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Autore: Denebula    28/05/2013    2 recensioni
Un nuovo pittore,nuove esperienze,nuove vite da capire e da salvare...una nuova sfida per la sopravvivenza.
[Ib (principale),Misao,Mad Father,Yume Nikki,To The Moon]
Genere: Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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"Heart Brake"

Il gruppo camminò nel nulla e nel buio più assoluto. Tutti non sapevano né dove stavano andando né dove stavano poggiando i piedi. Alcuni pensarono che in realtà stessero percorrendo un sentiero infinito e che c’era un labirinto invisibile che dovevano superare appena entrati. In effetti quando tornarono indietro si trovarono in un battito di ciglia di fianco al quadro da dove erano appena entrati.
-Questo non ci voleva…-disse Dio.
Provarono ad uscire da quel luogo desolato ma il quadro da dove proveniva la luce si “spense” e non poterono più tornare indietro.
-….oh no…-disse Aya.
Garry cominciò ad ansimare dalla paura. Si girò più volte ma quello che vide fu solo un soffocante nero. Nessun’anima vagava in quel posto. Non si sentiva nessun rumore: tutto quello che conteneva una vita propria, anche se in un altro mondo, veniva soppresso dal suo diritto di esistere e di essere sentito. Il giovane disse qualcosa tra i denti e corse. Gli altri lo videro allontanarsi per poi bloccarsi. D’altronde stesse correndo con tutte le sue forze non riusciva a proseguire: era ostacolato da qualcosa di inspiegabile. Tornò indietro e ritrovò il gruppo affranto. Kudoh, a testa bassa, camminò lentamente e sembrava privo dalla capacità di difendersi. Il gruppo lo seguì e in effetti dopo pochi minuti a terra trovarono un fermacapelli a forma di fiocco color giallo. Il gruppo esultò di gioia ma le loro grida felici non si espansero nello spazio e nel tempo, neanche un minimo soffio. Continuarono ad avanzare fino a quando non sentirono dei sospiri in lontananza. Tutti accelerarono il passo ma mentre Kudoh continuava a camminare gli altri furono nuovamente bloccati. Mantenere la calma: era quello il segreto per uscire di lì. Si calmarono e raggiunsero il ragazzo. I sospiri diventarono singhiozzi; qualcuno stava piangendo…e si poteva anche capire per via della solitudine di quell’ambiente. Camminarono per poco quella volta perché subito si trovarono davanti una ragazza che piangeva in modo quasi abituale: come se stesse piangendo da quando era arrivata lì. La ragazza indossava un’uniforme scolastica rosa che era composta da una camicetta bianca con sopra una giacchina senza spalline rosa ed una gonna dello stesso colore. Il gruppo avanzò timido e i piedi di Madotsuki urtarono un ritratto. A dirla tutta era un ritratto che era stato completamente distrutto: la cornice era graffiata e la tela era bucata in più parti. Mary prese il dipinto e la fece vedere a tutti. Del quadro si poteva però ancora distinguere una ragazza piangente con dei grandi lividi sul viso e del sangue sulla parte bassa della maglietta. Questa ragazza aveva i capelli molto scuri ma non di color nero, aveva gli occhi dorati come Dio e sembrava stesse sopportando un dolore allucinante e trattenendo un urlo di dolore. Dio girò il quadro: stavolta il titolo era scritto dietro la tela.
-“Heart Brake”;“Cuore spezzato”…-lesse e tradusse River.
 Garry provò quasi pena per quella ragazza tanto che poggiò a terra la tela distrutta da lei con estrema cura. Stranamente la cornice fece un rumore terribile quando fu poggiata a terra e la ragazza fermò i singhiozzi, alzò la testa e disse:
-Cosa volete da me ancora?
Tutti si pietrificarono; non sapevano cosa dire quella volta. Kudoh si fece volontario e si avvicinò alla giovane.
-M-Misao?
