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Autore: Arya Destiny98    28/05/2013    1 recensioni
Un ragazzo popolare ma solo nell'anima;una ragazza introversa,con un passato pieno di demoni:il liceo li costringerà ad incontrarsi e li catapulterà in un mondo del tutto nuovo per loro. Scopriranno l'importanza di avere qualcuno a cui dire 'A domani' prima di addormentarsi,qualcuno che li rende felici anche quando tutto sta andando a farsi fottere...
Dalla storia:
"Ti terrò stretta,tranquilla"
“Anche quando vorrò morire?”
“Ti darò una ragione per vivere o morirò con te.”
“E quando griderò per il dolore fino a non avere più voce?”
“Griderò con te e poi staremo in silenzio. Ad aspettare che le voci ritornino.”
“E se non succede?”
“Ci ameremo in silenzio.”
“Allora mi ami.”
“Sì,ti amo.”
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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           CAPITOLO QUINDICI

                       I think I love her

Gabe’s POV

Non c’era mai stato bacio migliore di quello. Stupendo,pieno di tutto ciò che avevo sempre sognato,ma che non ero mai riuscito a trovare prima d’allora. Rimanemmo appiccicati finché le labbra non cominciarono a farmi male. Allora ci separammo,col fiato corto. “Doveva essere questo il nostro primo bacio.”le sibilai con tutta la dolcezza del mondo. Amavo quella ragazza. E ora ne ero certo:lo sapevo dal cuore che batteva tanto forte da uscirmi dal petto,dalla pelle che bruciava bisognosa di sentire il contatto con la sua,dal mio respiro assuefatto dal suo odore. La tenni fra le braccia per un secolo,così piccola e morbida. Lei con il viso affondato nella mia camicia,io con il mio nei suoi capelli profumati. Quando il mio sguardo cadde sul suo volto vidi che piangeva. Mi spaventai e le misi un dito sotto al mento per costringerla a guardarmi negli occhi. “Cos’hai piccola?” mormorai. “ Ho paura.”singhiozzò stringendomi più forte. “Di cosa?” “Di perderti. Le persone che amo se ne vanno sempre.” Mi confidò,la voce tremolante. La coccolai con tutto l’amore di cui disponevo. “Io non ti lascerò. Te lo prometto.” “Oh,Gabriel … non fare promesse che non puoi mantenere.” Rimasi in silenzio. “Ti do una verità. Ora io ci sono. Non me ne vado. Ok?”le misi le mani sulle spalle per rimarcare il concetto. E lei fece una cosa che non le avevo mai visto fare prima:sorrise. Fu come se il sole splendesse in piena notte. Mi si strinse il cuore alla vista dei suoi occhi lucidi illuminati dalla felicità. L’abbracciai ancora. “Ti prego,sorridi. Sorridi sempre.”la implorai. “Per te,tutte le volte che vorrai.”La baciai sulla fronte e poi mi ricordai che poco lontano c’erano Becca e Will. “Se non torniamo potrebbero pensare male.”ghignai. “Che pensino male,allora.”ridacchiò Abi. La sua risata sembrava il suono di mille campanelli. “Adoro quando sei contenta.”le dissi spostandole una ciocca di capelli dal viso. “Succede di rado. Anzi,credo che questa sia la prima volta dopo tanto tempo.”Si alzò in punta di piedi per baciarmi. Era davvero piccola se ci pensavo. Piccola. Mia. Poterlo pensare mi faceva impazzire. “ Perché fai quella faccia?”fece poi,sbigottita dalla mia espressione. “Pensavo al fatto che adesso … adesso sei MIA.” sussurrai,famelico. “Tu che ne sai scusa?” Faceva la finta offesa. Sempre più adorabile. “Cos’avevano detto,Becca?Che non stavano assieme?A me sembra piuttosto che non riescano a stare separati.”commentò una voce sprezzante da dietro di me. Will e Rebecca ci avevano sorpresi avvinghiati come edera e albero. Ooops. “Ehem,non stavamo insieme,prima.”precisai,rosso di vergogna. E se lei non avesse voluto stare con me? “Ah,i centri commerciali. Riescono ad unire tutti.” Sospirò Becca,estasiata. Abi sorrise e mi strizzò l’occhio. Cavoli,era normale che mi andasse il sangue alla testa?!Mi  prese per mano e mi fece seguire i ragazzi. Seduti intorno al fuoco finto ci stavamo piano piano assopendo. Becca già dormicchiava tra le braccia di Will. Anche Abi stava accoccolata