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Autore: lietome_    28/05/2013    5 recensioni
storia classificatasi al quarto posto al contest indetto da MelloH_ sul forum
Personaggio: Narcissa Malfoy
Prompt: Primo bacio.
Ho scritto questa One Shot davvero di fretta, accorgendomi troppo tardi che la data di scadenza era prossima. Spero comunque di aver fatto un buon lavoro. Per quanto riguarda il prompt scelto, infine, ho deciso di usarne una sfumatura, di vederlo da un’angolazione non classica e spero funzioni lo stesso all’interno del contesto. Enjoy.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Narcissa Malfoy, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Furry | Contesto: Da VI libro alternativo
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Autore: lietome_ (sia su EFP che sul Forum)
Titolo: where there's life there's hope
Personaggi: Narcissa Malfoy / Severus Piton / Bellatrix Lestrange / Draco Malfoy (citato)
Rating: Verde
Genere: Introspettivo
Note/Avvertimenti:  One shot
Prompt: Primo bacio
Note dell’autore: Ho scritto questa One Shot davvero di fretta, accorgendomi troppo tardi che la data di scadenza era prossima. Spero comunque di aver fatto un buon lavoro. Per quanto riguarda il prompt scelto, infine, ho deciso di usarne una sfumatura, di vederlo da un’angolazione non classica  e spero funzioni lo stesso all’interno del contesto.
 

a mia mamma
 

where there's life there's hope
 

 

Le ombre prodotte dalla luce di una candela si allungavano oblique sui muri, sulla carta da parati ruvida e logorata dal tempo, sui pochi mobili in legno scuro.
Narcissa sedeva composta sul divano sfatto, le mani strette fra le ginocchia a ricercare il calore che sembrava averla completamente abbandonata, lasciandola con la pelle diafana fredda.
I capelli chiari le ricadevano sulle spalle e si andavano a posare sulla spalliera dietro di lei, non una sola ciocca usciva dalla treccia con cui aveva legato i capelli delle tempie. Sperava di essere riuscita  ad intrecciare le proprie lacrime allo stesso modo, sperava di riuscire a non piangere, ma il tremore delle sue labbra le diceva che non sarebbe andata così.
Senza staccare gli occhi dal tavolino davanti alle sue ginocchia, da quei contorni sbeccati, fece appello a tutte le sue forze e chiamò per la seconda volta durante quell'incontro l'uomo.
-Severus.-
Poi la forza sembrò mancarle e con essa il fiato. Nella mente, dietro la pelle tirata della fronte, l'immagine di Draco, del suo Draco.
Si concentrò su una venatura particolarmente marcata nel piano del tavolino da soggiorno e tornò a parlare stringendosi le mani una dentro l'altra.
-É solo un ragazzo.- riuscì a dire prima che il gelo le tornasse a ghiacciare il respiro e svuotare la mente. Neanche un Dissennatore avrebbe potuto farle così male, toglierle la forza, l'energia e la felicità come riusciva a fare il pensiero di veder Draco schiavo, combattente, sofferente. Morto.
-Dovresti essere fiera, Cissy!- la voce della sorella la raggiunse da lontano, trapassando chissà quali mura che la disperazione metteva tra lei e il mondo.

 
Guardandosi allo specchio Narcissa si portò le mani al ventre, un nuovo automatismo natole quello stesso giorno. Un sentimento nuovo e potente aveva iniziato a rombarle nel petto quando aveva scoperto la causa delle sue nausee mattutine, quando un sorriso le aveva solcato il viso e scoperto la fila di piccoli denti tenuti sempre troppo nascosti sotto le labbra tese. Un nuovo tipo di amore.
A quel giorno era seguito il luccichio negli occhi di Lucius, la sua presa salda sulle spalle come miglior dimostrazione d'amore, lo spargersi della notizia per tutta la casata e i fiori ricevuti.
Mentre il suo corpo cambiava, il ventre sempre più visibile sotto il mantello, Narcissa aveva capito che quello era il suo destino, ciò per cui era nata.
 
-Lui ha scelto tuo figlio e tuo figlio andrà a servirlo!- ridacchiò acuta Bellatrix rigirandosi la bacchetta tra le mani e riportando la sorella alla realtà, strappandola alle sue memorie.
Nuvole sempre più scure andavano accumulandosi nel cielo, celato alla vista da una pesante tenda nera chiusa davanti alla finestra. Il ruggito di una tempesta lontana li raggiungeva a scatti trapassando le mura della casa.
-Ha diciassette anni, Bella!- singhiozzò Narcissa portandosi poi una mano alle labbra e alzando gli occhi lucidi su Piton che, avvolto stretto nel mantello, non lasciava trasparire sul viso ciò che gli passava all'interno, le emozioni che lo solcavano. -Devi aiutarlo, Severus. Devi proteggerlo.-
Immerse lo sguardo in quello molle che l'uomo le porgeva alzando leggermente il mento.
-Per favore.-
 
Il tempo si era fermato quel 5 giugno 1980 quando la consapevolezza di ciò che stava per accadere le aveva fatto percorrere la schiena da un brivido, prima che la fitta al ventre successiva la facesse piegare sulle ginocchia. Gemette tra i denti chiusi e stretti.
 
Nel silenzio che Piton lasciava scorrere percorrendo tutta la stanza con lo sguardo Narcissa tornava a provare le stesse contrazioni di diciassette anni prima.
Come se la speranza, che albergava dentro di lei e che era appesa alle parole ancora non dette dell'uomo, volesse nascerle dal corpo come aveva fatto Draco, tornare a far splendere il sole nella sua vita proprio come l'arrivo del bambino aveva fatto.

