Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: paynesoul    28/05/2013    5 recensioni
Diciannovenne, bella, spietata ed imprevedibile. Si tratta di Eleanor Gray, femmina alfa di una delle più potenti famiglie di Guardiani che vivono in Inghilterra. 
Eleanor è una creatura magica, capace di trasformarsi in lupo, a cui è stata affidata l'importante incarico di proteggere dei luoghi sacri. 
Eleanor è destinata ad unirsi al maschio alfa del branco vicino, Louis Tomlinson, ma viene scombussolata quando la giovane decide di salvare la vita ad un imprudente escursionista, un ragazzo della sua stessa età, custode inconsapevole di un segreto che potrebbe cambiare le sorti del mondo.
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Shadow




 Zayn Malik appariva scioccato tanto quanto noi; rimase impalato a fissarci fino a quando l’alto sconosciuto lo spinse in avanti e gli indicò una delle sedie di pelle di fronte al caminetto.
«Siediti.» 
Simon si alzò e Johanne s’inchinò di fronte al nuovo arrivato. «Posso offrirti qualcosa da bere?» gli domandò lei, sorridendo dolcemente.
 L’uomo guardò il bicchiere di Simon.
«Un brandy andrà benissimo. Grazie, Johanne» rispose, prima di sbottonarsi la giacca e accomodarsi sull’altra sedia di pelle. Il riflesso argenteo dei suoi occhi non umani mi trafisse come una spada, facendomi tremare. «Grazie per averli invitati, Simon» disse l’uomo.
«Di nulla.» Simon fece un cenno con la testa.
 Johanne tornò con un bicchierino di brandy.

 «Buono» dichiarò l’uomo dopo aver assaggiato il liquore. «Di ottima qualità»

I due Custodi stavano appiccicati all’uomo e non si lasciavano sfuggire nemmeno uno dei suoi gesti. A mia volta seguivo i loro movimenti con crescente allarme. Lo straniero si sporse in avanti sorridendo e cominciò a parlare: «Louis, Eleanor, il mio nome è Kareem Malik. Le nostre famiglie condividono una lunga storia, anche se io sono via ormai da alcuni anni. Ho chiesto ai miei cari amici di portarvi qui stasera per presentarvi mio nipote». Indicò Zayn che, sconcertato, ci stava ancora fissando in silenzio. Le nostre famiglie?
 Kareem Malik aveva lineamenti aquilini, la pelle chiara e capelli castani scuri tirati indietro come se si fosse appena tolto un casco da motociclista. Nei suoi occhi, come in quelli di Simon, danzavano incessantemente lingue di fuoco. Fissai Zayn: i suoi capelli neri e la sua pelle bronzea non avevano niente a che vedere con l’uomo che si dichiarava suo zio.
 Perché mai i Custodi dovrebbero accogliere un umano tra loro?
Zayn osservò prima suo “zio” e poi gli altri Custodi; infine i suoi occhi incontrarono il mio sguardo confuso e il ragazzo mi restituì un sorriso impacciato.
«Magari vi siete già visti a scuola?» Johanne mi scrutò in attesa di una risposta, facendo scorrere la lingua sulle labbra rosso rubino.
«Sì, frequentiamo un paio di corsi insieme.» Scelsi con attenzione le parole e tenni gli occhi fissi sul mio nuovo compagno di classe. A malapena udivo la mia stessa voce, coperta dall’urlo di protesta dei miei nervi tesi. «Ciao, Zayn. Spero che la tua prima settimana di scuola sia andata bene. Mi dispiace non aver avuto modo di presentarmi ufficialmente finora. Il mio nome è Eleanor Gray.»
 Mi accorsi della domanda che pendeva dalle labbra di Zayn, ma gli lanciai un’occhiata tagliente che gli fece richiudere immediatamente la bocca.
La mia signora sorrise mostrando i suoi scintillanti denti bianchi. «Perfetto, non vogliamo certo che il povero Zayn si senta tagliato fuori. La vita può essere davvero dura per uno studente che si è appena trasferito.»
Fissai Johanne. Cosa?
 «La scuola Mountain costituisce una comunità molto chiusa.» Simon si appoggiò alla cornice del caminetto avvolto dal fumo di sigaro. «Vogliamo che capiate che Zayn fa parte della nostra famiglia, e per questo dovrete proteggerlo esattamente come fate con i vostri compagni di branco.»
Senza staccare gli occhi di dosso dal suo signore, Louis disse a Zayn: «Ma certo, facci sapere se hai bisogno di qualcosa».
 Una risata asciutta scaturì dalla gola di Zayn. «Grazie.»
«Scusate per la brevità di questo incontro, ma ci sono altri amici presenti stasera ai quali voglio presentare mio nipote.» Kareem prese un altro sorso del suo brandy e poi passò il bicchiere a Johanne. «Zayn.» Si alzò dalla sedia e fece segno al nipote di seguirlo.
Zayn mi rivolse un’ultima occhiata prima di obbedire.
 Li guardai allontanarsi e desiderai di poter andare loro dietro per capire quale fosse il ruolo di Zayn nel mio mondo.
 Chi sei? L’imponente e antico orologio di ebano nell’angolo della stanza batté la mezzanotte. Simon accennò un sorriso. «Ecco, è l’ora delle streghe, il momento migliore per ballare. Ragazzi, andate a divertirvi. È un vero peccato che non mi possa unire a voi.» Mi fece l’occhiolino e il sangue mi si raggelò nelle vene.
«Johanne e io abbiamo alcune questioni da discutere.»
 Louis mi prese per un braccio facendomi alzare dal divano e dovetti trattenermi dal fuggire a gambe levate. Quando l’enorme porta di quercia si fu richiusa dietro di noi, cominciai, a tremare liberando tutta la tensione accumulata fino a quel
momento. 
Louis mi guardò. «Ti senti bene?»
Mi strofinai le braccia cercando di scrollarmi di dosso la fastidiosa sensazione che sentivo sottopelle. «Credo di sì.»
Mi mise le mani sulle spalle, girandomi verso di lui.
 «Mi dispiace per Simon, non pensavo che si sarebbe comportato in quel modo con te, visto che sei una Shadow.»

