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Autore: Ammie    28/05/2013    6 recensioni
Rebecca, una diciassettenne che vive da sola, ha paura di essere ferita dalle persone e perciò si isola dal resto del mondo. Non fa amicizia con nessuno, non vuole rischiare di essere abbandonata di nuovo.
All'improvviso però, arriva qualcuno che entra impetuosamente nella sua vita.
E che forse sarà in grado di farle cambiare idea.
La vita di due adolescenti fatta di amore, lacrime, risate e dolore raccontata con un pizzico d'ironia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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LA SCOMMESSA.
 
Capitolo cinque: Io, Narciso e un letto.
 
 
 
“Daniele? Cosa ci fai qui?” chiedo piuttosto allarmata.
Il biondo fa per entrare, ma lo blocco quasi subito. “Lasciami passare.”
“No.”
“Piccola, dobbiamo parlarne. E per davvero.”
Respiro piano per calmarmi. Non vorrei essere denunciata per avergli tirato addosso qualcosa. “Primo: ti ho già detto che non sono la tua piccola. Secondo: ne abbiamo già parlato, va’ via.”
“Aspetta-”
“Becca? Che c’è?” domanda Alessandro raggiungendomi.
Fantastico, davvero fantastico.
È il sogno di ogni ragazza trovarsi tra il proprio ex ansioso di spiegazioni e il nuovo fusto della città, me ne rendo conto solo adesso. In un certo senso mi sento come Elizabeth Bennet, attratta dall’enigmatico Mr. Darcy e stressata da Mr. Collins, il cugino che non la lascia in pace.
“Non ti ho mai visto prima… Chi sei?” chiede con aria superiore.
“Alessandro.” risponde semplicemente. “Tu, invece?” dice copiando il tono che Daniele ha usato, cosa che so per esperienza personale gli da’ fastidio.
“Il suo ragazzo, che domande.”
“Non sei assolutamente il mio ragazzo! Non c’è alcuna possibilità al mondo che tu possa esserlo!” ribatto esasperata.
“Beh, allora perché è a casa tua? Non mi hai mai permesso di entrarci! E tu...” dice poi rivolto ad Alessandro “…Cos’è lei per te?”
“Smettila-”
“Lei è la mai Dulcinea.” risponde raggiante, tirandomi vicino a sé e guardando poi in modo truce Daniele.
I maschi e il loro territorio, neanche fossero lupi.
Mi fa piacere, molto piacere restare così vicino all’adone. In questo modo posso sentire il suo odore di mare farsi più intenso, mandandomi internamente in estasi. Anche se poi la Rebecca più sensata si fa nuovamente sentire.
“Aspetta, ancora con questa storia?” dico staccandomi da lui.
“Che diavolo significa?”
“Se conoscessi Cervantes ora lo sapresti, non credi?”
“Ho capito.” esordisce a un tratto il biondo. “Te l’ha data, vero? Ecco perché ti comporti così e le stai così vicino. Non credevo che la cedessi subito al nuovo arrivato, a me hai fatto aspettare.”
Non ce la faccio più, quelle parole mi hanno fatto male.
Chi crede che io sia? Una puttana?
Che apra le gambe a ogni suo desiderio?
Sento le lacrime formarsi sugli occhi, ma non mi farò vedere in questo stato da nessuno.
Specialmente da Daniele.
Con tutta la forza che ho gli do uno schiaffo lasciando a bocca aperta entrambi i maschi, e a giudicare dalle imprecazioni che gli escono dalla bocca, è stato uno schiaffo potente.
“Smettila! Non è andata così, ma se anche fosse stato vero, la cosa non ti riguarda! Sei stato tu ad andare a letto con Alice appena mi sono distratta!” urlo con tutta la rabbia che mi tengo dentro.
Poi accade tutto alla massima velocità: Daniele sibila stronza, mi prende il polso facendomi male, Alessandro lo stacca de me e gli sferra un pugno in pieno volto, facendolo cadere dolorante sul pianerottolo.
“Come ti permetti? Le donne non si toccano, idiota!” urla di rabbia, come se avesse il fumo che esce dalle orecchie.
Ho gli occhi spalancati. Non ho mai visto un ragazzo così furioso, e la cosa un po’ mi spaventa.
Si avvicina di nuovo a Daniele, ma subito si blocca quando in religioso silenzio gli tiro la maglietta. Si gira verso di me e la prima cosa che noto è il suo sguardo, che passa da infuriato a… dolce, direi.
“Andiamo.” mi sussurra lasciando il biondo a lamentarsi.
Mi prende lo stesso polso che pochi secondi fa è stato stretto troppo, solo che ora al posto di dolore sento un brivido di piacere percorrere la mia spina dorsale.
Appena chiude la porta mi riporta sul divano, sempre seduta sulle sue gambe.
Sospira e mi guarda, ma io non ho voglia di parlare.
Forse ho sbagliato tutto: non avrei dovuto dargli così tanta confidenza, forse mi farà soffrire come Daniele o peggio, forse tutti quei bellissimi baci sono solo un grosso errore che presto pagherò.
Sono troppo orgogliosa per ammetterlo, ma sento che Alessandro è una brava persona. E forse sono anche pazza, ma lui mi piace e se mi lasciasse ci rimarrei davvero troppo male.
“Becca…” mi dice con tono rassicurante stringendomi a sé.
“Mmh…” è tutto ciò che riesco a rispondere.
“Non piangere. Ci sono io.”
Cosa?
Solo quando mi tocco le guance mi rendo conto che effettivamente sto piangendo, quindi cerco di coprirmi il viso.
“Non farlo.” sussurra piano.
“No… I-io non ho mai…” singhiozzo.
“Mai?”
“…Pianto davanti a q-qualcuno.” ammetto. A questo punto, tra le lacrime, Alessandro mi da’ un lieve bacio sulle guance, per poi stringermi ancora e cullarmi come una bambina piccola.
“Calma, calma. Sono qui, Becca.”  mi dice con la voca più dolce e allo stesso tempo più sensuale del mondo intero.
 