Lei sembrò riconoscere la voce del ragazzo ed abbassò di nuovo il capo. Poi con le lacrime al volto, voltò la testa di lato quel poco che bastava per vedere gli occhi del ragazzo. Non gli parlò ma lo guardò in cagnesco a lungo fino a che lui non spostò lo sguardo altrove. Lei ritornò con gli occhi persi nel vuoto.
-Ti conosce?-chiese Ib a Kudoh.
-…Si…-rispose lui tristemente.-Non mi vuole parlare…
Mary chiamò di nuovo la ragazza ma lei fece finta di nulla.
-Conosce tutti qui..tranne Ib e Garry.-disse Dio.
-Allora possono provare loro a chiamarla!-disse Johnny. River annuì ed insieme a lei Aya approvò l’idea del suo nuovo amico. La povera bambina tremava di paura e Garry le mise una mano sulla spalla, si chinò fino ad arrivare all’orecchio della sua piccola amica e le sussurrò dolcemente:
-Schhh,tranquilla. Va tutto bene. Ci sono io con te.
E con una mano spinse l’amica un po’ avanti. Lei girò la testa verso il ragazzo e lui la spinse ad andare avanti ed ammiccò. Lei, con le mani tremanti davanti al petto, mosse un piccolo passo dietro l’atro. Quando arrivò vicino alla ragazza girò di nuovo il capo verso il suo amico e lui le disse che stava andando benissimo. Ib si fece coraggio.
-C-ciao…-le si spezzò la voce. La ragazza, ancora con le lacrime si volse verso la bambina ma non le disse nulla.
-Sei M-Misao, vero?-la ragazza abbassò lo sguardo.
-Io mi chiamo I-Ib e…voglio essere tua amica.
-…Tu menti…
La bambina si immobilizzò con i piedi ben ancorati a terra.
-…Tutti voi mentite…voi non mi volete veramente come amica…voi mentite e sapete solo farmi questo…
Misao tirò su col naso e Garry le se avvicinò così tanto che ormai era dietro di lei.
-Non è vero…
Per la paura lei si scansò e si accucciò a terra tentando di proteggersi con le mani sulla testa.
-Non ti voglio fare nulla, credimi.
-STAI LONTANO DA MEEE-EHEEE!!!-urlò lei con tutto il fiato che aveva in gola. Kudoh raggiunse la scena e con la mano toccò il braccio dell’amica per farla rialzare.
-SOPRATTUTTO TUUU!!!!!
Lui venne come spinto indietro da una forza soprannaturale e dopo la botta si mise seduto massaggiandosi la testa.
-MI HAI USATOOOOO!!!!....E poi mi hai buttato via…
Un grande e disperato pianto invase l’aria. Tutti non sapevano cosa fare. Mary provò ad avvicinarsi ma Garry le fece segno di non avanzare con la mano e lui prese le spalle a Misao. Lei si irrigidì ed emise un lungo ed acuto mugolio a denti stretti.
-Non voglio davvero farti nulla di male. Semplicemente….-lui la sollevò di peso per le spalle e la mise in piedi.-…alzarti.
Il ragazzo si sentì trafitto dallo sguardo sofferente della ragazza, ci stava male come quando Ib piangeva e, come con lei, avrebbe tanto voluto abbracciarla e consolarla dal dolore. Sapeva che se l’avrebbe fatto però avrebbe perso da Misao la poca fiducia che aveva conquistato.
-Visto?-lui ritirò le mani.-Ti ho fatto male?
Lei scosse la testa.
-Allora vedi che ti puoi fidare di me?-le disse Garry con un raggiante sorriso. Lei lo guardò in modo perplesso come per dire “Cosa sta facendo?!”
-…Cos’è…-si sforzò le meningi per ricordare.-…un sorriso..?
Lui si ritrovò sorpreso e anche spaesato.
-Nessuno ti ha mai sorriso?
-…-lei abbassò la testa. Lui accennò un sorriso e con una mano alzò il volto di Misao dal mento. Le sorrise in maniera fraterna, come di suo solito. Lei spalancò gli occhi.
-Questo è un sorriso.
Lei accennò con una forza immane un sorriso. D’un tratto si coprì la bocca con le mani e barcollò. Stava per finire a terra se Garry non l’avesse sorretta.
