near.

 

 

 

  • Ti informo, omino bianco, che mentre tu continuavi a poltrire io mi sono dato da fare ed ho trovato qualcosa di molto interessante.

 

  • Uhm... Fa' un po' vedere cos'hai!

 

 

 

Near strinse una ciocca di capelli tra il pollice e l'indice e sedette sul pavimento accanto a Mello, sporgendosi oltre la sua spalla per leggere il testo sottolineato a matita.

 

 

 

  • Sembra proprio che, alla fine, tu ce l'abbia fatta.

 

  • Lo spero! Questa teoria è ancora poco conosciuta, ma dimostrebbe che Matt è solo un sonnambulo, non un assassino...

 

  • Sonnambulismo dovuto ad eccessiva stimolazione visiva nei giovani e giovanissimi”... Parlamene un po'.

 

  • Beh, qui dice che un team di medici psichiatri ha posto sotto osservazione un campione di duecento bambini, selezionati senza distinzioni di sesso o razza. Pare che gran parte dei soggetti sottoposti, durante il giorno, ad eccessiva stimolazione visiva, manifestassero, di notte, svariati disturbi del sonno, primo fra tutti il sonnambulismo. La stimolazione veniva eseguita lasciando che i bambini giocassero ai videogames o guardassero la TV per molte ore di fila.

 

  • Calza a pennello con la situazione di Matt...

 

  • Infatti! Sai anche tu che Matt non fa che friggersi il cervello con quelle stupide macchinette. Siccome non dorme di notte, si addormenta durante il giorno e vaga per i corridoi senza rendersene conto. É ovvio che non riesca a ricordare nulla, tutto ciò che fa o vede durante le crisi non viene registrato perchè la sua mente non è in “modalità-veglia”.

 

  • In sostanza, è come se stesse sognando, o meglio, sogna anche se non è consapevole di dormire.

 

  • Esatto!

 

  • Ma, a questo punto, le accuse contro di lui non diventano ancora più credibili? Potrebbe aver agito inconsapevolmente e...

 

  • No! É proprio qui che viene il bello, Near!

 

 

 

Mello sfogliò il libro fin quando non trovò un altro periodo sottolineato più e più volte, come a volerne rimarcare l'importanza.

 

 

 

  • Ecco, leggi questo passo...

  • I soggetti sperimentati mostravano chiaramente tutti i sintomi del sonnambulismo nella sua forma più consueta, fatta eccezione per la fragilità del loro sonno. Bastava un nonnulla, come un battito di mani o una semplice parola pronunciata a voce più alta, per farli ritornare coscienti... “

 

  • Come hai potuto sperimentare sulla tua stessa pelle, tutte le azioni del maniaco sono calcolate e precise, non sembrano certo opera di un ragazzino che dorme! In più, quando sei stato attaccato in teatro, il sacco di sabbia si è scontrato al suolo producendo un gran baccano che avrebbe senz'altro svegliato Matt, facendolo cadere dal soppalco. Infatti, per stare in equilibrio sopra quel piccolissimo pezzo di solaio, di sicuro il maniaco è rimasto sempre vigile e sotto sforzo, invece Matt, da sonnambulo, non avrebbe mai potuto resistere.

 

  • Effettivamente questo ragionamento fila, considerando anche che quando sono stato aggredito in cappella, la statua della Madonna è caduta addosso a Beyond con un tonfo molto forte. Tuttavia, c'è una possibilità che ti ostini a non voler contemplare...

 

  • E sarebbe?!

 

  • Può darsi che Matt soffra di sonnambulismo e può darsi anche che si addormenti senza esserne consapevole. Ma, in verità, chi può assicurarci che non si sia accanito da sveglio contro me, Backup ed Another?

 

  • Stai forse insinuando che Matt si sarebbe comportato da folle VOLONTARIAMENTE?!!

