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Autore: Luxij_    28/05/2013    10 recensioni
TRATTO DALLA STORIA
-Fin da quando ero piccola ero costretta a subire abusi e violenze...-mi girai verso di lui: mi stava guardando. Aveva la mascella serrata e gli occhi lucidi... Mi maledii averglielo detto...
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bussarono alla porta e scattai in piedi.
 Aprii lentamente facendo sporgere solo l’occhio. Sapevo che potevo fidarmi ma era davvero più forte di me.
-Ciao- una voce calda arrivò al mio orecchio, salutai con la mano senza dire niente.
-Che fai?- mostrai il cellulare da cui penzolavano le cuffiette
-Ok. Vieni a cenare?- scossi la testa, non volevo niente avevo lo stomaco sotto sopra. Volevo solo riposarmi e dimenticare la giornata che oramai era al termine.
 
-Dai vieni, non sai nemmeno cosa ti ho preparato- si avvicinò allo stipite della porta e si abbassò fino a far allineare i nostri occhi
-Non mi far sentire bassa- mormorai.
-Ma tu non sei bassa, sei diversamente alta-  me lo ritrovai davanti quasi ebbi paura, abbozzai un sorriso solo per lui. Era l’unico che mi trattava bene…
 
E a ogni azione corrisponde una reazione..si ma la sua non fu una reazione normale…
Si mise a saltellare da una parte e dall’altra come un bambino ripetendo più volte  -Julie mi ha fatto un sorriso, julie mi ha fatto un sorriso- mi venne da ridere, era ancora più buffo di quando faceva le facce strane nel sonno.
 
Apri la porta velocemente, mi prese per mano e mi portò in cucina. Lo seguii ridendo, si fermò davanti a  una lavagnetta appesa al muro, prese un gessetto.
-Oggi…-scrivendo sulla lavagnetta-…Scusa quante ne abbiamo?- si voltò verso di me, tenendomi ancora la mano.
-Boh- risposi.
-Ok, oggi boh..- scrisse- Del mese…in che mese siamo?-
-Boh- risposi
-Mamma mia quanto aiuto- disse sarcasticamente con un sorriso sulle labbra, feci spallucce.
-L’hai voluto tu- si girò verso la lavagnetta – Oggi boh del mese boh dell’anno…-si girò in tempo per zittirmi – Non me lo dire- risi
- Ma così mi levi tutto il divertimento- dissi facendo la bambina, sorrise e così anche io
- Dell’anno boh- continuò –Io Justin Bieber ho fatto sorridere Julie…-si girò verso di me
- Jackson - stette li a fissarmi poi scrisse e firmò sotto il testo che aveva scritto, mi porse il gessetto. Lo presi e firmai.
-Anche tu mancina?- annui
-Vieni ceniamo- facendomi sedere su uno sgabello vicino l’isola della cucina
-No non ho  voglia di niente- faccio per scendere che lui mi blocca
- Dai fammi compagnia-
-Ok- mormorai
 
Prese dei grissini e il barattolo di nutella. Ne intinse uno e me lo porse.
-Neanche questo vuoi?-
-Così mi tenti- sorrise, mi aveva sentito. Lo presi e aspettai lui
-Allora..- si sedette vicino a me – mi dica julie Jackson qualcosa che le piace fare-
-disegnare- risposi io
-Mmh…-
-Non ci credi?-scosse la testa- Te lo dimostro- presi una penna e un foglio  e lo ritrassi. Quando glielo mostrai la sua faccia era epica.
-Sei davvero molto brava..-
-Dai- gli porsi la penna – Fammi tu la prima dedica sul gesso-
-Me- si portò una mano al cuore-sono onorato- sorrisi e gli misi il braccio davanti. Lui coprì con tutto il busto il gesso non facendomi vedere. Mi dava le spalle.
 
Era gia da molto che scriveva e io ero curiosa.
-Che stai scrivendo? Un romanzo?-
-Fammi finire-si lamentò, mi inginocchiai sullo sgabello e Per la prima volta mi sentii alta :)
Mi appoggiai a lui e sporsi la testa. Eravamo guancia a guancia…
Pov justin
Arrossi appena sentii il suo petto contro la mia schiena. Scrissi tutto di un botto”alla ragazza più bella che conosco. Quella che sulla spiaggia stava piangendo e ora sorride. Un bacio grande justin” rilessi e mi sentii sciocco per quello che avevo scritto. Non potevo cancellare
-Sai che è ancora mio il braccio, vero?-ridacchiai, lo tenni il più possibile per non farglielo vedere.
-Mi dici cosa hai scritto?- cercò di tirare il braccio verso di se. Lo tenni stretto ma riuscì lo stesso a far sgusciare il suo braccio dalla mia presa. Per mi sfortuna lo lesse, avvolte dovevo pensare prima di agire.
 
Vidi un sorriso comparire sul suo volto appena lo lesse, mi sentivo stupido ma se quella sensazione faceva sorridere lei allora ne valeva la pena.
-Grazie justin - mi abbracciò. Si poteva sentire da quelle due parole che non era così felice da tanto.
 
Ricambiai quell’abbraccio, che a mio parere, era il più bello che avessi mai ricevuto. Il più sentito, il più caloroso…
Dentro c’erano tante emozioni, che lei aveva sopportato una dopo l’altra. Avendole incassate e mai ripercosse su qualcuno.
 
Nessuna l’aveva mai abbracciata con dolcezza come feci io, nessuno si era mai sognato che dietro una ragazza ci fosse un tipo di storia simile, nessuno aveva mai pensato di abbracciarla anche solo per un attimo, per gioco…
 
Quegli abbracci non dati, l’hanno fatta soffrire e chiudere in se stessa. Giorno dopo giorno si è costruita un muro intorno a se, un muro non facile da rompere. Quel muro è stato una causa del suo male…
Hanno solo pensato a un oggetto da usare quando volevano e non una persona.
 