-Stai bene?
Lei non riuscì nemmeno a far capire niente con la mano, solo chiuse gli occhi in un’espressione di dolore. Lui la fece appoggiare ad un suo braccio. La fitta passò e lei respirò piano e poco. Teneva sempre gi occhi chiusi. Kudoh capì immediatamente e raccolse le gambe al suo petto.
-Questa è colpa della gang di Yoshino…-dopodichè si mise a piangere.
Misao lentamente riaprì gli occhi e respirò più profondamente.
-Ti capisco. Queste fitte alla gola mi sono venute anche a me tempo fa. Siediti.
Lui si chinò in modo che lei inginocchiasse le gambe ma lei scosse la testa e fece segno di “No” con il dito.
-No sto…-chiuse gli occhi.-..sto bene…
-Fidati Misao, è meglio se ti siedi e,
-HO DETTO CHE STO BENE!!!
-Ok! Ok. Ti reggo e basta, mh?
Lei lo guardò ancora un po’ arrabbiata ma poi si calmò. Lui la guardò con aria impietosita: voleva davvero aiutarla ma sapeva che se le avrebbe chiesto qualcosa riguardo la sua vita lo avrebbe totalmente rintronato con le sue urla. Lui però decise di rischiare il tutto per tutto.
-Cosa ti è successo, Misao?-le disse dolcemente. Lei lo guardò talmente male che lui quasi voleva lasciarla a terra bruscamente. Lei però si fece subito tristissima e ricominciò il pianto.

 
 
-Cosa avevo fatto di male? Ancora non capisco perché eravate arrabbiati con me…perché ero gentile? Perché ero educata? Se era per questo,c’era davvero bisogno di rovinarmi la vita? Per invidia? E lui perché mi ha ucciso invece di proteggermi?

Lui riuscì a farla sedere alla fine e si mise davanti a lei. Le asciugò le lacrime.
-Puoi raccontarmi tutto, Misao. Conserverò la tua vita come un segreto che chiuderò in una cassaforte. Avanti, non aver paura.-lui le sorrise di nuovo.
-Io…io sono sempre stata una ragazza molto riservata. I miei genitori mi lasciavano sempre sola e non mi curavano in alcun modo, non vedevano l’ora che andassi al college per sbarazzarsi di me…i miei compagni mi hanno sempre presa in giro e non so il perché…le prese in giro si trasformarono col tempo in calci e pugni e io non potevo fare niente perché…non mi sapevo difendere. Quando arrivò Yoshino…-fece una lunga pausa.-Le botte si trasformarono in minacce e ricatti…
-Che tipo di minacce?
Lei alzò lo sguardo e fissò Garry negli occhi. Lui fece altrettanto. Le prese la mano.
-Che tipo di minacce, Misao?
-…-
Non se la sentiva proprio di parlare la povera ragazza. Troppi traumi.
-…Mi…..mi…..…….mi……
-Tranquilla, è tutto ok. Puoi dirmi tutto. Ora rilassati, fai un bel respiro e caccia tutto quello che devi dire in un solo fiato.
Lei seguì i consigli di Garry e dopo un’altra lunga pausa disse parole amare.
-…..Mi spogliavano in classe…
Lui spalancò gli occhi: non sapeva se sentirsi imbarazzato o compassionevole nei confronti della ragazza; era così fragile e bisognosa di affetto.
-…E poi?-azzardò il ragazzo.
-…Poi per via di uno stupido SMS…Yoshino è diventata furiosa. Appena entrai nel bagno delle ragazze…mi picchiarono di nuovo e….mi fecero una foto alquanto…beh...molto imbarazzante…
Garry aveva un’espressione a metà tra lo sconvolto e il disperato.
-Poi…uno della sua gang…beh...ha fatto quello che mi ha fatto anche il professore.
-I-il professore??
-...Si…doveva proteggermi in teoria…
-Cosa ti hanno fatto?!-chiese lui a bassa voce. Lei non poteva più parlare, non riusciva e non voleva parlare.
