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Autore: Sweetie616    13/12/2007    7 recensioni
"Ero immersa nei miei pensieri quando si aprirono le porte dell’ascensore ed entrai, proprio nel momento in cui usciva un ragazzo vestito di nero, con cui, inevitabilmente, mi scontrai. “Vuoi guardare dove vai?” gli urlai contro, alzando lo sguardo quel poco che bastò ad incrociare due incredibili occhi verdi. Lui mormorò qualcosa in inglese, continuando a correre per il corridoio."
Cosa succede quando due persone deluse dall'amore si incontrano e scoprono di amarsi? Può succedere di tutto...soprattutto se uno dei due è Ville Valo...
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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7. I know where I belong

 

Il lunedì, la mia vita riprese come al solito. O meglio, tentai di farla riprendere come al solito. La cosa buona era che il mio articolo mi aveva fruttato la promozione che speravo. A Bianchi era piaciuto molto, era rimasto colpito dalla facilità con cui avevo intervistato Ville, e probabilmente mi aveva già immaginata come una nuova fan del gruppo. Cosa non troppo lontana dalla realtà, visto che avevo già comprato l’intera discografia degli HIM. L’avevo fatto soprattutto per non dimenticare la voce di Ville, anche se in nessun disco avrei ritrovato la dolcezza con cui aveva cantato per me sola al concerto. Comunque, tornando al lavoro, non avrei più corretto bozze! Ero entrata a pieno titolo nella redazione musicale del giornale, sostituendo Ilaria, le cui quotazioni, con la gravidanza, erano piuttosto calate. Una piccola rivincita verso la stronza che mi aveva rubato il fidanzato e si era pure fatta mettere incinta.

 

Nel frattempo, erano passati dieci giorni.  Dieci interminabili giorni senza alcuna notizia da parte di Ville. Non che ci sperassi, in effetti lui per primo aveva detto, in una delle sue canzoni che ormai sapevo a memoria, che le promesse sono fatte per essere infrante, però...

Avevo passato i primi due giorni a guardare il cellulare, sperando che suonasse (tra l’altro avevo impostato come suoneria la canzone che Ville mi aveva dedicato a Modena); avevo pensato almeno altre cento volte di chiamarlo, senza mai trovare il coraggio; avevo rivisto le foto scattate insieme fino allo sfinimento;  poi avevo analizzato la situazione a mente (quasi) lucida, arrivando alla conclusione che non ero stata altro che un momentaneo diversivo, e che di diversivi come quello ne avrebbe avuti sempre a bizzeffe, in tournee. Dovevo solo autoconvincermi del fatto che lui era stato lo stesso per me, e quella era sicuramente la parte più difficile.

Adottai quindi l’ormai collaudata tecnica di buttarmi a capofitto nel lavoro. Venerdì mi presentai in redazione decisa a buttarmi alle spalle la mia quasi-avventura con il cantante degli HIM.

 

Erano quasi le cinque del pomeriggio e stavo discutendo con Giada i programmi per il weekend, quando il mio cellulare suonò.

Inizialmente, pensando fosse mia madre, con cui non avevo la minima voglia di parlare, continuai a chiacchierare con Giada, poi guardai distrattamente il display e trasalii. Guardai la mia amica, poi di nuovo il cellulare e finalmente risposi.

“V- Ville” dissi, mentre Giada sgranava gli occhi, evidentemente credeva ancora meno di me al fatto che mi avrebbe chiamata.

“Ciao, Milla...”

Sentivo dei rumori strani, in sottofondo, che coprivano un po’ la sua voce.

“Dove sei?” chiesi.

Dall’altra parte mi giunse quella risata buffa che adoravo, e che mi era mancata da morire .

“All’aereoporto, Migè non mi sopporta più e mi sta mettendo a forza su un aereo.” mi disse, ridacchiando.

Rimasi in silenzio, spalancando gli occhi e guardando di nuovo Giada, che era rimasta immobile davanti a me, come una statua di sale.

“Milla, sei ancora lì?” mi chiese “Sarò a Roma tra tre ore circa...e...non lo so, forse non è una buona idea, forse avrai da fare...”

Ok Camilla... calmati, respira e ritrova l'uso della parola.  “No che non ho da fare...Sto arrivando!”

Mentre pronunciavo quell’unica frase, avevo già recuperato dalla scrivania la giacca e le chiavi della macchina... dovevo sbrigarmi, altrimenti con il traffico del venerdì sera Ville sarebbe arrivato prima di me.

“E’ più grave del previsto, ti brillano gli occhi” mi fece notare Giada “qualcosa mi dice che tutti i progetti per il weekend sono saltati, eh?”

