L’HO RIVISTO… MA NON VOLEVO

 

 

Passò una settimana e la situazione non era migliorata molto. Restavo tutto il giorno in casa, chiusa nella mia tristezza, avevo tirato su il guscio della ragazza solitaria, che non faceva avvicinare nessuno. Ogni giorno volevo chiamarlo, prendevo il telefono e iniziavo a comporre il numero poi mi fermavo e pensavo che era meglio una notte di pianto in più che litigare di nuovo. Mi facevano visita tutti i miei amici, sembrava fossi una malata di non so cosa. Venne pure Alberto quella mattina.

-Sofi, è da tanto che non ci vediamo, stai proprio male 

-Eh si, e chi mai mi avrà ridotto così?!

-So tutto, mi ha raccontato, anche lui è a pezzi. Ma te…- e mi posò una mano sulla guancia.

-Io cosa- chiesi titubante – tu sei sempre bella anche se si nota come sta male la tua anima

-Lo so, ho smesso di curarmi, se a nessuno interessa di me perché lo dovrei fare io

-Noi ci interessiamo a te e poi certe volte ti ho vista non curata, ma hai proprio toccato il fondo questa volta.

-Si bene Albe, adesso via, la Sofi ha bisogno di me- esclama la Vio con un  sorrisino

-Allora ciao, ci si vede

-Ciao Albe- lo salutai –E tu cosa vuoi! Rimprovero la Vio

-Bho solo dirti che stasera siamo a cena dall’Ele… non ci sarà Leonardo tranquilla. Però devi curarti da sola per bene.

-Uffa! Va bene.

Mi feci il french bianco su una mano e sull’altra nero. Mi misi i jeans attillati e un tacco con cinturino e sopra una canottiera bianca con la foto in bianco e nero di due mani unite dove dai lati mi si vedeva naturalmente il reggiseno nero.

-Così va bene mi affacciai in salotto mostrandomi alle ragazze.

-Si, va benissimo. Andiamo!

 

L’Ele aveva un bellissimo giardino. Aveva la villa un po’ lontana dal mare, ma ne valeva la pena.

-Sofi andiamo a finire di preparare la cena e torniamo, te resta pure qui, avviati verso il tavolo, basta che segui le torce.

-Certamente.

Avevo messo una maschera con il sorriso, tanto per far credere che ciò fosse servito a qualcosa, ma quando mi avviai seguendo le torce la mia maschera svanì e tornò la tristezza.

In fondo al sentiero artificiale intravidi una sagoma a sedere al tavolo. Che fosse una sorpresa? I miei muscoli si riempirono di tensione, cosa dovevo fare, continuare o fermarmi. Decisi la prima opzione, c’era qualcosa che mi incuriosiva, cosa mai avevano preparato questa volta?

Passi cauti, cercavo di non fare rumore, e quella sagoma che sembrava tanto famigliare.

-Che ci fai qui…- dissi con una voce strozzata

-No tu che ci fai qui- rispose con tono fermo –Ah scusa, me ne vado subito- esplosi già su tutte le furie con tutti. –No…

-Cosa hai detto?

-Non andare via, ho bisogno di te.

-Cosa vuoi Leonardo, devi dirmi qualcosa?

-Si, siediti per favore

-Sentiamo, muoviti, non ho tempo per ascoltare qualcuno che mi ha usata.

-Io… non ti ho usata, provavo e ancora lo provo qualcosa per te. Non è colpa mia se una sgualdrina mi ha infilato la lingua in bocca, è colpa mia di averti detto che non eri mai stata veramente con me, ma anche io sono una persona ed ho un cuore, e quando vedo che qualcuno ci prova con me lui si spezza.

- Ma sai anche che te a quel bacio non hai mollato subito, sai che avevo chiuso la storia con Christian… - mi bloccò – ma l’hai ribaciato e lo hai invitato alla festa.

-Quel bacio non ha significato nulla, era la fine, e non l’ho invitato io alla festa, è stato il mio migliore amico che non sapeva di tutta la storia. Ho capito che però te non ti fidi di me.- le lacrime scivolavano lungo il viso.

-Non piangere, in fondo cosa significa veramente l’amore?

-Sai Leo è quel sentimento che noi tutti crediamo di conoscere, ma non è così. Noi lo cerchiamo in continuazione credendo che ci faccia del bene, ma poi quando lo trovi ti farà soffrire, sono solo questioni da chiarire, eventi da superare. L’amore è in ogni cosa che facciamo, è da tutte le parti e noi ne prendiamo sempre la parte migliore, quella più bella. E per te?

-Per me è solo un sentimento, uno di quelli che ti fa del male, quello che ti fa deludere le persone più care. L’amore è ciò che porta alla rovina ognuno di noi. L’amore non è nell’aria, l’amore lo creiamo noi. Ed ognuno lo crea al proprio modo; io ho scelto di crearlo così te in quell’altro modo. Per la matematica è un problema, per la storia un evento, per la scienza una reazione e per un pazzo ciò che l’ha ridotto in quel modo.

-È ora che io vada

-Sofi, aspetta, mi manchi ed ho capito i miei errori.

-Leo anche a me manchi, ma ancora non so che fare, aspetta ancora un po’, torniamo amici un momento.

-Oki, scordiamoci tutto, ripartiamo da zero, però non da amici, ma da due persone che si amano, da uno scalino in più

-Leo non posso scordarmi tutto, non posso voglio. Ti prego ripartiamo come amici. Ti prego, ho bisogno di dedicarmi a me per un pochino.

Lo salutai e me ne andai. Odiavo tutti in quel momento. Odiavo me per essere stata rigida e aver fatto errori di troppo, odiavo i ragazzi che avevano fatto di tutto per rifarci mettere insieme quando ancora non si era pronti.

Scappai dalla villa con le lacrime agli occhi, lasciando Leonardo sulla sedia. Il cielo stellato mi avvolgeva, alle mie spalle c’era quel cancello di metallo che racchiudeva la mia delusione.

Presi un bel respiro e… 

-Sofi- una mano mi si poggia sulla spalla. Quella voce calda che mi chiamava. Ma che voleva?

 

 

 

Ciao,

scusate se ho tardato sempre ma sono presa per gli esami, la fine della scuola è imminente. 

Spero vi piaccia questo capitolo. Povero Leonardo riuscirà di nuovo a conquistare Sofia?!

E chi sarà mai colui/lei che trova Sofia fuori dal cancello; lascio a  voi immaginare.

Spero di postare il prossimo capitolo a breve ma non ve lo assicuro, comunque abbiamo tutte le vacanze estive per stare insieme <3

 

Dakota99