«Avevo sentito parlare delle sue “maniere” ma non ho mai preso sul serio quelle voci» dissi. «Non posso credere che Sabine lo incoraggi.»

«Non dovresti giudicare Sabine.» Louis lasciò cadere le mani e si allontanò.

«Perché no?» Lo seguii attraverso l’affollata pista da ballo. «Louis, aspetta!»

Quando finalmente si fermò alla base delle scale, evitò il mio sguardo. «Sabine intrattiene Simon per evitare che lui concentri le sue attenzioni su Perrie. Perrie è ancora molto giovane e teme il nostro signore, e Sabine ha sacrificato molto per tenerla lontana da lui. Per questo è così stremata. Adesso capisci?» Continuava a chiudere e aprire i pugni.
«Sabine può aiutare Perrie... in un modo in cui io non potrò mai fare.»
 «Oddio.» Ebbi una stretta allo stomaco. «Mi dispiace, Louis. Non avrei dovuto dire un bel niente.»

«Non preoccuparti, non potevi sapere» disse tranquillamente. Cominciò a salire le scale. «Sono solo contento che tu sia stata sotto la protezione di Johanne per tutto questo tempo.»
Quando raggiungemmo il secondo piano, Angie si precipitò fuori dalla folla e ci corse incontro. «El!»
Harry la seguiva sorridente.
«Dove siete stati?» Angie mi cinse la vita con le mani. «Vi state perdendo una festa fantastica.» Non appena si accorse dell’espressione sul mio volto, domandò: «Che succede?»
 Non riesco a tenere Louis a debita distanza, anche se dovrei; sono terrorizzata da Simon Cowell e non posso fare a meno di pensare in continuazione a un ragazzo che, ora più che mai, rappresenta un totale misero. Abbozzai un sorriso e risposi: «Niente, ne parleremo più tardi».
Angie esitò, non del tutto convinta della mia risposta.
La abbracciai. «Andiamo, Angie, fammi vedere di cosa sei capace. Devo portarmi dietro mio fratello?»
 Harry rise, mi prese la mano e mi trascinò nel centro della folla pulsante. Mi sollevò e roteammo insieme. Quando i miei piedi toccarono di nuovo il pavimento, girai su me stessa lasciando che il ritmo frenetico della musica allontanasse ogni preoccupazione.
L’effetto nebbia riempì la discoteca turbinando intorno a noi. Il fumo mi avvolse le gambe come seta luccicando in un caleidoscopio di colori. Aveva un gusto dolce, un misto di caprifoglio e lillà. Una piacevole sensazione di rilassamento si propagò nel mio corpo.
 Risate melodiche attirarono la mia attenzione verso le ragazze immagine che si muovevano con passi sincronizzati girando in rapidi circoli, inclinando la testa all’indietro e ansimando attraverso le labbra color rosso sangue. La nebbia uscì dalle loro gole e salì verso di noi. Sbattei le palpebre a quella strana visione, domandandomi quanto fosse sicuro inalare il respiro di un succubo.
A un certo punto, il pulsare della musica rallentò e divenne più oscuro, vibrante. Angie chiuse gli occhi e girò su se stessa disegnando intricati arabeschi nell’aria. Harry la osservava ipnotizzato.
 Abbassai le palpebre e le ciglia mi sfiorarono le guance. Lasciai che la vibrazione del pavimento si propagasse nei muscoli delle gambe, guidando la vita in movimenti circolari verso il basso, mentre quella musica armoniosa mi avvolgeva. Sussultai quando mi sentii cingere la vita da dietro.
«Il modo in cui ti muovi quando balli è incredibile.» Louis mi tirò a sé. Le sue dita scivolarono lungo la curva dei miei fianchi, facendo ondeggiare simultaneamente i nostri corpi. Il desiderio di modellare la linea stretta e ben definita dei suoi fianchi minacciò di sopraffarmi. Eravamo nascosti in mezzo alla folla, giusto? I Custodi non potevano vederci, vero?
