Epilogo. Da quel giorno, trascorsero ben sei lunghi
anni.
“Papà! –esclamò un bambino
volandogli incontro- dove sono la mamma e lo Zio?” chiese fermandosi a pochi
metri dal ragazzo.
Interruppe per un attimo
il suo allenamento e dopo essersi asciugato la fronte con un asciugamano, si
sedette a terra, tendendo le braccia verso il piccolo.
“Vieni qua Ben! La mamma e
lo Zio sono andati in un posto molto lontano da dov’è la nostra casa…”
“Perché?” insistette
tirandogli la divisa.
“Beh…dovevano…dovevano
andare a trovare una persona. Tu non lo conosci, non l’hai mai conosciuto…”
Il piccoletto sbuffò.
“Uffa papà! Voglio sapere
chi è! Dai…dimmelo! Dimmelo!”
***
Si ritrovarono davanti ad
una grande lapide di marmo bianco. Così come quella volta c’erano ancora
tantissimi, troppi fiori. Il tempo pareva non essere mai passato.
Lily si avvicinò
maggiormente e posò sull’erba UN
fiore, una piccola orchidea che fra tutto quel lusso di rose, gigli, girasoli e
quant altro, aveva l’aria del tutto insignificante.
“Sembra passato un
secolo…” azzardò Jason.
“A me invece sembra
passato neanche un giorno…”
“Sarebbe molto fiero di
tutti e due!”
“Tu dici? Siamo cambiati
entrambi da quella volta. Tu ora sai…sai volare e io beh…Credi che lui lo
sappia?”
Jason tirò fuori
dall’interno del giaccone una busta azzurra e la porse a Lily.
“Su forza! Leggila…siamo
qui per questo…”
La giovane prese la
lettera e schiarendosi bene la voce, cominciò.
“Ciao Papà, scusaci tanto
se non siamo mai venuti a trovarti in tutto questo tempo, ma sia io che Jason,
avevamo bisogno di rimettere ordine nelle nostre vite. È buffo come nel giro di
appena sei anni, le cose siano cambiate così tanto. Spesso ci siamo chiesti se
quella volta abbiamo fatto la scelta giusta, quando Goku ci propose di
riportarti in vita e noi rifiutammo. Però sapevamo che chiederti di venire a
vivere con noi su un altro pianeta sarebbe stato impossibile. Sai, io e Trunks
alla fine… -Lily si bloccò, improvvisamente i suoi occhi cominciarono a
bruciare e li sentì riempirsi velocemente di lacrime, prese un lungo respiro e
cercò di proseguire- …io e Trunks alla fine, a discapito di tutto ciò che pensavano
gli altri, ci siamo sposati e… -ancora la sua voce si ruppe nei singhiozzi che,
seppur a fatica, cercò di trattenere- …e…tre anni fa sei…sei…diventato nonno di
un bellissimo bambino, l’abbiamo chiamato come te. E’ stato Vegeta, ti rendi
conto? Vegeta, il Principe dei Sayan, a dirci di chiamarlo Ben. Lui ha i tuoi
occhi e ogni volta che lo guardo, ogni volta che Ben mi guarda, è come se ci
fossi tu, come se mi avessi mandato un piccolo angelo per proteggermi. Nessuno
di noi però gli ha ancora spiegato quali siano le sue vere origini, è ancora
troppo piccolo, ma un giorno papà lo faremo, quando sarà più grande, così come
ti prometto che lo porteremo qui, perché LUI deve sapere la verità!” Lily si
fermò per riprendere fiato, leggere quella lettera era veramente difficile.
“Continuo io?” domandò
Jason.
Scosse il capo.
