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Autore: Infinity23    28/05/2013    8 recensioni
Annie Cresta ha solo 17 anni quando viene estratta come tributo femmina per il distretto 4.
Non sa cosa la vita ha in serbo per lei. Sa che il suo Mentore sarà il suo amato Finnick Odair.
Ma non sa chi la accompagnerà nell'Arena.
Che i Settantesimi Hunger Games abbiano inizio, e possa la buona sorte essere sempre a vostro favore.
Genere: Avventura, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                       First day of hell

Quando apro gli occhi la mattina seguente una sensazione di tranquillità mi pervade. Sento il respiro lento di Finnick sui miei capelli e le sue mani ancora avvolte intorno alla mia vita. Mio fratello dorme sereno, con i riccioli biondi che gli coprono metà del viso. Glieli scosto e osservo i suoi lineamenti regolari. La sua fronte spaziosa, gli occhi grandi ancora chiusi, il nasino piccolo e la bocca carnosa come la mia. Poi mi volto ad osservare il volto da uomo di Finnick. La fronte è coperta da uno spesso ciuffo oro, ma poco sotto ci sono i suoi occhioni, ora chiusi. Mi soffermo a guardare e il suo naso eccessivamente tondo, che mi ha sempre fatta impazzire. Le labbra morbide sono leggermente socchiuse, e posso intravedere la sua dentatura perfetta.
Poi si sveglia aprendosi in un sorriso e due piccole fossette gli solcano le guance.
-Ehi, buongiorno.- la sua voce è bassa e silenziosa. Mi da un piccolo bacio.
-Buongiorno a te.-
-Sei sveglia da molto?-
-Solo cinque minuti.-
Mi sorride di nuovo, poi però si scurisce. Si ricorda improvvisamente di che giorno è oggi. E anche io, perchè l'avevo quasi dimenticato.
-Che ore sono?- domando.
Guarda l'orologio. Segna le 7:49. Alle otto dovremo essere in sala per la colazione.
-Forse è meglio che vada. Ci vediamo tra dieci minuti.- perfino il suo tono di voce riflette il suo stato d'animo cupo.
-Chad, tesoro, svegliati. È tardi.- gli sussurro quando Finnick esce.
Appena apre gli occhi nocciola scatta a sedere sul letto. Posso quasi sentire il suo cuoricino che batte all'impazzata nel petto. Mi mormora un buongiorno e fila in camera sua.
Dieci minuti dopo siamo tutti insieme attorno al tavolo della colazione. L'atmosfera è ancora più buia di quella di ieri sera. So che dovrei mangiare il più possibile per essere in forza una volta nell'Arena, ma non ci riesco. Un boccone in più e potrei vomitare.
Così, dopo aver bevuto una misera tazza di latte e aver mangiucchiato qualche cereale, torno in camera mia. Mi faccio una doccia veloce e indosso degli abiti a caso.
Esco proprio mentre anche Chad apre la porta di camera sua. Ha un colorito pallido e verdognolo. Gli leggo chiaramente in viso il terrore puro.
Gli vado incontro.
-Chad, ascolta. Non essere così impaurito. Ho un piano. Appena suonerà il gong ti prenderò e scapperemo in un posto lontano e sicuro. Sopravvivremo insieme. Poi.... se tu non vuoi che mi sacrifichi per te vedremo... vedrò come fare. Ma per ora stai calmo. Se ci sono io con te non succederà nulla di male.- lo abbraccio.
In quel momento Posie entra nella stanza. Ma perfino lei ha perso la sua solita verve oggi. Sembra quasi... spenta. Forse si è affezionata davvero a noi, dopotutto.
-Siete pronti, ragazzi? Dovete andare perchè l'hovercraft sta per arrivare.- la sua voce è calma e ferma, non squillante ed acuta come al solito.
-Sì.- risponde Chad.
Posie ci accompagna vicino all'ascensore.
-Bhe, penso sia il caso di salutarci qui.-
Si avvicina a me e mi abbraccia. Sento il suo aroma di pesca e muschio, evidentemente all'ultima moda a Capitol City. Ricambio l'abbraccio. Poi fa lo stesso con Chad. Resto stranita nel vedere che una lacrima le riga il viso pesantemente truccato. A quanto pare anche nella Capitale hanno dei sentimenti.
-E.... vi voglio bene. Voglio che lo sappiate.- ora sono ancora più sconvolta.
Veniamo raggiunti da Marcie, Leon e Finnick. Stessa scena di prima.