 
Dopo essermi calmata, Alessandro riprende a parlare.
“Ti fa male il polso?”
“No… È passato.” sussurro in modo quasi impercettibile.
“Dov’è la tua camera?” chiede, facendomi spalancare gli occhi.
Allontano lentamente il mio viso dall’incavo del suo collo e lo guardo. “Eh?”
“Ti porto a solo dormire, non ho intenzioni perverse!” risponde ridendo di gusto.
È bellissimo, forse troppo. Quegli occhi dal colore così scuro e profondo sembrano illuminarsi quando ride. O quando sorride. O quando… D’accordo, s’illuminano sempre.
Un giorno o l’altro mia farà venire un attacco di cuore, lo so.
“Becca?”
“Stavo pensando, non ti ho sentito.” dico imbarazzata.
Mi sposta delicatamente i capelli dietro l’orecchio, mentre a una lentezza estenuante avvicina il suo volto al mio facendomi di conseguenza accaldare.
“Non ho intenzioni perverse, ma se la mia Dulcinea desidera-”
“Non desidero, grazie.” ribatto ancora più imbarazzata.
Poi, facendomi ridere con una buffa faccia addolorata, passa una mano sotto le mie gambe, l’altra sostiene la mia schiena e si alza dal divano tenendomi stretta a sé.
Per non cadere, e forse per stare più vicina a lui, porto le braccia al suo collo.
“Allora, la camera?” chiede sorridendomi.
“Girati a sinistra, nel corridoio vai dritto, ultima porta a destra.”
Facendo come gli ho detto arriviamo a destinazione.
Commenta con “Quanti libri!” e poi mi adagia dolcemente sul letto, dirigendosi verso una delle pile vicino la porta della piccola terrazza.
“Ehm… Mi piace leggere.” rispondo semplicemente.
“Anche a me… Ma la Austen e Emily Brontë non sono in cima alla lista.” dice ridacchiando.
“Tu sei un tipo da gialli classici…” butto il commento, facendolo girare sorpreso.
“Come fai a saperlo?” chiede sedendosi ai piedi del grande letto.
“Questa mattina ho aiutato Margherita a raccogliere e sistemare dei libri che le erano caduti… Dubito siano i suoi gusti in fatto di lettura.”
“Ecco perché quando sono arrivato in camera erano già tutti sistemati… Beh, Dulcinea, non mi resta che ringraziarti adeguatamente.”
Sì, sì, ti prego ringraziami!
“Alessandro… Smettila di avvicinarti. Davvero.” dico seria.
“Io sono un gentiluomo, Becca. Non posso farne a meno.” risponde con quel suo sorriso illegale, mentre procede a gattoni sul letto verso di me.
Con questo, se prima ero seria ad allontanarlo da me, ora ho il cuore letteralmente impazzito.
Non posso certo biasimarlo: io, Narciso e un letto.
“Fermati…” sussurro.
Arrivato anche troppo vicino a me sussurra con voce roca “Ssh… Voglio solo mostrarti la mia gratitudine.”
“Non serve ho detto!” sbotto, rossa in viso.
“Dai, non dirmi che non vorresti essere ringraziato da un bel ragazzo come me.”
Ancora quel sorriso che mi acceca.
“Se ti lascio ringraziarmi, come dici tu, poi te ne vai?” domando speranzosa.
“Un galantuomo come me mantiene sempre la parola promessa.” e dopo aver dettò ciò prende la mia mano e la porta alla bocca, baciandola.
“D-devi smetterla.” Dico ritraendo la mano.
“Perché?” chiede facendo gli occhi a cucciolo.
Perché non potrei sopportare un altro attentato al mio cuore!
“Ehm… Niente, fallo e poi va’ a casa.”
Ride mostrandomi per la centesima volta quei suoi bellissimi denti bianchi, ma solo ora mi rendo conto che voglio vederli il più spesso possibile.
Anzi, che voglio vedere lui sorridere il più spesso possibile.
“Vieni qui.” Dice incollando la mia bocca alla sua.
È un bacio a fior di labbra, non passionale come quello di poco fa, ma ugualmente sensuale e assolutamente meraviglioso. Al contatto delle nostre labbra inizio a sentire quel suo odore di mare diventare molto forte, fino a mandarmi in estasi.
A un tratto si stacca da me, fissandomi con quegli occhi scuri, che ora sono luminosi come non mai. Altro che gli occhi di Daniele alla fine della nostra storia, che definirei anella sanza gemme del purgatorio dantesco: così spenti, quasi senza amore.
Non che ci sia mai stato.
“Buonanotte, Alessandro…”
“Sì, notte…” dice prima di uscire dalla porta, lasciandomi uno strano senso di vuoto nel cuore.

 
 
 
Allora.
Lo so che avrei dovuto aggiornare nel weekend, ma poi ho pensato “perché aggiorno se non mi hanno neanche detto come trovano il capitolo precedente?”
Alla fine, come vedete, ho ceduto.
Però recensite, per favore! Come faccio a migliorare se non mi dite cosa vi ha fatto schifo, cosa avete adorato o se ci sono errori?
Non dico che voglio ottanta recensioni, bastano anche poche parole per dirmi cosa a vostro parere è giusto o sbagliato.
Ora ti saluto, mio pubblico impossibilitato a scrivere.
Un beso,
Maddie.
 
P.S. Spero che qualcuno ascolti le mie preghiere, anche perchè non pubblicherò prima di tre o quattro recensioni  per gli ultimi due capitoli!
  
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