“Scusa, è che...”

“E’ che sei innamorata persa, si vede a chilometri! Sbrigati o arriverai tardi!”  

Passai da casa a farmi una doccia veloce, indossai un vestitino di velluto viola, gettai alla rinfusa nell’armadio i vestiti che da una settimana avevo accumulato sulla sedia e uscii di nuovo, tutto nel giro di venti minuti. Sfrecciavo sulla Roma-Fiumicino con in testa un unico pensiero: Ville veniva da me. Quindi la storia del diversivo, forse, non stava più in piedi.... forse.

E, sì, magari dovevo essere arrabbiata, non si era fatto vivo per dieci giorni, ma in fondo non l’avevo fatto nemmeno io, e l’unico pensiero che mi girava in testa era che l’avrei visto a breve.

Lasciai la macchina nel primo parcheggio disponibile e corsi agli arrivi internazionali. Ero riuscita ad arrivare in tempo, l’aereo da Helsinki stava atterrando... e io non stavo più nella pelle.

 

Lo vidi arrivare da lontano, avvolto nella giacca di velluto che mi piaceva tanto. In quel momento, realizzai improvvisamente quanto ero innamorata di lui, e capii quanto mi era mancato. Con il cuore a mille , lo salutai con la mano  e appena lui mi vide si illuminò.

Mi corse incontro sorridendo e, incurante della gente intorno a noi, mi prese il viso tra le mani e mi baciò. Il bacio più dolce e appassionato della mia vita.

“Mi sei mancata, non immagini quanto” sussurrò, prima di tornare ad appoggiare le labbra sulle mie.

“Anche tu mi sei mancato” mormorai “ma lo sai che stiamo rischiando di vedere il nostro bacio su qualche rivista, vero?”

Ville sorrise. “Non me ne frega niente” disse, baciandomi di nuovo.

 

Guidavo verso casa con una mano sul volante e una nella mano di Ville, che mi guardava con aria maliziosa. Ogni tanto ricambiavo il suo sguardo, facendo fatica a concentrarmi di nuovo nella guida. Mi venne in mente la sera a Firenze, quando, mentre guidavo verso l’albergo, non riuscivo a staccare lo sguardo da lui. E ora Ville era lì, di nuovo accanto a me, per  me.

“Ville... ho qualche problema di concentrazione, se mi guardi così” dissi.

Lui ridacchiò. “Davvero ti faccio quest’effetto?”

Alzai gli occhi al cielo, e gli feci una mezza linguaccia, che lo fece ridere ancora di più.

“E così, hai portato all’esasperazione Migè?” chiesi.

Ville abbassò lo sguardo. “Non solo Migè, anche Linde, anche mio fratello... Credo di essere stato un po’ assillante, in questi giorni. Avrò fatto il tuo nome non so quante volte, e all’ennesima Migè mi ha portato all’aeroporto. *Ville, se non prendi quel cazzo di aereo ti mando a Roma a calci in culo!* Dovevi sentirlo!”

“Avrei proprio voluto esserci!” risi.

“Se fossi stata ad Helsinki questo non sarebbe successo” disse, sfiorandomi la guancia. “E tu, cosa hai fatto in questi giorni?”

“Vuoi proprio saperlo?” chiesi.

“Certo”

“Ok...” sospirai. “Ho comprato tutti i vostri cd, ogni sera mi addormentavo ascoltando “The sacrament”  perché avevo paura che, se non l’avessi fatto, mi sarei dimenticata di quanto è bello il suono della tua voce... poi mi sono buttata nel lavoro per non pensare e... ho fatto centinaia di volte il tuo numero... senza però avere il coraggio di inviare la chiamata.”

“Questo l’ho fatto anch’io, quando ti ho chiamato dall’aereoporto la chiamata l’ha inviata Migè!” ammise. “Siamo due cretini, lo sai vero?”

“Meno male che c’è Migè, allora!” sorrisi, e lui con me.

 

If you wanna save her

then first you'll have to save yourself

if you wanna free her from the hurt

then don't do it with your pain

if you wanna see her smile again

don't show her you're afraid

cause your circle of fear is the same

HIM – Circle of Fear

 

Grazie a tutte voi che sopportate i miei deliri da scrittrice mancata!!! ;-P

Bell_Lua: ti dirò...anch'io ce lo vedo bene Ville come vampiro....un bellissimo vampiro....*sbav*

00glo00: veeero...dovevano rivedersi, per forza! ;-p

Shirahime88: grazie, sono contenta che la storia ti piaccia ^__^

Middina: ora però non riveliamola, la fine!!! ;-p ah...ieri ho scritto il primo capitolo di un ipotetico seguito....

   
 
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