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Autore: bloody_lily    10/09/2004    4 recensioni
Alla fine, è davvero un anno.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mimì

8 settembre 2004.

 

Alla fine, è davvero un anno.

 

 

Mimì!

Oh, Mimì, non puoi immaginarti quanto mi sei mancato.

Me lo ripeto sempre che dovrei venire a trovarti più spesso.

Però stavolta sono giustificata, eh, ho avuto da studiare per l’esame della patente… sai, l’ho passato senza fare neanche un errore! Ma ho dovuto studiare per un mese fitto fitto, perché mi sono presentata come privatista.

Così adesso mi manca solo la pratica.

Poi potrò andare persino a ballare senza scomodare i miei… li hai presenti, i miei, no?

Quei due rompiballe.

Ogni volta che gli chiedo di venirmi a prendere mi fanno delle facce assurde per l’orario, ma insomma, se uno va in discoteca mica può andarci alle otto e tornare alle dieci! Mi chiedo se loro siano mai stati giovani, o se soffrono di amnesia.

In ogni modo, quando sarò motorizzata cambierà musica.

A proposito, Lorenzo ha lasciato i Carillon.

Credo abbia litigato col Simo, ma non mi dice niente, l’ho visto da me, anche perché non si salutano più neanche se si incrociano per strada e conoscendoli devi ammettere che è ben strano.

Beh insomma il gruppo si è sciolto.

Non stanno neanche cercando un nuovo cantante, i Carillon, che io sappia.

Del resto il Simo e Pièr ormai vanno all’università, cambieranno città a giorni, per cui non credo che anche volendo avrebbero tanto tempo per provare, d’ora in poi.

Magari giusto il sabato e la domenica.

Ma un gruppo serio non credo possa basarsi su due ore di prove la settimana, no?

E poi adesso si ricomincia anche noi ad andare a scuola. Questo è l’ultimo anno, eh…

Non vedo l’ora di essermi tolta il dente.

Lo so che è infantile puntare tutto sull’uni, che non è che si potrà studiare più niente solo perché si sarà ventenni in una città nuova… però… mah, sarà che di questo posto mi sono talmente rotta le scatole che per sgommare farei di tutto.

Oh, lo sai che sono sempre stata instabile.

E anche antifelice.

Hai presente quando ti senti una macchia di pomodoro su un vestito da sposa?

Ecco, io sto così.

E non so se vorrei scomparire e far cessare il tormento di lacrime della sposa o inghiottirmi tutto il vestito e ridere torva.

La verità è che stiamo crescendo, Mimì.

Anzi, sai che ti dico? siamo già cresciuti.

È passato un anno in un alito di vento, e siamo proprio cresciuti.

Hai visto che alla fine anche Lorenzo ha smesso di correre? E non ti credere che lo abbia fatto perché me lo aveva promesso.

Lo ha fatto perché non sopportava più di vedere la Yamaha tutti i giorni.

Così si è comprato una Vespa blu notte, e sulla marmitta ci ha scritto il tuo nome. L’avrai notato sicuramente, lui viene forse più spesso di me a trovarti.

Anche il rapporto fra di noi è cresciuto.

Credo che abbiamo finalmente superato la fase del vivere simbiotico! In qualche modo siamo l’uno dentro l’altro molto più profondamente di prima.

Non che abbiamo smesso di battibeccare, ma ora lo facciamo perché tutto ciò fa parte di noi, e non per colmare i silenzi.

Probabilmente il periodo più grigio è stato l’inizio.

Il ponte sembrava logorarsi sotto la pioggia battente, e nessuno dei due riusciva più a trovare la spinta per attraversarlo.

Ci siamo sforzati molto, per riaggiustare tutto, quando le nuvole si sono dissipate.

Sai, Mimì, mi manchi più di “non puoi immaginarti quanto”, tutto sommato.

Adesso devo andare, però… credo che tornerò domani.

La margherita te la lascio qui di fianco. Lo so che è stata una cavolata, e che non era assolutamente il fiore adatto.

Ma mi sono ricordata che te le sfogliavi sempre, le margherite, e allora ho pensato che magari ti avrebbe fatto piacere.

Però, Mimì, stavolta ho contato prima i petali.

Te ne ho cercata una che li avesse dispari.

 

 

 

 

 

La pubblico oggi perché l’otto non sono stata effettivamente in grado. Non so quanto si possa capire… ma questa volta più delle altre non voglio cambiare niente.

  
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