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Autore: __Shiroi    28/05/2013    1 recensioni
Non appena il sole sorgerà e la luce sveglierà la Camelot ancora assopita, Merlin dovrà andarsene, prima che qualcuno lo veda. Lo sa bene, non è un rischio che possono correre. Cerca di divincolarsi dalle insistenti attenzioni di Arthur, ma la convinzione è poca e, in realtà, a lui va bene così.
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Titolo: The Dark is all I want
Fandom: Merlin
Personaggi: Merlin, Arthur
Raiting: NC-17/NSFW
Prompt: Daylight - Maroon 5
Wordcount: 660
Avvertimenti: One Shot, Slash, Erotico, Introspettivo
Note dell'autrice: Scritta per i Live Show #1 di The X-Fandom, indetto da maridichallenge. Questa è ufficialmente la mia prima fanfiction a raiting rosso/arancione. Mi sentivo un po' un'idiota mentre la scrivevo, perchè nonostante ruolo slash da tanto, scrivere una fic è diverso (o almeno lo è per me) e avevo l'impressione di essere ripetitiva! Anyway, come primo esperimento non penso sia andata poi tanto male xD

 

And when the daylight comes, I'll have to go
But tonight I'm gonna hold you so close
Cause in the daylight we'll be on our own,
But tonight I need to hold you so close



Le pesanti tende tirate fanno filtrare ben poca luce, ma Merlin non ha bisogno di guardare fuori per capire che non manca poi molto all'alba. Forse giusto un'ora, a occhio e croce, e lui dovrebbe essere già rientrato nelle stanze di Gaius - in punta di piedi, proprio come ha fatto quando ne è uscito, per non svegliare il cerusico. Invece è ancora lì; il viso arrossato, la fronte imperlata di sudore, le labbra dischiuse in cerca d'aria. Non è ancora sgusciato via.
E come potrebbe? Come potrebbe andarsene, avendo le mani, il corpo e tutto di Arthur ad imprigionarlo?
Il suo destino lo sta prepotentemente tenendo lì - o almeno è questa la scusa che si rifila; è qualcos'altro, che quasi lo costringe a restare. Qualcosa che lo corrode dall'interno, si insinua sotto la pelle, e la mente perde ogni barlume di lucidità. Merlin non è altro che un suo mero schiavo - ancora una volta servitore di qualcosa che non può controllare.
Le labbra di Arthur scivolano lungo le linee del suo corpo, senza tralasciarne nessun centimetro. È un movimento lento, calibrato - quasi snervante, ad essere sinceri - quando invece dovrebbero sbrigarsi. Non c'è abbastanza tempo per prendersela con così tanta calma.
Merlin prova a chiamarlo, a fermarlo, ma la sua voce si incrina proprio quando la lingua del biondo si sofferma nei punti più sensibili. Un brivido di piacere gli percorre la schiena. Dannazione, l'alba è vicina.
Non appena il sole sorgerà e la luce sveglierà la Camelot ancora assopita, Merlin dovrà andarsene, prima che qualcuno lo veda. Lo sa bene, non è un rischio che possono correre. Cerca di divincolarsi dalle insistenti attenzioni di Arthur, ma la convinzione è poca e, in realtà, a lui va bene così. Ora la bocca di Arthur è sulla sua, gli strappa un leggero mugolio; le loro lingue si cercano e si accarezzano a vicenda, si legano l'un l'altra senza tante cerimonie e tutto sembra annichilirsi, farsi opaco. Va bene così. Per adesso Merlin vuole soltanto sentire il suo calore sulla pelle e lasciare che la sua anima bruci. Non ha bisogno di nient'altro, solo di stringere fra le braccia il corpo dell'altro.
Quando Arthur si fa spazio dentro di lui, Merlin perde il respiro. È come se l'aria sparisse all'improvviso e i suoi polmoni invece ne avessero bisogno. Annaspa, serra il pugno intorno le lenzuola e stringe così forte da far diventare le nocche bianche. Fa un po' male stavolta, non è stato preparato a dovere, non ce n'era il tempo.
Chiude gli occhi, ma il dolore dura solo qualche attimo, poi calore e piacere si mescolano, irradiandosi in tutto il corpo. Merlin smette di pensare, un gemito gli scivola via dalle labbra e al diavolo se sta per sorgere il sole. Ormai non sarebbe capace di fare altro che lasciarsi andare.
Arthur inizia a muoversi, con calma, per non fargli di nuovo male, prima di prendere a spingersi in lui con un ritmo sostenuto. Ha la gola secca, i capelli biondi appiccicati alla fronte, il respiro affannato - un'immagine che solo lui ha il privilegio di avere.
Un timido raggio filtra appena tra le tende. È giorno.
Merlin non riesce nemmeno a capire quanto tempo passi prima che arrivino al limite.
Le iridi liquide di Arthur cercano i suoi occhi, nella semi oscurità - Merlin, guardami gli ripete ogni volta si copre il viso con un braccio o si nasconde nell'incavo del collo. Però il mago non può fare altrimenti. Prova vergogna, e non per tutto quello, ma per la crescente consapevolezza che ciò che davvero vuole è il buio profondo della notte.
Durante il giorno ognuno sta per conto suo, fa ciò che deve. E nessuno proferisce parola su nulla. Ma non appena la luce sembra solo un ricordo e il buio è padrone di ogni cosa, Merlin torna a vivere. L'oscurità è la sua nuova luce.
È un paradosso, certo, ma è tutto ciò di cui necessità. E anche quando Arthur diverrà Re, continuerà ad averne bisogno.
   
 
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