nel mio abbraccio. “Gabe?” “Mmm?” Abi girò la testa per trafiggermi con i suoi occhi verdi. “Non è vero che ho fatto sesso con Andrew Philiphmore.” Sussurrò. Cercai di non darlo a vedere,ma ero profondamente sollevato. Si sistemò meglio e abbassò le palpebre con un sorriso quasi impercettibile. Cazzo,hai presente quando ti senti padrone del mondo?Ecco,io ero così in quel momento. Sprofondai fra le braccia di Morfeo con il desiderio che quella notte non finisse mai. “GABRIEL!Cazzo,svegliati scemo!Ci hanno beccati!”Abigail mi stava schiaffeggiando. A quanto pareva quello che c’era stato la sera prima non aveva ammorbidito il suo caratterino. “Che?” grugnii,non ancora del tutto sveglio. “Chi c’è?!” tuonò una voce in risposta. Mi resi conto di essere ancora nel centro commerciale. La luce che filtrava dalle finestre a vetrate era ancora quella dei lampioni,perciò dedussi che fossero più o meno le quattro del mattino. Non ebbi il tempo di scrollarmi di dosso il torpore del sonno che Abi mi tirò per la manica della felpa e mi trascinò fuori da un’uscita di sicurezza. Rebecca e William correvano a perdifiato poco avanti a noi,nella fredda notte di ottobre. “Se vi prendo …” urlò un poliziotto ciccione,sulle scale d’emergenza. Io ridacchiai e aumentai la velocità della corsa. “ Pe … penso che … li abbiamo … seminati.”ansimò Will quando fummo abbastanza lontani. “Cre … credo di sì.”fece Abi,piegata in due. Improvvisamente scoppiammo tutti e quattro a ridere come pazzi. Avevo le lacrime agli occhi e mi faceva male la pancia. “È meglio che adesso ce ne torniamo a casa.”concluse Will non appena ripreso il controllo della voce. Io annuii. “Mi sono divertito un sacco con voi,ragazzi. Dovremmo rifarlo,ogni tanto.”dissi. I tre mi scoccarono uno sguardo stranito. “Intendo uscire insieme,non rimanere bloccati in un centro commerciale.”precisai. Ridemmo di nuovo. Ci scambiammo i numeri di telefono (notai che Abigail non aveva il cellulare con sé) e poi ci salutammo. Mi chiesi come avrei fatto a tornare a casa,dato che all’andata mi ero fatto accompagnare in auto dalla sorella di Tanya. Abi doveva avere intuito che ero rimasto a piedi. “Ti accompagno a casa con la moto,non preoccuparti.” Fece scivolare la sua piccola mano nella mia. “Wow”  “Wow cosa?”chiese lei. Oh,merda,non mi ero accorto di averlo detto ad alta voce. “Tu.”La attirai verso di me per baciarla di nuovo. Il suo sapore era mille volte meglio del suo profumo,il che è tutto dire. “Sai che potrebbero arrestarci per atti osceni in luogo pubblico?”ammiccò,facendo un passo indietro. “Oh,correrò il rischio.” Lei alzò gli occhi al cielo,però non si oppose ai miei baci. “Dai,andiamo. Mi si stanno gelando le chiappe,Thomas.”sghignazzò,ripetendo la frase che mi aveva detto mille anni prima. Saltammo sulla sua moto nera. Ero un po’ incerto sul da farsi. Non ero mai salito su un mezzo che avesse meno di quattro ruote eccetto la bicicletta. “Tranquillo,devi soltanto stringerti a me e andrà tutto bene.”  “Allora nessun problema.”Le misi le braccia intorno ai fianchi. La sentii sussultare mentre accendeva il motore. Sperai non fosse una reazione di fastidio. Sfrecciando lungo le strade buie di Tulsa, aggrappato alla ragazza che amavo,mi sentii nuovamente come un dio. Si fermò di fronte a casa mia. Scesi dalla moto con un balzo e così fece anche lei. “Sono stata benissimo,malgrado l’antipatia di Becca.”ridacchiò. “Anche io.” La baciai sulla fronte,poi sulle guance arrossate,sulla punta del naso e infine sulle labbra. “Ciao,piccola. Ci vediamo domani.” Lei sembrava un po’ stordita,ma riuscì comunque a mormorarmi un ‘ciao’ e a barcollare fino alla sua moto per poi schizzare via. Sospirai e aprii la porta. Fui immediatamente investito da quel ciclone di mia madre. “DEFICIENTE!Ti sembra l’ora di ripresentarti?!È la terza volta in meno di un mese!Io ti ammazzo,sciagurato!” Oh cazzo. Mi ero dimenticato di avvisare. Eh,si ritornava alla routine gente!

  
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