 

  • Se sento rumore di zoccoli, io penso subito a “cavallo” non a “zebra”. L'alternativa più semplice è, di solito, la più probabile... In tutta onestà, da solo non riesco a trovare nessun movente plausibile, ma tu conosci quel tipo meglio di chiunque altro. Te la senti di ritenerlo innocente senza ombra di dubbio? Riflettici un attimo, Mello...

 

 

 

Mello scattò in piedi, indeciso se prendere a pugni Near o se stesso. Ovviamente aveva pensato moltissimo a tutte le discrepanze di quella storia assurda ed una vocina perfida nella sua testa continuava ad imbeccarlo ogni volta che cercava di consolarsi con la speranza.

 

Suvvia, devi fartelo dire anche dall'omino bianco?! Tu sai benissimo che Matt non sopporta né Near, né Backup e sai anche che la notte in cui Another morì, Matt si infuriò moltissimo con lui*. Se, poi, Faith è davvero nel mirino del maniaco come pensi da tempo, Matt avrebbe motivo di perseguitare anche lei per il semplice fatto che il suo amore non è ricambiato... Quante altre prove ti servono?!“

 

Mello si morse a sangue la lingua per scaricare la tensione e, per una volta, decise di non buttare ogni cosa per aria, di non infuriarsi, di mantenere la calma.

 

 

 

  • Near, le tue obbiezioni sono corrette, ma io so che Matt è innocente e, sì, sarei disposto anche a metterci la mano sul fuoco, se adesso mi venisse chiesto.

 

 

 

Near raggiunse la grande finestra che dava sul cortile ed iniziò a tracciare con l'indice piccoli disegni geometrici, sfruttando come tela la condensa prodotta dal suo fiato caldo. Quel passatempo lo rilassava sempre e gli permetteva di analizzare con distacco persino i suoi stessi ragionamenti. In fin dei conti, per lui era una semplice questione di prospettiva anche osservare i propri coetanei che giocavano nel prato. Da lontano, poteva valutare schemi di calcio, tattiche di bocce e traiettorie di tiri a canestro con grande oggettività, ma proprio per questo non poteva e non doveva partecipare. L'oggettività è un bene prezioso e molto difficile da tutelare, Near lo sapeva bene... Sospirò.

 

 

 

  • Devi volergli davvero molto bene, Mello...

 

 

 

Anche Mello sospirò, si fissò intensamente le punte dei piedi nudi e, poi, sorrise al nulla. Near non lo stava guardando.

 

 

 

  • Sì, gli voglio bene e tanto. Ma sono certo che è innocente perché conosco il suo animo.

 

 

 

Near si voltò verso il compagno con un'espressione shockata stampata sul viso. In quel momento sembrava quasi che avesse visto un fantasma.

 

 

 

  • Conosci... il suo animo? Questa cosa non ha alcun senso!

 

  • Lo dici tu! Invece per me ha tantissimo senso.

 

  • Non esiste nessun parametro, nessun riferimento certo per...

 

  • Oh Near! Possibile che tu non capisca?

 

 

 

Mello sorrise condiscendente, come se si trovasse di fronte un bambino di tre anni cui doveva spiegare il concetto più elementare del mondo. Lentamente, si avvicinò a Near che continuava a fissarlo confuso ed iniziò a parlargli con una strana inflessione nella voce.

 

 

  • Vedi Near, ciò che mi permette di affermare con certezza che Matt è innocente non è qualcosa che si può spigare a parole o definire in modo infallibile... Io stesso ho dubitato, lo ammetto, ma solo perché spesso mi sforzo di essere qualcuno che non sono...

 

 

 

Near meditò per qualche secondo sulle parole che aveva appena udito, non riuscendo a comprenderne il senso. Gli sembrava quasi di stare osservando un monologo recitato in una lingua sconosciuta. Certo, poteva interpretare i gesti e le espressioni dell'attore, ma buona parte del significato dell'opera gli era preclusa. In quel momento, tra lui e Mello c'era una barriera invisibile, ma spessa quanto un muro di cemento armato. Near temeva e sospettava che, prima o poi, quella barriera si sarebbe ingigantita a dismisura.

