<<
Isa svegliati dai, dobbiamo accompagnare Mar a scuola >>
esclamò la squillante voce di Lena, interrompendo
drasticamente il mio sonno.
Io protestai rispondendo con un soffocato mugolio, ma alla fine fui
costretta ad alzarmi, la mia amica sapeva essere molto convincente
quando voleva: ergo, mi avrebbe rovesciato un secchio d’acqua
gelata in faccia.
<< Chiamo Niall >> dissi arrendendomi e
scendendo dal letto.
Stancamente composi il numero e attesi l’allegra voce del mio
amico rispondermi: rimanemmo d’accordo che ci avrebbe
raggiunto tra una ventina di minuti, poi avremmo accompagnato Mar a
scuola, che per nostra fortuna distava solo un centinaio di metri dalla
nostra, così non avrei dovuto camminare molto.
Ancora assonnata mi vestii, poi una volta che tutte e tre fummo pronte
scendemmo per mangiare qualcosa. Non feci molta attenzione nel
preparare la colazione, tanto che buona parte del latte finì
fuori dalla tazza e il caffè di Lena rimase nella moca, ma
avevo troppi pensieri nella testa per farci caso: i messaggi di Louis,
le sue parole, quello che gli era successo. Perché non
voleva dirmelo?! Cosa aveva da nascondere?! Sentivo ancora la rabbia
ribollirmi.
Strinsi il cellulare irritata per, quella che consideravo, una mancanza
di fiducia di Louis nei miei confronti, ma l’apparecchio
vibrò, facendomi sussultare: Niall era arrivato.
<< Andiamo, Niall è fuori >>
dissi, recuperando zaino e giacchetto e venendo imitata dalle due
sorelle.
<
<< Ma buongiorno bel biondo >> esclamai io
saltandoli addosso. Anche Mar e Lena lo salutarono, poi ci dirigemmo
verso le scuole.
Camminammo in silenzio per buna parte del tragitto: io troppo
pensierosa per parlare, Lena e Mar troppo assonnate per farlo.
L’unico che sembrava essere di buon umore di prima mattina
era Niall, il biondo infatti, aveva tentato, invano, di istaurare un
qualche tipo di conversazione con noi, ricevendo però in
risposta solo una serie di monosillabi.
Un po’ mi dispiaceva, ma non ero davvero dell’umore
giusto per chiacchierare.
<< Okay, che succede Isa? >>
esclamò alla fine Niall.
<< No, niente. >>
Al mio fianco Lena mi strinse la mano per farmi capire che lei c'era.
<< E' per Louis? >> continuò
Horan, che non si era bevuto il mio mogio “no,
niente”.
Io lo guardai, indecisa sul da farsi, poi annuii, era il mio migliore
amico e mi conosceva abbastanza bene da non lasciarsi incantare da un
finto sorriso.
<< Nessuno vuole dirmi chi è stato a ridurlo
così >> aggiunsi, poi.
Vidi Niall diventare di sasso e la sensazione che lui sapesse qualcosa
mi colpì come una doccia gelata.
Niall sapeva qualcosa? Il mio migliore amico sapeva la
verità e non mi aveva detto niente? No, non potevo crederci.
<< Niall? >> lo chiamai e nella mia voce
sentii il gelo. << Tu sai cosa è successo?
>>
Sperai che dalle sue labbra uscisse un “no, ma che ti salta
in mente”, ma lui non disse niente, furono i suoi occhi a
parlare e in quel suo sguardo color cielo potei leggere la
verità: lui sapeva ogni cosa.
<< Tu sai tutto?! Sai tutto e non mi dici niente?! Bel
migliore amico, sì! >> esclamai aumentando il
passo.
<< Isa aspetta! >> mi chiamò
Niall, ma io lo ignorai continuando per la mia strada, fino a che non
mi afferrò il braccio costringendomi a fermare.
<< Isa ferma, per favore! Io.. non posso dirti niente..
Ti prego non arrabbiarti con me. >>
Ritirai il mio braccio con uno strattone.
<< Tutti mi state prendendo in giro! TUTTI! Adesso mi
sono stancata! Sai come sono fatta, queste cose non le reggo, non le
sopporto le bugie! Ma forse mi sbaglio, tu non mi conosci per niente
>> esclamai scappando via.
Sentii una lacrima rigarmi il mio volto, ma perchè mi devono
mentire tutti?!
<< Isa, aspetta! >>
Mi voltai e vidi Lena e Mar corrermi trafelate dietro.
<< Voglio stare sola. >>
Lena sbuffò. << Isa ti do ragione su tutto, ma
non ti lasceremo sola. >>
Vidi Mar annuire e il sorriso, anche se leggero, ritornò,
almeno loro non mi prendeva in giro.