Quando il mio ragazzo si avvicina a mio fratello lo abbraccia forte e a lungo.
-In bocca al lupo, piccolo grande uomo.- gli dice con voce rassicurante.
Poi si avvicina a me.
-Ci vediamo dopo, prima che entri nel tubo.-
Io e Chad saliamo sull'ascensore ed andiamo al pianterreno. Lo prendo per mano. Dopo qualche minuto d'attesa saliamo insieme agli altri tributi sull'hovercraft. Un'inserviente di Capitol City con uno strano marchingegno in mano si avvicina ad ognuno di noi.
-Cos'è?- le domando con circospezione quando arriva a me.
-Serve per vedere dov'è il tuo grosso culo nell'Arena.- ringhia prendendomi bruscamente un braccio. Poi mi ci pianta un ago e una fitta di dolore me lo attraversa tutto. Le allungo un calcio nello stinco.
-Ops, mi scusi. Non l'ho fatto apposta.- le dico con aria innocente. La donna serra gli occhi con aria inferocita ma non dice niente e prosegue il giro. Quando esce Russ esclama:
-Ehi Annie, bella mossa!-
Il viaggio procede in silenzio. Dopo un'ora circa ci fermiamo. Scendo e vengo afferrata da due Pacificatori che mi scortano in una stanza. Quando entriamo, escono e si chiudono la porta alle spalle. Alzo lo sguardo e vedo Finnick. Mi mostra dei vestiti adagiati sul tavolo. L'uniforme. Sono andati sul semplice quest'anno. Una canottiera, un impermeabile che mi copre il sedere, pantaloni stretti ma comodi e scarponcini. Il tutto nero.
Mi cambio in fretta, non voglio perdere tempo.
Finnick spalanca le braccia e io senza esitare mi ci tuffo dentro. Scende una lacrima solitaria, che viene raggiunta subito da un'altra ed un'altra ancora. In pochi istanti si trasformano in un fiume in piena. Il mio corpo è scosso da sussulti sempre più forti. Quando mi calmo un po', Finn si scosta e mi asciuga le lacrime. Mi sistema dietro le orecchie i capelli bagnati dal pianto.
-Adesso basta piangere.- sussurra.
Prende un elastico per capelli ed inizia a pettinarli lentamente all'indietro con le mani. Me li raccoglie in una coda alta.
-Manca ancora una cosa.-
Estrae dalla tasca gli orecchini della Mietitura.
-Stanotte ad un certo punto mi sono svegliato e li ho visti sul tuo comodino. Allora ho pensato che avresti dovuto indossarli oggi, come augurio di buona fortuna per... tutto.-
Me li mette alle orecchie. Mi accarezza lentamente una guancia.
-Va be', ora le solite raccomandazioni. Non uscire dalla pedana prima che scada il tempo, o ti fanno saltare le gambe in aria. Evita il Bagno di Sangue, se vuoi evitare di morire inutilmente. E, soprattutto, cerca dell'acqua. Io a Capitol City farò di tutto per aiutare te e Chad, te lo prometto.-
Abbasso gli occhi. Sappiamo entrambi quello che intende con di tutto.
-Grazie.- rispondo tuttavia.
-Sessanta secondi.- annuncia una voce metallica.
Ci guardiamo negli occhi. Mi afferra la testa tra le mani e mi bacia a lungo.
-Trenta secondi.-
Non ci stacchiamo.
-Venti secondi.-
Ora siamo costretti a separarci.
-E ricorda sempre che ti amo, Annie.-
-Ricordalo anche tu, Finn.-
Lo abbraccio stretto.
-Dieci secondi.-
-Adesso va'.- mi dice.
Mi avvio nel tubo, seguita da lui.
Poggio le mani sul vetro che si è chiuso attorno a me. Lui fa altrettanto. Lo guardo negli occhi per l'ultima volta. Poi inizio a salire piano. Lo osservo diventare sempre più piccolo, finchè non scompare del tutto. Sono nell'Arena.
Mi guardo attorno. Davanti a me c'è la Cornucopia, alle mie spalle invece una fitta foresta. Noto che dietro la costruzione d'argento c'è una grossa collina. Tutto il territorio è circondato dall'acqua. Siamo in un'isola.
Siamo tutti in cerchio. Io sono accanto ad una ragazza dai capelli color topo e dall'altra parte c'è Laila.