 

 

 

  • Mello, mi dispiace, ma...

 

  • Ancora non capisci, vero?

 

  • Già...

 

  • Effettivamente sono stato davvero poco chiaro, tuttavia non credo di riuscire a spiegarmi meglio.

 

  • Almeno provaci... per favore.

 

  • D'accordo... L'animo è qualcosa di impalpabile, ma può svelarsi all'improvviso, anche quando lo si vorrebbe tenere nascosto. Se il tuo animo riesce a mostrarsi, ogni finzione, ogni immagine falsa che ti sei cucito addosso, cessa d'esistere. O almeno, cessa d'esistere per la persona che è stata in grado di “vederti” davvero. Io so che Matt non è e non sarà mai un assassino, lo posso leggere chiaramente in fondo ai suoi occhi, ma sono stato talmente idiota da dimenticarmene per pensare ad un mucchio di stronzate...

 

 

 

Near si allontanò all'improvviso, turbato da una strana angoscia. Era la prima volta che sperimentava la frustrazione di non riuscire a capire... Improvvisamente, si chiese cosa vedesse Mello quando guardava i suoi occhi bui, ma non diede voce a quella domanda perché temeva la risposta che avrebbe potuto ricevere.

 

 

 

  • Mello... non posso dire di condividere le tue convinzioni, però so che mi fido di te.

 

 

 

Mello si stupì di una simile uscita e si sentì davvero soddisfatto, anche se non avrebbe mai ammesso che avere la fiducia di Near contava così tanto per lui.

 

 

 

  • Bene omino bianco! Stando così le cose, direi che dobbiamo solo andare a spiattellare in faccia a quel coglione di B che ha preso un grosso abbaglio!

 

  • Scusa, ma per stavolta passo.

 

  • Che vuoi dire? Non mi accompagni?

 

  • No... Sono molto stanco, ho dormito male e credo anche di avere un po' di influenza. Mi sento... strano.

 

  • Davvero? Allora è meglio se te ne vai in camera tua. Passerò io più tardi a raccontarti le novità e, magari, ci sarà anche Matt!

 

  • Spero per te che sarà così.

 

 

 

Mello rimase per qualche secondo imbambolato ad osservare Near che svaniva in corridoio come una nuvola bianca spinta da un vento troppo debole. C'era qualcosa di strano nel comportamento dell'albino, ma non poteva pensarci troppo... scagionare Matt aveva la priorità!

 

 

 

§§§

 

 

La porta dell'ufficio di Roger, costruita da un artigiano di Londra con legno di faggio finemente intarsiato, incombeva minacciosa su tutti i piccoli visitatori che si azzardavano ad oltrepassarla. Mello si fermò ad osservarla con aria spaesata, stringendo fra le dita il manuale da cui dipendeva la salvezza del suo amico.

 

Se non mi spiego abbastanza bene, se questa ricerca non è sufficiente, allora Matt potrebbe... No! Non devo pensarla così! Devo essere determinato!

 

Armandosi di tutto il coraggio di cui disponeva, Mello bussò ed attese che il direttore lo accogliesse nel suo “covo”. Inaspettatamente, fu Backup ad aprire la porta, con un sorriso sornione disegnato sulle labbra sporche di marmellata.

 

 

 

  • Ma eccoti qui, finalmente!

  • Per caso mi stavi aspettando?

  • Certo che sì mio caro Mello, anzi, iniziavo proprio a chiedermi quando ti saresti fatto vivo!

  • Uhm... Okay.

 

 

 

Mello non si soffermò molto a riflettere sullo strano comportamento di Backup, reputandolo del tutto “normale”, ed entrò nell'ufficio spostando il ragazzo dalla soglia con una spallata. Backup, dal canto suo, non si scompose di fronte all'aggressività del compagno e continuò a sorridere, porgendogli addirittura una sedia con un gesto di cortesia.