<< Spero solo di non incontrare nessuno di loro stamani.
>>
Lena rise. << Lo sai vero che vengano nella nostra
scuola? >>
Sbuffai. << Lena, devi essere per forza così
pignola? >>
Lei mi fece la linguaccia e tutte e tre scoppiammo a ridere.
Arrivammo a scuola di Mar, dove la lasciammo con la promessa che mi
avrebbe chiamato quella sera, poi io e Lena raggiungemmo la nostra,
dove vidi i fantastici cinque davanti alla porta d'ingresso.
<< Lena passiamo dal retro. >>
Lei annui seguendomi, ma purtroppo il mio desiderio di passare
inosservata non si realizzò: loro ci videro e, come se
niente fosse, ci salutarono non ricevendo però risposta da
me, che proseguii per la mia strada senza neanche voltarmi.
Una volta dentro io e la mia amica ci separammo, raggiungendo ognuna il
proprio armadietto, dove, almeno al mio, mi aspettava una bella
sorpresa: appoggiato con le bracci incrociate stava Louis, che non
appena mi vide mi venne incontro esclamando << Isa,
possiamo parlare? >>
<< Non ho niente da dirti >> risposi
scansandolo per recuperare le mie cose. << E se non ti
dispiace dovrei andare in classe. >>
Feci per sorpassarlo, ma lui mi afferrò il braccio tirandomi
a sé. << Senti mi dispiace. Mi dispiace che tu
sia arrabbiata con tutti per colpa mia. >>
<< Dimmi la verità allora >>
dissi incrociando il suo sguardo.
Lasciò la presa distogliendo gli occhi dai miei.
<< Non posso. >>
Io risi, ma non c’era gioia nella mia risata.
<< Ciao Louis. >>
E me ne andai. Lo sentii chiamare il mio nome, ma non mi voltai e una
volta di fronte alla porta di classe entrai.
<< Signorina è in ritardo >> mi
sgridò il professore,
<< Scusi professore >> risposi sfoderando
la mia migliore faccia da cucciola.
Lo vidi ridere, poi facendo un gesto come se volesse scacciare una
mosca mi invitò a sedermi. << Dai vai a posto,
sei fortunata, mi sono svegliato bene questa mattina. >>
Io risi dirigendomi verso il posto che Lena mi aveva tenuto.
<< Dove ti eri cacciata?>> mi
sussurrò arrabbiata.
<< Louis mi ha trattenuta, ma sono venuta via subito.
>>
La vidi alzare gli occhi al cielo. << Non si
arrenderà. >>
<< Bé, nemmeno io. >>
Le lezioni proseguirono lentamente, troppo lentamente e tra
un’ora di matematica e una di storia arrivammo a fine
giornata.
<< Isa io devo andare via subito, mi aspetta nonna. Che
palle >> si lamentò Lena.
<< Tranquilla Lena, ci sentiamo oggi >>
risposi ridendo, poi dopo averle schioccato un bacio sulla guancia mi
incamminai verso casa.
Come sempre quando mi trovavo a camminare da solo estrassi il mio mp3,
la musica era la compagna migliore, feci per mettermi una cuffia quando
mi sentii chiamare da una voce fin troppo conosciuta: Harry Stiles.
<< Che vuoi? >> domandai con voce dura,
quando fu al mio fianco.
<< Isa non puoi arrabbiarti con tutti noi.
>>
Diceva sul serio? Certo che potevo farlo! Avevo tutto il diritto di
essere arrabbiata, mi stavano mentendo!
<< Non posso?! Harry, mi state prendendo in giro! Tutti
lo state facendo, persino il mio migliore amico! >>
<< Se potevamo dirtelo, lo avremmo già fatto.
E’ una decisione che spetta a Louis. >>
<< Si, è vero spetta a lui, ma non spetta a
nessuno prendermi per il culo Harry! Ora devo andare, ciao
>> conclusi aumentando il passo.
Una volta arrivata a casa, trovai un biglietto di mia madre che diceva
che non sarebbero tornai per pranzo. Fantastico almeno ero sola e
potevo rilassarmi.
Iniziai a preparare qualcosa da mangiare e tra una fetta di prosciutto
e una di pane, controllai il cellulare notando un messaggio da parte di
Niall:
-
Isa, ti prego, odio litigare con te. Per favore io non posso dirti
nulla, ma non odiarmi per questo. Io ti voglio bene, per favore Isa.
Niall. -
L’ennesima lacrima mi rigò la guancia, anch'io
odiavo litigare con lui, ma odiavo ancora di più la
falsità.
Avevo appena addentato il mio panino extra farcito quando
sentì bussare alla porta, senza preoccuparmi andai ad
aprire, probabilmente era qualche vicino o Lena, fuggita in qualche
modo da sua nonna, ma quando aprì rimasi di sasso: non erano
né i vicini né tanto meno Lena.
