Esistono migliaia di storie d’amore, così tante da scriverne libri. Io, personalmente, non ne ho letto nemmeno uno, ma ho sentito molta gente parlarne. Ad ogni modo, le mie esperienze mi hanno condotto da sempre a valutare l’amore come la peggiore delle sofferenze.
 
“Devo dirti una cosa!”
Lily mi fissò perplessa. Eravamo soli, fuori dal suo dormitorio. James era giù all’allenamento di Quidditch, ed io avevo approfittato del momento per inseguirla e poterle parlare a quattr’occhi.
“Io ti amo!” sussurrai.
Gli occhi di Lily si allargarono e il suo viso avvampò di vergogna e disagio. Non riusciva a parlare e il suo silenzio per me disse tutto. Mi sentii più in colpa di prima; il mio cuore si riempì di una tristezza e un’angoscia infinita.
“Perdonami” dissi con voce tremante. “Non potevo più tenermelo dentro. Ci ho provato a dimenticarti, ma non ci sono riuscito… Perdonami”.
Fuggii di corsa. Solo quello potei fare… solo quello… Ero una persona cattiva. Il mio dolore non aveva fatto altro che causare altro dolore.
Un paio d’ore dopo, James mi raggiunse con un’espressione severa in volto. “Noi due abbiamo chiuso!” pronunciò.
 
“Ehy! Felpato!”
James urlava dall’altra parte del lago, agitando una mano verso di me, con un gran ghigno stampato in volto. Era in compagnia di Lily, mano nella mano. Io risposi al saluto, ma preferii non raggiungerli. Faceva troppo male.
Mi allontanai, invece, lentamente, voltandomi solo un’ultima volta per intercettare lo splendido sorriso di Lily rivolto a James, l’uomo della sua vita.
No, non avrei mai rivelato il mio segreto.
Esistono migliaia di storie d’amore. La mia era sbagliata.