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Autore: Nice Doll    29/05/2013    1 recensioni
Una piccola parte delle cose che vorrei sapessi, ma che non ho il coraggio di dirti.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 Una serata come le altre, solo un po' più malinconica.
Mi strucco, cercando inutilmente di non pensarti, mentre il mascara scivola sulle mie guance, lento e inesorabile. Che va poi a creare una linea più scura sulla pelle.

"Tutta colpa dello struccante; è scadente e mi irrita gli occhi" mi ripeto.
Latte, tonico e poi dentifricio. Sempre la solita routine.

Mi infilo dentro un enorme pigiama di cotone, decisamente due volte la mia taglia..ma chissà perché questo mi fa sentire protetta.

Se poi ci penso, mi rendo conto dell'inutilità delle emozioni. Sono sopravvalutate, servono solo a distruggerti. Cambiano e ti cambiano!
Non sei mai padrone di te, ci sono sempre loro, ogni cetimetro di te, sono sempre loro a dominarlo.
Una lacrima che non volevi scendesse, è scesa. Un sorriso inopportuno, è apparso sul viso. Una parola sbagliata, c'è stata. Un abbraccio che ti serviva, non c'è stato.
E poi loro, dominano anche sulla tua mente. Ma che scherzi? Sono dappertutto.
Non vuoi pensarci, ci pensi. Sempre così. 

Ritorno alla mia immagine riflessa nello specchio. Mi soffermo un po' su di essa.
I miei occhi sono diversi, quasi come non mi appartenessero. Sono spenti, gli angoli della bocca rivolti verso il basso, dipingono su di me un'espressione triste.
Rara da trovare sul mio volto.
E' successo tutto così in fretta, tant'è che non mi riconosco più. Ma so cosa fare, mi ripeto che è solo una serata come le altre, solo un po' più malinconica.
Mi metto a letto, cercando di prendere sonno. 
Passano cinque, poi dieci minuti [..] ho perso il conto. Niente, mi metto a pensare.

Cosa mi ha cambiata? Lui, loro. I suoi occhi verdi, loro. I suoi abbracci, loro. 
Sempre loro in mezzo. Quasi come non fossi più io a controllare i miei sentimenti, ammesso che qualche volta mi siano appartenuti.

E' tutto inutile, proprio come dentro una nuvola; poverina, costretta a cambiare forma se sottoposta alla forza del vento.
E poi..se ci penso meglio, assomiglio molto ad una nuvola. Anche lei se si scontra con un'altra persona, o meglio con un'altra nuvola..ne resta distrutta.
Ed ecco la pioggia, le lacrime. Anche lei è formata d'acqua, proprio come la maggior parte del mio corpo. Siamo molto simili, su molti aspetti.

I sentimenti non servono poi a molto, eppure non avrei mai parlato così tempo fa. 
Mi giro dall'altro lato. Un ricordo mi attraversa la mente. 
Prontamente cerco di allontanarlo, per non fare da accompagnatore a tutti gli altri. E ci riesco.

Chissà perché è finita così, non lo meritavi. Comunque per quel che vale, non avrei mai voluto ferirti.
Ed eccoli lì, li aspettavo. 
Ecco perché li accolgo come fratelli tra le mie braccia, i sensi di colpa. Seguiti, ovviamente, da insicurezza, nostalgia e da un altro tuo ricordo.
Sento le lenzuola bruciarmi addosso, la vista si appanna e blocco una lacrima nell'unico modo possibile, mi rigiro.

Una serata come le altre, solo un po' più malinconica.
Ecco cos'è. Dannazione è così difficile da ricordare? E per quale motivo il sonno non si impadronisce di me?

Mi dispiace, scusa. 
Sto qui a torturarmi ma senza cercarti. 
Scarto quest'eventualità sul nascere. Non potrei mai. Mai e poi mai cercarti.
Voglio dire...cosa abbiamo da dirci ancora? Questo non è amore, non è amicizia. Non è niente.
Dobbiamo lasciarlo andare, perché parlo al plurale? Devo*.
Ma come si fa a lasciare andare un qualcosa che non c'è? E' paragonabile al cercare un ago in un paiaio, al fare un buco nell'acqua.
E chi più ne ha, più ne metta.

Anche se, una piccolissima parte di me, sa che prima o poi cederò del tutto, e allora, ti cercherò.
Cercherò riugio in un tuo abbraccio, o in qualche tua frase. Per illudermi ancora un po', per convincermi che la nostra è una storia come tante altre. 
Per poi arrivare alla conclusione di aver sbagliato, e capire che così non è. Pentirsi e stare male e, alla fine, ricominciare tutto da capo.  

Non sono pronta a lasciarti andare via..dico questo pur essendo consapevole che tu non sei mio.
E so anche che questo è dovuto solo a me e a qualche stupido dubbio (pregiudizio?)

Loro, di nuovo. 
Emozioni, piccole troie bastarde. 
Sempre pronte, ma stavolta non mi colgono impreparata, mi alzo.
Tanto ormai quante speranze mi restano di prendere sonno? Meglio passare al piano b.
Computer e succo alla pera, il mio preferito. E, facebook. Grazie Mark. Cos'altro potrei fare a quest'ora se tu non avessi creato questo social network?

Ho fatto assolutamente, troppe domande. 

Mi scrivono, chiedono come sto. 
Solitamente mi vengono in mente un milione di agettivi, ma rispondo sempre e solo bene.
Forse per orgoglio, ma poi anche perché mi torna sempre in mente uan delle frasi di Nina. Mio idolo indiscusso.
"Quando qualcuno ti chiede come stai, non vuole una vera risposta."

Spengo il computer e torno a letto, con la piena convinzione di voler dormire. 
E l'unico modo per riuscirci è lasciarle andare, loro. Ma come si fa?

Ed ecco che, finalmente, mentre mi pongo l'ultima domanda, per stanotte..
Sprofondo in un rilassantissimo sonno.
Ringrazio mentalmente Lui, che nonostante tutto, nonostante me, mi vuole ancora bene. Forse perché gli piaccio, o magari me ne vuole davvero.
Ad ogni modo ti auguro una buona notte e ti auguro tutto ciò che c'è di bello al mondo. 
Spero che tu, un giorno, possa trovare quello che meriti. 
Intanto i miei occhi si chiudono e si preparano a domani, un altro giorno, in cui dovrò fingere di non provare niente.
Dovrò fingere di essere vuota -


Note dell'autrice: Buonasera a tutti, spero che vi sia piaciuto leggere. L'ho scritta qualche tempo fa, e averla ritrovata proprio in questo periodo mi ha sorpresa.
Avevo comunque bisogno di condividere con qualcuno queste emozioni, e così ho pensato di postarle qui sopra! Vi saluto, un bacio!

  
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