“No, non c’è bisogno, ce
la faccio… -girò il foglio e dopo avergli dato una veloce occhiata, riprese
nella lettura- …Sai, è davvero buffo il modo in cui il destino si è preso gioco
di noi. Ci pensi mai da lassù? Per trovare l’uomo con il quale avrei condiviso
il resto della vita, ho dovuto aspettare l’arrivo di una specie di alieno, un
ragazzo venuto dallo spazio e allo stesso tempo Jason…ah si, giusto, anche lui
si è fidanzato e anche lui per trovare l’anima gemella si è dovuto trasferire
su un altro pianeta. Non so se l’hai visto, ma personalmente non condivido
questo suo nuovo look ossigenato, con le lenti a contatto azzurre, dice che in
città, va molto di moda assomigliare ad un Super Sayan e anche se non lo sei,
le ragazze cadono ai tuoi piedi una dopo l’altra… -Lily si lasciò sfuggire una
piccola risata, quella non era una lettera indirizzata ad una persona morta,
bensì a qualcuno che ancora era presente nei loro ricordi, per questo, il
giorno cui l’aveva scritta, aveva anche cercato di essere ironica, perché era
così che faceva con suo padre, scherzavano spesso- …dovresti vederli, lui e
Goten a caccia per la città! Inoltre devi sapere che nonostante il brusco
cambio di vita, io ho cominciato a studiare Ingegneria Aerospaziale, mentre
Jason ha intrapreso gli studi di Biologia Marina, oltre ovviamente a fare il
teppistello volando fra i Monti Paoz. Ci sono tante cose che vorremmo dirti e
farti sapere, ma speriamo tu possa ugualmente vederle dal posto in cui ritrovi
adesso…non devi preoccuparti, stiamo bene e lo dobbiamo a tutte le persone che
ci hanno accolto nelle loro case.
Certo, saremmo voluti
restare bambini ancora per un po’, ma la vita il nostro parere non l’ha mai
chiesto, quello che è accaduto ci ha segnati per sempre e quello che abbiamo
passato non lo dimenticheremo, però, nonostante tutto, tu Papà, farai sempre
parte di noi e per quanto ci sforzeremo di guardare avanti, per quanto la
nostra vita futura sarà piena di sorprese e felicità, tu resterai il numero
uno. Ti vogliamo Bene Papà! I tuoi Jason e Lily!” Abbassò la lettera e dopo
averla piegata nuovamente, fece qualche passo indietro, avvicinandosi al
fratello.
“Tutte le cose che gli
abbiamo detto, lui le ha sempre sapute…” bisbigliò abbracciandola.
Annuì e si strinse
maggiormente all’interno del cappotto, coprendosi il viso con il grande
cappuccio nero.
Rimasero imbambolati
davanti alla lapide per qualche minuto, ascoltando l’insinuarsi del rumore del
vento, fra i rami dei due grandi cipressi.
Quel silenzio ovattato, fu
bruscamente interrotto dalla voce di una donna; anch’ella si avvicinò alla
lapide, posando a terra un grande mazzo di Lilyum rossi, inginocchiandosi.
Jason sussultò e fece
cenno alla sorella di indietreggiare.
“Chi è quella donna?”
domandò Lily sotto voce.
Non rispose, si assicurò
che Lily rimanesse in disparte, dopodiché avanzò lentamente.
“Salve ragazzo…” affermò.
“Salve Signora…”
“Anche tu a visitare la
tomba di un caro?” domandò sistemando i fiori.
“S-si…a dire il vero…è
proprio questa la tomba che siamo venuti a visitare…”
La donna alzò lo sguardo
ed osservò attentamente il ragazzo.
“Tu conoscevi Ben?”
“Lui…lui era…no…non lo
conoscevo direttamente, era il padre di due miei cari amici…”
Sgranò gli occhi.
“Due…due tuoi
amici?...Leanne e Jason?”
Annuì.
“…E dimmi come stanno? Li
hai visti? Sai dove sono?”
Jason sospirò.
“Stanno bene, ma non so
dove si trovano…ma Lei chi è?”
Aveva capito benissimo chi
fosse quella donna, ma voleva avere una conferma.
“Il mio nome è Allison…
-spostò lo sguardo verso la lapide- …io…io ero la moglie di Ben…”
“Capisco…” si limitò a
rispondere.
Jason si allontanò,
lasciando la donna da sola.
Raggiunse Lily ed insieme
si apprestarono ad uscire dal cimitero Militare.
“Aspettate un attimo
ragazzi! –gridò LEI da lontano- se doveste rivedere Leanne e Jason…dite loro
che…che io…non li ho ma i dimenticati…”
Uscirono dal cimitero e si
avviarono verso il Jet.