 

 

 

  • Allora, visto che aspettavi il mio arrivo immagino tu sappia anche il motivo della mia visita...

  • Ovviamente! So perchè sei qui e so anche tutto a proposito del tuo insulso piano, ma, ad essere sincero, da te mi sarei aspettato qualcosina in più...

 

 

 

Mello aggrottò la fronte dinanzi al repentino cambiamento nel tono di Backup e si sorprese anche del suo sguardo stranamente torvo.

 

 

 

  • Backup, se questo è uno dei tuoi soliti giochetti, ti avverto che non è divertente! Si può sapere di che diavolo di piano stai parlando?!

  • Oh, per favore! Finiamola subito con la commedia! Sei stato proprio superficiale, sai? Credevi davvero che bastasse una sciocchezza del genere per fregarmi?!

  • Dì un po', ti manca qualche rotella per caso?!!

 

 

 

Mello scattò in avanti ed afferrò il bavero della maglia di Beyond, pronto a sferrargli un pugno in faccia. Non era affatto in vena di scherzare e quello stramboide gli stava facendo perdere fin troppo tempo!

 

 

 

  • Ehi! Che pensi di fare biondino?!!

 

 

 

In un attimo, Beyond si girò di schiena afferrando Mello per le braccia e schiantandolo violentemente contro la scrivania. A causa dell'urto caddero sia il portafoto a tre ante che il portapenne in madreperla.

 

 

 

  • Lasciami! Lasciami subito!

  • Non prima che avrai ammesso di essere un povero idiota! Andiamo, scrivere un messaggio su una parete è la prima cosa che ti è venuta in mente?

  • Adesso basta!

 

 

 

Mello riuscì a liberarsi dalla presa di Backup assestandogli un poderoso calcio in mezzo alle gambe. Il moro si accasciò a terra mantenendosi il bassoventre e mugolando per il dolore intenso. Tra un gemito e l'altro, Mello riuscì a decifrare qualche insulto irripetibile e si compiacque del proprio operato. Crescere in strada, quantomeno, gli era servito ad imparare qualche buona mossa.

 

 

 

  • Quando ti sarai ripreso, mi farai la cortesia di spiegarmi che ti passa per quella testa di merda!

  • Piccolo bastardo! Aspetta che... ah..spetta che mi alzi e giuro che...

  • Sì sì, allora?! Cosa dicevi a proposito di messaggi e pareti?

  • Coglione! Non fingere di non... sapere niente! É stato solo... un tuo patetico... tentativo di scagionare il rosso... Ah! Dio, che dolore!!

  • Quante storie per un calcetto da niente! E comunque, continuo a non seguirti. Per dimostrare l'innocenza di Matt ho preparato una ricerca dettagliata che ero giusto venuto ad esporti. Per il resto, non so di cosa parli.

  • Ricerca?!!

 

 

 

Backup si rialzò a fatica, reggendosi alla scrivania e facendo perno sulla gamba ancora sana. Il gesso stava iniziando a dargli davvero sui nervi, soprattutto perchè gli aveva addirittura impedito di parare il colpo di un ragazzino tre anni più piccolo di lui.

Backup sedette composto in poltrona e, per quanto desiderasse pestare Mello a dovere, si limitò a proseguire la conversazione con lui senza passare al contrattacco, mostrando un'enorme capacità di autocontrollo.

 

 

 

  • Spiegami cosa sta' succedendo...

  • Appena mezz'ora fa End è venuto a chiamarmi tutto allarmato per una frase sul muro della palestra che sembrava scritta col sangue.

 

 

 

Mello sobbalzò ed indietreggiò di qualche passo.

 

 

 

  • Una frase... scritta col sangue?!

 

 

 

Backup sollevò eloquentemente un sopracciglio, sporgendosi in avanti per osservare meglio Mello.

 

 

 

  • Insomma, tu davvero vuoi farmi credere che non ne sai nulla?

  • Porca miseria Backup! Ho dormito in sala grande e mi sono mosso da lì solo per venire a parlare con te! Near può confermarlo, devi credermi!