<< Louis, cosa ci fai qui?! >>
Senza neanche aspettare il mio invito entrò chiudendosi la
porta alle spalle. << Voglio chiarire. >>
Io lo fulminai con lo sguardo, poi aprendo nuovamente la porta esclamai
<< Vattene Louis! >>
<< Isa cazzo, perchè non capisci?! Io voglio
proteggerti e se ti dicessi qualcosa non potrei più farlo.
>>
<< Proteggermi da cosa Louis?! Parla cazzo!
>>
Stavamo entrambi urlando.
<< DA ME ISA! TU NON CAPIRESTI. >>
Io lo guardai a bocca aperta, ma che diavolo stava farneticando?!
Lentamente mi avvicinai e poggiandogli una mano sul braccio chiese
<< Ma cosa stai dicendo? >> Lui
tirò un calcio alla porta. << La
verità Isa. Voglio proteggerti, per questo non parleremo
più. >>
Sgranai gli occhi a suono di quelle parole e per un attimo ebbi come
l’impressione che il mio cuore si stesse fermando.
<< E non parlandomi più risolveresti
qualcosa?! >>
Lui annui. << Sari al sicuro. >>
<< Ti sbagli. Qualsiasi cosa stia succedendo, io ci sono
dentro dall'altra sera, da quando mi hai baciata, perchè da
quel momento non faccio altro che pensare a te. Lo capisci questo?!
>>
Louis si avvicino. << Tu non capisci quando sei in
pericolo con me. >>
<< Non mi importa >> risposi facendo un
altro passo verso di lui.
Sorrise.
<< Non sai quando vorrei baciarti in questo momento.
>>
<< E allora fallo. >>
Ci baciammo e in quel momento il mondo intorno a me scomparve:
c’eravamo soltanto noi, io e Louis.
In quel momento mi sentì completa, come se lui fosse stato
creato appositamente per me, come se lui fosse la mia metà
mancante.
Ci baciammo a lungo e quando ci separammo i nostri occhi si
incrociarono, incapaci di distogliersi l’uno
dall’altra.
<< Ti prego Louis >> sussurrai.
<< Dimmi la verità. >>
Lui sospirò annuendo. << Okay, ti
dirò tutto. >>
Lo invitai a spostarsi nel salone adiacente alla cucina e ci sedemmo
sul divano, io gli presi la mano aspettando che parlasse.
<< Io.. Non sono mai stato il cocco di mamma e
papà, fino a poco tempo fa mi drogavo. Ero entrato in un
brutto giro da cui Harry e gli altri mi hanno aiutato ad uscire.
<< Pensavo di esserci riuscito, di non avere
più niente a che fare con quel mondo, ma..
C’è un ragazzo da cui compravo la droga, aveva dei
prezzi allucinanti e io ho lasciato molti debiti con la promessa che
gli avrei saldati, ma non ho soldi e non posso pagarlo. Ho cercato di
prendere tempo, ma lui e il suo gruppo non sono tipo molto pazienti.
<< Quando mi hai trovato l‘altro giorno, ero
appena stato picchiato da loro. Mi sono difeso, ma ero solo contro tre
di loro e non c'è lo fatta. >>
Avevo la pelle d'oca, mi passarono per la mente un migliaio di domande
che avrei voluto fargli, ma alla fine ne uscì solo una dalle
mie labbra, forse la più banale, la più
personale: << Perché ti drogavi?
>>
Lui rise, ma non c’era gioia in quel suono.
<< Ero un coglione, pensavo che in quel modo sarei potuto
scappare da tutti i miei problemi, che avrei potuto risolverli.. Era
una specie di sfogo.. >>
Lo sentii agitarsi così gli strinsi una mano.
<< Non é il modo giusto per risolvere i
problemi. >>
<< Lo so anche io questo >> rispose, poi
rendendosi conto di essere stato un po’ troppo brusco
aggiunse addolcendosi << Il problema è che non
voglio che sappiano di te, ti farebbero del male. >>
<< Non mi importa e poi basta che non sappiano mai di me,
giusto? >>
Lui annui.
<< L’importante è che non ci vedano
mai insieme.. >>
<< E' una cosa molto pericolosa Isa. Devi stare sempre
attenta, sempre vigile. Sei sicura di volere tutto questo?
>>
I miei occhi incrociarono i suoi e portai una mano alla sua guancia:
certo che lo volevo. Non mi importava se era pericoloso, non mi
importava se sarei sempre dovuta stare all’erta, io volevo
stare con lui e niente me lo avrebbe impedito.
<< Voglio stare con te e voglio conoscerti. Non mi
importa altro, è questo quello che voglio. >>
Lui mi tirò a sé e mi bacio.