-Ti prego, dimmelo.
Lei scosse la testa in modo furioso.
-Dimmelo Misao.
-NO!
-Misao, ti prego, dimmelo.
-NO! NO!! NO!!!
Lui sospirò.
-Ti prego!
-NOOOOO!!!!
Lei ricominciò di nuovo a piangere. Lui non poteva assolutamente restare a guardare.
-Fammelo capire allora.
Lei, con una mano intenta a fermare la corsa di una lacrima, riaprì gli occhi e lo guardò. Voleva cambiare: comportarsi in un altro modo quella volta. Non fece la ragazzina ma la consapevole. Fece un respiro profondo ed asciugò le ultime lacrime prima di farsi serissima. Guardò Garry in modo quasi arrabbiato ma lui sapeva che non aveva nulla contro di lui.
-D’accordo. Dammi la mano.
Lui gliela porse. Lei con lentezza la trascinò a se e la mise sulla pancia. Garry poté sentire il respiro spezzato della ragazza. Lei però la fece scendere ancora di più: fino alla vita. Lui la guardò con un rossore in faccia da far invidiare una ciliegia ma lei non mosse ciglio. Ci fu un silenzio di tomba. Non si sentiva davvero nulla. Era una calma irreale. Lui decise che forse era il momento di fare il serio e lasciar stare l’imbarazzo e ci si mise d’impegno ad ascoltare. Dopo molti minuti il palmo del ragazzo intercettò una flebile vibrazione sotto la pancia di Misao. Capì immediatamente cosa le avevano fatto, quale crudeltà le avevano inflitto senza tener conto della sua dignità. Garry ritirò la mano tremante con lentezza e la ragazza annuì e abbassò la testa. Lui iniziò a singhiozzare e di colpo abbracciò il gracile corpo di Misao. Scoppiò anche lui a piangere e strinse la testa della ragazza nel suo petto più forte che poteva. Accarezzava i suoi capelli e la sua schiena senza sosta, voleva donarle affetto e tranquillizzarla, farle dimenticare il suo trauma, cullarla nel suo caldo abbraccio. Lei all’inizio esitò nel contatto ma poi anche lei lo abbracciò e lo strinse forte a sé e gli fece compagnia nel suo pianto.
-Mi dispiace! Mi dispiace! Mi dispiace! Mi dispiace! Mi dispiace! Mi dispiace! MI DISPIACEE!!!
Tutto il gruppo non capì la reazione di Garry, Kudoh si mise le gambe inginocchiate guardando i due.
-Non so come aiutarti, Misao!! Non so come aiutarti e questo mi fa stare male!! Mi dispiace!!!
-Non è colpa tua…ed io ormai non posso fare più nulla…
-NON SO COME AIUTARTI!!!
-Non so neanche io cosa fare Garry…
Lui continuò a piangere accompagnato dalla sua amica. Ib, vedendo il suo migliore amico piangere, si avvicinò ai due.
-G-Garry?
Lui la guardò con gli occhi lucidi e con una faccia disperata invitò l’amica ad abbracciare lui e Misao. Lei arrivò correndo e spalancò le braccia più che poteva per abbracciare tutti e due ma erano più grandi di lei e non ce la fece ad accogliergli. Garry, preso da una paura tremenda, accarezzò i capelli alla sua amichetta e gli scoccò un bacio sulla testa. Aya seguì l’esempio di Ib, anche Mary e Madotsuki arrivarono e poi Johnny e River. In poco tempo tutti abbracciarono i due.
-G-grazie mille…a tutti…-disse infine Misao sorridendo. Mary ad un certo punto fece staccare tutti quanti per un motivo molto semplice quanto vitale.
-L’uscita!! L’uscita!! L’abbiamo trovata!!
Tutti guardavano l’uscio aperto ed esultarono dalla gioia. Garry aiutò la ragazza ad alzarsi e con la mano nella sua si diressero verso l’uscita.
-Qualunque cosa accada Misao, io sarò sempre tuo amico e non ti mentirò mai…
  
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