Pensai a cosa avesse detto il dottore o ancora ciò che mi aveva detto, a stento, lei.
Sentii una forte fitta al cuore, risentire quelle parole nella mia mente mi diede tanto male. Erano oramai impresse nella mia mente e non credo che facilmente me le sarei tolte…
 
Svanirono i miei pensieri quando, tutto a un tratto,  ruppe l’abbraccio e  mi accarezzò la guancia con l’unica mano disponibile a far toccare la mia pelle con la sua. Mi persi in quegl’occhi  tra il blu e il turchese con sfumature di viola.
 
Mi guardavano, quegl’occhi che avevano versato molte lacrime. Troppe per una sola ragazza…
 
Mi diede un bacio in fronte, mi sentii perdere in quel tocco di quelle labbra sulla mia pelle. Durò un secondo ma anche meno. Fece allineare di nuovo i nostri occhi e mimò con le labbra un grazie. Appoggiai la mia fronte contro la sua, sarei rimasto ore a guardarla.
 
Le parole che mi uscirono dopo quell’esatto momento, furono le parole che non mi sarei mai sognato di dire a nessuno.
 
- farò di tutto pur di vederti sorridere- infatti un sorriso vidi comparire sulle sue labbra. Mi sentii…bene, forse anche qualcosa in più. A dirla tutta non spigai nemmeno a me stesso cosa stavo provando perché in quel momento la mia mente era altrove.
 
Perdersi in quegl’occhi era facile, ma scoprire cosa c’era dietro era straziante. Una moltitudine di dolori si nascondevano dietro essi e io ero disposto a porre fine a quei dolori. Non sapevo né come né quando ci sarei riuscito ma ci avrei provato e,credetemi, avrei  fatto di tutto…
                                       *        *       *      *       *
 
Chiacchierammo tanto, era facile parlare con lei, di qualsiasi argomento avessimo trattato ci finivamo per ridere e per scherzarci su. Era qualcosa di meraviglioso vederla sorridere e sapere che fino a poche ore prima stava su una spiaggia a piangere per ciò che le avesse fatto il padre, era gratificante vederla così.
 
Ma quei pensieri subito se ne andarono dato che volevo godermi la conversazione con lei. Stava sullo sgabello, seduta su una gamba. La mia maglietta gli cadeva morbida sul corpo e  il pantaloncino che arrivava al ginocchio anche esso morbido dato che era largo.
La scrutavo dall’alto in basso e mi soffermai sul suo polpaccio, sembrava allenato. Non era proprio la tipa da sport…
-Fai sport?- chiesi io di getto senza neanche pensarci
-No- una risposta secca e diretta
-Allora perché sembri allenata?- indicando il polpaccio
-Vedi io non faccio sport ma cammino molto, cerco sempre posti, lontani o vicini che siano,in cui ci sia calma e dove uno possa pensare in pace- si fermò e mi guardò dritto negl’occhi- e se ha anche un bel paesaggio ci faccio anche un disegno- sorrise
- Bene quindi ami stare in pace per conto tuo- precisai io
-Credo che chiunque faccia bene stare in pace ogni tanto, è vitale staccare un attimo dalla vita quotidiana e trovare del tempo per se stessi. Staccare il cervello da tutte le pressioni, le preoccupazioni e cose varie che ognuno ha indipendentemente dall’età è fondamentale-
-Che vuoi dire che chiunque ha problemi?-
-Certo dai bambini agli anziani, chiunque ha il proprio problema che sia sociale, d’amore o familiare- era tranquilla, non sembrava affatto triste per ciò che non avesse.
-Ah si? E  quelli che hanno soldi, amici e fama. Non hanno problemi-ok ero un cretino.
-Chi te l’ha detto che non hanno problemi?- puntualizzò
-Sembrano non ne abbiano-
-Hai detto bene,SEMBRANO che non ne abbiano ma invece ne hanno più di tutti noi messi insieme- appoggiò le braccia sul tavolo e la testa su esse
-Ma sono circondati da tante persone-
-Di cui non si possono fidare perché stanno lì solo e unicamente per la fama. Sono così le persone prima ti amano e ridono con te e poi ti disprezzano e ridono di te. Non ci puoi fare molto è la vita-
-Perché hai fottutamente ragione?- rise
-Perché ho esperienza su chi ti devi fidare e chi no- sospirò- Ho sbagliato tante volte che ho perso il conto-
-Se sbagli non è colpa tua- era triste e aveva perso il sorriso
-E allora di chi è la colpa? Tutto ciò che faccio sembra sbagliato, tutti hanno la vita rose e fiori, invece io, devo avere la vita diversa e perché? Per uno stronzo, che è mio padre?- la ragazza aveva molto da sfogare ma non è l’unica a soffrire…
 
SPAZIO AUTRICE
Hola! :D
Sono in ritardo, lo so.
Per chi lo volesse sapere sono guarita. Volevo pubblicare prima ma il capitolo non mi piaceva e l’ho cancellato una quindicina di volte prima di questa schifezza -.-‘
Passiamo al capitolo, che è meglio…
Qua si scopre la ragazza, un sorriso dopo l’altro justin riesce a tirar fuori. Ma alla fine dice che non era l’unica a soffrire, infatti, anche justin ha un suo passato…
Di cosa si tratterà? Qual è il passato di justin?
Vi lascio così visto che non voglio dire altro.ù
Ciao ciao, tanti baci
luxi

  
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