  • É strano... Mi sembri quasi sincero...

  • Ma io sono sincero! Cosa c'è scritto sul muro della palestra? E il sangue, poi, da dove viene?

  • La frase è questa: “il rosso mi nasconde, ma io sono ancora qui, con un occhio sempre puntato sul bianco e l'altro sul nero“. Il significato si capisce benissimo anche se non è esplicito. “Il rosso” sarebbe Matt che, attualmente, “nasconderebbe” il vero colpevole perchè è stato catturato al suo posto. Il “bianco ed il nero” ,invece, suppongo siamo io e Near. Puoi capire facilmente cosa mi abbia spinto a pensare che fossi tu l'autore... Questo messaggio sembra capitare a fagiolo per scagionare Matt.

  • Ma Backup, io non avrei mai fatto una cosa così stupida, proprio perchè so benissimo che tu avresti subito incolpato me!

  • In effetti, come ti ho già detto, mi sembrava un trucchetto fin troppo idiota per te.

  • Grazie tante per il riconoscimento, anche se tardivo...

  • Comunque, per quanto riguarda “l'inchiostro”, sono convinto si tratti di sangue felino... Vicino alla porta della palestra è stato trovato un gatto sgozzato.

  • Beh, almeno non è sangue umano...

  • A questo punto, devo ammettere di aver sbagliato e di essere di nuovo in pericolo insieme a Near...

 

 

 

Proprio in quel momento, Roger entrò trafelato in ufficio con la camicia tinta di rosso...

 

 

 

- Backup, Mello! É successa una cosa terribile! Near è...

 

 

 

 

 

 

NOTE:

 

Eccomi qui! Su questo capitolo posso dire solo che è decisamente più importante di quanto non sembri... Ora vi lascio alle noiosissime note!

 

 

  1. ...Bimba bionda molto graziosa* = la bambina ritratta nella foto è Mellory, la madre di Mello, morta di cancro ad un anno e mezzo dalla nascita del figlio. ( vd “points, lines and rays: part one” ).

  2. ... Da bambino, aveva tentato il suicidio solo per verificare se la data di morte che i suoi occhi riuscivano, inspiegabilmente, a leggere poteva essere modificata* = nella mia storia Beyond è uno “shinimano”, ovvero un incrocio tra uno shinigami ed un umano ( vd “points, lines and rays: part three” ). In quanto shinimano, può leggere nome e data di morte di tutte le persone di cui vede il volto, fatta eccezione per quelle che posseggono un Death Note ( anche se B non sa e non saprà mai dell'esistenza dei quaderni della morte). Quando Beyond si guarda allo specchio, a differenza di un normale umano dotato di “occhi dello shinigami”, riesce a leggere la data della sua morte, anche se incompleta. Per la precisione, Beyond sa che morirà il 2 di novembre, ma non di quale anno. Da bambino tentò di suicidarsi per verificare se la “regola della data” poteva essere infranta, ma fallì ( vd “points, lines and rays: part three” ).

  3. pochi mesi prima di Another* = Another muore il 10 luglio del 1999 ( vd “Loud thoughts, quiet footsteps” ) mentre Grace il 3 marzo dello stesso anno. La distanza tra le due scomparse è di soli quattro mesi, considerando anche marzo in pieno.

  4. Lo stesso L* = Quando Beyond conobbe L ( vd “points, lines and rays: part three ), lesse il suo nome completo e la data di morte, ma non comprese immediatamente chi aveva di fronte. Gli ci vollero anni per realizzare che quello strambo ragazzo conosciuto in ospedale era il famigerato detective L e, in effetti, Beyond non ne avrà mai la certezza assoluta.

  5. Berry* = “simpatico” soprannome affibbiato a Backup da Faith. La ragazza si è basata sulla passione del moro per le fragole ( in inglese “strawberry” ).

  6. la notte in cui Another morì, Matt si infuriò moltissimo con lui* = ( vd “Message” )

  
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