La luce del sole mattutino mi acceca. Cerco Chad con lo sguardo. È in una posizione sfortunata, proprio accanto alla Cornucopia, di fronte a me. Dall'altro suo lato c'è Trevor.
Su un grande orologio c'è il conto alla rovescia.
60.
Scatta, Annie.
Il mio cuore batte all'impazzata.
50.
Corri.
40.
Salva tuo fratello.”
30.
Sii veloce”
Cerco con lo sguardo qualcosa che potrei afferrare. A pochi metri da me c'è un piccolo zainetto con accanto un coltello.
20.
Prendili subito.”
10.
Concentrati.”
5.
Ecco, ci siamo.”
0.
Gong.
-Che la Settantesima edizione degli Hunger Games abbia inizio, e possa la buona sorte essere sempre a vostro favore!-
E' il delirio. Urla di terrore, disperazione, rumori di passi affrettati, zampilli di sangue.
Scatto velocemente in avanti e afferro lo zainetto e il coltello. Poi corro indietro, il più in fretta possibile. Vado verso la direzione di Chad. I miei piedi si muovono velocemente. Non vedo mio fratello perchè sono accecata dalla luce del sole, ma spero che sia ancora lì. Poi ad un tratto lo vedo. Trevor se lo sta trascinando dietro verso la collina. Cosa sta facendo? Perchè porta via mio fratello? Inizio a correre ancora più in fretta, devo raggiungerli. Poi qualcuno mi blocca e mi tira per i capelli.
“ecco, è finita prima ancora d'iniziare”, penso.
Mi ricordo di avere in mano il coltello. Mi giro e lo alzo, incrociando gli occhi azzurri di Tiffany.
Con un'abile mossa mi disarma.
-Ciao Sirenetta, ci rivediamo.- ghigna. -Ascoltami, Annie, tu non mi piaci. Non mi piaci per niente. Ma di comune accordo con i miei alleati abbiamo deciso che tu ci servi. Quindi starai con noi.-
-E perchè dovrei?- rispondo.
Alza lo sguardo verso la collina che Chad e Trevor stanno ancora risalendo e fa un sorriso beffardo.
-Perchè altrimenti non ci metteremmo molto a trovare dove si nascondono tuo fratello e il suo amichetto. E, fidati, faremmo fare loro una morte molto lenta e dolorosa. E non è questo che vuoi, non è vero Sirenetta?-
-Perchè vi servo?-
-Ma per gli sponsor! Finnick Odair è capace di mandare di tutto nell'Arena.-
è vero. Oltre ad essere affascinante, Finn vende anche il suo corpo, così che tutte le donne ricche di Capitol City mandano ai tributi doni importantissimi. Un anno, per esempio, l'Arena era un enorme ghiacciaio dalla temperatura sotto zero. In quell'edizione ci furono tantissime morti per freddo, mentre i due tributi del 4 ricevettero quasi subito in dono una speciale pillola inventata nella capitale che ti fa abbassare la temperatura corporea, così da patire meno il freddo. I due ragazzi si classificarono secondi e terzi, furono decapitati al banchetto finale.
-Chi mi dice che non li ucciderete comunque?- le domando.
-Se facciamo del male a loro l'alleanza è rotta, e chi ci fornirà poi tutti quei bei regali?-
Ci metto un secondo a realizzare che non ho altra scelta. O mi alleo con loro e avrò una possibilità di tenerli alla larga da Chad per un po', o me la do a gambe, mi uccideranno e tortureranno mio fratello. E poi so che con Trevor è al sicuro, che lui lo proteggerà.
-E va bene,- cedo – sarò una vostra alleata.-
-Bravissima. Sapevo che avresti ragionato. Ora vieni, andiamo dagli altri.-
Mi guardo intorno. Ci sono sette, otto cadaveri al massimo per terra. Alcuni tributi sono scappati nei boschi, altri, come Chad e Trevor, sulla collina.
Qui vicino alla Cornucopia ci siamo solo io, Tiffany, Coral, Lane e Russ.
Russ sta torturando una ragazzina, mentre Coral e Lane ispezionano il contenuto degli zaini e tutte le armi.
Ad un certo punto sentiamo dei movimenti provenire dal fiume qui vicino. Tiffany si gira di scatto e si avvicina all'acqua. Intravedo una sagoma che nuota frettolosamente.
-Guarda qui! Uno stupido marmocchio!- esclama. Si tuffa e tira fuori un bambino di dodici o tredici anni. Si mette ginocchioni sul suo petto. Gli tira un pugno nel naso. Il ragazzino urla di dolore.