 Cercai di calmare il mio respiro mentre eravamo appiccicati l’uno all’altra nel ritmo mortalmente lento della musica. Chiusi gli occhi e mi appoggiai contro di lui; le sue dita mi massaggiavano la vita e accarezzavano il ventre. Dio mio. Era fantastico.
 Schiusi le labbra e il fumo mi penetrò nella bocca giocando con la lingua. Circondata dal profumo di gemme in procinto di sbocciare, improvvisamente non desideravo altro che fondermi con Louis. Quel pensiero mi spaventò: non sapevo se l’urgenza di tenerlo avvinghiato a me provenisse dal mio cuore, oppure fosse frutto di un incantesimo perpetrato dai succubi. Ma non era possibile!
 Non capii più nulla quando Louis inclinò la testa di lato per baciarmi sul collo. Sbattei gli occhi faticando a mettere a fuoco nel caldo soffocante che mi circondava. Sentivo i suoi canini appuntiti sulla pelle, che mi graffiavano senza incidermi la carne. Sussultai e mi girai tra le sue braccia, premendogli le mani contro il torace per creare spazio tra noi. «Sono una guerriera, non un’amante» ansimai.
 «Che male c’è a essere entrambe?» Il suo sorriso mi fece piegare le ginocchia.
Evitai di guardarlo e mi concentrai sui disegni proiettati come ricami dalle luci psichedeliche sulla pista da ballo. Purtroppo non servì a nulla: non ero più padrona del mio corpo, mi sentivo accaldata ed eccitata. Anche se nessuno poteva vederci, non era il modo in cui volevo accadesse. Non ora. Non mi sarei concessa così facilmente a Louis: se il piano era di guidare il nuovo branco insieme, avevo bisogno del suo rispetto. «Non sono una delle tue conigliette, mister Playboy.» Lo spinsi indietro di un passo.
 Louis si accostò di nuovo a me. «Certo che non lo sei. Non potresti mai esserlo.» Le sue parole mi avvolsero in un sussurro rassicurante. Fece scorrere la punta delle dita sul mio zigomo. L’altra mano mi scivolò intorno alla vita e prese ad accarezzarmi il fondoschiena dove rimaneva scoperta una striscia di pelle tra l’orlo del corsetto e i pantaloni a vita bassa. Mi tremavano le gambe e detestavo sentirmi così debole.
 Louis si sporse in avanti e con il pollice tracciò il contorno del mio labbro inferiore. Stavo quasi per affogare nel calore e nella nebbia del locale quando mi resi conto che stava per baciarmi.
«No.» Mi allontanai in modo che non potesse raggiungermi. Il mio corpo desiderava ardentemente il suo tocco ma la mia mente era in preda alla frenesia. «Dico sul serio, non possiamo.»
 Il cuore mi batteva all’impazzata mentre cercavo di farmi strada nel fumo tossico e attraverso la barriera di ragazze immagine per sfuggire alle sue avance. Lanciai un’occhiata indietro e rabbrividii di fronte all’espressione sbalordita di Louis. Stavo per tornare indietro quando vidi delle braccia cingerlo da dietro. Sabine lo avvolse con il corpo, trascinandolo in mezzo alla folla ondeggiante.
Ecco perché non puoi ancora avermi, Louis. Non ho intenzione di dividerti con nessun’altra.
 Mi allontanai dalla moltitudine di corpi pressati gli uni agli altri e mi diressi verso i divani che avevamo occupato in precedenza. Afferrai la mia giacca e andai diretta alle scale.

 


 


Zayn teneva le mani dentro le tasche dei jeans mentre camminavamo. «Sai»
cominciò schiarendosi la voce «i grizzly non dovrebbero esistere in Inghilterra.»

Mantenni gli occhi fissi sul marciapiede stringendomi la giacca intorno al corpo. 

 




HOLAAAAAAAAA
sì lo so, è tardissimo. ma ho avuto problemi di salute, eccetera e... per favore, non uccidetemi HAHAHAHAH.
il 16 maggio ho esaudito uno dei miei più grandi sogni. porcospino, erano perfetti akjfkdshkfd
bene, ora vi lascio, un bacione a tutte :* CIAO RAGASSUOLEEE
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: paynesoul