***
“Adesso basta Ben, se la
mamma vede che sei uscito di casa senza finire i compiti potrebbe arrabbiarsi,
lo sai che ci tiene alla tua istruzione!”
“Uffa papà, ma io voglio
combattere con te! Voglio allenarmi!”
Dal fondo della collina,
una figura femminile stava avanzando lentamente.
“Adesso sono guai!”
esclamò il padre.
Il figlioletto prese a
correre e una volta raggiunta la madre le saltò in braccio.
“Mamma…mamma…è vero che tu
e Zio Jason avete preso una navicella e siete andati nello spazio?” chiese.
Lily lanciò un’occhiata di
rimprovero verso Trunks.
“Sc-scusami…è che ha
insistito tanto…” si giustificò.
“Ed è vero che tu e lo Zio
Jason siete andati a trovare il vostro papà e che voi non siete nati su questo
pianeta?”
Sospirò, facendo scendere
a terra il piccolo.
“Facciamo un patto tesoro
mio…tu pensa a fare i compiti e a crescere, quando diventerai abbastanza
grande, la mamma ti racconterà tutto d’accordo?” affermò sorridendo.
“Ma proprio tutto tutto?”
“Certo, ogni cosa. Ora
però fila a casa! Zio Jason ti sta aspettando laggiù”
Il bambino fece uno scatto
verso l’alto e dopo aver salutato i genitori, sfrecciò lontano.
“Tutto bene?” domandò
accarezzandole dolcemente il viso.
“È stato bello poter
tornare ancora in quel posto…ma penso che sia ancora troppo presto per
spiegarlo a Ben…”
“Certo, lo capisco. Hai
rivisto qualcuno che conoscevi?”
Lily appoggiò la testa
sulla spalla del ragazzo e chiuse gli occhi.
“No –affermò- solo una sconosciuta che ha portato dei fiori a
mio padre…”
“Sono felice di averti al
mio fianco…Ti Amo.” le sussurrò all’orecchio.
“…anche io Trunks,
infinitamente…”
***
Negli anni successivi,
Jason e Lily riuscirono finalmente a laurearsi e con l’aiuto di Bulma, Jason
aprì il primo centro di Studi Marini della città, diventando uno fra i
ricercatori più famosi della regione.
Il giorno del suo Settimo
compleanno, Ben junior, insieme a Trunks e Lily, salì su un Jet ed insieme,
partirono alla volta del Primo Pianeta Terra. Qui, il piccolo fu messo al
corrente di quali fossero le sue vere origini, raccontandogli la vicenda di
Tanatos.
Promise ai genitori che
avrebbe continuato a studiare e che sarebbe diventato un grande Ingegnere,
proprio come il defunto nonno.
Nessuno dei due ragazzi
aveva rimpianti per aver intrapreso una nuova strada, erano riusciti a
realizzare i loro più grandi sogni e questo, lo dovevano soltanto all’uomo che
anni prima, sacrificò la sua vita per proteggerli.
-Fine-
*§*§*§*§*
Eccomi qua ragazzi miei, come promesso l’epilogo.
La storia dei due Gemelli umani finisce qui. Spero vi sia
piaciuto e che vi abbia tenuto compagni in queste giornate. Ora cercherò di
scrivere solo One-shot, mi riesce più facile!
Ah, prima di dimenticarmi. Ho visto qualche giorno fa che sono
fra i preferiti di alcune persone che hanno sempre letto in silenzio…perciò
adesso le voglio ringraziare!
eLiSeTtA
Femke
Haibara88
Grazie
mille!! Spero che la fic sia piaciuta anche a voi!
Ovviamente ringrazio anke tutti gli altri che hanno commentato, i
miei fedeli!! Grazie a
vegetina94
Rlsvictory,
Elechan,
Ciaccy
SuperEllen
Lakie7
Blackmoon34
Pink_Videl,
ilarietta,
LightAngel_93,
Haruka
Stella
A presto a tutti…molto presto non temete…più presto di quanto
immaginiate!
Ah non so se la prox sarà su dragon ball, voi però tenetemi sotto
controllo!
Un bacio! Vi voglio bene!
-Aly-