Da un angolo della stanza Bellatrix osservava la scena con le spalle curve e i capelli crespi che riempivano l'aria attorno al suo viso di una bellezza sbattuta e volgare. I grandi occhi saettavano tra Narcissa e quello che credeva essere un traditore cercando una risposta alle mille domande che le attraversavano la mente.
Se fosse stata nella sorella avrebbe dato tutto ciò che possedeva per la battaglia del Signore Oscuro; avrebbe dato anche il proprio figlio per gli ideali in cui tutti loro credevano. L'avrebbe fatto combattere al proprio fianco per un futuro migliore.
-Va bene.-
Le parole di Severus colpirono Narcissa allo sterno con la stessa intensità di un Incantesimo di Disarmo.
-Parole parole parole parole, Piton. Sempre e solo parole. Chi ci dice che manterrai ciò che le stai promettendo?- Bellatrix prese a volteggiare attorno all'uomo che rimaneva fermo, gli occhi liquidi piantati in quelli di Narcissa e i capelli unti schiacciati ai lati del viso.
 
Il sudore le solcava la fronte e i muscoli di tutto il corpo le dolevano per lo sforzo.
Il parto era una cosa che non poteva essere compromessa con la magia, era a sua volta una magia molto più potente di qualsiasi artificio prodotto da un mago, anche dal migliore.
Così Narcissa aveva dovuto urlare e soffrire come tutte le donne prima e dopo di lei, streghe o babbane che fossero, avevano fatto. E ora, pulita e stanca, sentiva che la mancanza nel suo ventre si era spostata più in alto, andando a trovarsi nel petto, dove il cuore le batteva nuovamente regolare.
Era una sensazione con la quale avrebbe vissuto per tutta la vita, ogni volta che Draco, il bambino che ancora non le avevano fatto vedere e che poteva definire suo, si sarebbe allontanato da lei.
Poi la porta della stanza in cui si trovava si aprì e una donna piccola ma dalle mani ferme le passò un fagotto di coperte al centro delle quali la donna vide per la prima volta quei due grandi occhi grigi e quel profilo affilato.
 
Narcissa prese saldamente il braccio dell'uomo, inginocchiato ai suoi piedi.
 
Il bambino la fissava senza piangere, scrutava ogni mossa del suo viso fermo nelle sue coperte.
 
Bellatrix si posizionò davanti a loro, la bacchetta puntata contro la loro presa.
 
Narcissa si chinò in avanti nel profumo di quella nuova vita.
Baciò per la prima volta la pelle sottile di Draco e il vuoto che aveva provato pochi attimi prima improvvisamente si colmò di amore e voglia di vivere, di far scoprire a suo figlio il colore del cielo e il sapore delle fragole. Con le labbra ancora appoggiate alla sua fronte aprì gli occhi e guardò in basso, dove il contorno del viso di Draco le appariva sfocato, e promise a se stessa che niente, niente gli avrebbe fatto del male.
 
Anche il terzo filo di fiamma brillante si intrecciò attorno alle loro braccia e Narcissa chiuse gli occhi. Sotto le labbra ancora il calore di quella pelle bambina, il sapore lieve ma non sfumato dal tempo di quel loro primo bacio; sotto le dita la nuova e piccola speranza di salvezza.


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Recensione per il Contest "Orgoglio Serpeverde":
 
Quarto classificato: lietome_
 
Grammatica, ortografia e punteggiatura: 49,4/50
“Senza staccare gli occhi dal tavolino davanti alle sue ginocchia, da quei contorni sbeccati, fece appello a tutte le sue forze e chiamò per la seconda volta durante quell'incontro l'uomo.” – Prima di “l’uomo” ci vuole una virgola. (-0,1)
 
“Nel silenzio che Piton lasciava scorrere percorrendo tutta la stanza con lo sguardo Narcissa tornava a provare le stesse contrazioni di diciassette anni prima.” – Anche qui, prima di “Narcissa” ci vuole una virgola. (-0,1)
 
“Da un angolo della stanza Bellatrix osservava la scena con le spalle curve e i capelli crespi che riempivano l'aria attorno al suo viso di una bellezza sbattuta e volgare.” – Stesso discorso, prima di “Bellatrix” va messa una virgola. (-0,1)
 
“I grandi occhi saettavano tra Narcissa e quello che credeva essere un traditore cercando una risposta alle mille domande che le attraversavano la mente.” – Idem, prima di “cercando” ci vuole la virgola. (-0,1)
 
“Paroleparoleparole” dovrebbe essere scritto staccato. (-0,2)
 
Caratterizzazione: 10/10
Direi che la caratterizzazione di Narcissa è a dir poco perfetta. Bravissima!
 
Originalità: 8/10
L’incontro con Severus non è originale, ma il centro della fic era Draco e mai nessuno aveva analizzato in questo modo il rapporto con la madre.
 
Rispetto del tema: 10/10
Centrato in pieno, direi. Brava.
 
Gradimento personale: 15/20
I Malfoy sono al primo posto nella lista dei miei personaggi preferiti, ma questa fic mi è piaciuta meno di altre. In ogni caso, era molto bella e il tuo stile mi piace.
 
Totale: 92,4/100
 
 
Grazie ancora per aver partecipato. Mi avete fatto tutte molto felice. Spero di rincontrarti presto.
Buona serata ed un bacio,
Fede
  
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