-Uccidilo tu, Annie. Per vedere se sei una vera Favorita.- mi intima lei.
-Io?-
-Avanti, non avrai mica paura?- domanda con tono di sfida.
Vado velocemente alla Cornucopia ed afferro un coltello dalla lama lunga e appuntita.
Il mio cuore batte all'impazzata. Uccidere quello che potrebbe essere mio mio fratello?
Sono tentata di scappare. Di andare nel bosco, arrampicarmi su un albero e rimanere lì per il resto della vita.
Ma non posso. Devo pensare anche a Chad. La motivazione per cui mi macchierò di crimini ignobili è solo lui. Mi faccio forza. Mi avvicino a loro e Tiffany si sposta. Mi metto a cavalcioni sopra di lui. Lo guardo. La somiglianza con mio fratello è impressionante. Stessi riccioli biondi ed occhi nocciola. Stessa innocenza di bambino. Solo che lui, a differenza di Chad, sta per morire.
-Come ti chiami?- domando.
-J...jedd.- balbetta.
Jedd.. Così maledettamente simile a Chad.
-Be', sono spiacente, Jedd. Buona vita in Paradiso.-
Alzo il coltello e lo pianto dritto nel suo cuore. Rivoli di sangue gli escono dal petto. Il cannone spara all'istante. Nel momento esatto in cui i suoi occhi diventano privi di vita e vacui so che li sognerò per il resto dei miei giorni.
Estraggo il coltello insanguinato e mi accascio per terra, tremante e disperata. L'ho fatto davvero. Ho posto fine ad una vita solo per avere salva quella di mio fratello. Ma la vita di Jedd valeva davvero meno di quello di Chad? Non lo so. Non lo so.
-Sei stata brava, Annie!- esclama Tiffany.
Sobbalzo nel sentire un secondo colpo di cannone. Suppongo che Russ abbia finito con la ragazzina. Il Bagno di Sangue è terminato. Arrivano vicino a noi anche Coral e Lane.
Io sono ancora tremante, con il coltello in mano, piegata su me stessa e sulla mia disperazione. Sono un'assassina. Un essere ignobile.
-Che fai? Piangi per aver ucciso un marmocchio?- mi prende in giro Russ.
-Sta' zitto, Russ. Non tutti godono come te, nell'uccidere.- risponde secco Lane.-vieni, Annie. Mangia qualcosa.- continua. Mi prende in braccio e mi porta nella Cornucopia. Tutti gli altri rimangono fuori. Mi porge un po' di carne essiccata con del pane e dell'acqua alla menta. Mangio in silenzio.
-Grazie mille, Lane. Per il cibo e per avermi difesa.-
-Figurati.-
La prima giornata passa velocemente. La sera arriva presto.
Ci mettiamo d'accordo per i turni di guardia. Stasera tocca a Russ. Così entro insieme a Lane, Tiffany e Coral nella Cornucopia. Quando sentiamo l'inno di Panem ci affacciamo fuori. I volti dei tributi morti illuminano il cielo. Sussulto nel vedere il viso di Jedd. Conto i caduti. Undici tributi morti e tredici ancora in vita. Undici anime che adesso non ci sono più e tredici per le quali l'incubo è ancora vivo. Rabbrividisco. Chissà se Chad ha freddo, fame, sete. Chissà cosa fa Finnick. Una lacrima scende sulla mia guancia al pensiero che non lo rivedrò mai più. La asciugo in fretta e furia e mi infilo nel sacco a pelo accanto a Lane. La prima giornata è andata ed io e Chad siamo ancora sani e salvi. Su questo pensiero chiudo gli occhi e cerco di dormire.



Lo spazio di Infinity23:
Ciao a tutti! eccomi qua, sono tornata a rompere le scatole! *gemiti di disapprovazione da parte vostra*
Allora, cosa ve ne pare di questo capitolo? ho cercato di essere il meno banale possibile.
Beh, se vi va (se non lo fate vi mando in un'Arena piena di ibridi c: ) lasciate una piccola recensione per dirmi il vostro parere. Ho bisogno di consigli, ed ovviamente le critiche sono benaccette!
Va beeene, ora mi levo dalle scatole. Ci tengo molto a ringraziare chi ha letto fino a qui e chiunque mi abbia recensita e messa tra le preferite/ricordate/seguite. Vi adoro tutti quanti!!
A presto! ciaooo (:

  
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