Rimanemmo insieme per buona parte del pomeriggio, ridendo e scherzando.
Il tempo con Louis passava troppo velocemente e ben presto
arrivò l’ora di separarci.
<< Isa, adesso vado. Chiama Niall, sta davvero male.
>>
Io annui e lui sorrise.
<< Brava bimba. Ci sentiamo >> mi
salutò dandomi un bacio, poi se ne andò.
Lo guardai allontanarsi, rimanendo incantata da quella perfetta figura:
era così dannatamente bello!
E immancabilmente sentii le farfalle svolazzare felici nel mio stomaco:
quando stavo con lui non mi mancava niente. Mi faceva sentire speciale
e importante, sapevo di correre molti rischi, ma vale la pena provare.
Sorridendo come una scema chiusi la porta di casa, ricordandomi poi la
promessa che avevo fatto a Louis, così mettendomi la giacca
mi decisi ad andare da Niall.
Uscii di casa sentendomi leggera come non mai, mi sembrava quasi di
camminare in un roseo paese delle fiabe da quanti mi sentivo felice, ma
un’improvvisa voce maschile mi riportò
drasticamente alla realtà: << Scusami, sai
dirmi dov'è il bar più vicino? Mi sono appena
trasferito e non ho idea di dove si trovi. >>
Mi voltai incrociando lo sguardo di un ragazzo, di circa la mia
età, e sorridendo risposi << Certo. Vai sempre
dritto, poi al primo angolo gira a destra: lì trovi tutti i
bar che vuoi >>
<< Grazie mille. Piacere, io sono Mark. >>
<< Isa. Adesso scusami, ma devo proprio andare.
>>
<< Certo, grazie ancora e a presto >> disse.
Lo salutai con un cenno della mano, poi mi diressi verso casa di Niall.
Una volta arrivata bussai e ad aprirmi fu proprio lui, il quale
vedendomi domandò sbalordito << Isa, che ci
fai qui? >>
<< Posso entrare? >> domandai, mettendo da
parte il tono bellicoso con cui mi ero rivolta a lui questa mattina,
così mi fece passare.
Rimanemmo per un attimo in silenzio, immobili nell’ingresso
di casa Horan, poi stanca di quella situazione mi decisi a fare il
primo passo e parlare << So tutto. >>
<< Te lo ha raccontato quindi.. >>
<< Si.. >>
<< Bene >> rispose lui freddo, lo avevo
davvero ferito.
<< Si, ma non è questo il punto.. Il punto
è che mi dispiace, ho reagito male ed ho sbagliato a
prendermela con te, ma cerca di capirmi.. Io ero.. >>
<< Ti capisco e scusami tu >> mi interruppe
lui e nei suoi caldi occhi blu vidi che era davvero tutto a posto.
Io lo abbracciai ridendo, avevo di nuovo il mio migliore amico.
Ci spostammo poi in cucina, dove Niall mi offrì dei biscotti
su cui entrambi ci avventammo, sembrava quasi che non vedessimo cibo da
anni, poi dissi ridendo << Prima ho incontrato un ragazzo
che si è trasferito da poco. Non sapeva dove fosse un bar,
credo prima stesse sulla luna. >>
Lui rise a sua volta. << Come si chiama? >>
<< Mark >>
Niall, già piuttosto chiaro, divenne ancora più
pallido e con voce grave chiese << Come ? >>
<< Mark >> risposi io stranita.
<< Perché quella faccia? Lo conosci?
>>
Lui posò il biscotto che stava addentando e serio mi disse
<< Isa, è uno di quelli che ha picchiato
Louis. >>
Questa volta fu il mio turno di sbiancare: che diavolo ci faceva qui?!
Stava cercando Louis per dargli un’altra lezione?! O forse..
Forse sapeva già di me?
<< Non dire niente a Louis. >>
<< Isa.. >> protestò Niall, ma
io lo supplicai << Non voglio farlo preoccupare, non
è successo niente, non sanno di me. >>
<< Isa devi stare attenta, è pericoloso. Non
voglio che ti succeda niente. >>
Io sorrisi, cercando di sfoderare il sorriso più
rassicurante che riuscissi a fare.
<<
Non mi succederà niente, tranquillo. >>
Niall sembrò calmarsi e anche io mi sentì
più tranquilla.
Adesso mi restava solo una cosa da fare, una molto pericolosa e
impegnativa, dovevo raccontare tutto a Lena.
Salve
bellissime c: eccomi qui con un nuovo capitolo, Finalmente Isa sa
tutto. Cosa succederà adesso??? Lo scoprirete nella prossima
puntata (?) ahahahahha.
Ci tengo a ringraziarvi tutte per le recensioni che lasciate. al
prossimo capitolo. xoxo Isa.